Disclaimer: I personaggi non
mi appartengono
La storia è scritta senza fini di lucro.
Ad Alley
Per il suo compleanno ~
Not An Advantage
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Mycroft si bloccò con le chiavi della
macchina ancora in mano e alzò la testa. Le labbra sottili si piegarono per un
divertimento affilato, misto ad una sorta di soddisfatta sorpresa.
«Sono poche le persone che possono
prendermi alle spalle.»
«Felice di appartenere alla cerchia.»
«Questo io non l’ho mai detto.»
Il maggiore dei fratelli Holmes si
voltò con studiata lentezza, a mettere subito in chiaro chi, tra i due, avesse
in mano le redini del tempo e stesse dettando le regole del gioco. L’Agente
Barton non era più cupo delle ombre proiettate dai neon, nel parcheggio
sotterraneo: la luce vitrea disegnava rigagnoli bianchi fra i capelli biondo
cenere, solchi, graffi nell’incavo delle guance, ai lati del naso; i dentelli
della cerniera balbettavano bronzei a contrasto con la giacca scura, i
rigonfiamenti ai fianchi erano un chiaro segno di come le mani affondate nelle
tasche fossero serrate a pugno.
«Non una visita di piacere,
suppongo.» commentò Mycroft, riponendo le chiavi al sicuro e appoggiando l’ombrello
a terra, le mani elegantemente chiuse sul manico ricurvo «Cosa ti ha condotto
qui?»
Barton non si scostò dal pilastro che
gli faceva da sostegno. Strinse le palpebre e un paio di rughe affondarono
gravi ai lati degli occhi.
«Sto seguendo una pista.»
«Il Falco è in caccia?»
«Non prenderti gioco di me, Holmes.»
«E come potrei?» l’inglese inarcò un
sopracciglio, in chiaro segno di scherno «Stai facendo tutto da solo.»
Un tremito riverberò lungo l’avambraccio
di Clint, la giacca di pelle s’accartocciò con un gemito all’altezza delle
maniche. La mandibola si contrasse, provocando uno spostamento d’ombra liquida
nel volto ora rigido.
«Greenwich» fu l’unica cosa che gli
uscì dalla bocca e con un accento americano tanto pesante che Mycroft storse le
labbra per il dispetto «Il Bastone del Berseker. Devo continuare?»
«No, ti sei reso abbastanza
ridicolo.» Holmes mosse appena le dita, a scacciare un insetto fastidioso e
altrettanto invisibile «Cosa ti induce a credere che io sia coinvolto?»
Un ghigno si palesò sulla bocca di
Occhio Di Falco, un lampo barbagliò e subito si spense nello sguardo obliquo.
«Non si muove foglia che Mycroft
Holmes non voglia» cantilenò «Che scusa avete usato questa volta? Portali dimensionali e astronavi che crollano dal cielo
londinese sono qualcosa di troppo grande anche per te.»
«Derren Brown.»
«Di nuovo? Spero che quell’uomo
prenda una percentuale per ogni volta che lo tirate in ballo.»
Mycroft gli concesse un sorriso
accondiscendente. Come a dire: Buona
questa. Ora, ti prego, torna a trafiggere qualche povera mela e libera l’Inghilterra
dalla tua imbarazzante ignoranza.
«Per quale motivo sei qui, Agente
Barton?»
Quel barlume di sarcastica
strafottenza che aveva per un istante vivacizzato gli occhi di Clint scomparve,
risucchiato dalla tensione, dalla rabbia. Dalla disperazione.
«Perché sei il maggior esperto in
circolazione di morti che camminano…»
a quella parole, l’espressione di Holmes si cristallizzò, divenne gelida ed
incolore «Ed io voglio sapere se quello che cerco è stato qui.»
L’inglese sistemò la punta dell’ombrello
sull’asfalto, raddrizzò la schiena, aggrottò un poco la fronte ed annuì con un
lieve cenno del capo. Un sorriso si profilò sulla bocca altrimenti serrata, ma
non c’era affinità emotiva, in quel sorriso, tantomeno empatia: era compassione
per Barton, nel particolare, ed in generale per tutta la sconquassata compagine
umana che correva di qui e di là, s’accapigliava, si dibatteva, s’azzuffava e
si dava un gran daffare al soldo di una mera, inconsistente reazione chimica.
«Oh, Agente.» mormorò, sconsolato «E’
inutile affannarsi. Tutte le vite finiscono. Tutti i cuori vengono spezzati. Soffrire,
preoccuparsi di e per qualcuno non è un vantaggio. Mai. Dovresti saperlo. E’
una nozione, una regola imprescindibile che fa parte del tuo mondo quanto del
mio.»
Mycroft ,che si sarebbe aspettato una
reazione anche inconsulta, grida e schiamazzi, bestemmie e ingiurie, chissà,
forse anche un pugno, rimase se non stupito, quantomeno perplesso dal modo in cui Clint gli sorrise. Niente affinità
emotiva. Niente empatia.
Soltanto compassione.
«Già.» sussurrò, con un’alzata di
spalle e con un sospiro «Bhè. Grazie dell’informazione che non mi hai dato. Porta i miei saluti a chi sai tu, quando lo vedi.»
Holmes gli regalò una rapida e
cortese risata.
«Sherlock sarà infinitamente
lusingato di riceverli.»
E Barton, che già gli aveva dato la
schiena e si stava avviando all’uscita sotto lo scroscio silenzioso dei neon,
si bloccò e si girò a guardarlo da sopra la spalla destra.
«Oh» sogghignò «Ma io parlavo di
Lestrade.»
All lives end.
All hearts are broken.
Caring is not an advantage.
The Scandal In Belgravia
Note
Riferimenti a Thor: The Dark World – Agents of S.H.I.E.L.D. (Episodio
15) – Sherlock (BBC).
Questa storia non intende essere un
plagio delle storie di Ino Chan. Ho un kink pazzesco per i Crossover e visto
che mogliaH ha una passione spropositata per Sherlock, Clint e la Clint/Coulson
–E spero anche la Mystrade- mi sembrava il minimo tornare sul terreno del crossoveraggio
selvaggio (?) per il suo compleanno.
Auguri!!!!
Ps: e se ve lo state chiedendo…Sì.
/Vi impongo/ di andare a leggere la Crossover Avengers/Sherlock di Ino Chan. E’
un obbligo morale, perché è la realizzazione di ogni sogno e fantasia che si
rispetti. Perciò, filate (?)