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Autore: EgoBrain    09/07/2014    1 recensioni
10 songs challenge — RULES
1. Scegli un personaggio, una coppia o un fandom.
2. Apri la tua cartella di musica e seleziona la modalità di riproduzione casuale e fai partire.
3. Scrivi una drabble-flashfic che sia collegata alla canzone che sta andando. Hai tempo fino al termine della canzone per terminare la drabble: inizi con l’inizio della canzone e finisci quando finisce, niente esitazioni! Non importa quanto scombussolata sia la tua drabble.
4. Scrivine 10, poi pubblicale.
———
Forse non avremmo potuto vivere per sempre, forse dovevamo farci bastare la vita, ma una cosa la sapevamo bene entrambi. Con tre paia d’ali, due sorrisi innamorati e la mente che ribolliva di aspirazioni noi potevamo volare.
———
Larry Stylinson.
Genere: Introspettivo, Romantico, Song-fic | Stato: completa
Tipo di coppia: Slash | Personaggi: Harry Styles, Louis Tomlinson
Note: AU, OOC, Raccolta | Avvertimenti: nessuno
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10 songs challenge — RULES
1 - Scegli un personaggio, una coppia o un fandom.
2 - Apri la tua cartella di musica e seleziona la modalità di riproduzione casuale e fai partire.
3 - Scrivi una drabble-flashfic che sia collegata alla canzone che sta andando. Hai tempo fino al termine della canzone per terminare la drabble: inizi con l’inizio della canzone e finisci quando finisce, niente esitazioni! Non importa quanto scombussolata sia la tua drabble.
4 - Scrivine 10, poi pubblicale.

 

10 songs challenge. 

Larry Stylinson

 

 

1. Il ballo di San Vito — Vinicio Capossela

 

Balla, e non riesce più a fermarsi. Non è lui a voler ballare. È il ballo a volere lui. 

La musica è incalzante, esotica, decisa, stranamente sensuale, determinata, confusa. 

È vedere quegli occhi ancora lontani a guardarlo che lo fa sentire così vivo. Non la musica, non tutto il resto. Non sarà mai sera, non sarà mai buio, non farà mai freddo finché quello sguardo elettrico sarà impresso sulla sua carne. La vita si è ritrovata a combattere con la sensualità di un’espressione. L’incertezza gli è scivolata via di dosso. Il male non esiste. Non esiste la vita, non esistono timori. Esiste solo lui, i suoi passi che avanzano decisi, il suo corpo esile, il respiro che ad ogni istante si fa più pesante. 

Se ne infischia degli sguardi degli altri. Non vuole fermarsi, non se le sue mani possono davvero accarezzare quel giovane dall’aria furba, dalle labbra sottili, dai capelli disordinati, dalle mani piccole e veloci—abili ad allacciarsi alle sue, a lasciargli la pelle ustionata per la passione, a fargli contorcere lo stomaco, tanta l’eccitazione. 

Corpi che si strusciano, che sbattono, che si stringono, bocche che si amano, occhi chiusi. Frenesia carnale, bicchieri di vino, ricci disperati almeno quanto il loro amore fugace ed eterno. 

Nessuno a casa che li aspetta, non più, non è più affar loro. Nulla è affar loro. Non esiste più ragione in quel mondo disastrato e terribilmente eccitante. Baci psichedelici, urla attutite.

 

 

2. What Difference Does It Make? — The Smiths 

 

Le nuvole scorrevano con indiscutibile lentezza sopra di noi e i nostri sorrisi a rifletterle mentre correvamo, veloci come il vento; più veloci del vento. Ci ritrovavamo i grattacieli alle spalle in un lampo. Eravamo noi il lampo che irradiava la città quella mattina. L’aria ci sbatteva in faccia con gentilezza e i nostri capelli giocherellavano con gli spiragli di vento, lottando per l’indipendenza. Correre mano nella mano con te era una delle cose che preferivo fare. Soprattutto quando la città era vuota e il cielo sembrava splendere di limpidezza. 

Non c’erano rondini a portare primavera, le uniche rondini erano ritratte sul mio petto. Non c’erano rondoni ad agitarsi sotto il sole, l’unico era raffigurato con leggiadria sul tuo braccio. Forse non avremmo potuto vivere per sempre, forse dovevamo farci bastare la vita, ma una cosa la sapevamo bene entrambi. Con tre paia d’ali, due sorrisi innamorati e la mente che ribolliva di aspirazioni noi potevamo volare.

 

 

3. All I Ask Of You — The Phantom Of The Opera

 

Sento l’eco dei tuoi passi nel buio di questa notte. La neve cade leggera sul mio naso arrossato. Aspetto di venir accarezzato dalle tue mani grandi, aspetto la tua dichiarazione d’amore. Ti voglio qui con me. Voglio sentire il brivido del tuo respiro sulla mia pelle.

«Sono qui, niente di scalfirà» e la tua voce roca mi culla verso l’oblio. «Le mie parole ti scalderanno, ti calmeranno». Ti avvicini, protetto dall’ombra, le mie ciglia fremono, le ginocchia cedono. Sei così meraviglioso. «Permettimi di essere la tua libertà». Neanche il mondo intero sarebbe in grado di rendermi felice. Basteresti tu. «Sono qui con te, accanto a te, per custodirti, per guidarti».

«Di’ che mi ami, di’ che hai bisogno di me, ora e sempre» è difficile riuscire a fermare queste lacrime. È difficile che sfuggano ai tuoi occhi. «Promettimi che tutto ciò che dici è vero, è tutto ciò che chiedo» la mia voce in confronto alla tua è una farfalla senza ali, è un soffio di vento di fronte a una tempesta. È un sussurro sbiadito.

«Lascia che sia il tuo rifugio, lascia che sia la tua luce». Mi ero lasciato cadere fra le sue braccia ormai. Ero già suo. L’importante era che lui fosse con me, accanto a me, per custodirmi, per guidarmi. «Sei salvo, nessuno ti troverà. Le tue paure svaniranno». Il mio amore per te rimarrà.

«Tutto ciò che voglio è libertà, un mondo senza più notte, con te sempre al mio fianco, per stringermi e nascondermi». Fa freddo, ma tu sei sempre più vicino. Mi sento già più al caldo.

«Allora di’ che condividerai con me l’amore, e la tua intera vita». Come potrei dirti di no? Come potrei farlo quando le tue mani sono qui, a sfiorarmi il viso, a sedurmi e supplicarmi? «Di’ che mi vuoi, con te, accanto a te, ovunque tu vada, lascia che venga anch’io... Louis, è tutto ciò che chiedo». E i tuoi occhi verdi finalmente si fondono coi miei. Perché li hai tenuti nascosti così a lungo? Sai che non avrei resistito un attimo di più. 

«Di’ che condividerai con me l’amore e la tua intera vita... dillo al mondo e io ti seguirò». Questa neve, questo freddo, le tue labbra troppo lontane, i nostri cuori troppo vicini. 

Le nostre voci fanno l’amore, unite ormai in un unico soffio di vento. «Trascorri con me ogni giorno, ogni notte, ogni mattina». Lo faremo. Uno accanto all’altro.

«Di’ che mi ami» lo guardo dritto negli occhi, in punta di piedi.

«Sai che ti amo» prende il mio viso fra le mani.

Ancora una volta i nostri pensieri si fondono in un unico suono, leggero, dolce, caldo. Così caldo da scrollare il freddo della neve dalla mia anima. «Amami. È tutto ciò che chiedo».

Le nostre labbra ora le une sulle altre, ad assaggiarsi, a scaldarsi.

«Ovunque tu vada, lascia che venga anch’io».

«Amami».

«È tutto ciò che chiedo».

 

 

4. Unholy Trinity — The Who

 

Un paio di occhiali da sole sul naso, un frappè nella mano destra, passo allegro, deciso, sorrisi sulle labbra. Viviamo vite differenti, siamo diversi, ma il motivo della nostra felicità è lo stesso. Ci baciamo e incateniamo le nostre braccia. È una marcia primaverile. Vediamo il tempo scorrere e il mare scatenarsi. Ascoltiamo la musica e ci ricordiamo di essere liberi. I fiori sbocciano ai nostri piedi, io li raccolgo e li intreccio fra i tuoi capelli. Le tue guance si tingono di rosso ogni volta che ti sfioro. Noi siamo tutto ciò che gli altri vorrebbero essere. Il nostro amore è eterno. Noi siamo l’oceano, siamo tutto ciò che gli altri eviterebbero.

 

 

5. Don’t pass me by — The Beatles

 

Passavo le giornate ad aspettare di sentire i tuoi passi salire lentamente su per le scale. Erano lenti quando avevi paura di svegliarmi, veloci quando te ne fregavi di tutto e volevi solo abbracciarmi. Ogni tanto mi chiedevo come facessi ad amarmi ancora e a non preferire qualcun altro. Forse non volevi farmi piangere. Mi sussurravi sempre che odiavi vedermi in lacrime perché sentivi il mondo crollarti addosso, e allora io avevo smesso di farlo; ma sai, se te ne fossi andato non avresti mai potuto sapere che ti avrei amato per tutta la vita. 

E invece sei restato. E lo sai. 

 

 

6. Mad at me — One Dimentional Man

 

Gocce di vino sprofondano nel bicchiere lungo e sottile. Perché continui a pretendere il mio amore, quando comportandoti così sei solo in grado di farmi passare la voglia di amare? Hai così tanta paura di rimanere solo, di nuovo? Nuvole di sigaro, scroscianti pensieri incasinati mi riempiono la testa. So che pensi sia meglio essere soli che perdere qualcuno. Ma io non ti capisco a volte. E mi ritrovo in un pub come un altro a chiudere gli occhi e temere che tu sia ancora arrabbiato con me. Dove pensi di andare svegliandoti presto e camminando solo per le strade della città umida? Ti mancano le nostre notti, ti manca lo stare con me. Me lo raccontano le tue guance bagnate. È questo l’amore. Ti vedo ancora. Sei ancora arrabbiato? Ce l’hai ancora con me? Stai prendendo il volo. Lontano dalla tua famiglia, lontano da me. Devo sopportare la tua lontananza e non sono sicuro che le tue guance siano ora asciutte, non penso che i tuoi passi si siano fatti più spediti; sei sempre stanco, sei sempre triste, continui a tenere le mani nelle tasche e la testa bassa. Perché non torni? Ce l’hai ancora con me? 

 

 

7. Guardiani del destino — Rhapsody Of Fire

 

Il fiume di sangue scorreva ai suoi piedi. I corvi ancora ricordavano le ferite e la battaglia. C’era un soldato seduto sull’erba sporca di morte. Aveva gli occhi chiusi e la sua mente vagava tra i ricordi di quell’intera giornata passata a cercare di salvarsi dal suo stesso destino. Gli tornavano in mente un paio di occhi azzurri, l’unica via che aveva per ritrovare la vita. La paura riecheggiava nell’aria e la libertà era scarsa perfino nei cuori dei combattenti. La realtà era oscura, come il suo sguardo durante la battaglia, come il suo animo, appesantito dagli anni di terrore. E ricordava una voce diversa dalle altre. 

Le rose sapevano ancora sbocciare in quello stesso mondo. Gli alberi facevano ancora frutti. Ma quel soldato si sentiva un vuoto dentro, nero, triste, come il momento in cui aveva conosciuto l’amore e l’aveva trafitto. Non era esistita più pace da quel momento. La sua memoria non avrebbe mai lasciato scappare quell’istante che ancora influenzava il battito delle sue ciglia, se non l’assenza di battiti che ormai caratterizzava il suo cuore. Una spada che si infilzava nel petto di un soldato come lui. Uno squarcio nelle membra dell’unica persona che l’aveva amato.

 

 

8. Only Ones Who Know — Arctic Monkeys

 

È spaventoso pensare all’amore. È affascinante pensare alle sue mani esitanti intente a fumare quell’ultima sigaretta. Ha gli occhi lucidi e il fiato corto. Tutti commettono degli errori, ma i suoi erano sempre stati troppo grandi per potervi rimediare. 

Sono sicuro che se si fosse impegnato avrebbe potuto evitare di commetterli. 

Aveva sempre trovato rassicurante sapere che alcune persone riuscivano a rimanere in contatto per tutta la vita. Aveva sempre trovato orribile la consapevolezza di non essere una di quelle persone. 

Avrebbe dovuto mostrargli quel luogo. 

Avrebbe voluto che fosse l’unico a venirne conoscenza.

 

 

9. Rocka Rolla — Judas Priest

 

Era sempre stato il classico ragazzo che dice sempre ciò che pensa. Impugnava la chitarra come un’arma, la esponeva come fosse il suo trofeo, il suo orgoglio, la sua gioia. Un ragazzo come lui aveva bisogno di qualcuno che potesse affrontarlo, che reggesse il confronto, che lo sfidasse. Non era importante l’amore ma era fondamentale che si mettesse in gioco e si scatenasse sul palco. 

Era un pesante fumatore e non gli importava; il suo scheletro percepiva la vita quasi fosse un museo del Rock & Roll. Sapeva essere un bugiardo, sapeva dire le cose in faccia. Tutto ciò di cui aveva bisogno era fuoco, passione, musica e un compagno con cui giocare la sua partita. 

«Puoi prenderlo se lo vuoi, se pensi di potercela fare». 

«Puoi prenderlo se lo vuoi, puoi farlo».

 

 

9. Introspection — MGMT

 

Ti nascondi nell’ombra, ma io ti vedo. 

Ti confondi con il caos, ma ti percepisco.

Sei sdraiato sul prato e sento la tua voce. 

Comprendo ciò che provi; è ciò che provo anche io. 

Quando scoprirò chi sono veramente potrò donarmi a te, ma sono imperfetto e mi nascondo fra i “non posso”. Vedo il tuo riflesso e sei troppo per me. Ti stringi fra le mie braccia e mi guardi negli occhi, mi scavi dentro, mi cingi i fianchi e improvvisamente mi rendo conto di sapere chi sono. Le aquile continuano a volare sulla mia testa ma non le vedo più, è come se girassero vorticosamente, quasi a volermi risucchiare, ma sento una voce nella mia testa, un pianto. Quando sei al mio fianco c’è un motivo per cui mi sento felice. 

Adoro guardarti di profilo nella stagione degli amori. 

 

 

 

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Devo proprio ammettere che è da molto tempo che avevo voglia di utilizzare questo prompt. È da un po' che lo vedo in giro e ho sempre pensato che sarebbe valsa la pensa provarci, ma non ho mai trovato il tempo giusto per fermarmi, calmarmi e scrivere. Ho un casino per la testa. Sto scrivendo duecentomila cose e mi sento esplodere. Ma eccolo qui. "Finalmente" l'ho fatto, e sinceramente lo trovo un esercizio decisamente utile sia per farsi venire delle idee, sia per scrivere di getto, senza farsi troppi problemi, permettendosi di aprire la mente. 

A questo punto non posso che sperare che questa sbobba vi sia piaciuta almeno poco poco o che per lo meno non vi abbia schifati completamente. Mi piacerebbe che lasciaste anche solo un commento di poche righe, per rendermi partecipe dei vostri pensieri a riguardo. Detto ciò sono già felice che qualcuno sia arrivato a leggere queste righe perchè, sia anche per decidere se insultarmi o meno, sento di aver lasciato una traccia. Non perenne, non eterna. Una traccia. E basta.

 

A massive thank you.

 

 

 

 

 

 

 

 

  
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