Cadendo dal cielo


''Ogni giorno sempre le solite storie, sempre le solite notizie.

Ma che tristezza...

Questo mondo, fa schifo.''
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Il professore blatera, la classe è disattenta e Light fissa il banco, annoiato.
Si sente solo un forte brusio, composto dalla voce del professore con una pessima pronuncia dell'inglese, le ragazze che sparlano delle stupidaggini più varie e i ragazzi che giocano ai videogiochi, nascondono le riviste pornografiche nei libri e fingono di seguire, lasciandosi scappare qualche commento sventato sulla taglia di reggiseno delle ragazze fotografate.

Questa scena Light l'aveva ormai ben impressa nella mente, erano cinque anni che vedeva la stessa cosa.

Tutti parlano fra di loro, tutti fanno chiasso, tranne lui... e lei.

Hanna Durch Brände ... studentessa modello, quasi al suo stesso pari, trasferitasi in Giappone dalla Germania all'inizio delle superiori.
E' una ragazza veramente strana, è diversa dalle altre.
Lei non si trucca, non segue la moda, non fa stupide faccette quando parla e stronzate simili.
Lei è sempre da sola, con addosso gli auricolari al volume massimo, cinica, senza una gioia nella vita, non ha amici nella scuola, vive praticamente sola visto che i suoi genitori sono costantemente impegnati dal lavoro.
Esteticamente è bella, anche se dovrebbe curare di più il suo aspetto.
Ha la pelle molto chiara, gli occhi verdi tendenti all'azzurro, i capelli biondi con le punte tinte di rosso e si veste principalmente di nero.
Non si direbbe, a vederla, che è una delle studentesse migliori del Giappone.
In tutti e cinque gli anni il suo unico interesse è stato lo studio, non si è mai lasciata andare, non ha mai preso pause.

-Insomma, è un tipo davvero interessante.- Era ciò che pensava Light, prima di essere riportato alla realtà dalla voce del professore, che gli richiedeva di tradurre il brano appena letto.

Senza troppe cerimonie Light si alza e svolge il suo compito, per poi rimettersi a sedere.
Si mette a fissare fuori dalla finestra, annoiato.

Quella, sembrava, una normalissima giornata di scuola.
...Sembrava.

Dal cielo, all'improvviso, cade un libro, o meglio, un quaderno dalla copertina nera.

Light sembra incuriosito, oltre che sorpreso, e prende la decisione di andare a vedere di che si tratta al termine della giornata.

Le ore passano, sono le 16:00.

Light ripone i suoi libri e si dirige fuori dalla classe.
Mentre si avvicina sente di urtare contro qualcosa... o meglio, qualcuno.
E' Hanna.

-Scusa..- Dice lui, con un tono di voce tranquillo.
Lei lo guarda indifferente: ''Mh.''


Light prima di avviarsi verso casa si ricorda del quaderno che aveva visto in classe precipitare dal cielo, quindi decide di andare a controllare.

E' lì, in mezzo all'erba, il pezzo di carta che avrebbe cambiato la vita di quel ragazzo.

''Death Note eh..? Ma che è... pf... ahahahah! Che cavolata... un quaderno che uccide le persone, questa è bella... vabbe.'' Pensa Light, dopo aver letto la prima pagina del quaderno ricoperto di pelle nera, per poi metterselo in borsa e andare a casa.
Non sapeva come mai lo aveva preso con se, in fondo era una cavolata, ma non si sa mai, poteva pur sempre rivenderlo su ebay.

Nel frattempo anche Hanna stava tornando a casa.
Costretta a prendere il treno, si dirige verso la stazione.
Lei è silenziosa, il suo respiro è silenzioso, il suo passo.
Intorno al lei si sentivano solo le note metalliche che uscivano dagli auricolari.

La ragazza si guarda intorno,  senza particolare attenzione, e si siede su una panchina della stazione per poi notare che al suo fianco c'è qualcosa.
E' un quaderno con la coperta di pelle, e sopra vi è scritto in bianco ''Death Note''.
Hanna lo prende e se lo rigira fra le mani, guardando se vi è il nome di un proprietario sopra.
Non trovando niente, se lo mette nella borsa e sale sul treno, appena arrivato.

Light intanto è tornato a casa, ha salutato sua madre e sua sorella, per poi rintanarsi in camera sua.
Dopo qualche minuto di riposo, si alza e svuota la sua tracolla, per poi ritrovare il misterioso quaderno nero.
Lo prende in mano e si siede alla scrivania.
Rilegge le istruzioni:



Una volta riletto ciò, un po scocciato ma anche incuriosito, prende una matita e vi scrive sopra un nome: Seishin Takanato, un famoso delinquente, assolto da casi come omicidi e abusi su donne.
 

Hanna è scesa dal treno, si dirige verso il suo palazzo, entra nell'ascensore e preme il pulsante che la porta al nono piano, ovvero l'ultimo.
Nel mentre prepara le chiavi, tirandole fuori dalla tasca, giocherellando con il ciondolo a forma di teschio che vi ha attaccato.
Esce dall'ascensore e si avvicina alla porta, vi inserisce la chive, la gira ed entra.
E' tutto fottutamente automatico.

Pace, finalmente la pace.
Finalmente non è più costretta a sopportare il mondo esterno, che tanto odia.
Se fosse stato per lei, la popolazione mondiale verrebbe sterminata, esclusa una piccola cerchia di persone.

Le piace vivere senza i genitori, si sente più libera e a suo agio da sola.
Senza altri esseri umani in torno.

Si sdraia sul divano, prendendo il Death Note con sè.
Lo sfoglia, annoiata, per poi notare la prima pagina, che mostra le regole per l'uso di esso.
Alla fine di quel foglio, lei chiude il quaderno e se lo appoggia sul petto, senza dire niente.


Sorride sadica.

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Note dell'autrice di cui nessuno sentiva l'esigenza
Uhm... salve.
;///; scusate per la schifezza che avete appena letto.
E' la prima storia che scrivo per questo fandom... spero che a qualcuno possa piacere.
Parlando del mio personaggio...
Hanna è una ragazza dal carattere difficile ed è la persona meno adatta per possedere un quaderno della morte.
Perchè? Si scoprirà più avanti...
Ah, chiariamo una cosa *tono fermo ridicolo(?)*
Hanna non è una Mary Sue che finirà col mettersi insieme a Light o cazzate simili.
NO.
Ecco c:
Bhe, per chi seguirà la storia... al prossimo capitolo! <3