Sorellina.
Era questo il nomignolo che le aveva dato, lo trovava caldo e affettuoso, sapeva di casa. Più volte negli anni aveva sentito Valentine nominare questa 'Clarissa', gli faceva tante domande su di lei ma queste non ricevevano mai risposta, così si ritrovava solo nella sua stanza a domandarsi come fosse avere una sorella dal giorno in cui aveva scoperto di averne una. Chi era una sorella? La immaginava come qualcuno che fosse sempre presente, qualcuno che non avesse paura di lui, qualcuno da coccolare, qualcuno con cui giocare, qualcuno a cui volere tanto bene e che gli volesse bene a sua volta. Perché Sebastian non aveva mai avuto nessuno così, voleva essere amato, per una volta. Immerso nei sui pensieri si tolse la camicia e sentì una fitta alla schiena, le cicatrici bruciavano insistentemente, si posizionò davanti allo specchio e le rimirò, sarebbero sempre state impresse sulla sua schiena, come le parole di quell'uomo così simile a lui nella sua mente 'Amare è distruggere' e lui amava la sua sorellina.