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Autore: jessthesohodoll    07/07/2014    1 recensioni
Grant Ward, anche a distanza di anni, ha ancora a che fare con i suoi demoni. continuano a tormentarlo sopratutto di notte, quando Skye non è con lui. ma un notte, sarà un'altra persona speciale a insegnarli che le favole curano gli incubi, esattamente come è successo a lui.
Genere: Angst, Dark, Fluff | Stato: completa
Tipo di coppia: Het | Personaggi: Grant Ward, Nuovo personaggio, Skye
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno
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I Demoni sono difficili da combattere. Si insidiano dentro di te e ti portano alla pazzia, cambiando il tuo modo di vedere le cose, la percezione che hai del mondo.

 

Ed è la notte il momento in cui tornano sempre, in un infinito incubo che nonostante i tuoi sforzi non riuscirai mai a combattere.

 

Era questo quello che pensava Grant Ward. Si sentiva disperso, perso nelle sue stesse paure che continuavano a tormentarlo. Era come se fosse diventato tutto nero, e lui non trovasse più la sua fonte di luce: Skye.

 

Quegli anni di prigione erano stati duri per lui, ma li aveva accettati senza troppe paure. Se li meritava, anzi credeva che fossero stati fin troppo buoni con lui.

 

Erano passati anni dall'ultima volta che l'aveva vista. Gli aveva detto che era un mostro e che non gli avrebbe mai dato quello che voleva, e Dio solo sa quanto avesse ragione.

 

Si sorprese quando le guardie gli dissero che aveva visite, e se la ritrovò davanti in quella stanza dalle pareti nere e incredibilmente cupa. Si sarebbe aspettato Coulson, e la sua continua domanda su chi, secondo lui, fosse Grant Douglas Ward senza John Garrett; May e i suoi giochetti psicologici; i FitzSimmons e le loro storie su cosa succedeva sul Bus, o Tripp che cercava di confortarlo e di farlo aprire con lui, ma non di certo lei.

 

“A.C ti rivuole con noi. Ti rivuole nel Team” gli disse fredda.

“Com'è possibile?” chiese lui,sorpreso.

“Non lo so” disse Skye “Non è più lo stesso ultimamente”.

 

Nonostante le sue perplessità, accettò. Sentiva ancora il bisogno di seguire gli ordini di un superiore, di credere in un'autorità quasi in maniera cieca, ma per una volta aveva scelto l'autorità giusta da seguire.

 

Tornato sul Bus, si sentiva costantemente sotto esame. Sentiva il bisogno di essere un vero essere umano, e non il mosto che credevano di conoscere.

Lui era molto di più del soldato che era stato creato molto tempo prima da John Garrett.

 

Gli ci volle più di un anno e un numero infinito di missioni per riconquistare la loro fiducia. Aveva ormai perso il conto della quantità di “Mi dispiace” e “Perdonami” che aveva detto ad ogni membro del team, sopratutto a Skye e Fitz.

 

“Smettila di scusarti” gli disse un giorno.

“Ma ho bisogno di farlo” rispose Ward.

 

Tre anni dopo, era in piedi davanti ad un'altare. Fitz e Tripp vestiti in maniera impeccabile dietro di lui, e Jemma e May erano al lato opposto.

 

Aspettava finalmente che i pezzi di quel puzzle intrigato che era stato la sua vita, tornassero al loro posto.

 

“Chi accompagna la sposa?” chiese il prete.

“Il suo capo” rispose Coulson ridendo.

 

Grant aveva immaginato questo giorno per tutta la sua vita, ma di sicuro Skye era la sposa più bella che la sua immaginazione potesse mai creare.

 

“Hey Robot”

“Hey Rockie”

 

Passarono altri cinque anni, e la sua vita non smetteva di migliorare.

 

Aveva finalmente costruito una vita insieme a Skye. Con lei, i suoi demoni rimanevano a bada, e gli permettevano di avere notti tranquille.

 

Secondo Grant, era questo il suo vero potere.

 

Ma anche lei era un agente, e ogni tanto andava in missione senza di lui. Era in queste notti che i suoi demoni tornavano a tormentarlo. Tornavano sempre, ogni volta che Skye era lontano da lui.

 

Sognava di quegli anni nella foresta, gli anni in cui Garrett aveva cercato di renderlo un mostro. Sognava lo sguardo deluso di Coulson e la rabbia negli occhi di May. Sognava le facce dei FitzSimmons mentre il mad pod veniva gettato in mare.

 

Ma sopratutto, sognava l'odio negli occhi di Skye. Sognava la sua voce dura che non sembrava neanche appartenerle.

 

Aveva sognato queste cose anche quella notte.

 

Skye non c'era per una importante questione, Stark non poteva di certo fare a meno della migliore Haker dello SHIELD, e lo aveva lasciato da solo in un letto fin troppo grande, in una casa fin troppo vuota.

 

Furono le sue urla a riempire la stanza.

 

Quando riaprì gli occhi, il muso del suo labrador nero Buddy prese il posto delle facce del suo team e il soffitto della camera prese il posto del cielo stellato della foresta.

 

Sentire quelle urla non era mai un buon segno. Significava sempre che Mamma non era a casa e che Papà aveva avuto un brutto incubo, e questo Hezel lo sapeva bene.

 

Hezel Grace Ward aveva cinque anni ed era una graziosa bambina molto somigliante a Skye, ma con gli occhi iridescenti del padre.

 

Non le volle molto per andare in camera dei suoi genitori.

 

“Papà, va tutto bene?” chiese Hezel, con il suo fedele orsacchiotto tra le braccia.

“Si tesoro” le disse Grant “Solo un brutto sogno”.

“Arrivo subito” disse Hezel, correndo via.

 

Corse subito in camera sua a prendere il suo libro di fiabe preferito. Sua madre diceva sempre che se leggeva una fiaba prima di andare a dormire, avrebbe sognato di principesse e cavalieri, e non di mostri. Forse, avrebbe fatto bene anche al suo papà.

 

“No tesoro” disse Grant “Non ti leggerò una favola! È tardi e dobbiamo dormire”

“Ma la mamma dice sempre che le fiabe curano i brutti sogni.” disse Hezel, mentre suo padre l'alzava per metterla sul letto.

“Ah, quindi è per me?” chiese Grant divertito.

“Si, ma te le devo leggere io, altrimenti non funziona” disse Hezel.

“Mi ricordi sempre di più tua madre” disse Grant baciandole la fronte.

 

I due si misero a leggere tutte le fiabe del libro.

 

Skye tornò qualche ora più tardi, stanca come non lo era mai stata in vita sua. Tony Stark sarebbe stato fuori città per un paio di mesi e si fidava solo di lei per gli aggiornamenti di Jarvis.

Era più che pronta a concedersi una notte di sonno accanto a suo marito, quando trovò il suo posto occupato.

 

Hezel si era addormentata sul petto del padre con il libro di fiabe appoggiato sulla sua testa come un capello, mentre Buddy russava pigramente ai loro piedi.

 

Fu Grant a sentirla per primo.

 

“Scusa amore, non volevo svegliarti” gli disse Skye.

“Nessun problema” disse Grant “Piccola, guarda chi è tornata a casa!”

 

Hezel odiava quando i suoi genitori tornavano a casa dalle missioni e non la salutavano. Grant e Skye avevano anche provato di farla ragionare, dicendole che l'avrebbero comunque vista la mattina seguente, ma Hezel era irremovibile.

 

“Mamma!” urlo la bambina, saltando sul letto.

“Hey scimmietta” disse Skye, abbracciandola “Che ci fai a letto con papà?”

“Papà ha avuto un brutto incubo” disse seria Hezel “Così sono andata a prendere il libro di fiabe perchè mi dici sempre che le fiabe curano i brutti sogni. Ha funzionato papà?” chiese poi al padre.

“Si tesoro” disse Grant “Ho sognato di essere un principe che doveva salvare due principesse”

“E come si chiamavano?” chiese Hezel.

“Hezel e Skye” rispose Grant, rimettendole a posto un ricciolo castano dietro l'orecchio.

“Come me e la mamma!” disse Hezel eccitata.

“Esatto” rispose Grant.

“Ok piccola scimmietta, ora la mamma vorrebbe venire a letto anche lei. Torni nella tua camera?” le chiese Skye.

“Ma mamma! Papà potrebbe avere un altro incubo” rispose Hezel.

“Se vuole rimanere io non ho problemi” disse Grant.

“Grant!” gli disse Skye.

“Andiamo, devi ammettere che ha ottime argomentazioni” le rispose Grant con un ghigno.

“Ok, fammi un po' di posto allora” le disse Skye, quando Buddy saltò sul letto e iniziò a leccarle la faccia “Si, si puoi rimanere anche tu” disse Skye al cane.

 

La famiglia Ward lesse ancora qualche altra fiaba, “giusto per essere sicuri” come diceva Hezel, quando la piccola Ward si addormentò tra i suoi genitori.

 

“Chi è quella che la sta viziando adesso?” disse Skye, scherzando.

“Ha solo cercato di aiutarmi” disse Grant “Era adorabile”.

 

E mentre si riaddormentava, Gran Ward non poté fare a meno di pensare a come, con le sue ragazze accanto, quel letto non gli sembrasse più così vuoto.

 

 

 

 

 

Agent Soho Doll corner:

 

La colpa è tutta di John Green! Non è colpa mia se ha resto il nome “Hezel Grace” così bello.

 

Ok, diciamo che ho appena iniziato “The foult in our stars” e sto leggermente male....

 

il bello è che mi hanno detto che non sono ancora arrivata al punto in cui i dotti lacrimali ti salutano per sempre, andiamo bene.

 

Piccola OS fluffosa al punto giusto, come piace a me <3

 

LORO DEVONO AVERE UN LABRADOR NERO DI NOME BUDDY OK? DEVONO! E NON SONO NEMMENO PERCHè STO URLANDO!

 

In questa OS, la famiglia Ward vive in un casa vera e propria e non sul Bus. Lo so, seguite “Not Ordinary Family” (Per il prossimo che lascia un commento c'è un'ammissione gratis all'accademia dello SHIELD in omaggio) sapete bene che Grant e Skye hanno cresciuto Fiona sull'aereo.

 

Beh, pensandoci bene non mi sembrava proprio il luogo adatto per crescere un bambino...

 

ok, me ne vado!

 

SONO STATA AMMESSA A SCIENCE-TEC!

 

-jess

 

 

 
  
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