Sapete cosa ho sempre odiato
profondamente, e sottolineo il
profondamente? Le superstizioni. Non fraintendetemi, io sono il tipo di
persona
che, se un gatto nero le taglia la strada, fa il giro
dell’intera città pur di
evitar la sfortuna che deriva da quell’incontro inopportuno.
E ora sono qui. Nella
cucina. Accucciata su una sedia. Davanti al sale e all’olio
che ho appena
rovesciato. Quanti anni di sfiga in totale? Sette? No. Bho, sono stanca
di
pensarci. Sospiro e mi alzo. Devo raccogliere i cocci. I miei piedi
nudi
fremono a contatto col pavimento. Avanzo cauta verso la scopa,
dall’altro lato
della stanza. Attenta e veloce. Ma non abbastanza. Una sottile scheggia
di
vetro, acuminata e trasparente, mi trapassa il piede. Maledizione.
Inizio a
saltellare a destra e sinistra, imprecando sottovoce. Finalmente, le
mie mani,
riescono ad afferrare un mobile. Faccio leva con i polsi, e mi ci siedo
sopra.
Incurante dei barattoli, che si trovavano li da molto più
tempo di me. Un filo
scarlatto esce dal mio tallone. Sangue. Oddio, penso che
svenirò. Che schifo.
Arriccio il labbro superiore, mordendomi quello inferiore e, estraggo
“Bhè? La colazione?” mi chiede, stupita. Avrei tanta voglia di tirarle qualcosa addosso. Comoda la vita, eh? La signorina si alza e trova tutto pronto, e io? Che ho appena finito di lottare con un affilatissimo e terrificante pezzo di vetro assassino, che dovrei dire?
“Sa-chan, guarda!” esclamo, indicandole il tallone ferito. Lei strizza gli occhi, e si avvicina. Lo scricchiolio del vetro per terra, sembra finire di svegliarla.
“Ma che è successo qui?” domanda con i grandi occhi verdi spalancati. Sorrido. Dai Hina, puoi farcela. Ora apri bocca e le spieghi tutto. Tanto le pulizie oggi toccano a …o cazzo! Toccano a lei! Ok, non posso farcela.
“Si può sapere che cavolo è successo?Eh Hinata? Maledizione ma che hai ultimamente?” e mentre la mia migliore amica mi urla contro, la porta si apre di nuovo. Tenten. Mia salvezza. Mia luce. Mia speranza. Con uno scatto degno di un puma, tento di superare Sakura. Il mio cervello ha in testa un unico obbiettivo. Ma , presa dalla foga, mi dimentico che io possiedo l’agilità di un elefante. Com’era prevedibile, finisco esattamente sopra la mia migliore amica.
“Bhe? La colazione?” esclama la nuova arrivata, sedendosi vicino al tavolo. Io queste le ammazzo. E pensare che ci devo convivere ancora per tre anni. Dio, se esisti, salvami. Una testa bionda, attaccata a un corpo da valchiria, entra a passo deciso nella cucina .Guarda me , sopra a Sakura,che è a sua volta sopra l’olio, il sale e i pezzi di vetro. Poi, il suo sguardo si sposta su Tenten, l’unica ragazza castana dell’appartamento, che sbadiglia sonoramente, accovacciata su una sedia. Riempie bene i polmoni. Io mi tappo le orecchie. Tre. Due . Uno. Via:
“Si può sapere che cacchio vi urlate alle sei e mezza di mattina di domenica? Eh? Insomma un po’ di civiltà e che cristo! Me lo potevo aspettare da quelle due, ma da te Hinata no!” E poi….la colazione dov’è?”
Dio, scusa, ma non mi dovevi salvare? Non ho più parole. Ne pensieri. Tilt. Tilt. Tilt. La valchiria bionda, più comunemente conosciuta come Ino, si accomoda con grazia su un bordo del tavolo.
“Ti dispiacerebbe alzarti da sopra di me?” mi sussurra, digrignando i denti sa-chan. Mi sa che stavolta l’ho fatta grossa. Tenten alza lo sguardo. I suoi occhi scuri saettano da un lato all’altro della stanza. E poi si illumina. Fatto molto raro, ve lo posso assicurare.
“ma che è successo qui?” domanda curiosa. Probabilmente nell’altra vita ero una vacca sacra, o così o non si spiega dove trovo il Karma per sopportare queste. Sakura si porta le mani al viso, strusciandosi i begli occhi. Esasperata.
“E le pulizie toccano a me…Ti è andata bene che Temari non si è ancora svegliata Hinata. Se no eri morta.” Tremo al solo pensiero. Altri passi. Pesanti. Strascicati. Ino sgrana i grandi occhi azzurri. Io e Sa-chan ci guardiamo. Panico. Lei, no. Per favore lei no. Da bambina pensavo le stesse cose quando dovevo farmi le iniezioni. Brutti ricordi. Tutta colpa della sfortuna. Devo capire chi l’ha inventata…La porta si apre, per l’ennesima volta. È un abitudine. Temari. I capelli color miele assomigliano alla chioma di un leone. Sono il terrore di tutti i pettini. Al contrario mio e delle altre, è perfettamente sveglia. E ora che faccio? Che dico? Merda. Merda. Merda. Di sicuro non questo. Sono troppo giovane per morire.
“Che diavolo è successo qui dentro?” ruggisce. Tutte fissano me. Belle amiche. Davvero. I guardo ostinata il pavimento. Attendo. Un silenzio insopportabile ci avvolge tutte.
“Hinata?” ancora lei. Ma stavolta il tono è più dolce. Eppure, io non sono così forte. Scoppio in lacrime.
“è che il sale, l’olio….buum….il vetro e il mio povero piede. Tanto, troppo sangue…e io….la sfiga …ecco è tutta colpa della sfortuna….e poi oggi non è giornata e…”
“Ma sei scema!” Questa è Sakura. Riconosco la delicatezza e il timbro soave. “Insomma, un po’ maturità e che cristo! La deficiente in questa casa è Ino!”
“Hey!” esclama la bionda, colpita nel vivo”Parla per te, hai il fascino di un uomo!”
“Ma come ti permetti, razza di …”
“ragazze?”
“razza di cosa? Dillo, avanti dillo se hai coraggio. Sto aspettando”
“ragazze?”
“Non mi costringere ino, tanto lo sai cosa penso di te.”
“ragazze?”
“Sai cosa mi frega di quello che pensa una fallita come te?”
“ma questa
colazione?” chiede a un tratto
“Tenten!” Ino. Sakura. Io. Perfettamente coordinate. Un colpo di tosse. Temari. Ancora lei. Ancora il silenzio.
“Senti, Hinata , capisco
che non è giornata, ma tu sai che
cosa ci avevi promesso di fare oggi, vero?” mi domanda in
tono dolce. Si. Lo
ricordo bene. Fin troppo bene. Ho avuto gli incubi tutta
“ma ecco, dato che oggi la sfiga mi perseguita, non si potrebbe….”
“no.”Secco. Deciso. Inequivocabile. Ma perché? Ditemi perché? Tutte a me. Mi allontano dalle mie compagne di stanza. Loro non sanno cosa significhi tutto questo per me. Ma in fondo, sono stata io che mi sono cacciata in questo macello. Però…nulla. Loro mi hanno anche aiutato. Che siano pure interessate, questo è un altro discorso. In fondo tutti abbiamo dei segreti. Sono vicino alla finestra. Inspiro una bella boccata d’aria. E butto fuori. Un farfalla. No, una falena. Stava poggiata sul balcone, a godersi l’ultimo sole estivo. Era bella. Ed è volata via. Ma in fondo è giusto così. Oddio. Mi sto dando alla filosofia. Sono messa proprio male.
“li lascerai?” di nuovo Sakura. Mi volto e le guardo tutte negli occhi. Insieme formano uno strano quadretto. Provo a immaginarmi in mezzo a loro, ma non ci riesco. Un appartamento. Nove ragazzi. Cinque anni. Una scuola e un università. Ecco cosa ci unisce. Eppure, spero che un giorno saremo qualcosa di più che semplici amiche e conviventi…Poi abbiamo un segreto comune. E se oggi andrà tutto bene, almeno una parte di esso cesserà di esistere.
“Si.” Rispondo. E
le vedo illuminarsi. Una dopo l’altra,
anche
“Scusate, ma ora qualcuno mi può spiegare che è successo?” Tenten. Non cambierà mai.
Le risate
femminili
riecheggiano ancora adesso qui dentro…le sentite?Io
si…
Fatto! Che ne dite? Per le coppie si va molto a votazione…diciamo che la prima parte sarà un po’ Hinata per tutti e sakura x Naruto…xd…ma poi sarà di sicuro una naru-Hina…per il resto delle coppie si va a votazione…commentate !