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Autore: Valu Valonsa    08/07/2014    0 recensioni
Incontrare due stronzi nella vita non è sempre un male!
AVVERTENZA: presenza di parolaccie :)
Genere: Romantico | Stato: completa
Tipo di coppia: Nessuna
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno | Contesto: Contesto generale/vago
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                                                                                        AL CUOR NON SI COMANDA


Mi alzai di scatto dal letto e mi sedetti,come era già successo in precedenza,ero passata dal dormire alla veglia più cosciente che avessi mai provato. Tutti i miei sensi erano nel pieno dell’operatività,il mio cuore e i miei poveri polmoni erano impazziti con il suono della sua voce. Non ero più abituata a questi complessi,ma piacevoli scombussolamenti.

“C-ciao,dimmi.Tutto bene?”
Sussurrai per non svegliare Meo,non che mi risultasse possibile.Era il re del russare a trombone e dal sonno pesante,ma per istinto parlai sussurrando.

“Sì,tutto bene.Te?Scusami per l’orario,sicuramente dormivi…ma avevo bisogno di parlarti.”
Sembrava essere agitato,fremeva per parlare.

“Certo,ehm dimmi.”
Quella notte come si poteva costatare ero piena di sinonimi.

“Sai è da poco finito l’addio al celibato e sono rimasto incastrato nei preparativi e tutto il resto.È un periodo di fuoco,penso già lo sappia no?”
Mi chiese e io per un attimo mi sentì mancare. 
Addio al celibato uguale addio alla vita da single uguale addio sogno di poterlo avere per me. La conferma del matrimonio stava arrivando dalla persona meno indicata e nel modo peggiore.
Mi telefonava per dirmi che si stava sposando.
Bene.Davvero ottimo.

“Io….ehm io spero sia andato tutto come volevi tu. Che vi siate divertiti insomma.”
Provai a recuperare il recuperabile e cercai di mettere insieme una conversazione  civile e di senso compiuto.

“C’era bella musica. Comunque io chiamo per dirti una cosa,vorrei poterlo fare di persona,ma ecco non voglio aspettare oltre. Peggioreranno solo le cose poi,invece io voglio chiarirle subito.”
Beato lui che non voleva illudermi.

“Mamma già mi ha detto tutto.So del matrimonio,so di tutto e io spero che siate felici e io lo sono già per tutti…voi.”
Nella mia mente la frase era incorniciata dalla mia sicurezza,ma perché nella realtà tutto si capovolgeva?

“Grazie,ma non…no-n dovresti farli a me,cioè Carla…”
Lo interruppi sul nascere.

“Sìsì chiamerò anche lei è ovvio.Io ti ringrazio per la telefonata,ma adesso davvero sto per crollare. Ehm grazie per la..trasparenza. Buona notte!”
Mi affrettai a chiudere prima che aggiungesse particolari che non volevo,nemmeno per sbaglio,sentire.

“Ma veramente…aspetta!Lasciami finire!!!”
Mentre riagganciai riuscì solo ad udire un flebile:
“Ti auguro una dolce notte Isabella.”
E riagganciò anche lui,un po’ abbattuto.

Era proprio necessario dire il mio nome in quel modo?
Chiamarmi! Non poteva aspettare di vedermi? 
Alla fin fine mancavano poche settimane e sarei tornata….valli a capire tu gli uomini!!
Preda di quell’euforia trasformatasi in amarezza mi addormentai,era come se mi fossi ormai arresa quindi non restava che andare avanti. Forse quello che davvero mi ci voleva era proprio la realtà sbattutami in faccia proprio da Stefano. Non a caso i giorni seguenti furono migliori e peggiori,migliori perché in qualche modo mi ero messa l’anima in pace quindi era inutile insistere su qualcosa di fittizio.Peggiori perché quando capitavano i cinque minuti di angoscia ero davvero uno spettacolo orribile,ma notai con piacere che diminuivano sempre più questi momenti. Parte tutto dal cervello,una volta che si è messo in pace tutto ritorna alla normalità, e così successe a me.
Ovviamente come mi accadeva sempre,ogni qualvolta io fossi anche solo lontanamente serena e sembrava che tutto stesse andando al posto giusto c’era qualche dettaglio a rovinare l’equilibrio.Il particolare che sconvolse ulteriormente la mia vicenda già burrascosa me lo ritrovai comodamente seduto sul divano a parlare fitto fitto con Alberto.
Poco più di una settimana dopo la telefonata di Stefano capitò che Tom aveva scoperto un museo “casalingo” della musica. Un suo amico,che abitava poco lontano da dove alloggiavamo noi,aveva in casa tutta una serie di dischi in vinile di un cantante per il quale Tom impazziva. Ovviamente colsi la palla al balzo,non perché mi piacesse il cantante in sé o il fatto che avrei mantenuto la candela tra lui e Lisa,ma perché così potevo staccarmi un po’ da Alby. Si era fissato che dovevo richiamare Stefano e parlare con Carla,perché per lui le cose non quadravano. Dopo avergli ripetuto 564 volte(precise!) che non ne avevo nessuna intenzione,né volontà di risentire nessuno perché volevo godermi il restante della vacanza,lui aveva preso la decisione di diventare il mio persecutore. Così quel giorno supplicai letteralmente Luke ti tenerlo impegnato,così almeno per un paio d’orette sarei stata libera dai soliti pensieri. Quelle orette si trasformarono poi in una giornata intera,perché l’amico di Tom,Juan, era rimasto talmente contento della nostra visita che aveva deciso di invitarci a pranzo,poi alla sua passeggiata quatidiana al parco e infine al concerto di un suo amico. Alla fine tornammo verso le 20,cioè tornai perché la coppietta tutta sprizzante di gioia aveva altri piani per la serata,del tipo cena sulla spiaggia a lume di stelle…
Ed è sottinteso che c’era anche un piano di seconda serata,che non sto qui a raccontarvi perché sfiorava l’indecenza.
Ahh l’amore!
Comunque tornai non troppo tardi,giusto in tempo per la cena e in effetti avevo un certo languorino,ma entrando mi pietrificai sulla soglia della porta.Lo stomaco che fino a due nanosecondi prima brontolava si era chiuso di colpo,l’avevo proprio sentito un rumore netto di chiusura…Chissà se era il mio stomaco o il mio cuore che si stringeva.
Ingoiai a vuoto e cercai di formulare delle frasi che spiegassero la mia sorpresa,se la mia faccia non fosse stata già sufficientemente chiara. Davanti ai miei occhi si palesavano Alberto e Stefano,comodamente seduti sul divano che parlavano come se fossero amici di vecchia data. 
E loro non erano amici. 
Stefano si alzò di scatto vedendomi entrare e io mi irrigidì ancora di più,se fosse umanamente possibile. Notò palesemente la mia pietrificazione e quasi come se ne fosse spaventato si bloccò sul posto senza dire una parola. Il mio sguardo continuava a vagare tra Alberto e Stefano,in attesa che qualcuno parlasse,che mi spiegasse cosa diavolo stesse succedendo in quella stanza.

“Bellissima!Entra non stare lì impalata…lo conosci no?Su vieni dai a me la borsa e vallo a salutare…”
Si erano fumati qualcosa di buono?Alberto,sorridendo,mi aveva detto di andarlo salutare accompagnando ciò con una leggera spinta,mi aveva sequestrato la borsa che avevo e si era allontanato nella stanza affianco per posare anche il giubbino di Stefano.
 
“Ciao…”
Disse con voce roca,come se anche a lui gli si fosse prosciugata la bocca. Si avvicinò di qualche passo,così che me lo ritrovai ad un palmo dal naso.
E proprio lì sulla punta del naso mi lasciò un leggero bacio.
Inutile ripetere che io già ci stavo capendo poco e niente,questa ondata di confidenza,dolcezza e vicinanza azzerò ulteriormente l’attività dei miei neuroni.E così continuai a restare immobile,all’impiedi al centro della stanza con quel bellissimo uomo,sposato, che mi fissava preoccupato.

“Allora bellissimi tutto bene?”
Albero fu di ritorno giusto in tempo.Mi prese per mano e mi fece sedere sulla poltrona.

“Allora tesoro mio ascoltami. Lui ti deve parlare e tu lo devi ascoltare attentamente.Non lo interrompere,non andartene fin quando non avrà finito. Fagli raccontare tutto tutto e poi deciderai,vabbene tes?Fidati!”
Annui con un lieve sì e ricambiai il sorriso che Alberto mi stava regalando, un bel sorriso naturale e rilassato…beato lui!
Così lui si allontanò per un minuto con Stefano a confabulare di non so bene cosa,non riuscii a sentire niente se non un “Ce la farai!” che a quanto pare avrebbe dovuto spronare Stefano a parlarmi. Si avvicinò al divano accanto alla poltrona dove ero ancora seduta in attesa,si accomodò e parlò.

“Da dove inizio…Allora io non mi sto per sposare.E questo voglio sia chiaro da subito,se no il resto non avrà senso.”
 Alzai di scatto la testa…Cosa?? Non si stava per sposare con Carla?Aveva cambiato di nuovo idea?Forse avrei fatto meglio a sentire davvero tutta la storia e poi a sputargli in faccia,se eventualmente i miei peggiori pensieri fossero fondati.

“Quando mi sono dichiarato a te,quando ti ho detto che mi piacevi tu,che mi sei piaciuta da qual giorno nel pub,era tutto vero. Non ritiro una singola parola o respiro di quello che ti dissi,ma lasciare tua sorella non era semplice.Quando poi ho provato a parlare con lei,sinceramente non so cosa sia scattato in lei ma ha iniziato a spogliarmi e diciamo che abbiamo fatto l’amore.Certo avrei potuto fermarla,ma ero spaventato…le avrei dovuto dire che ero innamorato della sorella mentre lei voleva fare l’amore? Così l’ho lasciata fare,ma non siamo arrivati alla fine….cioè…insomma…. non l’abbiamo davvero fatto,non ci siamo riusciti.Lei per i suoi pensieri e io per i miei.Nonostante tutto quella notte ho lasciato correre.Quando ti chiamai chiedendoti del tempo era una scusa,sapevo che eri incazzata a morte con me ma volevo sentire la tua voce….Poi sei sparita.Dalla mia vita,dalla circolazione.Ho saputo dal ragazzo attuale di Carla dove ti eri andata a cacciare e l’ho saputo quando ti ho chiamata l’altra notte.Carla e Joe,il futuro sposo, mi hanno invitato al matrimonio…tutto sommato siamo rimasti in buoni rapporti e mezzo ubriaco Joe mi ha detto dove ti eri cacciata e ti ho chiamato.Carla,Joe ed io siamo andati a parlare con i tuoi genitori,per chiarire cosa diavolo stesse succedendo e loro lo sai come sono…basta che siete felici.Io gli ho detto che voglio te,che mi sei sempre piaciuta tu e nonostante tutto poteva andarmi peggio con la loro reazione.Tralasciando che nemmeno loro hanno voluto dirmi dove fossi,come ti dicevo l’ho saputo la settimana scorsa e ho preso il primo aereo disponibile per raggiungerti e parlarti di persona.Riassumendo…Io non mi sto per sposare con Carla,non ho mai voluto lei…Ecco…Io voglio te.”
Era sollevato e si vedeva ad occhio nudo,aveva chiarito tutto e quel peso enorme che si portava con sé era ormai svanito. Dal canto mio avevo carpito poche informazioni: non si sposava,voleva me,si era innamorato,non si sposava,era arrivato fin lì per me e non si sposava.

“Quale reazione hanno avuto i miei?”
Chiesi incerta,tra le 200 cose che potevo e volevo chiedere perché dovevo iniziare dalla più “inutile”?
Stefano era leggermente contento che almeno adesso parlassi…beato lui!

“Beh..ehm…tuo padre mi ha dato un pugno.Ma non preoccuparti,ha fatto bene.Tu non devi soffrire,per me poi..non ne vale la pena. Io vorrei solo sapere se ho una possibilità ancora,sono disposto a ricominciare da zero,meno zero se preferisci.Non avevo nessun diritto per farti passare tutto quel casino,ma mi piaci da morire non volevo perderti e mi è sfuggito tutto di mano.Vorrei solo una vera chance con te,una che non sprecherò e che mi permetta di dimostrarti quanto valgo e quanto sei importante per me…”
Ci guardavamo. Nei suoi occhi vedevo la sincerità,questa volta lo era davvero,ma non sapevo se e come mi sarei potuto fidare di nuovo di lui.La scelta spettava a me.

“Sono venuto solo per dirti questo…ecco tutto sì. Ti lascio riflettere con calma,poi quando torni se e quando vuoi parlare con me sono a tua disposizione.”
Si alzò e chiese dove Alberto avesse messo il suo giubbino.

“Sei venuto solo con quello?Non hai valigie?”
Domandai scioccata,era partito senza niente?Ma poi perché voleva andare via?

“Ehm sì,non ho avuto modo per preparare niente,poi voglio dire ero venuto per parlarti di noi,a cosa mi servivano tutte quelle cose inutili…”
Mi alzai anche io di scatto,andai nella stanza accanto e gli presi il giubbino.Mi sarei aspettata di trovare Alby dietro la porta,invece eravamo solo io e Stefano.
Tornai da lui e lanciandogli il giubbino addosso mi sfogai.

“Ecco a te! Tu vieni qui,ti presenti come se fossi il re del mondo.Fai tutto quello che vuoi e poi te ne vai. Pensi che possa godermi queste vacanze sapendo tutto quello che mi hai detto,pensi che sia il tipo di persona che lo fa. Perché io e te non ci conosciamo per niente e tu non hai nessun diritto di venire qui e fare quello che ti pare e piace e dire tutte queste cose e poi andartene…”
Adrenalina pura mi scorreva tra le vene,non avevo fiato né energie,perché ormai l’avevo capito che l’amore sfiancava,ma avevo parole per tutti.

“Scusa se volevo darti del tempo per pensare!”
Rispose a tono anche lui,adesso stavamo dando libertà alla tensione e allo stress accumulato in tutto questo tempo.
Lui si era ormai voltato e diretto verso la porta,interpretando il mio sfogo come un invito ad andarsene.

“SCUSA UN CAZZO!! SEI UN DEFICIENTE SE PENSI CHE MI SERVA ALTRO TEMPO PER DIRTI CHE TI AMO!”

“Cos-…cosa hai detto?”
Si bloccò immediatamente e come lui anche io.Avevo detto una cosa vera,ma l’aveva urlata senza rifletterci. Di certo non era quello il modo per fargli sapere cosa era nato in me nei suoi confronti.

 “Ripeti cosa hai detto.”
Disse avvicinandosi di nuovo a me più calmo,avrei osato nel dire che era contento.

“No. Hai capito…Non puoi andartene dopo aver lanciato la bomba!”
Risposi meno nervosa ed elettrizzata.Ci eravamo calmati,dopo lo sfogo forse era possibile conversare come due esseri umani civilizzati.

“E tu non hai lanciato una bomba due secondi fa?”
Controbbattè sorridendo dolcemente e avvicinandosi pericolosamente,molto pericolosamente,a me.Non che io feci un passo per muovermi,stavo così bene lì!

“Ma io non sto scappando,sono qui! Mi vedi?”
Domandai ironicamente,ma mai lontanamente mi sarei sognata gli avvenimenti successivi,che accaddero in pochissimi secondi.

“Cazzo se ti vedo…sei bellissima.”
E così dicendo mi attirò a sé annullando quella poca distanza che ci divideva e siggillò con un bacio la fine di tutta la discussione.
Mi stringeva a sé con forza e dolcezza insieme,ero sua e a dirlo non erano solo le braccia che mi avvoglevano come una coperta protettiva,ma era la sua lingua che s’insinuava e danzava con la mia come non avessero mai smesso di farlo,era il suo profumo che ci circondava e mi inebriava,erano i suoi capelli tra le mie mano così soffici e morbidi,erano i suoi denti che cercavano le mie labbra per morderle per farmi capire che non stavo sognando…che stavolta era tutto vero.Che era tutto lì tra le nostre braccia quello che cercavamo da tempo,che la caccia era finita e che se tutto andava bene iniziava un lungo periodo di pace e lungimiranza. Quel bacio che non volevo finisse,terminò.Una fine che era solo l’inizio lo potevo chiaramente leggere nei suoi occhi,che erano lo specchio di ciò che provavo io. Inutile dire che poi con calma chiarimmo tutte le situazioni più incongruenti,ma entrambi fummo d’accordo nel definire quel giorno come il primo di una lunga serie di giornate assieme.Ero al settimo cielo,troppo contenta di poter stringere Stefano tra le mie braccia e poter finalmente dire che era mio.
Alberto fu il primo a sapere la notizia,ovviamente aveva origliato tutto.

“Lo saaaaapevooooo!!!! Congratulazioni belliii! Sono molto contento per te tesoro mio!”
E mi abbracciò così stretto che mi mancò il respiro,ma non dissi nulla perché mi sentivo molto felice e coccolata. Invece Luke fu molto felice per noi,ma molto diretto con Stefano.

“Benvenuto in famiglia…Falle del male e quanto è vero che Alberto mette mutande rosa io ti vengo a cercare dovunque andrai e ti darò una lezione memorabile.”
Gli strinse la mano e attese,come tutti quanti noi,una risposta.Invece Stefano mi riprese accanto a te,non che mi fossi allontanata di molto,mi cinse i fianchi possessivamente e mi baciò la fronte prima di parlare.

“Non sono così scemo da fare lo stesso errore 2 volte.Questa volta sarà diverso.Ti do la mia parola.”
In seguito l’atmosfera si alleggerì e anche Luke si rilasso in quell’ambiente così familiare.Decisi che sarebbe rimasto con noi per le ultime settimane rimanenti e ovviamente dormì nella mia stanza. Durante la serata non ci staccammo per più di qualche minuto,era inevitabile ritrovarmi accanto a lui e a volte lo facevo senza nemmeno rendermene conto. Era bello averlo lì,con noi. Con me.Era come sentirsi a casa in ogni luogo,senza limiti di spazio e tempo. Quella sera dormimmo abbracciati e fu la notte più tranquilla di sempre,crollammo tardi a furia di parlare,ma la mattina dopo mi sentì riposata e rilassata. 
Svegliarsi con accanto la persona che ami che ti saluta con un bacio e ti coccola è il miglior risveglio che qualsiasi persona possa desiderare.

“Grazie Isa.”
Mi disse la mattina seguente mentre eravamo ancora a letto abbracciati.Lo fissai meglio,probabilmente avevo perso qualche parte,ma era strano perché pendevo dalle sue labbra.

“Per cosa?”
Chiesi pensierosa.

“Per avermi aspettato,per non esserti arresa e per avermi accolto tra le tue braccia senza rivangare le stronzate che ho fatto.”
Spuntò sulle sue labbra un dolce sorriso,seguito poi dal mio.

“Stefano sconterai tutto con del sano sesso riparatore!”
Risposi lasciandolo di stucco,ma al contempo eccitato al sole pensiero in cui ci saremmo uniti anche fisicamente. Per non alimentare quel fuoco che in me era già ardente preferì alzarmi dal letto e prepararmi per la giornata. 
Le settimane restanti furono infinite volte meglio di tutti e tre mesi di vacanza,con Stefano e tutta la banda le giornata assunsero un sapore e un colore totalemnte diverso. Noi non ci staccavamo mai,le nostre labbra erano incollate quasi sempre,tranne quando eravamo obbligati a rispondere a domande e quando lui fu costretto a fare shopping.Era tutto perfetto,ma tutto stava finendo. E purtroppo anche le vacanze giunsero al termine,era il momento di tornare a casa.

“Oggi tu vieni con me a casa e parliamo con i miei!”
Gli annunciai intransigente quando salimmo sull’aereo,dovevamo chiarire e mettere i puntini sulle i.Gli presi la mano e la strinsi forte.

“Fai parlare me e andrà tutto bene,mamma si accorgerà subito dell’effetto tuo su di me.”
Lui si allungò verso di me e mi baciò appassionatamente,come se non ci fossero passeggeri,assistenti di volo,gente ,aereo…niente se non noi due soli.

“E lei noterà l’effetto tuo su di me!”
Concluse ridendo.
Il viaggio fu più breve dell’andata e più emozionante.Una volta a terra strinsi la mano di Stefano e insieme ci incaminammo verso casa.Tom ci accompagnò fuori la porta augurandoci un grande in bocca al lupo,come aveva fatto anche Alberto all’aereoporto.Io mi limitai a ringraziarli e a stringere la mano di Stefano,sarebbe andato tutto bene.Lo sapevo,me lo sentivo.
Entrando sentì l’inconfondibile profumo di mamma,lo spruzzava a quantità industriali e lasciava una scia forte per tutta la casa.Trascinai Stefano in casa con me e mi annunciai,ma nessuno rispose.Il tempo di voltarmi verso di lui per rassicurarlo,che fui assaltata da Carla.Fortunatamente Stefano mi prese in tempo,prima che cadessimo entrambe a terra. Avevo lasciato una sorella triste e piangente e ne trovavo una sprizzante di felicità e quasi sposata.

“Ciao bellissimiii!Come state? Le hai detto tutto tu?”
Era strano quel triangolo di ex e attuali fidanzati di chi,poi Carla sapeva tutto quello che Stefano doveva dirmi e un po mi inquietava questa consapevolezza.

“Si Carla,le ho detto tutto.Adesso sei tu a doverci raccontare che è successo.”
Rispose lui un po’ apatico,poi si rivolse a me.

“Girasole poso le borse di là e torno.”
Negli ultimi giorni si era fissato con il chiamarmi Girasole,diceva che gli metteva buon umore e poi erano dei fiori bellissimi.Proprio come me,diceva.

“È proprio cotto di te!Vieni andiamo di la ti presento Joe e ti dico che feci quella sera,così tutti i pezzi andranno al loro posto.”
Mi condusse verso il salotto,dove mi attendeva il mio futuro genero.Alto muscoloso e abbronzato,ma dal viso simpatico e infatti così si rivelò essere.

“È te che devo ringraziare! Piacere Isabella,sono Joe! Grazie per averla spronata a farmi visita.”
Ah giusto!Lui aveva fatto un incidente..sembrava stare più che bene però.

“Piacere mio Joe. Naahh tutto merito suo davvero,piuttosto tu come stai?”
Chiesi di buon umore come tutti in quella stanza.
“Mi sto per sposare con tua sorella,come vuoi che stia?Una favola!”
Rispose ridendo contento.Entrò anche Stefano e si salutarono come se fossero amici da sempre.La vicenda li aveva avvicinati probabilmente,poi si sedette accanto a me.

“Beh dopo la chiacchierata sono corsa in ospedale e lì sono rimasta fin quando non mi ha fatto entrare,per questo non sono più riuscita a contattarti.Stesso lì sul letto d’ospedale mi ha chiesto la mano.E ho detto di sì.Poi sono corsa a parlare con Stefano che stava cercando me per parlare e abbiamo chiarito che tra di noi non ci sarebbe stata niente più dell’amicizia. Tra l’altro come avri notato sono ottimi compagni d’avventura questi due.”
Molto breve e conciso il racconto,ma ormai non volevo sentirne parlare più. Pochi attimi dopo arrivarono anche i miei,che trovandomi nel salotto mi inondarono di baci e abbracci,poi salutarono con  poco entusiasmo Stefano.E lì intervenni.

“Mamma,babbo mi piace.Da prima che sapessi che si frequentava con Carla,e sì lui è stato uno stronzo a non dire niente…ma adesso sa che è la sua ultima chance,vera chance, e non la sprecherà. Io sono felice,davvero,mi piace tanto e vorrei che anche voi lo accogliate con piacere come fosse un figlio acquisito.”
Mi avvicinai a Stefano,sconsolato e triste, e gli strinsi ancora una volta la mano e lo abbracciai e lui subito mi accolse sul suo petto,tra le sue braccia.

“Non farla soffrire più intesi?”
Chiese mamma e Stefano annuì velocemente.Poi ci abbracciò forte forte,per lei bastava donare amore.Babbo ci dovette lavorare un po’ su,ma con il passare del tempo anche lui si rese conte che questa volta facevamo sul serio. Stavamo crescendo.
Cenammo tutti a casa quella sera e fu molto piacevole.Poi arrivò l’ora brutta dei saluti,dormire senza di lui non sarebbe stato facile quella notte.Lo accompagnai all’auto,ma prima di salire e di salutarci si fermò.Durante la serata ci eravamo scambiati poco più di tre frasi,ma infiniti sguardi complici.Nel cortile di casa invece parlò più rilassato.

“Ci sei solo tu per me,lo sai vero?”
Annuì decisa alla sua domanda aspettando che proseguisse.

“Ecco…Te l’ho già detto indirettamente,ma adesso voglio farlo come si deve.Voglio che lo imprima per bene nella tua memoria,perché è la prima volta che lo dico in vita mia ed è la prima volta che lo dico a te. Puoi scommetterci che lo sentirai ogni giorno della tua vita,se mi vorrai sempre accanto a te. Isabella io ti amo.”
E prima ancora che potessi anche solo parlare o replicare mi baciò.
Un bacio intenso,accogliente,familiare…insomma nostro. 
Il mio e il suo sapore insieme.
Eccezionale.



Due minutini ancora:
IL prossimo capitolo sarà l'epilogo....grazie per aver letto! Bacioni


   
 
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