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Autore: ps_00181100    08/07/2014    2 recensioni
Ritornò al castello con l'intenzione di vedere Rose e scusarsi, e risponderle che sì, qualcuno si era denudato con lui, e non per lui, come aveva pensato erroneamente all'inizio.
Genere: Fluff, Generale, Romantico | Stato: completa
Tipo di coppia: Het | Personaggi: Albus Severus Potter, Rose Weasley, Scorpius Malfoy | Coppie: Rose/Scorpius
Note: Lime | Avvertimenti: nessuno | Contesto: Nuova generazione
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“qualcuno si è mai spogliato con te?” chiese Rose ad Albus, che divenne paonazzo per l'imbarazzo. Gli venne in mente Isabelle, a tutti quei mesi da quando stavano insieme, a quante volte avevano fatto l'amore sotto le stelle, sulla spiaggia, in campeggio, nei dormitori femminili di Serpeverde dove dormiva lei.. “in che senso?” chiese dandosi un po' di contegno, riacquistando colore. Gli occhi blu di Rose si abbassarono insieme al suo viso, le guance presero il colore dei capelli. “nel senso.. spogliarsi di tutte le sue maschere”. All'inizio, il riflessivo e pensieroso ragazzo davanti a lei non capì. Come poteva una serpe come Albus capire questi discorsi? Mica era un Grifone come tutto il resto della sua famiglia! I Serpeverde vivono di maschere. Non le rispose, pagò le burrobirre e se ne andò verso il campo di Quidditch, lasciando Rose sola da Rosmerta. Il freddo pungente dell'inverno gli pizzicava le guance, il vento inferocito gli faceva lacrimare gli occhi verdi, ereditati dal padre, le mani, senza guanti, avevano ormai perso sensibilità. Scelse di fare il giro lungo, passando davanti alla casa di Hagrid e al Lago Nero, che ormai era una grandissima pista da pattinaggio. In un impeto di allegria fece apparire ai suoi piedi due pattini da ghiaccio con un incantesimo non verbale, e iniziò a pattinare sulla superficie ghiacciata, senza una meta apparente. Mentre scivolava su quella pista improvvisata, meditava sulle parole di Rose. Come può una persona spogliarsi di ogni sua maschera? È vero, qualcuno può essere definito 'trasparente', senza secondi fini, fiducioso, leale, amichevole, ma l'animo umano non è così. La bestia umana, pensò Albus, ha sempre un obbiettivo, un fine, uno scopo, ed è capace di tutto per ottenerlo. Mai, però, arrivare al punto di scoprirsi totalmente, rivelare ogni paura, sentimento, emozione, sensazione, con nessuno, perché anche quelli più vicini a te prima o poi ti deluderanno.

Poi capì.

Non serviva essere un audace Grifondoro o un esuberante Tassorosso per fidarsi di qualcuno. Capitava così, per caso, una persona a cui ispiri fiducia, e che pian piano si denuda, fa crollare i muri attorno a sé, abbattendo i tuoi nei suoi confronti. No, non c'era bisogno di rivelarsi i segreti più intimi, i desideri più nascosti, nulla di tutto ciò. Una persona si denuda quando ti confida il suo dolore, si dimostra debole, in fondo al pozzo, senza uscita. E tu, da bastardo quale sei, cerchi di tirare fuori dalla merda te stesso, e forse anche lui. Così aveva fatto con Scorpius, quando il destino li unì a 11 anni, mettendoli nella stessa casa ad Hogwarts e anche nella stessa camera del dormitorio. All'inizio era tutto facile, i due semplicemente si evitavano. Scorpius stava con Anthony Zabini, Albus con Matthew Nott, il fratello gemello di Isabelle. Ci fu in seguito la prima lezione di volo, in cui Malfoy e Potter si dimostrarono subito dei grandi talenti, e da lì una lunga battaglia di logoramento durata quasi sei mesi, senza esclusione di colpi. Una costante gara per stabilire chi fosse il migliore, una rottura di palle per Nott e Zabini che durante le vacanze di Pasqua, quando rimasero tutti e quattro a scuola, li sigillarono nella loro camera per due giorni e si trasferirono da Isabelle. Il cibo gli veniva portato dagli elfi su richiesta di quest'ultima, che aveva già preso a cuore Albus ed era anche la cugina di Scorpius. I due, dopo tre ore di sguardi furiosi e dispetti, si lasciarono andare. Parlarono, parlarono, parlarono e di nuovo parlarono, si misero a confronto, si spogliarono l'uno davanti all'altro, e viceversa. Da allora, nessuno era più riuscito a dividerli.

Quando Albus sentì il suo stomaco brontolare forte, si rese conto che erano due ore che pattinava a vuoto sulla lastra di ghiaccio che copriva il Lago Nero, il sole era tramontato da un po'. Ritornò al castello con l'intenzione di vedere Rose e scusarsi, e risponderle che sì, qualcuno si era denudato con lui, e non per lui, come aveva pensato erroneamente all'inizio. “ehi Al!” una voce lo fermò a metà delle scale, la stessa voce che dopo sette anni sapeva ancora mandarlo in estasi. “ciao Belle” non si voltò neanche, perché lei gli prese la mano e lo baciò sulla guancia alzandosi sulle punte, come facevano sempre. Albus sovrastava la sua fidanzata, una ragazza bassina dai capelli castani e gli occhi color nocciola striati di verde, avevano la stessa età, ma lei sembrava davvero minuscola in confronto a lui. “andiamo a cena?” “devo trovare Rosie.. l'hai vista?” “mmh.. si! Prima era da Rosmerta che parlava con Scorp. Tra quei due c'è qualcosa, fidati di me” fece lei con tono di chi la sa lunga, lui sorrise. “lo so, sono quattro anni che lo dico ad entrambi!” e, ancora mano nella mano, si avviarono nella sala Grande. La cena trascorse tranquilla, durante la quale Scorpius non fece altro che sorridere come un ebete. “ehi cugino!” esclamò Matthew, “che ti succede? Sembri più soddisfatto di Lumacorno dopo le sue festicciole!” “ha ragione Matt” intervenne Anthony, “oppure qui va di moda farsi le cugine del proprio migliore amico?”. Il volto di Malfoy si trasfigurò in puro imbarazzo, e Albus rimase di sasso. Isabelle tirò una gomitata a Zabini, che chiese cosa avesse detto di male. Poco dopo, una nuvola di capelli rossi e spumosi comparve alle spalle del biondo, ancora zitto e a disagio dopo l'uscita del ragazzo di colore, pastrugnando il suo dolce. “Rose, devi dirmi qualcosa?” il tono di Albus era inquisitorio, con una piccola nota di curiosità. “andiamo Al, Rosie te ne parlerà dopo! Fratellino, Tony, che fate qui? Aspettate che la McGranitt venga a prendervi di peso?” “io da qui non mi muovo, sorellina!” disse Matthew, seguito da Anthony che gli dava man forte. “bene, l'avete voluto voi. Wingardium Leviosa!” i due ragazzi cominciarono a levitare in mezzo alla sala, Isabelle lanciò un'occhiataccia ad Albus, pietrificato davanti a Rose e Scorpius. Le mimò un 'arrivo subito', facendole capire di stare tranquilla, così la Nott uscì dalla sala Grande con i due ragazzoni per aria. “Rosie.. volevo risponderti alla domanda di oggi. Sì, qualcuno lo ha fatto. Perché me lo hai chiesto?” “perché avevo paura che mi accettassi solo per dovere, perché sono tua parente.. io ti voglio davvero bene Al..”. Scorpius, che assisteva alla scena ammutolito, trovò interessantissimi i decori del cucchiaio con cui mangiava il pudding. “ma che dici Rosie? Sei la mia migliore amica, onestamente che tu sia mia parente è relativo! Ovvio, se il biondastro qui presente ti farà soffrire non mancherò neanche una maledizione nei suoi confronti!” la abbracciò, e come con la sua ragazza, Albus sovrastava la figura minuta di sua cugina. “ti voglio bene Al..” “anche io Rosie..” si staccarono, le fece un occhiolino ed uscì dalla sala Grande, guardando Scorpius e Rose, rimasti completamente soli, che si accoccolavano l'uno all'altra sulla panchina di Serpeverde.

  
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