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Autore: Potsie    07/07/2014    0 recensioni
«Louis è una di quelle persone che ingoia la luna pur di accendere le stelle.»
Genere: Malinconico, Sentimentale, Triste | Stato: completa
Tipo di coppia: Slash | Personaggi: Altri, Harry Styles, Louis Tomlinson, Un po' tutti
Note: AU, OOC | Avvertimenti: nessuno
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Se accade siamo noi.


«Dovresti baciarlo.» Zayn alza il volto dall’accendino, la fronte aggrottata. «Chi?» gli chiede. «Tyler,» Louis lo guarda con espressione ovvia. «E perché dovrei? Neanche mi piace.» Zayn scuote la testa ed aspira dalla sigaretta. «Ma a Troye sì.»
«E che c’entra?» Gli chiede, annoiato. «C’entra perché Tyler è tipo in fissa con te e se tu lo baci capirà che non è innamorato di te ma di Troye.»
Zayn sbatte le palpebre un paio di volte, poi scuote la testa e sospira, rivolgendo lo sguardo di fronte a sé, a niente in particolare.
«Andiamo Zay, hai mai visto come si guardano?»
«No e neanche mi interessa.»
«Ti toglieresti Tyler dalle palle.»
Zayn sospira ancora e «Non ti arrendi mai, eh?» dice. Louis sorride vittorioso e con un no che spruzza fierezza da tutti i pori gli ruba la sigaretta e la termina, spegnendola poi sul muretto dove sono seduti.
Se poi Zayn bacia davvero Tyler ed ora quest’ultimo sta con Troye, devono solo ringraziare Louis.


Liam non parla con nessuno e se ne frega altamente degli altri e questo a Louis dà fastidio. Se qualcuno deve dargli un paio di schiaffi per svegliarlo e dirgli in faccia che deve smettere di mentire a sé stesso, lui è la persona più giusta, pensa.
Sono passati quattro mesi ma Louis continua a stressarlo e a stargli appiccicato come una cozza.
Hanno litigato, per l’ennesima volta, e Liam ancora non capisce perché quel tappo gli stia sempre intorno.
Louis è seduto sulla collinetta dietro l’università. Fuma e canticchia, improvvisando. Chiude gli occhi e si rilassa, sentendo il vento passargli tra i capelli. Stringe l’erba sotto di lui tra le dita e desidera essere una pianta o qualsiasi altra cosa che non sia lui.
Dopo un tempo indeterminato, sente qualcuno sedersi accanto a lui. Non parla, per un po’, finché non si schiarisce leggermente la voce.
«Dimmi,» gli dice Louis. Il ragazzo pare essere preso alla sprovvista e si gratta la nuca. Pensa che Louis sia strano e glielo dice. Louis sorride. «Volevo solo ringraziarti.» Il maggiore si lecca le labbra e «Per cosa?» gli chiede. Il ragazzo sorride e gli risponde di aver scoperto da poco che se due dei suoi migliori amici ora stanno insieme è grazie a lui. Louis sente che c’è qualcosa di più ma non indaga. Restano così per un po’. Uno con gli occhi chiusi ad ascoltare la natura ed i loro respiri, e l’altro con la lingua fra i denti.


Louis sta litigando, ancora, con Liam. Ed è quando finalmente quest’ultimo gli chiede che cosa vuole da lui che gli dice ciò che pensa.
Liam non gli risponde più di rimando quando lo segue, ed incomincia ad evitarlo. Louis lo lascia da solo a rimuginare sui suoi pensieri.
Dopo due mesi sorride, nel vederlo mano nella mano con una bionda e con qualche amico in più.


Louis è di nuovo alla collina, questa volta sdraiato. Ormai è diventata un’abitudine parlare ad occhi chiusi con quel ragazzo. Ancora non lo ha guardato in faccia.
Dopo qualche giorno che ci pensava ha capito che il suo accento è irlandese. Ha anche capito della colossale cotta che ha per Zayn e gli sembrano uno adatto all’altro. Però conosce il suo migliore amico come le sue tasche e quindi aspetta.
Quando il ragazzo arriva e gli chiede per l’ennesima volta se può aprire gli occhi, Louis li punta direttamente su di lui, e gli sorride.


Louis una sera gli rivela di essere il primo, oltre a Zayn, a sapere di quello che fa. Il biondo gli sorride e risponde che non capisce ma che, se non vuole, non è obbligato a spiegare nulla. Louis ne è contento.


Quando una mattina lo vede con Troye e Tyler, non si aspetta di vedere una terza persona con lui.

E ha paura.


Niall, l’irlandese, gli rivela che il suo migliore amico a distanza si è trasferito in città e che frequenterà la loro stessa università. Louis si morde le labbra quando gli chiede di non fare nulla per lui. Non sa se ce la farà.


Si incontrano per caso qualche settimana dopo. Louis è sull’altalena dove c’è scritto Lottie, non sta fumando e sta tenendo ancora gli occhi chiusi. Piove e c’è il temporale ma non glie ne importa. Non apre gli occhi quando qualcuno lo copre col proprio ombrello.
«Potresti ammalarti.»
È dopo un silenzio infinito che «Fa lo stesso,» Louis risponde.


Harry non lo comprende. Sembra non importargli nulla di sé stesso eppure sorride sempre e a tutti. Sorride e aiuta la gente. Eppure, non bada a sé stesso. Glie lo dice una sera, quando aspettano l’autobus. Louis sorride per l’ennesima volta ed Harry si rattrista.
«Io bado a me stesso, Harry.»
Mente.


Quando Niall arriva alla collina il pomeriggio seguente, non si aspetta di trovarsi davanti Zayn. È certo sia tutta opera di Louis. E sorride, pensando che se lo ha fatto proprio ora allora questo dev’essere davvero il momento giusto. Se poi parla di Louis a Harry dopo le mille domande che il suo migliore amico gli aveva fatto da quando era arrivato, è solo perché vuole ringraziarlo a modo suo.


Harry abbraccia Louis una mattina, prima di entrare all’università. Louis si stacca e gli sorride, dirigendosi verso la sua aula.


Louis si rende conto di come si sentiva Liam quando Harry si siede accanto a lui sul muretto. «Zayn ti ucciderà.» Harry lo guarda, sbatte le palpebre un paio di volte e «Finché è con Niall sto bene,» gli risponde. Louis sorride più ampiamente del solito e «Perché tieni sempre gli occhi chiusi?» si sente chiedere quando lo fa. Il sorriso se ne va lentamente e si morde le labbra.
«Tu perché li tieni sempre aperti?»


Harry è nel soggiorno di Niall con Zayn. Quando il suo migliore amico si allontana un attimo, ne approfitta per chiedere di Louis.
«Cosa vuoi sapere di preciso?» Harry si lecca e labbra e avrebbe così tante cose da chiedere che non sa cosa scegliere, ma riesce solo a «Perché fa così?» sussurrare.
Zayn sospira, prima di rispondergli.
«Non è la domanda giusta. Quando ce l’avrai vieni pure da me.»


Harry pensa ancora a quella frase ed ha incominciato a vedere qualcosa, dietro agl’occhi di Louis. Non capisce cosa e vorrebbe saperne di più.
Smette, però, di provarci, e Louis sorride amareggiato.



--



Gli incontri con Niall continuano e ride, quando un pomeriggio sente un profumo diverso.
Però smette non appena «Smettila» sente dire da Harry. Non apre gli occhi e aspetta, con un sorriso mite sulle labbra. «Dovresti piangere.»
«No, non dovrei.»


Zayn è seduto sul suo muretto a fumare quando incontra Harry. Si siede accanto a lui e quando nota il suo sguardo fisso su di lui «Louis non mi ucciderà,» gli dice.
«No, non lo farà.» Sembra voler dire di più ma tace.
Restano in silenzio per un po’ finché Harry non parla nuovamente.
«Quando è successo?»
Zayn sorride e lo guarda felice.
«Sette anni fa.»
Harry annuisce.
«Louis è una di quelle persone che ingoia la luna pur di accendere le stelle.»


Harry ha incominciato da un po’ a vedere dentro Louis, ma da quando ha parlato con Zayn, il giorno prima, si chiede che cosa possa fare. Louis lo ha aiutato senza nemmeno accorgersene e si chiede perché lo faccia con tutti.
È quasi l’alba e sta piovendo. Sta camminando e, quando si imbatte davanti ad un appartamento col nome Tomlinson, non esita a suonare il campanello. Louis gli apre dopo dieci minuti ed è sorpreso, nel vederlo. Non lo invita dentro ma in compenso esce fuori, bagnandosi dalla testa ai piedi. È a torso nudo, nota Harry, e non sorride. Harry si toglie la maglietta che indossava per poterlo coprire ma, si rende conto, è bagnata e non può fare niente. Decide, quindi, di abbracciarlo. E se Louis ricambia Harry non può fare altro che stringere la presa. «Tu sei un idiota. Ed uno stupido,» incomincia, senza sapere bene cosa sta dicendo. «Non fai altro che aiutare la gente, evitando te stesso.» Le ciglia gli sfarfallano e preme le dita sulla schiena di Harry. Sa che ha ragione. «Hai aiutato persino me, senza neanche sapere che problema avessi. Non riuscivo neanche più ad innamorarmi e poi arrivi tu e-» si blocca e scuote la testa. Louis tiene gli occhi aperti e deglutisce, il pomo d’Adamo che sale e scende velocemente. «No, aspetta non- non volevo dire questo.» Harry scuote la testa, per quanto gli sia possibile, e «Quello che volevo dire è che,» riprende, «Puoi piangere. Puoi piangere, qui. C’è la pioggia.» Il respiro gli trema. «E ci sono io.» Louis si aggrappa di più alle sue spalle e lascia andare le lacrime, mentre sorride davvero.

E se il sole incomincia a splendere, mandando via la luna, deve solo ringraziare Harry. 




La verità è che fuori piove, c'è il sole e ho Michael Ortega che suona come sottofondo quindi perdonatemi per questa piccola os senza senso.
Non scriverò molto quindi vi saluto già ora,
Un bacio :)

(Se vi va lasciate pure una recensione.)



   
 
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