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Autore: alexisriversong    08/07/2014    1 recensioni
Dopo la battaglia finale di Hogwarts c'è da ricostruire...
Genere: Fluff | Stato: completa
Tipo di coppia: Het | Personaggi: Un po' tutti | Coppie: Harry/Ginny
Note: Missing Moments | Avvertimenti: nessuno | Contesto: Dopo la II guerra magica/Pace
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Per quella sera tutti quelli che dormirono nel castello non rispettarono molto la divisione in dormitori e case. Auror, allievi, insegnanti e perfino gli elfi domestici dormirono dove potevano, nella sala grande, in cio che restava dei dormitori, nelle aule, ovunque. Tutti coloro che avevano perso dei cari in battaglia avevano lasciato il castello per disporre al meglio dei corpi. Tutti i Weasley, compresi Ginny e Ron avevano lasciato il castello, Hermione venne accompagnata in Australia dai suoi genitori e, con l’aiuto di un auror, restituì loro la memoria e li riportò a casa. Harry rimase al castello, decise di dormire sul divano della sala comune di Grifondoro, nonostante l’insistenza di amici e insegnanti nel farlo dormire in un letto comodo o sopra uno dei materassi che erano riusciti a salvare dopo la battaglia, quando si svegliò il mattino dopo, Ginny era accanto a lui, si era appoggiata al suo petto e si era addormentata. La guardò dolcemente, era così bella, le accarezzò i capelli e lei si mosse, senza aprire gli occhi la sentì sussurrare: “Mi mancavi troppo Harry, non ce la facevo a starti lontano un’altra notte” Lui sorrise e le baciò i capelli con dolcezza. “Anche tu mi sei mancata Ginny, tantissimo, ma dovresti stare con la tua famiglia in questo momento, hanno bisogno di te” “Tranquillo Harry, saranno qui a momenti anche loro, e poi, anche tu hai bisogno di me, e io di te. Comunque ero venuta a dirti che la McGranitt vuole tutti nella Sala Grande per fare un annuncio importante e devo essermi addormentata, mi dispiaceva svegliarti dopo tutte le notti insonni che devi aver passato.” “Le notti in cui non dormivo le passavo a osservare il cartiglio con il tuo nome sulla Mappa del Malandrino, per sentirmi più vicino a te. Erano le notti migliori, ma anche le più tristi, perché non eravamo insieme” si osservarono in silenzio per un po’, erano leggermente imbarazzati ma profondamente felici “Bene, allora andiamo” Insieme si avviarono verso la Sala Grande tenendosi per mano. Prima di lasciare la stanza, ormai deserta dato che tutti dovevano essere gia arrivati in Sala Grande, Ginny lo prese per il braccio, lo fece girare e lo baciò, quando si separarono si guardarono felici perché i loro sentimenti avevano resistito alla lontananza. “Anche io non dormivo molto, ero preoccupata per te, temevo di perderti per sempre, ho pensato che non ti avrei più rivisto e… quando ti ho visto tra le braccia di Hagrid e ho pensato che fossi morto, io…” un singhiozzo non le fece finire la frase, una lacrima le bagnò il viso. Harry le asciugò gli occhi e la strinse a se. “Ti amo Ginny, e questo non potrà cambiare mai, neanche tra un milione di anni.” “Anche io ti amo Harry, con tutta me stessa e sarà così per sempre, non mi lascerai mai più vero?” “Lo giuro Ginny, staremo insieme per sempre… Per sempre…” Quando arrivarono nella Sala Grande, vennero raggiunti da Ron, Hermione e tutto il resto dell’Esercito di Silente, c’era tutta la scuola riunita e anche gli auror, le famiglie degli studenti, gli elfi domestici e ovviamente i professori. Tutti coloro che erano stati feriti erano stati medicati dalle infermiere del San Mungo, che erano accorse subito appena chiamate, Madama Chips e da chi aveva voluto aiutare. Tutti erano entusiasti della vittoria ed erano ancora emozionati nonostante le numerose, tragiche perdite. La McGranitt si schiarì la voce e la ampliò magicamente in modo da farsi sentire da tutti, ma proprio mentre stava per dire qualcosa, venne interrotta da un sonoro crac, Kingsley, il nuovo Ministro della Magia, si era appena materializzato nella stanza. Le difese del castello erano crollate durante l’attacco, così ora era possibile smaterializzarsi anche dentro le mura, Hogwarts non era più un luogo sicuro ma ora non c’erano più pericoli dai quali nascondersi, Voldemort era morto e non restava altro da fare che ricostruire. “Ministro, giusto in tempo, stavo per fare l’annuncio” disse la McGranitt “Tuttavia forse sarebbe più opportuno che lo facesse lei, d'altronde è lei il Ministro, non è d’accordo?” “Assolutamente no, Minerva, voglio dire, Professoressa McGranitt questa è Hogwarts, e spetta alla preside fare i discorsi importanti, non crede?” La McGranitt lo guardò a bocca aperta. “Come scusi? La preside? Ma come è possibile io non sono qualificata per questo incarico. Io…” “Lei è perfetta per questo incarico tanto più che sono stati i suoi colleghi a consigliarla, ed essendo stata vicepreside per tanti anni, abbiamo deciso di affidarle l’incarico e ora vorrebbe essere così gentile da dirci il motivo per il quale siamo riuniti oggi?” “Cosa? Oh certo, grazie per la fiducia che mi avete dato colleghi” poi sorrise e iniziò a parlare “Signori, alunni, amici che avete risposto alla chiamata e che avete combattuto per noi, anche voi, elfi domestici, vi ringrazio per la collaborazione che ci avete dato, ma ora, sono costretta a chiedervi un’altro favore, la scuola è distrutta e bisogna ricostruirla, se uniremo i nostri poteri magici potremo ricostruirla in un batter d’occhio. Chi è con me mi segua in giardino dove dovrebbero arrivare dei volontari dalle altre scuole per aiutarci.” In quel momento si sentì un altro crac provenire da fuori e tutti si voltarono per vedere chi fossero i nuovi arrivati. La professoressa uscì dalla sala e tutti la seguirono fuori dalla sala dove l’aspettavano alcuni alunni e insegnanti provenienti dalle altre due scuole magiche, Beaubatons e Durmstrang. Gli alunni che avevano stretto amicizia durante il Torneo Tre Maghi corsero a salutarsi, e tutti fecero le condoglianze a chi aveva perduto un proprio caro in battaglia. Finiti i convenevoli, la McGranitt, invitò tutti a mettersi gli uni vicino a gli altri formando una catena che circondasse l’intero castello, anche gli elfi vennero invitati ad aiutare ma senza obblighi, avrebbero dovuto mettersi vicino a un mago e aiutarlo con la sua magia. Kreacher si avvicinò a Harry, questi fu molto felice di rivederlo vivo e ancora disposto ad aiutare, gli sorrise e gli porse una mano. Harry vide Hagrid in lontananza, seduto per terra accanto a Grop, suo fratello. Harry suppose che non gli fosse concesso di aiutare perché lui, teoricamente, non avrebbe dovuto possedere una bacchetta. Solo lui, Ron ed Hermione sapevano che lui la continuava a usare, grazie al suo ombrello magico, anche se non riusciva a fare molto dato che questo conteneva la sua vecchia bacchetta che era stata spezzata perché accusato di essere l’erede di Serpeverde. Harry pensò che non fosse giusto che lui non potesse usare la magia nonostante fosse stata provata la sua innocenza molti anni prima, ma non stava a lui decidere. Qualcuno gli sfiorò la spalla schiarendosi la voce. “Ehm, Harry?” Harry si girò e si ritrovò davanti Kingsley, gli sorrise “Harry, come nuovo Ministro della Magia, ti volevo chiedere un favore. So che tu, Ron ed Hermione siete molto amici di Hagrid e quindi penso che sarebbe giusto che foste voi a consegnargli questa” così dicendo estrasse una bacchetta dalla tasca “Gli verrà concesso di fare i MAGO con voi alla fine del prossimo anno sempre che vogliate continuare gli studi, a tutti gli studenti sarà concesso di fare i MAGO alla fine del prossimo anno potranno scegliere se continuare gli studi da casa o frequentare un altro anno a Hogwarts ma non si faranno esami alla fine di quest’anno, c’è stata già abbastanza pressione su di loro e anche su di voi. Comunque, il ministero concede ad Hagrid la bacchetta e potrà usare la magia liberamente. Una bacchetta in più fa sempre comodo, e poi, non credi che se la meriti? Olivander l’ha costruita apposta per lui sperando che vada bene, dopotutto, è la bacchetta a scegliere il mago, no?” Harry sorrise, prese la bacchetta, chiamò Ron, Hermione, Ginny, Neville, Luna e tutti gli altri amici dell’ES per dar loro la notizia, poi tutti insieme corsero da Hagrid. Fu Harry a consegnargli la sua nuova bacchetta, appena Hagrid la prese in mano, dalla bacchetta uscirono delle scintille. Hagrid era così felice che incominciò a piangere dalla felicità, qualcuno gli porse un fazzoletto grande come una tovaglia, e forse era davvero una tovaglia, lui si soffio il naso e abbracciò tutti in un abbraccio stritaossa. Poi, tutti insieme, si unirono alla catena e puntarono le bacchette verso il castello. Harry immaginò tutta quella gente riunita per aiutare a ricostruire il castello e pensò che tutto era andato nel verso giusto e che, da quel momento in poi avrebbe continuato ad andare così bene. Un flusso di magia percorse il suo corpo e capì che Kreacher lo stava aiutando così pensò l’incantesimo. Mille strisce di luce uscirono dalle bacchette e si unirono al suo mentre Hogwarts, piano piano, si ricostruiva. Ci vollero ancora alcuni giorni prima che il castello fosse completamente ricostruito e le protezioni riattivate, ma quando successe Harry pensò che quella che lui aveva pensato fosse la sua casa non lo era davvero, la sua vera casa era con i suoi amici, con Ginny, con Hagrid, Ron, Hermione e tutti gli altri che lo avevano sostenuto nella battaglia della sua vita. Ripensò ai Dursleys, a Duddley, che alla fine era stato un buon cugino e pensò anche che, forse, non sarebbe stato male rivederlo, perché, solo quando si perde tutto si riesce a capire la vera importanza di cio che si ha avuto.
   
 
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