Dedicata
a Roro-chan, Tanti auguri!
Aryuna
Birthday
Compleanno.
Perché odio questo evento? Non c’è una ragione
precisa. O forse riguarda il fatto che, fin da piccolo, l’unica a festeggiare
il mio compleanno era mia madre. E io odiavo tutto questo. Odiavo il lento scorrere
degli anni, il fatto che io dovessi aspettare.
Io volevo crescere per poterla proteggere, e invece e morta prima ancora che
riuscissi a combinare qualcosa di buono.
Odio il fatto che mi ricordi che l’anno è passato.
Io sono ancora qui, e Naraku continua a seminare
terrore e morte. E so che prima di quest’anno ne sono passati cinquanta, in un
attimo che io non posso ricordare, bloccato dal sigillo.
Odio pensare che Kagome è
ancora qui, in pericolo, dopo un anno intero. Lei non lo sa, ma il giorno in
cui ha rotto il sigillo, era l’anniversario della mia nascita – e della mia morte. Venni sigillato lo
stesso giorno. Forse anche questo è un riflesso del suo legame con Kikyo.
Oggi Kagome è a casa. In
realtà è tornata ieri per il suo
compleanno. Mi ha obbligato a non
seguirla, schiantandomi al suolo per ben cinque volte consecutive. Bene, non
vuole che la segua? Non lo farò. Sono troppo orgoglioso per farle vedere che ho
bisogno di lei. Sto seduto sullo stesso albero di sempre, cercando di ignorare Shippo che piange, Sango che urla
e il rumoroso rumore della cinquina stampata sulla guancia di Miroku. Mi sembra di sentire anche i sospiri rassegnati di Kaede, ogni tanto. Possibile che l’unica che sta zitta è Kirara? L’unica che ha pena del mio povero udito, cosa che
mi porta a desiderare che tutti siano muti.
Un odore familiare: Kagome
è tornata. Non importa, non le darò la soddisfazione di corrergli incontro al
pozzo. Il tempo passa, il tramonto arriva, ma non mi smuoveranno mai da questo
ramo!
…
In verità, comincio a preoccuparmi sul serio.
Normalmente Kagome sarebbe venuta a cercarmi, tutta
offesa perché non sono andato a prenderla – anche se me lo ha chiesto lei –
oppure mi avrebbe detto che sono esagerato, che mi offendo troppo facilmente
(senti chi parla!), o mi avrebbe mandato a cuccia. E invece…
No, devo impormi di non andarla a cercare! È proprio
così che perdo sempre quando litighiamo, non sopporto la lontananza. Ma
stavolta non le darò questa soddisfazione. Guardo il cielo, deciso a rimanere
lì fino al mattino. La luna è una debole falce, presto sarà nuovamente luna
nuova, e anche questo mi dà sui nervi.
Un nuovo odore raggiunge il mio naso…
ramen istantaneo. Kagome,
stai cercando per caso di prendermi per la gola?! Il mio stomaco brontola. Bè, posso andare in fondo, basterebbe fingere che sono
tornato per caso. E mangerei il ramen. Salto giù dal
ramo, una parte della mia mente cerca ancora di convincermi a non andare nella
capanna della vecchia Kaede. Troppo tardi, ho già
spostato la tenda dalla porta.
“Inuyasha!”. Kagome mi corre incontro e mi abbraccia.
…
Che-che
cosa?! Arrossisco immediatamente, e comincio ad agitarmi. La mia solita
reazione quando si comporta così, odio ammetterlo ma sono troppo timido per
queste effusioni di affetto in pubblico – e anche in privato in verità.
“Ka… staccati!”, sbraitò,
staccandomela di dosso. Lei, che normalmente si arrabbia quando la rifiuto, mi sorride alzando gli occhi al
cielo – probabilmente penserà che sono testardo – e saltella sul posto felice
come una pasqua.
“Auguri Inuyasha!”, mi
dice, facendomi sobbalzare. Come fa a saperlo? Sento Kaede
ridacchiare: dovevo immaginarlo. Kikyo era l’unica a
saperlo, probabilmente aveva spifferato alla sorella – o, molto più probabile,
la sorellina, attuale vecchiaccia, l’aveva obbligata. Solo in quel momento noto
veramente Sango, Miroku e Shippo seduti attorno al fuoco. Anche loro mi fanno gli
auguri, sorridendo, Kirara miagola in mia direzione –
lo prendo per un ‘auguri’.
“Scusa se non ti ho fatto venire, ma stavo
preparando le cose per la festa”, mi dice Kagome,
tirandomi al centro della stanza, davanti al fuoco scoppiettante. Festa? Ha
detto festa? “Kaede ci ha avvertito solo l’altro
ieri, e non abbiamo potuto farti un regalo, però…”,
continuò lei, ignorando la mia perplessità – disperazione è più approrpiato –, “…ti prometto che
non ti schianterò per una settimana! A meno che non sia questione di vita o di morte…”. Ero preoccupato, che intendeva per di vita e di morte?
“Tsk, non ti impicciare in
cose che non ti riguardano”, mi lamento, strattonando via la mia mano dalla
sua. L’assenza del suo calore bruciava. “Io non voglio festeggiare nulla”. Lei
mi osserva, inizialmente sorpresa, ma non aspetto oltre ed esco in fretta dalla
capanna. La sento chiamare il mio nome, ma non mi fermo. Arrivo in riva al
fiume e mi siedo, quasi sbattendo accanto a me il fodero di Tessaiga.
Non c’è nulla da festeggiare.
Cerco di assorbire il silenzio attorno a me,
ignorando il fatto che probabilmente Kagome sarà nera
– e al diavolo la promessa degli a cuccia – e gli altri staranno facendo un
discorso complesso sulla mia psicologia e irascibilità. Troppo assorto nel mio
tentativo di isolarmi, l’odore di Kagome arriva al
mio naso assieme alla sua voce.
“Inuyasha”. Sembra dolce,
tenero. Questo mi sorprende. Mi volto verso di lei, che mi ha affiancato. Non
riesco a leggere la sua espressione. Forse sta fingendo indifferenza per poi
schiantarmi a terra. Poco male, me lo merito, ingrato come sono. Lei voleva
solo farmi una sorpresa, non è colpa sua se io sono così complessato.
“Inuyasha, posso
sedermi?”, mi domanda, e quasi contemporaneamente annuisco. Lei si siede,
sistemandosi la gonna a pieghe della divisa, e fissa il cielo per un po’. Io
osservo lei, il cielo è nulla in confronto. Ma ovviamente lei non o saprà mai,
non avrò mai il coraggio di dirlo.
“Sai”, comincia, spezzando il silenzio con la sua
voce limpida, “un anno e un giorno fa, al mio compleanno, sono finita qui
nell’epoca Sengoku. I paesani mi hanno legato, e Kaede mi ha liberato dicendo che assomigliavo a Kikyo. Poi, passata la mezzanotte…
sono finita nella foresta fuggendo dal demone millepiedi”. Sposta il suo
sguardo nel mio, sorridendo dolcemente. “E ho incontrato te”.
Non capisco dove voglia arrivare, vorrei dire
qualcosa ma non ho nulla da dire. Non capisco neppure la situazione.
Incredibilmente, Sango, Shippo
e Miroku non ci stanno spiando. O forse Sango sta usando qualche trucco da sterminatrice per non
farmi sentire il loro odore. Sento un ramo spezzarsi in un cespuglio, e qualche
sussurro. Ecco, ipotesi numero due confermata.
“Quindi…”, continua Kagome, riattirando la mia
attenzione, “tu sei felice di avermi incontrato?”. Arrossisco. Che razza di
domanda è? “So che non risponderai”, continua, stavolta rassegnata, “ma voglio
chiederti questo: se non vuoi festeggiare il tuo… non
so quanti anni hai…”. Sorrido, e anche lei. “Bè, se non vuoi festeggiare per quello, ti va di
festeggiare il nostro incontro con una festa?”. La osservo, mentre arrossisce,
probabilmente imbarazzata quanto me, ma decisamente più coraggiosa di quanto io
non sia in queste cose. Sorrido, intenerito.
“Certo”, le rispondo, “questo è sicuramente meglio
del mio compleanno”. Sorride anche lei, porgendomi la mano per alzarci assieme.
Nel cespuglio c’è un fuggi fuggi per arrivare alla
capanna prima di noi, ma non è un problema. Voglio camminare un po’ sotto le
stelle con lei, ammirando la stessa notte che un anno fa ci ha fatto
incontrare.
E chissà se un giorno non riuscirò a vedere in una
luce diversa l’anniversario della mia nascita.
AUGURI RORO-CHAN! ^o^
Posto in ritardo, scusa, ma tu ben sai
cosa è successo ç.ç Per tutti coloro che non sanno,
una banda di scalmanati ha occupato la mia casa per 3 giorni, e non ho potuto
scrivere ç.ç *sono pure
stata male e sono svenuta per strada, dettagli*
comunque, la morale della favola è che ho finito solo adesso ç.ç Ma mi farò perdonare! Questa è solo la prima parte del
regalo *c’è anche la parte due*, e questa è la prima
storia non alternative universe che scrivo su Inuyasha! La prossima sarà un’AU, ma dato che non sono
affatto sicura di fare in tempo per oggi è probabile che la posterò domani *Scusa roro!!! ç.ç Maledetti voi che avete vissuto a sbafo sulle mie
spalle per tre giorni!!! è.é* Comunque, è sistemata in un arco di tempo effettivamente non esistente nell'originale, dato che sconfiggono Naraku prima della fine dell'anno >.>
Comunque, Roro-chan,
passa dei bellissimi 16 anni, i migliori, perché te li meriti! ^^ E sappi che
io ci sarò sempre, se qualcuno ti importuna chiamami, verrò da Roma per
picchiarlo! è.é *la natura
protettiva di Aryuna verso la cuginetta si fa
sentire!*
Ovviamente anche Emiko
ti fa tanti auguri tramite me! *la vostra postina
ufficiale!* Dice che è triste e disperata per non essere riuscita a farteli di
persona ç.ç *era lei che
prima mi ha fatto staccare dal pc [poi sequestrato da
bro], è venuta sotto casa mia!*
Un bacio!
Aryuna Volpe
Adorosa, Amica del Bosco e Fondatrice del Movimento *I Love Roro-chan!*
HaPpY
BiRtHdAy!