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Autore: LaMusaCalliope    07/07/2014    0 recensioni
So che potrebbe sembrare banale, ma io adoro Ewan. Così, durante le ore di lezione noiose e le ricreazioni, ho scritto questa breve fanfiction che vede come protagonisti me e Ewan. Parla di un'amicizia che, con il passare del tempo, si tramuta in amore. Spero che vi piaccia. Ciao!
Genere: Romantico | Stato: completa
Tipo di coppia: Het | Personaggi: Ewan, Lidja, Nuovo personaggio
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno
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~~Ewan è accanto a me. Fissiamo il lago senza parlare. Qualcosa è cambiato. Tra noi non c'è più semplice amicizia. Sappiamo tutto l’uno dell'altra ma lui non sa una cosa: non voglio che parta. Che torni a Edimburgo, lontano da me... Ma decido di non dirlo. Non voglio costringerlo a non partire solo a causa di un capriccio. Anche se credo che ci sia molto di più. Dopo mesi in cui siamo stati insieme ventiquattro ore su ventiquattro ancora non ho capito cosa c'è davvero tra noi... È molto più che semplice amicizia e troppo poco per essere amore. Gli voglio bene come se fosse mio fratello, quel fratello che ho sempre desiderato... E ora sta per andare via. Un'altra persona che si allontana da me. Non voglio sprecare quel po’ di tempo che ci è rimasto così lo abbraccio forte "Mi mancherai" lui mi stringe a se. Quando si scosta, abbiamo entrambi le lacrime agli occhi, ma nessuno dei due osa piangere. Gli carezzo la guancia e sento che è bagnata. Ha già pianto. "Ewan...” sussurro. Si alza in piedi e inizia a camminare. Lo raggiungo mentre il sole inizia a tramontare sparendo sotto la superficie del lago. Gli prendo la mano aggrappandomi a lui per non cadere, per non crollare. Lui mi mette un braccio dietro la schiena, abbracciandomi. Vorrei che questo momento non finisca mai, che rimanga accanto a me. Lui inizia a cantare. Ha una voce delicata, poco potente ma intonata. Io lo accompagno. Cantiamo sotto voce, tenendo questo momento per noi. Siamo arrivati all'imbocco della strada che porta a casa sua. Le valigie sono già pronte, le abbiamo preparate poco prima: un pretesto per stare ancora un po’ di tempo insieme. Lidja l'ha lasciato, non andava. Ci fermiamo. Lui mi prende le mani tra le sue. "Tornerò durante le vacanze, nel frattempo ci scriveremo tutti i giorni. Non saremo mai davvero lontani. Io ci sarò. Anche se sono via tu puoi contare su di me. Puoi farcela. Tieni." dalla tasca interna del giubbotto tira fuori un libriccino viola, il mio colore preferito. Lo prendo e lo apro. È un diario con le pagine bianche. "quando vorrai sfogarti scrivi qui e quando tornerò lo leggerò. Scrivi tutto quello che vuoi: i tuoi racconti; le tue sensazioni. Tutto." sono felice del suo gesto, lui ha sempre letto tutto quello che scrivevo. Era uno dei pochi. Lo abbraccio ancora e stavolta le lacrime trovano la via facile e iniziano a scorrere cadendo sulla spalla di lui. "Non piangere" mi dice prendendomi il viso tra le mani. "non piangere" ripete e mi bacia. Un bacio leggero, morbido. Quella piccola scintilla che era rinchiusa nel mio cuore divampa, bruciandolo.

 

   
 
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