Anime & Manga > Capitan Harlock
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Autore: vinoeacqua    08/07/2014    8 recensioni
Dunque. Ormai lo sapete: se pasteggio a vino saltano fuori ‘ste boiate. Abbiate pazienza. Persino il Capitano ci si è rassegnato e non vuole più affettarmi col gravity saber (voce fuori campo di MiciaSissi: seeeeee, come no, questa volta il Capitano ci ammazza!!)
Adesso ho una complice in queste follie: ebbene, questo delirio è il frutto del cervello di due fuori di testa: ergo, la sottoscritta e MiciaSissi (che ha delirato riguardo la trama della fic facendo il bagno al mare…insomma c’è sempre qualcosa di liquido…vino o acqua salata che sia….)
Invoco quindi la benevolenza del Beneamato pure su MiciaSissi, pora criatura, che ho traviato: non affetta più me con lo sciabolone, la stessa cortesia, orsù, la riservi pure a lei, che è tanto dolce…(voce fuori campo di MiciaSissi: più che dolce MANGIO i dolci…)
Nota di MiciaSissi: volevo sottolineare che il merito di questo scritto è di innominetuo, che ha sicuramente una verve comica speciale, mentre io mi sono limitata a “partorire” l’idea e a suggerire in parte la trama…e a integrare quello scritto dalla mia “socia-di-deliri-harlockkeschi”, ma il merito delle vostre risate è tutto suo.
Genere: Comico, Demenziale, Parodia | Stato: in corso
Tipo di coppia: Nessuna | Personaggi: Altri, Harlock, Un po' tutti
Note: Nonsense, OOC | Avvertimenti: nessuno
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Fan fic redatta a scopo amatoriale e non di lucro, nel pieno rispetto della proprietà intellettuale e dei diritti di autore.

§§§§§ Capitolo I – La pagella del I Quadrimestre


Una piccola folla di tenere mamme stava fuori dalla scuola, aspettando che si aprissero i cancelli: quello era il giorno della consegna delle pagelle del I quadrimestre scolastico.

Era un continuo parlottare fitto fitto tra loro: “Sissì, la mia Ketty è portata con i componimenti, prende seeeeeeeeeempre 9. L’unica volta che ha preso 8 ha strillato per tutta la sera…sarà la nuova Virginia Woolf” “Gigetto invece è troppo bravo con l’aritmetica: da grande farà l’ingegnere, come suo padre, eh già” e via dicendo…

Improvvisamente, ecco che si verificò uno strano fenomeno: tutte le boccucce delle sciure si arrestarono in contemporanea e nei loro organismi si produssero i seguenti bizzarri sintomi:

• Ipersalivazione, meglio nota come sbavatio maxima
• sudorazione
• rilassamento maxillare ergo caduta di mascella
• ehmm… lubrificazione spontanea delle ehmm…parti basse

Che meen@@ia aveva preso, a tutte quante? Eccollà la spiegazione. In quel mentre si erano avvicinati, a passo cadenzato e con suono metallico di speroni, 201 centimetri di costui:


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Tale “banale ometto”, di quelli che si incontrano tutte le mattine al bar mentre ci si sgargarozza il cappuccino bollente giù per il velopendulo, dopo un fugace sguardo del suo profondo occhio ambrato, si rivolse educatamente al consesso di sciure salutandole con un garbato inchino, per poi proseguire tranquillamente, varcando la soglia dell’edificio scolastico dopo un abile sventolamento di mantello, dato che un bidello era venuto ad aprirgli per far passare solo illo.

In effetti, il Bambolone di nero vestito aveva un incontro a porte chiuse con le insegnanti della scuola di Mayu, quale suo tutore, in totale riservatezza, per ricevere la pagella della sua beneamata figlioccia.

Le mamme si accatastarono una sull’altra, peggio delle fascine di legna dei caminetti di Ponte di Legno (BS), per poter sbirciare dentro l’istituto scolastico, sperando di intercettare ancora una volta uno scampolo di quella visione ultraterrena.

Niente, del figone spaziale nessuna traccia. Le lingue ripresero il loro moto perpetuo: “Ma chi è …ma chi non è … quel bel tenebroso, quel figo della Maronna, quel bonazzo allucinante, quel bel omm?” “Che bocca, che naso, che capelli, che cosce, che spalle, che gambe, che culoooooooooooooooo! Che biiiip…(censura)!!!” “Io gli farei questo, io gli farei quest’altro, ARF ARF ARFFFF SBAVVVVV” e via dicendo.

Ormai il fiume Lambro lambiva, delicatissimo, le estremità delle disgraziate, dato che stavano annegando in un torrente di bava. Parlavano tutte insieme, eccitatissime peggio del primo giorno dei saldi nel Quadrilatero della Moda di Milano, non capivano più una mazza, i loro neuroni erano ormai andati in stand-by totale.

Alla fine una tizia, forse la più intraprendente o semplicemente la più sveglia, ebbe un’idea brillantissima: “DOVRA’ PUR USCIRE: APPENA ESCE LO MARCHIAMO STRETTO PEGGIO DI DAVID LUIZ, NON POTRA’ SFUGGIRCIIIIIIIIII !!!!!!” costei sembrava assatanata, con la bava alla bocca e gli occhi spiritati peggio di una certa Carrie (sic!!!) “E PROPONIAMOLO COME RAPPRESENTANTE DI CLASSEEEEEEEEEEEEEEEEE!”

“Brava, sìììììììì, ottima idea! Il bambolone non ci sfuggirààààà!” dissero in coro le tizie, tutte allupate.

Ma ‘nzomma, possibile che ovunque arrivi il sogno proibito pixellato succeda, tutte le volte, ‘sto burdell? Terrestri, aliene, tutte quante rimbambite?

Le tapine attesero per ore ed ore fuori dalla scuola: non si schiodarono neppure dopo aver ricevuto le pagelle, cui dettero solo un’occhiata fugace e neppure risposero agli squilli dei cellulari di mariti e compagni, sempre più incazzati: il loro cuore ed il loro ehmmmmmmmm luogo-ove-non-batte-il-sole ormai erano concentrati solo sulla speranza di poter riammirare da vicino il Tenebbono (neologismo: tenebroso+bono).

Macché.

Mica era scemo e mica non aveva capito l’antifona. Accortosi della quantità ipergalattica di ferormoni che si stava sviluppando fuori dai cancelli dell’istituto, il Nostro contattò Yattaran perché lo venisse a prendere dopo esser sgattaiolato da una finestra sul retro: il suo ufficiale venne a prelevarlo poco più lontano, giusto nel parco della scuola, con una navetta.

“E te pareva: non solo devo sbarcare sulla Terra, rischiando di essere arrestato da quel nanerottolo del Primo Ministro col suo seguito da circo. Non solo mi devo sorbire le tiritere della direttrice della scuola, simpatica come un brufolo sul culo. Moh devo pure beccarmi l’attacco delle madri ingrifate… troppa fatica, l’esser me stesso… devo preparare reclamo contro Matsumoto, non doveva disegnarmi così… “

(“Non sono cattiva, è che mi disegnano così…” cit. by Jessica Rabbit)

Queste le profonde meditazioni del Bonazzo Spaziale, atteggiato, plasticamente, a braccia conserte (tanto per cambiare… ogni tanto che ne diresti di mutar posa, eh ciccio? Magari orizzontalizzati senza veli, che così ci fai felici…): vi chiedevate quali profondi pensieri fossero partoriti dal suo animo? Eccoveli serviti.

Ad un certo punto le tipe si riscossero: e vabbè, per stavolta era andata loro male. Ma fra quattro mesi ci sarebbe stata la consegna delle pagelle di fine anno, ed il bambolone sarebbe ritornato! Avevano davanti a loro ben 4 mesi di tempo per elaborare un piano per placcare il bonazzo spaziale!!!!!! La prossima volta illo non sarebbe loro sfuggito tanto facilmente! La pervicacia delle mamme è giustamente nota…*

O tempora, o mores.

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*Nota Le Mamme del fandom non ce ne vogliano, le abbiamo prese un po’ in giro ma con sommo affetto e con assoluto rispetto!
   
 
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