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Autore: TheShippinator    07/07/2014    3 recensioni
Gli Smythe e i Clarington sono vicini di casa e i loro figli hanno più o meno la stessa età. I genitori, quindi, decidono di farli diventare compagni di giochi, ma Hunter è decisamente diverso da come se l'aspettava Sebastian...
• Scritta per la Huntbastan Week, prompt: Infanzia (kids!huntbastian) •
• ATTENZIONE: Vista l'età dei personaggi, è da considerarsi Pre-Slash •
Genere: Fluff, Generale, Slice of life | Stato: completa
Tipo di coppia: Slash | Personaggi: Hunter Clarington, Sebastian Smythe
Note: What if? | Avvertimenti: nessuno
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Esploratori si diventa
Huntbastian Week, Prompt: Infanzia



«Che cosa stai facendo?»

Sebastian era un bambino curioso. Non gli andava che gli adulti, o gli altri bambini, rispondessero alle sue domande in maniera breve e sbrigativa, come se avessero di meglio da fare. Lui voleva risposte soddisfacenti, perché si preoccupava di parlare con loro e questo era il minimo che potessero concedergli in cambio: risposte decenti.

«Esploro.»

Chiaramente, il compagno di giochi che i suoi genitori gli avevano trovato non era della sua stessa idea.

I Clarington abitavano nella villa affianco a quella degli Smythe. Il padre era un Colonnello dei Marine e tutti i suoi figli, anche le femmine, sembravano esaltarlo e volerlo emulare. Il figlio più piccolo non differiva poi tanto dai fratelli maggiori.

Sdraiato a pancia in giù, sulla terra e l’erba del piccolo boschetto privato che divideva la proprietà degli Smythe da quella dei Clarington, sembrava molto interessato ad osservare un fungo dall’aspetto spugnoso.

Sebastian non pensava che sua madre avesse fatto bene a presentarglielo. Probabilmente era un pessimo esempio per lui. L’avrebbe convinto a gettarsi per terra e sporcarsi, così lui si sarebbe ritrovato con tutte le unghie nere e la tata avrebbe dovuto pulirgliele. E lui odiava quando gli venivano pulite le unghie, perché faceva sempre male.

«Pensavo che tu vivessi in quella casa da sempre.» rispose Sebastian, con tono piccato per le sue parole insoddisfacenti.

«Infatti è così.» disse nuovamente, in maniera sbrigativa, Hunter, alzandosi da terra e spolverandosi distrattamente la maglietta delle foglie e della terra che vi erano rimaste appiccicate. Era così che si chiamava: Hunter Clarington. Era un nome importante, aveva pensato Sebastian. Sicuramente si sarebbe rivelato una compagnia adatta. Avrebbero discusso, nella sua cameretta, di che lavoro avrebbero fatto da grandi e poi avrebbero fatto merenda con una fetta di dolce. Lui gli avrebbe mostrato la sua collezione di modellini in scala di automobili di lusso e poi avrebbe riso distrattamente, quando l’altro gli avrebbe chiesto di giocarci, spiegandogli che con i giocattoli da collezione non si poteva giocare. Già. Era così che sarebbe dovuta andare.

Invece, quel Hunter stava mettendosi di nuovo a correre e Sebastian non voleva che sua madre lo rimproverasse di essere un maleducato per averlo lasciato lì da solo, quindi lo seguì.

«Se abiti qui da sempre, allora perché stai esplorando?» domandò Sebastian, fermandosi un metro, circa, dietro di lui. Ora si trovavano davanti ad un grosso albero, molto alto, per lo meno dalla loro prospettiva di bambini.

«I boschi cambiano ogni anno, sai? Anzi, addirittura ogni giorno.» disse Hunter, e finalmente Sebastian si ritenne soddisfatto di almeno una risposta.

«Sono solo terra, foglie, alberi… e funghi. Sono cose sporche che puzzano di umido e se ti ci sdrai sopra sporcheranno anche te…» aggiunse Sebastian, osservando come Hunter si era avvicinato all’albero e vi aveva poggiato sopra le mani.

«I bambini devono sporcarsi le ginocchia, gli adulti devono sporcarsi le mani. Così dice sempre mio padre.» intervenne Hunter, voltandosi ed osservando Sebastian forse per la prima volta, quel pomeriggio. «Tu non hai l’aria di uno che sta molto fuori all’aperto.»

«Perché è così. In casa ho tutto quello che voglio, per divertirmi.» rispose Sebastian, aggrottando le sopracciglia.

«Hai un albero da scalare?» domandò Hunter, e Sebastian si racchiuse nelle spalle, improvvisamente a disagio.

Non era abituato ad essere lui quello a dover rispondere alle domande. Perché quel bambino gliene stava facendo una?

«Perché dovrei volere un albero in casa? E perché dovrei volerlo scalare…?» chiese in risposta Sebastian, come a volersi riprendere indietro quella domanda che l’altro gli aveva fatto.

«Non dico che dovresti avere un albero in casa… ma saperlo scalare potrebbe rivelarsi utile. Io so scalare un albero. E anche il muro intorno al giardino, ma questo non dirlo a mia madre.» rispose lui, frettolosamente.

Sebastian non disse nulla e i due restarono a fissarsi qualche secondo, prima che Hunter, alzando gli occhi al cielo ed emettendo un versetto spazientito, allungasse una mano verso di lui.

Le dita erano sporche di terriccio e il palmo era punteggiato di nero. Senza pensare a nulla in particolare, Sebastian afferrò la sua mano. Era appiccicosa, per colpa della resina.

«Dai, ti insegno.» disse semplicemente Hunter, mentre Sebastian, per la prima volta, restava in silenzio e lasciava che fosse l’altro a gestire la situazione.

In quel momento non sembrava importargli delle unghie sporche o dei vestiti che stava rovinando.

Non gli importava che si sarebbe riempito i capelli di rametti e foglie e che sua madre l’avrebbe costretto a fare il bagno un’altra volta.

Non gli importava nemmeno che di lì ad un paio di mesi lui e i suoi genitori sarebbero partiti per la Francia, visto il nuovo incarico politico che era stato assegnato a suo padre.

Gli interessava solo metter i piedi nei punti giusti, cercare di stare al passo con Hunter e riempire di risate quel bosco silenzioso, come solo i bambini sanno fare.


*


Ciao a tutti! Non so come, leggendo i prompt della Huntbastian Week mi sono venute in mente un paio di idee e va beh, alla fine ho deciso di scrivere xD Magari non rispetterò i giorni, però ci sono un paio di prompt che mi piacciono particolarmente e per i quali ho dieato qualcosa. Non sarà mai nulla di particolarmente lungo, perchè non sono abbastanza legata alla coppia, ma sarà già qualcosa. Inoltre, credo sia la prima ff di Glee che scrivo che non contenga nessuno riferimento Klaine... °_°

Come al solito, vi lascio i miei contatti!
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Baci, Andy <3

  
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