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Autore: DAlessiana    08/07/2014    3 recensioni
Un mese.
30 giorni.
720 ore.
43200 minuti.
2592000 secondi...
Che non ci sei.
Sei andata via e mi hai lasciata senza portarti via niente, salvo un pezzo del mio cuore.
Genere: Drammatico, Malinconico, Triste | Stato: completa
Tipo di coppia: Nessuna
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno
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Un mese.
30 giorni.
720 ore.
43200 minuti.
2592000 secondi...
Che non ci sei.


 

Ero la tua nipotina preferita, me lo dicevi sempre.

 

 

Sei andata via e mi hai lasciata senza portarti via niente, salvo un pezzo del mio cuore.
Hai lasciato i tuoi vestiti, che con fatica io e mamma abbiamo messo via, per lasciare l'armadio vuoto. Hai lasciato il rumore del tuo bastone o della sedia a rotelle, mentre passavi per il corridoio. Hai lasciato la tua poltrona della quale eri molto gelosa e non volevi che nessuno si sedesse, però neanche adesso non ci sediamo, non abbiamo il coraggio.
Hai lasciato il tuo profumo che ogni tanto mamma spruzza in giro, per i cattivi odori e quel profumo, anche se per pochi secondi, mi illude che tu sia ancora qui.
Tante volte mamma ci ha detto “Se succede qualcosa a nonna dovete stare vicini a papà”, ce lo ha ripetuto mille volte, mentre tu lottavi, combattevi per riprenderti la tua vita e per uscire da quel maledetto ospedale. Tutti avevamo creduto di poterti avere ancora qui a casa, con noi.
Un'operazione, dove c'era la probabilità di uno su cento di superarla, tu l'hai superata, ti hanno asportato quel male di 9 cm che ti opprimeva lo stomaco, del quale nessun medico se ne era accorto, ma come fai a non rendertene conto? Come fai a non capire che una tua paziente ha una massa tumoraria allo stomaco? Come? Questo, ancora lo devo capire, ma del resto molte cose ancora devo comprendere.
Ho fatto come ha detto mamma, sono stata accanto a papà, consolandolo tra le mie braccia e non lasciandolo mai solo, ho controllato che si prendesse tutte le pillole e che stesse calmo. Ho fatto un buon lavoro, spero. Non mi sono fatta vedere in lacrime, a parte quando ci hanno comunicato la notizia, da lui e neppure da mamma. Adesso, però, non ce la faccio, non posso non piangere e non posso far finta di averla superata, perché non ho superato un bel niente!
Forse non sono forte come credevo, perché ancora ho quel dolore nel petto che mi opprime, costantemente ed ogni volta che penso a quello che ti è successo i miei occhi diventano rossi e fatico a trattenere le lacrime.
Ieri mamma mi ha fatto contare le tue prece, per vedere se erano tutte, in quella foto tu sorridevi...eri felice. Peccato che non potrò mai più vederti così felice.
Non potrò più abbracciarti e darti il bacio quando finisco di mettere la tavola, non potrò più darti il buongiorno o la buonanotte, non potrò più imboccarti quando stai male, non potrò più aiutarti a bere o a metterti i calzini. Non potrò più fare niente per te, non potrò più sentirmi importante per te.
Quanto mi sentivo impotente mentre tu lottavi, mentre la tua vita era in mano a qualcun altro, ma quel qualcun altro non ero io e mi sentivo così tanto impotente che non potevo fare altro che far impossessare il mio corpo dalla paura, quel dannato timore di non vederti più.
L'ultima sera che venni a farti visita, quando ti salutai ti dissi “Ci vediamo domani, nonnina. Ti voglio bene”, sapevo benissimo che le probabilità di non vederti erano troppo alte, nonostante questo ti ho illusa, ho illuso entrambe.
Sono un adolescente e ho già visto fin troppe volte quell'edificio bianco. Quando papà è stato ricoverato per due volte per infarto, quando l'altra nonna è stata ricoverata e neanche lei è più uscita viva, quando mamma si è operata e poi quando sei andata tu là, tu che odiavi così tanto gli ospedali. Una cosa però l'abbiamo fatta, ti abbiamo riportata a casa, anche se il tuo cuore aveva già smesso di battere.
Scusa se sto crollando, scusa se non ce la faccio a sopportare tutto questo. Perdonami.
Se davvero esiste qualche forze divina che ci osserva da lassù, spero che si prenda cura di te, degli altri nonni, di zio e di tutte le persone che hanno lasciato questo mondo.
Un giorno ti riabbraccerò e, da quel momento, il tempo non sarà più nostro nemico.
Te lo prometto, nonna.

 

Ti voglio bene ora e per il resto della mia vita.
La tua nipotina preferita.


-Ho scritto questo sfogo per non scoppiare a piangere e per dedicare un mio scritto alla mia dolce nonnina <3
Grazie anche solo per aver letto...

  
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