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Autore: Lemontea    07/07/2014    2 recensioni
E' il compleanno del batterista dei Beatles e gli altri tre hanno deciso di fargli due grandi sorprese: la prima è una festa dedicata a lui, ma la seconda?
Genere: Slice of life | Stato: completa
Tipo di coppia: Nessuna | Personaggi: George Harrison, John Lennon, Paul McCartney, Ringo Starr
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno
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Note dell'autrice: settantaquattro anni fa nacque uno dei migliori batteristi di sempre e ho deciso di scrivere una storia inventata ripensando a come potrebbe aver festeggiato il suo compleanno molti anni fa. Spero che vi possa piacere, ma intanto auguri all'adorabile Ringo! Lemontea





"Ringo! Ti stavamo cercando tutti, dove ti eri cacciato?"

Ringo non fece neanche in tempo ad aprir bocca sotto la sua barba finta che la sottile e pallida mano del suo amico George lo afferrò per il braccio con forza.

"Seguimi, c'è una sorpresa per te"

Uscirono dal negozio in cui si trovavano e iniziarono a correre, senza che George lasciasse il braccio di Ringo per un momento. Corsero fino allo studio, con anche qualche fan che li aveva riconosciuti nonostante i travestimenti e che li rincorreva. Finalmente arrivarono e chiusero i cancelli con l'aiuto di due poliziotti. Entrarono e George passò dallo stare davanti a dietro di lui e con le mani gli coprì gli occhi.

"Cosa diavolo stai facendo?"

"Zitto e non provare a sbirciare"

Ringo mise le mani avanti mentre George lo spingeva avanti.

"Ok, stai fermo qua e tieni gli occhi chiusi"

"George..."

"Ho detto chiusi! Altrimenti mi arrabbio!"

Ringo sbuffò e tenne i suoi occhioni blu chiusi come gli era stato ordinato dall'amico. Sentì George allontanarsi da lui.

"Apri quegli occhi, nasone!"

Era l'inconfondibile voce di John. Li aprì ancora confuso da ciò che stava accadendo. Davanti a lui c'erano molte decorazioni e striscioni con il suo nome e c'erano i suoi amici George, John e Paul, sua moglie Maureen, i suoi figli, George Martin, Freda e molti altri suoi amici e parenti.

Tutti sorridenti e felici di vederlo. Fu George il primo a parlare, seguito dagli altri:

"Auguri Ringo!"

Ringo era felice di vedere insieme tutte le persone a cui voleva bene, ma non capiva il motivo di ciò.

"Auguri?"

Tutti rimasero basiti, qualcuno si mise a ridere e altri rimasero in silenzio sorridenti. Maureen gli si avvicinò con i bambini e gli diede un bacio.

"Sei troppo fissato con la batteria tesoro, ti sei dimenticato che oggi è il tuo compleanno"

Già. Era il sette luglio ed era riuscito a dimenticarselo.

"Oh..."

"Sei sempre il solito Richie: pieno di pensieri e smemorato, ma ti vogliamo bene lo stesso!"

Paul pronunciò quelle parole con un sorriso e mettendogli un braccio intorno al collo, mentre con l'altra mano teneva una birra fresca e John continuò.

"Oltretutto sei il miglior batterista che abbiamo trovato, quindi non possiamo evitare di sopportarti"

Ringo sorrise, mentre la musica iniziò a farsi sentire e le persone iniziarono a ballare e a servirsi da bere. I tre amici si avvicinarono a lui e iniziò a parlare il più giovane.

"Beh Ringo, c'è anche un'altra sorpresa per te."

Un'altra sorpresa? Non era neanche riuscito a realizzare che quel giorno fosse il suo compleanno!

"Cos'altro avete escogitato voi tre?"

Lo presero tutti e tre per le spalle e lo trascinarono verso la stanza lì vicino, dove di solito registravano le loro canzoni.

"Cosa ci facciamo qui?"

"Beh"

I tre si gurdarono un po' imbarazzati, ma John decise di parlare per primo.

"Ringo, sappiamo che a volte ti senti escluso o pensi che non ti vogliamo, vero?"

Ringo era imbarazzato e non riuscì a dire o a fare nulla se non stare fermo fissandoli con gli occhi spalancati. Aveva colto nel segno. Lui aveva sempre avuto paura di non essere all'altezza degli altri e ultimamente aveva pensato spesso di lasciare il gruppo.

"Vogliamo regalarti una cosa per farti capire quanto tu sia importante."

Paul pronunciò quelle parole portando le mani, che teneva dietro la sua schiena, avanti, porgendogli una scatola chiusa.

Ringo la prese e la aprì senza aprir bocca. Dentro trovò un pezzo di carta piegato, una corda metallica e quello che sembrava essere un pelo scuro.

"Ehm, grazie ragazzi, ma cosa signifia ciò?"

I tre si scambiarono dei leggeri sorrisi.

"Non capisci?"

No, Ringo non capiva.

"Vedi, quel pezzo di carta? Aprilo."

Lo aprì e dentro ci trovò un piccolo ritratto abbozzato di loro quattro insieme.

"Ma... siamo noi?"

"Sì, l'ho fatto io un bel po' di tempo fa, quando eravamo appena diventati veramente famosi. E' il primo disegno di noi insieme che abbia mai fatto."

Ringo non sapeva cosa rispondere a John, ma George ruppe il silenzio che si era creato.

"Invece quella corda appartiene alla mia chitarra preferita. Non è rotta, ma è parte di ciò a cui tengo di più nella mia vita."

Era esterrefatto. Riuscì a dire solo una cosa.

"E questo...pelo?"

Il suo sguardo si posò su Paul con un espressione un po' imbarazzata, mentre John e George guardarono il bassista a loro volta sorridendo.

"Beh, è una delle cose a cui tengo di più."

Ringo non capiva di cosa si trattasse e aveva paura di una qualche risposta imbarazzante che avrebbe potuto dare l'amico.

"...cioè?"

"E' una delle mie ciglia! Non ti dico il dolore per staccarla, sia fisico che emotivo, ma ne ho ancora tante per fortuna!"

Fece l'occhiolino con una smorfia divertente, simile a quella che aveva fatto anni prima nel film 'Help!'.

Ringo rimise tutto dentro e chiuse la scatola senza aprir bocca, con tre paia di occhi che lo fissavano.

"Ragazzi.."

Si buttò su di loro e li strinse con forza, nonostante le sue braccia fossero troppo corte per riuscire a toccarsi le mani. Anche loro lo strinsero. Torno indietro asciugandosi gli occhi che ormai erano diventati lucidi dalla commozione.

"Grazie. Davvero, grazie. Siete i miei migliori amici e vi voglio bene. Questo è il compleanno migliore della mia vita."

Gli altri erano felici di sentire quelle parole. Persino il duro e cinico John si commosse, ma si girò per non far vedere gli occhi lucidi sotto gli occhiali.

"Sei davvero un ottimo batterista, oltre che un ottimo amico. La verità è che abbiamo bisogno di te e non solo per il futuro del gruppo. Teniamo a te e ti vogliamo bene."

Paul aveva un sorriso che gli andava da orecchio a orecchio e quelle parole uscirono dalla sua bocca luminose e sincere.

"Ora torniamo di là, ci staranno cercando, però devi promettere una cosa."

Ringo guardò John.

"Certo, che cosa?"

"Nessuno deve venire a conoscenza di questo momento, ne' i familiari o gli amici, ne' il pubblico. Mai. Questo è il nostro segreto. Promesso?"

Ringo sorrise e si mise la mano piena di anelli sul petto.

"Promesso!"

"Perfetto, ora possiamo andare dagli altri!"

Si diressero verso l'altra stanza, ognuno con le braccia sulle spalle dell'altro. Ringo era felice: aveva capito quanto i suoi amici tenessero realmente a lui e non poteva desiderare un regalo migliore di ciò.

   
 
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