Fanfic su artisti musicali > INFINITE
Ricorda la storia  |      
Autore: MaggieMary    08/07/2014    4 recensioni
Kim Sunggyu è innamorato.
Nam Woohyun pure.
So-Young è la povera vittima di due giovani troppo codardi per dichiararsi.
Cosa succederà quando uno dei due deciderà di esporre finalmente i propri sentimenti? Riusciranno a conquistare la persona amata o finiranno per rimpiangere le proprie scelte?
Genere: Fluff, Romantico, Slice of life | Stato: completa
Tipo di coppia: Het, Slash | Personaggi: Kim Sunggyu, Nam Woohyun, Nuovo personaggio
Note: AU | Avvertimenti: nessuno
Per recensire esegui il login o registrati.
Dimensione del testo A A A


 
« Togliti di mezzo, lei è troppo bella per te! »
« Vattene via, non sei buono per lei! »
« Tu non la conosci abbastanza. Tu non puoi darle tutto ciò che potrei darle io!
Tu potresti solamente tenerla al tuo fianco! »

« Tu non sai nulla ... L'ho tenuta d'occhio per molto tempo.
Non sognarlo nemmeno, togliti di mezzo! »

 
 
Timidi raggi di sole illuminavano il bar nei pressi di una famosa Università ad indirizzo musicale. Erano le prime ore di quel nuovo giorno e due ragazzi se ne stavano seduti uno di fronte all'altro in uno dei tanti tavoli del locale. E, mentre il minore sfogliava svogliatamente il menù in attesa dell'arrivo della sua colazione, l'altro non staccava i suoi occhi dal giovane, in quello che non poteva definirsi uno sguardo propriamente amichevole. Stringendo gli occhi scuri già sottili di loro, quel ragazzo continuava a guardare di fronte a lui, mentre ticchettava nervosamente le dita sul tavolo di legno chiaro.
« Stai fischiettando. » attirò l'attenzione del più giovane, che presto alzò gli occhi verso di lui.
« Lo so, e allora? »
Il maggiore incrociò le braccia al petto, roteando gli occhi al cielo e sbuffando aria calda.
« Non parlarmi come se non ti conoscessi come le mie tasche, Nam Woohyun. » lo ammonì prima di proseguire « So che stai pensando a quella persona. »
L'interpellato sbatté un paio di volte le palpebre prima di alzare semplicemente le spalle e rispondere « In effetti sto pensando a qualcuno. »
Kim Sunggyu si alzò di scatto dalla sedia, puntando l'indice della sua mano destra verso Woohyun che subito sobbalzò spaventato sul posto « AH-AH! » esclamò trionfante « Lo sapevo! » continuò rimettendosi a sedere, senza badare agli sguardi basiti che gli stavano riservando gli altri commensali di quel bar « Non mi sfugge mai niente. »
Il minore sorrise davanti a quella scena, mentre l'altro si congratulava con sé stesso.
« Ohh! » cantilenò con voce piena di aegyo « Il mio hyung è così intellingenteeeee! » si limitò a dire, facendo gongolare ancora di più il giovane non dicendo però quello che avrebbe voluto dirgli.
Kim Sunggyu non poteva definirsi davvero così sveglio e non era altrettanto vero che non gli sfuggiva nulla.
Da quando i due si conoscevano, al maggiore era sempre sfuggito un importante tassello di un puzzle che ormai era convinto di conoscere a memoria.
E i due si conoscevano da davvero tanto tempo.
 
Kim Sunggyu e Nam Woohyun si erano incontrati tanto tempo prima ed erano passati così tanti anni che ormai si reputavano semplicemente "amici che si conoscono da sempre", senza sottolineare o mettere in evidenza la data ufficiale del loro incontro. Data che forse nemmeno più si ricordavano. La loro relazione era simile a tante altre: si erano incontrati all'asilo e, nonostante gli anni che li separavano, in un modo o nell'altro si erano sempre ritrovati a frequentare le stesse identiche scuole, senza il loro volere. Stesse elementari, stesse medie, stesse superiori. All'ormai giunta età di 20 anni, Woohyun e Sunggyu si erano addirittura ritrovati a frequentare la stessa Università e lo stesso corso di canto. I due ragazzi, come il sole e la luna, erano cresciuti insieme nello stesso cielo. Il destino li aveva sempre fatti rincontrare in un modo e nell'altro ed erano finiti per diventare migliori amici, quasi costretti dal continuo ritrovarsi l'altro davanti. Quando alle elementari si erano incrociati nel cortile, avevano semplicemente spalancato gli occhi, sorpresi di ritrovarsi una faccia già vista. Ma quando alle superiori le loro classi erano addirittura capitate nello stesso corridoio, Sunggyu e Woohyun non avevano più potuto ignorare quel fatto. Non aveva più potuto prendere tutto ciò come una semplice e sola casualità.
« Tu sei il mio migliore amico. » aveva proclamato il minore dei due quando, il suo primo giorno di liceo, si era ritrovato Sunggyu tra i piedi.
« Ok. » aveva semplicemente risposto l'altro, poi entrambi si erano ritirati nelle loro classi, come se nulla fosse successo.
E così era nata quell'amicizia.
Si dice che per conoscere davvero una persona siano necessari dai 7 ai 9 anni. Beh, Sunggyu e Woohyun, giunti alle superiori, potevano dire di aver superato quel termine. Autoproclamarsi "migliori amici" era stata solo una semplice svolta che aveva dato il via a diverse uscite e chiacchiere infinite. Da quel giorno, i due avevano cominciato a vedersi, se non giornalmente quasi, e man mano entrambi avevano cominciato a conoscere il proprio "migliore amico". All'età di più di 20 anni, i due avevano finito per spostarsi nella grande metropoli di Seoul per studiare musica e, per comodità e perché dopotutto era la decisione più scontata che avessero potuto prendere, i due avevano finito per andare a condividere uno stesso piccolo appartamento non troppo lontano dal centro e dalla loro università. Dopotutto, seppur inconsapevolmente e non apertamente dichiarati, erano stati migliori amici dall'età rispettiva di 3 e 5 anni.
 
La colazione arrivò anche ai loro tavoli, portata da una giovane cameriera dai delicati tratti ed i capelli in un morbido caschetto castano. Depositò quelle due tazze di the con il latte e delle paste dolci sotto gli occhi attenti dei due ragazzi che mai smisero di fissarla intensamente.
« Gomawo, So-Young ah! » cantilenarono i due giovani inconsapevolmente in coro, per poi fissarsi in cagnesco.
La giovane sorrise timidamente prima di fare un veloce inchino e lasciare i due a fissarsi con le sopracciglia aggrottate, come sempre facevano quando c'era di mezzo quella ragazza in particolare.
Ed ormai So-Yong era anch'essa consapevole di essere all'interno di quel triangolo amoroso.
 
 
« Ora scegli, lui o me? Questo non può continuare, no.  Sii chiara, è solo uno di noi due. »
 
 
Sdraiato sul divano con il telecomando in una mano ed un pacchetto di pop corn ormai finito nell'altra, Woohyun stava facendo zapping in tv, godendosi quegli attimi di tranquillità. La finestra di quel salotto era socchiusa, facendo quindi entrare un leggero venticello invernale nella stanza. Era pomeriggio inoltrato e anche quel giorno era trascorso come gli altri, tra università, il lavoro part time e qualche occhiataccia da parte di Sunggyu per un suo commento indesiderato. Woohyun sbatté un paio di volte le palpebre, avendo ormai deciso di trascorrere quelle ore di noia sonnecchiando un po' su quel divano. Ma qualcun altro aveva altri programmi in serbo per lui.
« Nam Woohyun! » tuonò una voce mentre un ragazzo, con indosso una semplice tuta e una molletta in testa per tenere il ciuffo di capelli lontani dagli occhi sottili, faceva la sua entrata nel salotto.
L'altro giovane sobbalzò seduta stante, lanciando in aria una manciata di pop corn che, anche in quello stato di dormiveglia, aveva continuato a mangiare. O perlomeno ci aveva provato prima dell'arrivo del suo coinquilino.
« Che c'è? »
Sunggyu puntò un dito inquisitorio contro di lui, proprio come aveva fatto qualche giorno prima nel piccolo bar vicino all'università.
« TI SFIDO! » esclamò convinto, senza smettere di indicarlo con l'indice.
Woohyun sbatté un altro paio di volte le palpebre prima di alzarsi da quel divano, stiracchiando appena schiena e braccia, e dirigersi verso lo scaffale vicino alla televisione dove tenevano tutti i videogiochi.
« A cosa vuoi giocare? Ti avverto però, questa volta non importa quante lagne farai, non ti farò vincerò come l'ultima volta-- »
Sunggyu abbassò il braccio, osservando l'amico che passava in rassegna tutti i videogiochi a loro disposizione, per poi parlare spalancando appena gli occhi « Ma no.. i-io non intendevo sfidarti in quel senso... E POI NON E' VERO CHE MI LAGNO! » si preoccupò di sottolineare, incrociando le braccia al petto.
L'altro ragazzo, ancora accovacciato a gambe incrociate sul parquet scuro, lo fissò tranquillo con ancora il volto semi-addormentato.
« E allora in quale senso? »
Il maggiore si inumidì le labbra rosse prima di tornare a parlare con la stessa convinzione di poco prima « Voglio mettere fine a tutto ciò! Sta andando avanti da troppo tempo questa storia! »
Woohyun cominciò a rimettere svogliatamente via le confezione dei videogiochi nella loro scaffalatura, ascoltando distrattamente cosa gli stava dicendo l'amico.
« Non capisco cosa stai dicendo. Vai al punto. »
Sunggyu fece una smorfia con le labbra, notando la poca attenzione che gli stava dando il ragazzo dagli scuri capelli.
Così andò al punto come gli era stato ordinato « So-Young. »
Al suono di quel nome, un campanello suonò silenzioso nella mente del più piccolo, facendo così si che portasse la sua attenzione sull'altro ragazzo e non più sui videogiochi che aveva oramai finito di riordinare. Ancora seduto sul pavimento, Woohyun voltò lo sguardo verso il coinquilino, reclamando nuove spiegazioni che non tardarono a giungere dalla bocca del suo hyung.
« Sono stufo di questa situazione! » ammise Sunggyu con volto serio « La prossima settimana è San Valentino. Ho deciso di dichiararmi e voglio che tu faccia lo stesso. »
« Perché? »
« Perché voglio dimostrarti come tutto questo tempo So-Young abbia guardato me e non te, come invece ostini a sostenere. In questo modo sarà lei a decidere con chi vuole stare. »
Woohyun fissò con la bocca socchiusa e gli occhi apatici il volto deciso di Sunggyu, non trovando nessun'altra risposta se non una...
« Ok. »
 

 
« Sei così carina, sto impazzendo, sei come una dea. »
 
 
Woohyun ancora se lo ricorda quel giorno. Era un sabato di Agosto ed entrambi se ne stavano al chiuso del loro appartamento a mangiucchiare qualche dolce come merenda pomeridiana. Il sole batteva forte ed il calore dei suoi raggi riusciva a superare addirittura le tendine chiare che coprivano le finestre. Era un sabato pomeriggio quando Sunggyu ammise di essersi innamorato e Woohyun ancora si ricordava come era successo. Da lì ad un paio di settimana, il suo amico era sembrato più strano del solito. Avevano vissuto insieme in quell'appartamento per ormai un anno intero, trascorrendo sempre il tempo in compagnia l'uno dell'altro, come sempre avevano fatto anche negli anni precedenti. Woohyun non si ricordava di aver mai visto Sunggyu uscire con qualcun altro che non fosse lui e di questo era anche in parte felice. Era contento di poter essere l'unico a trascorrere del tempo in compagnia di quel suo amico. Eppure Sunggyu ultimamente si era comportato in modo strano ed erano diventate rare le volte in cui i due amici si erano ritrovati a trascorrere del tempo tranquilli nel loro appartamento. E questo per colpa del maggiore dei due che ultimamente sembrava così stranamente distaccato e continuamente per i fatti suoi. Woohyun voleva approfittare di quel pomeriggio di Agosto per porgli delle domande al riguardo, ma Sunggyu parlò per primo.
« Mi sono innamorato. » ammise, cogliendo l'amico impreparato per una simile dichiarazione.
« A-Ah... e di chi? » si ritrovò a balbettare il minore che aveva concentrato la sua attenzione su di lui e aveva abbandonato il suo ghiacciolo al limone tra le mani.
Sunggyu sfregò le mani l'una con l'altra, mentre continuava a tenere il volto chinato, non riuscendo a guardare l'amico dritto negli occhi. Quest'ultimo, dal canto suo, aveva cominciato a farsi mille domande mentalmente, confuso dall'improvviso nervosismo che stava mostrando quel suo coinquilino.
Che gli succede? Non è da lui comportarsi così. È così importante ciò che sta per dirmi? È innamorato di una persona che conosco? Non è che...
« E' una ragazza che frequenta il corso di recitazione e lavora nel bar vicino all'università. »
Woohyun si ritrovò ad annuire inconsapevolmente di fronte alla dichiarazione che era finalmente riuscito a fornirgli Sunggyu, per poi riflettere su ciò che gli era stato appena rivelato.
« Aspetta, c-cosa.... E' una lei? »
Il maggiore lo fissò con gli occhi stretti in due fessure, prima di ribattere « Che vorresti mai insinuare?! »
Woohyun fece innocentemente spallucce « Da quando ti conosco, non sei mai uscito con nessuno, né ti sei mai innamorato. Cosa ne potrei mai sapere io dei tuoi gusti in fatto di partner-- »
Sunggyu scosse appena la testa, scuotendogli poi davanti una mano « Non cambiare discorso. »
Il maggiore abbassò di nuovo lo sguardo sul bordo della sua leggera t-shirt bianca, torturandosi poi il labbro inferiore e lo stesso fece anche Woohyun, fissandolo però dritto in faccia.
Era così importante per lui quella ragazza? Era la prima volta che l'amico lo vedeva così coinvolto per una persona. Ne era certo.
« Ti piace così tanto? » si ritrovò a chiedergli Woohyun.
Il maggiore si limitò ad annuire un paio di volte con convinzione, prima di riaprire bocca senza smettere di torturare il bordo della sua maglia con le sue dita.
« Ci ho parlato un paio di volte... è una ragazza spettacolare, non è solo bella. Abbiamo mangiato qualche volta insieme durante le sue pause ... »
Allora era con lei che aveva trascorso tutto quel tempo al posto di stare con Woohyun...
« Abbiamo molte passioni in comune con lei, sai? Non smetterei mai di parlarle... »
Era colpa di quella ragazza se Woohyun aveva finito per passare del tempo da solo nell'ultimo periodo...
« Sto aspettando il momento giusto per dichiararmi ... Ormai sono adulto, non mi dispiacerebbe poter mettere su famiglia con lei ... »
E Woohyun poi che avrebbe fatto? Con chi sarebbe andato a vivere? Con chi avrebbe passato il resto della vita?
« Ma ho paura di venir rifiutato... che cosa dovrei fare? » Sunggyu smise di parlare, alzando poi gli occhi verso l'amico che lo aveva continuato a fissare per tutto quel tempo con lo sguardo attento.
Woohyun sapeva come avrebbe dovuto rispondergli. Sapeva che avrebbe dovuto dire l'amico di buttarsi e tentare la sorte. Perché Woohyun era quasi certo che quella giovane sarebbe stata semplicemente entusiasta di poter diventare la fidanzata di Sunggyu. Quale persona non ne sarebbe stata felice dopotutto? Seppur avesse anche i suoi lati negativi, quel ragazzo poteva definirsi - sotto molti aspetti - il fidanzato perfetto che chiunque avrebbe voluto. Woohyun era certo che i due avrebbero potuto formare una splendida coppia. La sua mente gli stava continuando a suggerire un mucchio di possibili risposte a quella domanda improvvisa da parte del suo hyung. Eppure Woohyun le ignorò tutte e lasciò che fosse la sua bocca ad aprirsi spontanea e a parlare al suo posto, inconsciamente.
« Anche io sono innamorato. » ammise, portando Sunggyu a spalancare gli occhi, sorpreso ma anche felice di quella dichiarazione da parte dell'amico.
« Ah si? » domandò con un sorriso « E chi sarebbe la fortunata? »
Woohyun alzò un angolo della sua bocca, prima di appoggiarsi meglio allo schienale di quella sedia di legno chiaro, distendendo comodamente le gambe sotto il tavolo.
« Ma sai.. » iniziò a dire « Frequenta il corso di recitazione e lavora come cameriera nel bar vicino all'università.. »
Sunggyu fece per aprire bocca e congratularsi con l'amico, ma poi velocemente percepì un certo senso di dejà vu.
Aggrottò le sopracciglia, mentre piegava appena la testa d'un lato « Cosa stai cercando di dire? » gli domandò serio.
Woohyun fece appena una smorfia prima di sospirare con fare esageratamente drammatico « E' come sembra, hyung. » ammise in modo fin troppo teatrale « A quanto pare il destino ha voluto che ci innamorassimo proprio della stessa persona. »
« Stai scherzando? Non fare il cretino, non è qualcosa su cui ho voglia di scherzare! »
Il giovane mandò giù un groppo di saliva, spaventato in parte dalla serietà nelle parole del suo hyung. Ma era ancora più terrorizzato da un'altra cosa.
« Non sono mai stato più serio. » ammise quindi semplicemente.
Sunggyu strinse le labbra, stringendo - per quanto fosse fisicamente possibile - ancora di più gli occhi.
« Ah si? » gli domandò quindi ironico « E sapresti anche dirmi come si chiama? »
Woohyun passò in rassegna un paio di nomi che gli passarono per la mente prima di selezionarne uno in particolare.
« So-Young. »
Sunggyu strabuzzò gli occhi, scattando sul posto « Come fai a conoscere davvero il suo nome?! »
Il minore sbatté un paio di volte gli occhi, sorpreso « Ah si? Ci ho beccato? Sorprendente. » si congratulò con sé stesso, con il suo solito fare da casanova che fece andare su tutte le furie l'amico che subito si mise in piedi, alzandosi dalla sedia.
« Sei sempre il solito! » gli gridò quasi contro, facendo sbattere i palmi delle mani sulla superficie liscia del tavolo «Quando eravamo alle superiori facevi sempre piangere le ragazze che si dichiaravano a te! Non ti permetterò di far piangere anche lei! » lo avvertì prima di uscire con passi pesanti e decisi dalla cucina.
Woohyun sospirò, socchiudendo gli occhi, quando ebbe sentito il rumore della camera da letto di Sunggyu chiudersi con un sonoro e rumoroso tonfo esasperato. Si strinse la fronte con indice e pollice nella vana ricerca di scacciare un mal di testa appena comparso. Il suo amico era convinto che Woohyun avesse adocchiato la ragazza non perché l'amasse ma solo per divertirsi un po' con lei. In tutti quegli anni, Sunggyu era sempre stato convinto che il giovane non fosse altro che un rubacuori a tradimento e che quella situazione non fosse diversa da tante altre. Non sapeva che in realtà Woohyun nemmeno sapesse di che ragazza si stesse riferendo e che aveva sparato un nome a caso. A Sunggyu sfuggivano tante cose, come sempre gliene erano sfuggite. Così era incominciato quel triangolo amoroso, dove entrambi si erano ritrovati a combattere per il cuore della persona amata.
Woohyun chiuse gli occhi, torturandosi il labbro inferiore, mentre il ghiacciolo al limone si era definitivamente sciolto tra le sue mani che ora, appiccicose, erano strette in un pugno.
 

 
« Sono io,
no, per favore, sono io. »
 
 
Era il 14 Febbraio. San Valentino era giunto e con esso anche il tanto atteso momento, per qualcuno, della messa in chiaro delle cose. Davanti ad uno specchio della sua camera, Kim Sunggyu stava finendo di sistemarsi la cravatta di quell'elegante quanto casual smoking che da giorni non faceva altro che stirare e ristirare. Fortuna che erano in pieno inverno o si sarebbe sciolto per il vapore del ferro da stiro. Con convinzione, ripeteva davanti alla sua figura riflessa alcune parti del discorso che da tempo ormai si era preparato. Gli occhi sottili, contornati da una leggera linea di eyeliner che li marcava in modo affascinante, mostravano determinazione. Mentre invece le sue mani tremanti raccontavano tutt'altra storia. Il giovane sospirò aria calda, socchiudendo appena gli occhi, per poi tornare presto a riaprirli di fronte a lui.
« Ce la farai, Kim Sunggyu! » si diede coraggio parlando al suo riflesso « Non c'è alcuna possibilità che non scelga te, ma invece-- »
« Abbiamo finito di parlare da soli? » lo interruppe una voce, annunciando così l'arrivo di un giovane.
Il maggiore sobbalzò, voltandosi poi verso Woohyun che, appoggiato con le braccia incrociate allo stipite della porta, lo guardava con il suo solito fare saccente e superiore. A Sunggyu bastò dargli un'occhiata perché le sue certezze cominciassero a sbriciolarsi lentamente una ad una, come briciole di un biscotto al cioccolato. Woohyun si era vestito altrettanto elegante e lo smoking grigio aderiva perfettamente al suo fisico, mettendo in evidenza le sue forme. Un papion nero era stretto intorno al suo collo sottile ed i capelli erano alzati in un ciuffo appena accennato. Con sicurezza, il minore continuava a fissare il suo hyung con i suoi occhi delicatamente truccati.
Tutta quella determinazione nel suo sguardo fece appena rabbrividire un Sunggyu che continuava a fingersi composto. Senza dire nient'altro, il maggiore uscì da quella stanza, afferrando un sobrio bouquet di violette appoggiato sul suo letto. 
Così facendo non poté notare come le mani di Woohyun stessero tremando al suo stesso modo.
 

 
« Voglio stringere le tue mani,
Voglio sentire le tue labbra,
Voglio sussurrare amore nel tuo orecchio. »
 
 
 
Quel pomeriggio di Febbraio il "Milky Way Diner", il bar di fianco alla grande università nel centro di Seoul, era decorato da addobbi per la festa di San Valentino. Grandi festoni e cuori rossi decoravano le pareti, le vetrine e i tavolini di quel modesto locale, rendendo l'atmosfera gioiosa e carica di amore. Ma ciò non valeva per tutti. Numerose coppiette sedevano in quei tavoli, felici di passare quella festività con la loro dolce metà, ma in un tavolino nel fondo del bar c'erano due ragazzi che non si stavano propriamente guardando con sguardi pieni di affetto. Con indosso eleganti smoking, quei giovane stavano facendo passare quel tempo in modi diversi: chi ticchettando nervosamente le dita sulla superficie lignea del tavolo, chi stando semplicemente a braccia conserte. Entrambi però ostentavano una sicurezza ed una determinazione che non avevano. Entrambi tremavano, ansiosi e preoccupati per ciò che sarebbe avvenuto dopo. Sarebbero riusciti ad ottenere il cuore della persona amata? O sarebbero stati scaricati per qualcun altro? Con l'immagine della dolce metà dipinta nei loro occhi, come unica spinta e incoraggiamento, i due giovani osservarono come una ragazza con un cappotto pesante facesse la sua entrata nel locale. Dimenticando le loro paure, entrambi scattarono in piedi, cominciando poi a dimenarsi per far segno alla giovane di raggiungerli in quel angolino nascosto del bar. La giovane sorrise ad entrambi, prima di sedersi su una sedia libera, vicina sia a Woohyun che a Sunggyu. Non sapeva con certezza il motivo per cui quel giorno era stata chiamata ma, essendo a conoscenza della rivalità che c'era tra i due e considerando che quello era il giorno degli innamorati, deduceva che qualcosa di grande sarebbe capitato. Conosceva entrambi i ragazzi da un po' e aveva avuto il piacere di trascorrere del tempo felice con entrambi. Tutti e due erano persone straordinarie, dall'innata simpatia e carisma che manifestavano sotto aspetti e sfumature diverse. Era sempre stato piacevole trascorrere del tempo felicemente con entrambi. Non aveva mai tentato un particolare slancio verso nessuno dei due. Sapeva che sarebbe arrivato il giorno in cui uno dei due avrebbe esternato i propri sentimenti prima dell'altro. Che quel tanto atteso giorno fosse finalmente arrivato?
« Vuoi qualcosa da bere, dolcezza? » gli domandò Woohyun, con il suo solito fare da casanova e riservandole una dolce occhiata carica di aegyo.
Sunggyu al suo fianco si infuriò notando il viscido comportamento che aveva presto assunto il suo amico e rivale in amore, osservando come le gote della ragazza si coloravano di rosso.
« Penso che So-Young sia in grado di ordinare perfettamente da sola! » il maggiore fulminò con un occhiata l'altro, che aveva già iniziato a leggere da capo a piedi tutto il menù che offriva quel bar.
Woohyun sorrise all'amico, rimettendo così a posto quella lista di vivande. I tre ordinarono tutti una bevanda calda da gustare, mentre quel tanto atteso giorno stava continuando ad andare avanti.
 
Quel pomeriggio passò lento, ma a Sunggyu sembrò andare fin troppo veloce secondo il suo modesto parere. L'orologio a pendolo, appeso al muro dietro di loro, sembrava continuare a schernirlo ogni secondo di più, ticchettando rumorosamente e dando la prova concreta del trascorrere del tempo. Non era pronto, non lo era ancora. Aveva ancora troppa paura di poter venir rifiutato per Woohyun! Per tutto quel tempo che i tre avevano trascorso insieme, Sunggyu aveva sempre atteso il momento in cui il suo cuore gli avesse suggerito che era pronto. Pronto per finalmente dichiararsi all'amore della sua vita. Ma il suo cuore in quegli istanti era come se si fosse improvvisamente bloccato e il ragazzo non aveva ricevuto alcun tipo di segnale da parte sua. Le lancette continuavano a scorrere, il tempo continuava a trascorrere e So-Young continuava a rimanere ipnotizzata dalle parole e dagli sguardi che le riservava Woohyun. Sunggyu si morse le labbra, stringendo forte i pugni sotto quel tavolo. Volendo attirare l'attenzione della ragazza, il maggiore tirò fuori il suo bouquet di violette che aveva tenuto da parte e lo piantò davanti al volto di una sorpresa e ora imbarazzata So-Young, che prese tra le mani quei fiori sorridendo felice poi a Sunggyu. Quelle labbra tirate all'insù mandarono in confusione definitivamente la mente del giovane. Ma ormai il danno era fatto e non poteva tirarsi indietro proprio adesso. Sotto gli occhi attenti di So-Young, Sunggyu si mise in piedi di fronte alla giovane, intimando poi a Woohyun di fare lo stesso venendo al suo fianco. Il minore sorrise, nascondendo così anche le sue preoccupazioni, e andò a piantarsi vicino all'amico, portandosi dietro un mazzo di rose dai delicati colori pastello. Osservò la determinazione che stava infiammando i sottili occhi di Sunggyu. Era fatta allora? Con il suo discorso il giovane sarebbe finalmente riuscito a ottenere il cuore della ragazza? Woohyun aveva spiato, i giorni precedenti, il discorso che aveva preparato Sunggyu ed era certo che nessuna ragazza avrebbe potuto rifiutare una simile richiesta dopo certe parole cariche d'amore. Ciò che però il minore non sapeva è che il rivale sia era totalmente dimenticato il discorso che da tempo aveva preparato con cura.
Con il cuore che batteva forte e la sua mente che si era fatta improvvisamente bianca e vuota, Sunggyu prese un profondo respiro prima di decidersi a parlare spontaneamente davanti ad un'imbarazzata e ansiosa So-Young.
« Ci conosciamo da tanto, no? » iniziò a dire, senza aspettarsi una risposta da parte della giovane che si limitò infatti a sbattere le palpebre e ad ascoltare « La prima volta che ci siamo incontrati è stato proprio in questo bar. Ti ricordi? Stavi trasportando un'alta pila di bevande sul cabaret e io mi sono offerto di aiutarti. Fino alla fine non hai voluto che ti aiutassi, ma io so essere una persona insistente quando voglio e alla fine sono riuscito a darti una mano... Anche se il risultato non è stato proprio dei migliori.. » al ricordo, ancora prima di finire di parlare, sia So-Young che Sunggyu trattennero una risata « Abbiamo fatto un tira e molla del cabaret finché non ci è piombato tutto addosso! Quanto ci ha sgridato il tuo capo e quanto erano appiccicosi i nostri vestiti. Alla fine li ho dovuti buttare via, non si sarebbero mai più smacchiati! » il ragazzo si fermò un attimo al suono della squillante risata della giovane « Il nostro incontro non è stato uno dei più fortunati, ma sono grato di essermi bagnato da capo a piedi e aver dovuto ripagare tutti quei bicchieri... Non ti avrei mai incontrata se no. So-Young, mi sei piaciuta a prima vista, non mi è mai capitato in vita mia ma sono certo che sia stato proprio amore al primo sguardo. Lo so che è un po' improvviso e che sei uscita spesso anche con Woohyun.. ma accetta questa come una modesta dichiarazione del mio amore nei tuoi confronti. Vorrei poter passare il resto della mia vita con te al mio fianco. Vorrei poter essere la ragione dei tuoi sorrisi d'ora in avanti. »
Parole spontanee finirono di uscire dalla bocca di Sunggyu che aveva continuato a parlare senza nemmeno averci riflettuto granché. So-Young lo fissava con gli occhi spalancati e le labbra rosa socchiuse, senza riuscire a formulare una frase di senso compiuto. Ce l'aveva fatta? Era riuscito nel suo intento? Seppur con il cuore che batteva forte e la mente annebbiata, era riuscito a dichiarare il suo amore? Sunggyu non sapeva con certezza cosa aveva detto. Non sapeva bene cosa aveva detto, forse solo un mucchio di sciocchezze insensate. Però, osservando lo stupore dipinto sul bel volto di So-Young, forse era davvero riuscito a sorprenderla. Il ragazzo sorrise, felice di essere riuscito ad impressionare la persona amata, mentre una persona in piedi di fianco a lui si irrigidiva, osservando come la giovane fosse rimasta impressionata dalle parole appena udite.
Sarebbe riuscito a fare di meglio? Il suo discorso sarebbe stato più convincente di quello dell'amico?
Sunggyu gli tirò una delicata gomitata impaziente, come a voler risvegliare Woohyun, facendogli intuire che era giunto anche il suo momento di dichiararsi. Ma il giovane rimase ancora a riflettere, troppo preoccupato da mille quesiti sempre nuovi.
Dovrei lasciar perdere? Dovrei rinunciare?
« Woohyun? » l'amico cercò ancora di richiamare la sua attenzione. Inutilmente.
Ha davvero senso tutto il mio discorso? Ha davvero senso che parli?
Il ragazzo strinse i pugni lungo i fianchi, mordendosi l'interno delle proprie guance.
« Namu-ah ... » lo chiamò l'amico confidenzialmente « Così rovini tutti i fiori-- »
Sunggyu fece appena in tempo a concludere la sua frase che il bouquet gli fu spiaccicato sul petto con un sonoro tonfo.
« Ahio! » si lamentò il più vecchio prima di afferrare quei fiori che gli aveva dato l'amico senza nemmeno rivolgergli uno sguardo « Sei impazzito? Perché mi dai il tuo bouquet? Cosa aspetti a dichiararti? Mi avevi promesso che l'avresti fatto! » sbottò un Sunggyu arrabbiato. Aveva trovato il coraggio di dichiararsi solo perché l'amico gli aveva promesso che avrebbe fatto lo stesso. Ma ora perché se ne stava così stranamente in silenzio? Aveva intenzione di continuare a non fiatare? O forse, ... stava rinunciando al suo amore? Sunggyu si fece questa serie di domande, non essendo a conoscenza della confusione presente nell'animo del più piccolo.
« Le rose... » si decise finalmente a parlare Woohyun, continuando però a tenere il capo chino « Ti piacciono le rose? »
L'amico strinse le sopracciglia, sempre più confuso dalle parole e dal comportamento dell'amico.
« Si, e allora? Che c'entra con tutto ciò? Cosa c'entra con So-Young? » domandò, osservando come la giovane osservava entrambi con gli occhi spalancati « Cosa stai facendo, Namu? »
« Non sei stato forse tu a dirmi di dichiararmi? È quello che sto facendo. »
Sunggyu lo fissò di traverso. In tutta la sua vita non aveva mai visto il giovane comportarsi in modo più confuso e strano come quel giorno di San Valentino. Non era lui il casanova di turno? Non era lui che si vantava di riuscire a conquistare le ragazze anche solo con uno sguardo o un aegyo storpio?
« Non ho la più pallida idea di cosa tu stia dicendo, Nam Woohyun. Spiegati, per l'amor di Dio! » gli intimò Sunggyu, ormai stanco di quella situazione fin troppo enigmatica e confusa per i suoi gusti.
Spiegarsi? Erano necessarie le parole per spiegarsi? Forse no. Forse aveva in mente qualcosa di più efficace delle parole.
Così abbandonando le sue preoccupazioni, Woohyun prese un ultimo respiro prima di avvicinarsi al volto della persona amata che subito spalancò gli occhi, non aspettando di ritrovarsi il volto di quel ragazzo così pericolosamente vicino.
Anche Woohyun in quel giorno di San Valentino si dichiarò, ma senza troppo giri di parole. Solo baciando le labbra della persona che amava. Quest'ultima cercò di sottrarsi a quel contatto inaspettato, ma Woohyun fu più veloce a portare una mano dietro la sua testa, in modo da poter tenere le loro labbra incollate ancora per un po'.
Ancora per un po', per favore, supplicò la persona amata, mentalmente, Ancora un po', poi potrai odiarmi. Poi potrai scappare via da me.
E dopo poco così avvenne. La persona amata dal giovane si staccò da lui, guardandolo senza parole per un po' negli occhi. Si sfiorò le labbra prima di correre via da quel posto, con il cuore che gli martellava nel petto, troppo sconvolta per poter dire o compiere un qualsiasi altro gesto. Woohyun sospirò, consapevole di ciò che aveva appena fatto, mentre la terza persona che aveva assistito a tutto non era nemmeno in grado di sbattere le palpebre per lo stupore.
 
Quel pomeriggio di Febbraio, una persona corse via dal "Milky Way Diner", decorato da addobbi per la festa di San Valentino.
 
Quel pomeriggio Kim Sunggyu scappò via dopo essere stato baciato da Nam Woohyun.
 

 

« Quando ti vedo il mio cuore comincia a battere.
Per favore, non esitare»
 

 

Qualche mese dopo

 
 
Ignorare una persona si può rivelare una cosa più complicata del dovuto. Soprattutto se quella persona vive sotto il tuo stesso tetto e condivide forzatamente gran parte della tua vita. Dopo quello strano, stranissimo, pomeriggio di San Valentino in cui era scappato via, Sunggyu aveva cercato di evitare Woohyun in tutti i modi possibili ed immaginabili, per quanto gli fosse permesso, certo. Si svegliava presto per evitare di consumare il primo pasto della sua giornata con lui, tornava tardi la sera per non ritrovarselo in giro per casa e, quando era impossibile evitarlo, si limitava a starsene in silenzio e a non fiatare. Woohyun aveva tentato tante volte un qualsiasi tipo di approccio con il suo amico, ma nulla era servito. Così ci aveva semplicemente rinunciato. Non poteva non compatire Sunggyu. Era stato Woohyun ad aver sbagliato. Era stato lui ad agire da incosciente, spinto da un irrefrenabile voglia di dichiararsi finalmente al ragazzo. Perché Nam Woohyun non aveva mai amato So-Young, nemmeno per un'ora, nemmeno per un minuto, nemmeno per un millesimo di secondo. Era stato solo un bravo, bravissimo attore, ma la sua recita era andata avanti per davvero troppo tempo. Era una recita che non era iniziata quando Sunggyu aveva dichiarato di essersi innamorato. No, quello era stato semplicemente l'apice. La crisi del suo dramma. Il momento di massima tensione. Era stato ciò che aveva segnato un brusco e repentino cambiamento nel suo modo di nascondere i suoi sentimenti. Perché Nam Woohyun era innamorato di Kim Sunggyu da tanto tantissimo tempo. Forse si era innamorato ai tempi del liceo, o forse quel sentimento si era trasformato nel tempo. Woohyun non la sapeva, ma quando aveva visto gli occhi innamorati di Sunggyu non aveva più resistito. Non poteva attendere oltre, non poteva attendere passivamente che l'amore della sua vita venisse portato via dalle sue mani senza essere in grado di fare nulla. Woohyun aveva avuto paura di venir rifiutato, ma aveva avuto ancora più paura di un'altra cosa. Un'immagine futura di lui seduto sul divano di quel appartamento da solo, senza l'amico al suo fianco a dargli fastidio e a sbraitargli contro, lo avevano terrorizzato peggio di un qualsiasi film dell'horror. Lo aveva fatto tremare di paura e lo aveva spinto a fingersi innamorato della ragazza, solo nella vana speranza di poter far ingelosire il ragazzo e porre fine a quel suo innamoramento. Era stato un gesto semplicemente egoistico e di questo ne era a conoscenza, ma era stato anche qualcosa di totalmente impulsivo e inevitabile. Woohyun si era comportato come un semplice ragazzo follemente innamorato. E si era comportamento in modo egoistico anche nel momento in cui aveva baciato profondamente quelle labbra che per tanto tempo aveva bramato. Sapeva che questo avrebbe solo spinto il giovane a scappare via da lui, ma aveva voluto baciare almeno una volta nella sua vita quella bocca.
Sunggyu era scappato e aveva iniziato ad ignorarlo. Ma la sua missione si era rivelata più difficile del dovuto. Era possibile ignorare una persona che vive e dorme a nemmeno due metri da te?
Il ragazzo non la sapeva e nemmeno quella mattina ne era a conoscenza. La primavera era giunta e gli uccellini cantavano in quell'inizio domenica. Con un semplice e leggero pigiama addosso, Sunggyu percorse il breve corridoio che separava la camera da letto dalla cucina a grandi passi. Con uno sbadiglio fece la sua entrata in quella camera, ritrovandosi un Woohyun di spalle, con anch'esso il pigiama ed un semplice grembiule, che preparava quel primo pasto. Il maggiore non gli augurò nemmeno il "buongiorno", sedendosi semplicemente al tavolo di legno e prendendo tra le mani il quotidiano di quel giorno che il postino aveva probabilmente consegnato poco prima. Senza dire nulla, iniziò a sfogliarlo svogliatamente, sbadigliando di tanto in tanto, mentre il più piccolo tra i due smetteva di cucinare, voltandosi poi verso l'amico.
« Per quanto tempo hai ancora intenzione di ignorarmi? » trovò il coraggio di domandargli, ricevendo una semplice occhiataccia da parte di Sunggyu che tornò velocemente a sfogliare le pagine sottili del giornale.
Woohyun si morse il labbro. L'aveva combinati così grossa quella volta?
« Gyu, per favore... non continuare ad ignorarmi. » lo implorò « Picchiami, gridami contro ma non continuare a rimanertene in silenzio.. Lo so di aver sbagliato.. Lo so che sono stato troppo impulsivo, ma lo sai che sono fatto così.. Non succederà una seconda volta.. » Woohyun fece mescolino e, notando che quel metodo non stava avendo successo con il suo amico, se ancora lo era, decise di iniziare con il piano B « Gyu... ti prego, ti prego, ti prego, ti prego, ti prego, ti prego, ti prego, ti prego, ti prego, ti prego, ti prego, ti prego, ti pregoooooo!! »
Scocciato ed infastidito da quell'ondata di infiniti suppliche pronunciate con voce infantile, Sunggyu mise da parte il quotidiano, rinunciando all'idea di leggersi quella giornaliera porzione di notizie. Si strinse le tempie con due dita, prima di allontanarsi con la sedia un po' dal tavolo, voltando poi il suo corpo verso quello del giovane. Lo fissò per un po' mentre Woohyun continuava a tenere le mani strette e a fare occhioni da cane bastonato. Sunggyu non avrebbe sopportato ancora a lungo quella patetica scenetta. Sbuffando rumorosamente, picchiettò il palmo di una mano sulle gambe, in quello che sarebbe potuto sembrare un semplicissimo gesto di sfogo, ma che per Woohyun voleva dire tutt'altro. Con un ultimo gridolino, il ragazzo si butto tra le braccia di Sunggyu, sedendosi sulle sue gambe e stringendolo forte tra le sue braccia. Il maggiore bofonchiò per un po', troppo stretto dal giovane che era già pronto per tornare a parlare.
« Grazie, grazie, grazieeee! » lo ringraziò continuando a stritolarlo tra le sue braccia, ormai certo di essere stato perdonato « Prometto di non farlo mai più! »
« Lo giuri? »
« Lo giuro! » gli rispose con decisione, osservando il suo hyung dritto negli occhi.
Sunggyu gli sorrise, prima di essere lui quella volta a stringere tra le sue braccia il corpo di Woohyun ancora seduto sopra le sue gambe. Quest'ultimo sorrise felice, senza mollare la presa intorno al corpo saldo dell'altro.
« L'amore deve avermi davvero reso un rammollito. » commentò il maggiore con il volto affondato nell'incavo del collo di Woohyun.
« Nahhh. » negò l'altro, prima di aggiungere « Lo eri anche prima! » meritandosi così un pugno in pieno petto.
« Rischi di dormire sul divano stasera se non la smetti eh! »
Il minore rabbrividì al suono di quella minaccia, sciogliendo quell'abbraccio e fissando spaventato il suo hyung per un po'. Sunggyu avrebbe avuto anche il coraggio di farlo dormire in balcone con la neve se mai si fosse comportato male. Woohyun piegò il labbro inferiore.
« Nooooo! » si lamentò « Io voglio dormire stritolando il mio Gyu! » calciò i piedi nell'aria.
Il maggiore sbuffò alla vista della dolce espressione che gli stava riservando l'altro « Che patetico che sono diventato! » si lamentò « Alle superiori non ero visto da tutti come il cattivo e malefico presidente del consiglio studentesco? Da quando in qua mi sono intenerito in questo modo? »
Woohyun lo fissò per un po', sbattendo le ciglia e continuando a tenere le mani appoggiate sulle spalle dell'altro, prima di rispondere alla domanda che aveva posto Sunggyu.
« Da quando ti sei innamorato di me. »
Il maggiore buttò fuori nuova aria calda, prima di roteare gli occhi sottili al cielo.
 
Quant'era vero ciò che aveva detto Woohyun.
 
Erano passati ormai 3 mesi da San Valentino. Alla fine, non degnare di alcuna attenzione l'amico era stato anche facile, ma qualcos'altro aveva cominciato a diventare insopportabile. Sunggyu non provava rabbia nei confronti di Woohyun. Non era furioso nonostante avesse perso quella che aveva reputato l'amore della sua vita. Perchè si, dopo quel fatidico pomeriggio, So-Young non era più riuscita a guardare il giovane con gli stessi occhi, ancora sconvolta da ciò che era successo, e quell'amore nemmeno iniziato era finito per concludersi. Ma nonostante tutto Sunggyu non era arrabbiato e solo questo lo faceva imbestialire. Avrebbe dovuto aver voglia di  picchiare Woohyun, dargliene di santa ragione, vendicarsi. Avrebbe dovuto farlo soffrire quanto lui stesso stava soffrendo. Ma c'era un problema: Kim Sunggyu non stava soffrendo. Non stava provando alcuna malinconia di quell'amore mai iniziato. Non provava alcun dolore. Com'era possibile ciò? Questo si che lo faceva arrabbiare. Questo ed il fatto di ritrovarsi continuamente il volto di Woohyun sparso nei suoi pensieri, anche quando non c'entrava assolutamente niente. Anche quando avrebbe voluto solamente studiare o dormire. Sunggyu non comprendeva questo suo comportamento, sapeva solo che non sarebbe potuto andare avanti così ancora. E così accadde, accadde in un pomeriggio esattamente due settimane dopo San Valentino. Il ragazzo, ormai stufo di non riuscire nemmeno più a schiacciare un pisolino senza ritrovarsi l'amico in ogni suo sogno, piombò nella stanza dove un povero ed indifeso Woohyun stava studiando seduto alla sua scrivania. Il minore ancora si ricordava la sceneggiata che aveva fatto il suo hyung ...
 

«Basta! Non ne posso più!! » aveva tuonato Sunggyu, facendo sobbalzare il suo amico che da giorni ormai non aveva più sentito la sua alta voce.
« H-Hyung... che succede? »
« Non ne posso davvero più! Questa situazione sta diventando insopportabile!! »
« Quale situazione..? »
«QUESTA! Nam Woohyun, mi stai sempre tra i piedi!! »
« S-Scusa, hyung... Non me ne ero accorto-- »
« AISHH! Ma non intendevo te! Intendevo il te qui, nella mia testa!! »
« Non ti seguo... »
« AHHH!! Vattene via dalla testa! Perchè continuo a pensarti? Perchè sei sempre nei miei pensieri? Non riesco più nemmeno a dormire in pace!! Perché non sono arrabbiato con te?! Mi hai fatto perdere So-Young.. ma perchè non sono triste?! »
« Scusa, hyung... Non era davvero mia intenzione farti tutto ciò.. »
« E smettila di fare anche quello!! »
« Q-Quello.. cosa? »
« Quella cosa con le labbra! Basta piegarle all'ingiù! Mi fai venire voglia di fare solo una cosa se fai così!! »
« Mi stai facendo paura, hyung... »
« AH, DANNAZIONE! Non ne posso più! CI RINUNCIO!! »

 
Woohyun ancora si ricordava quel vivace scambio di battute che avevano avuto. Ancora si ricordava l'ira funesta che Sunggyu aveva scaraventato su di lui. Lui, vittima innocente della confusione mentale del suo povero hyung. Woohyun ancora si ricordava di come Sunggyu avesse sbattuto un paio di volte i piedi a terra, infuriato, e di come poi era andato velocemente davanti al corpo confuso del minore. Ciò che era avvenuto in seguito ancora se lo ricordava, eccome se lo ricordava. Come poterselo scordare? Era ancora così fresco e vivido. Ancora profondamente inciso sulle sue labbra.
Perché, stanco della situazione, Kim Sunggyu era andato a baciare Nam Woohyun.
O forse sarebbe stato più appropriato dire, aggredire. Aggredire con le sue labbra l'innocente ragazzo che non era stato pronto, e mai lo sarebbe stato, di rincontrare di nuovo le labbra dell'altro. Sunggyu aggredì il giovane con un lungo e profondo bacio che fece perdere al cuore di Woohyun, e al suo, numerosi battiti e amplificò entrambi i respiri.
 
E così i due ragazzi erano finiti per mettersi insieme. Ormai stavano insieme da poco meno di 3 mesi.
 
Ma allora.. perché in quella mattina di primavera Woohyun aveva supplicato Sunggyu di perdonarlo? Era successo qualcosa di irreparabile tra di loro?
 
Woohyun era tornato ad abbracciarlo, senza mostrare alcun segno di volersi staccare dal corpo dell'altro.
« Namu-ah... »
« Uhm? »
« L'hai promesso però, eh! La prossima volta mi farai vincere ai videogiochi o perlomeno.. fingi di perdere, dannazione! »
Il minore sorrise alla richiesta infantile del suo fidanzato, annuendo e tornando a fissare negli occhi Sunggyu.
« Promesso! Tutto per preservare intatto l'orgoglio del mio hyung! » fece ironico, prima di depositare un tenero bacio sulle labbra dell'altro. Sunggyu avvicinò la sua faccia a quella dell'altro, approfondendo quell'iniziale casto contatto.
 
« Ti amo, Kim Sunggyu. »
« Ti amo anche io, Nam Woohyun. »
 
Qualcosa di irreparabile? Nah, solo l'innocente richiesta di un giovane innamorato.
 


 
« This Love, This Love,
I Swear That It’s
Deliciou»


 


Note dell'autrice
Annyeong a tutti! Non sono nuova in questo fandom (anzi, finirò per intasarlo di fanfiction di questo passo ; n ; ) ma è la prima volta che mi cimento in una WooGyu. È chiaramente (?) ispirata a "Delicious", la canzone dei Toheart, e anche a gran parte dell'MV (vedi smoking, bouquet e il bar (?)). L'unica differenza è che al posto di Key troviamo Sunggyu (Key tu devi andare dal tuo amato Jongolo, lascia Namu al nonnino /?). Le frasi colorate sono tutte prese dalla canzone e tradotte dall'inglese da me (non ci voleva chissà che, ok-- ) ed in """pratica""" quelle viola sono pensate/dette da Sunggyu mentre quelle gialle da Woohyun. Vabbé, cose irrilevanti a parte, grazie a tutti voi per aver letto! Me felicissima (∩˃o˂∩)♡ Questa dovrebbe essere una fanfiction con l'effetto sorpresa... peccato che manchi l'effetto sorpresa. (?) However, spero via sia piaciucchiata ; u ; Mi farebbe piacere saperlo con qualche recensione *compra recensioni lanciando caramelle al limone* (non sono Sungjong biased, no no-- /?) Chi è So-Young? Boh (?) Ho preso un nome femminile a caso (viva la sincerità) (?).
Scappo che è meglio!
Grazie di tutto! ❤ E grazie sorellina per avermi fatto da betareader come sempre (se ci sono errori è colpa sua.)
 
Alla prossima (leggetela come una minaccia)(?);
 
Love you♡
Maggie
 
Ps. Se EFP mi toglie anche questi banner schifosi dalla qualità ancora più schifosa flippo in aria tutto.
   
 
Leggi le 4 recensioni
Ricorda la storia  |       |  Torna su
Cosa pensi della storia?
Per recensire esegui il login oppure registrati.
Torna indietro / Vai alla categoria: Fanfic su artisti musicali > INFINITE / Vai alla pagina dell'autore: MaggieMary