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Autore: ireland93    08/07/2014    0 recensioni
Noi non ce ne rendiamo conto, ma dietro quel piccolo schermo scuro, si nasconde qualcosa di totalmente inaspettato.
Genere: Drammatico, Malinconico | Stato: in corso
Tipo di coppia: Nessuna
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno
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ZAPPING
"..E queste erano le parole dell'allenatore della nostra nazionale, Cesare Prandelli. Passiamo ora allo spettacolo, con una rubrica dedicata alla nuova star emergente Ashwin Irton, che in questi giorni sta riempiendo gli stadi di tutto il mondo con il suo nuovo tour in giro per il-"
<< ZAP >>

Lo schermo si spense di colpo.
 
Mrs Thatcher sbuffò, contrariata per la cancellazione della sua amata rubrica dedicata alla cucina; appoggiò malamente il telecomando sul bordo del tavolo, sprofondando nella sua comoda poltrona.
A lei non interessavano tuti quei cantanti, quelle celebrità da quattro soldi.
Non sarebbero mai stati come il suo amato Sinatra, non avrebbero mai avuto il suo talento.

Per quanto ne poteva sapere, le riviste parlavano di Ashwin come un fenomeno, una rivelazione, ma arrivati ad una certa età non ci si fa più abbindolare così facilmente.

O almeno così si pensa.

 

Era una calda mattina d'agosto, una di quelle mattine in cui la voglia di mare, la voglia di sole, è troppa per molte delle famiglie della città, che optano per uno spostamento in massa verso la spiaggia più vicina.

L'autostrada era intasata, il traffico scorreva lento.
Non uno, ma ben due bus giganti si ergevano davanti alla piccola auto dal serbatoio scoppiettante: al suo interno i passeggeri fremevano per l'emozione, non tanto per la vista dei primi ombrelloni, bensì per quella di una grande e maestosa struttura formata da una decina di enormi pilastri.

"Sweet Home Tour" Diceva l'insegna alle porte dello stadio.

Orde di macchine deviarono dalla strada principale per raggiungere gli ambiti cancelli, lasciando posto ai calorosi cittadini diretti alle spiagge.

I clacson starnazzavano e i motori ruggivano alla vista degli enormi tornanti che portavano alle tribune.
Le persone si radunavano in fretta, ognuno cercando di decifrare il codice del proprio biglietto.
Enormi lenzuoli con su scritte frasi d'amore si levavano da terra, portati da ragazze con il volto rigato di lacrime.
Cori e urla echeggiavano, raggiungendo tutto il perimetro del parcheggio.

L'eccitazione divenne palpabile, quando gli spettatori ormai scesi in massa verso i cancelli, notarono una frenesia fra le guardie all'entrata.
Il personale dello stadio si avvicinò ai grandi cancelli di metallo, restando immobili per una ventina di minuti.
Le loro tutine arancioni si potevano riconoscere distintamente in mezzo a quel via vai di addetti alla sicurezza.

Uno di loro si avvicinò alle grandi sbarre, estraendo una piccolissima chiave argentata.
La massa era in fermento.

L'omino arancione infilò la chiave nella piccola serratura.
La massa spingeva.

Gli altri addetti si unirono per supportare il piccolo addetto arancione.
La massa era pronta.

La guerra era cominciata.

Da una parte il gruppo esultava cercando di raggiungere il posto più vicino al palco.
Dall'altra gli omini arancioni cercavano di contenere quello tsunami di gente.

I bagarini impazziti offrivano a prezzi straccianti gli ultimi biglietti, le madri auguravano buona fortuna alle figlie (nascondendo il forte desiderio di partecipare all'evento), i chioschi offrivano le ultime bottiglie d'acqua e i venditori abusivi cercavano di appioppare gadget a chiunque.
In mezzo alla confusione generale, una grande e lussuosa auto si diresse in modo tranquillo ed elegante verso la parte opposta dello stadio.

Nessuno la notò.

I finestrini oscurati e la scorta non lasciavano spazio all'immaginazione.
La star tanto attesa era arrivata e sparita in un baleno, evitando il minimo contatto con i fan scatenati.

Le ore correvano di fronte al palco vuoto.
Il ritardo cominciava a pesare e il pubblico pagante cominciava a finire le scorte di patatine offerte dai venditori ambulanti.
Non era difficile perdere la pazienza, soprattutto se sotto 30 gradi di caldo cocente, ma finalmente, quando il sole cedette il posto alla luna, le luci si spenserò.

Era il segnale che di li a poco qualcuno sarebbe spuntato fuori da un momento all'altro.

"prova, prova.."
Una voce suadente riempì lo stadio, accompagnata dalle urla in estasi dei presenti.

"c'è qualcuno la fuori?"
Scherzò la voce.

"Uhhhh"
ridacchiò, sentendo la più che soddisfacente risposta del pubblico.

"Mi presento...."
fece un respiro.

"sono Ashwin Irton"

Un bagliore accecante illuminò la sagoma di un ragazzo sorridente, di fronte alle migliaia di persone deliranti.
 


Se siete in cerca di una fanfiction tutta baci e amoreggiamenti vari, ragazzine di 14 anni in crisi ormonale o simili..potete tranquillamente cambiare storia c:
Un abbraccio, Silvia.
  
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