Fanfic su artisti musicali > Justin Bieber
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Autore: charlottexxstyles    09/07/2014    0 recensioni
Il never say never come non lo avete mai visto
Genere: Romantico | Stato: in corso
Tipo di coppia: Het | Personaggi: Justin Bieber
Note: OOC | Avvertimenti: nessuno
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Destino. Questa parola racchiude tanti diversi significati che vanno tutti verso una direzione.                                                         Le persone gli attribuiscono differenti nomi: caso , fato , futuro…  Poco importa perchè c’è solo una parola che lo descrive pienamente: immutabile. Puoi cercare di cambiarlo o perfino di raggirarlo , ma non c’è verso; non puoi modificare una cosa che è stata pianificata per te sin da quando hai visto il primo raggio di luce. Certa gente pensa anche si possa “battere” il potere che il destino ha su di noi, ma si sbagliano perchè quest’ultimo comanda sulla testa, ma soprattutto sul cuore; possiamo rendercene conto seguendo le vite di una superstar internazionale ed una ragazza cresciuta troppo in fretta. Il destino ha deciso velocemente di incrociare i loro cammini , ma con altrettanta velocità ha scelto di portare uno di questi in un luogo a noi sconosciuto.
 
 
In un paese sconosciuto del Canada, nel 2009 , un ragazzino di soli 15 anni con una chitarra in mano e tanti sogni nel cassetto venne scoperto da una persona che gli cambiò la vita.  Il suo nome , all’epoca, era solo una banale parola che sarebbe morta sconosciuta come le altre. Nessuno si sarebbe mai immaginato che nel corso degli anni sarebbe diventato una di quelle persone in grado di salvare vite umane : non con gesti eroici e nemmeno con invenzioni mediche , ma con la semplice forza della voce. Prima aveva solo 10 dollari in tasca, ora , oltre ai soldi , ha in mano la delicatezza di milioni di cuori . La sua vita era stata scritta per fare sorridere le ragazze insicure di mezzo mondo: la sua voce, il suo carattere e la sua grinta erano destinati a volare in alto. Il suo nome è Justin Drew Bieber.
 
28 Dicembre 2009
 
Nel frattempo , mentre Justin stave decollando con la sua carriera, poco più in la una ragazza di altrettanti 15 anni con i soliti problemi con la scuola , discussioni con i genitori e passioni nascoste non poteva cadere più in basso di così. Beatrice, come tante altre, era alle prese con i problemi adolescenziali che lei non “curava” con la musica come molte altre, ma con la sua unica passione: la danza. Con qualsiasi sottofondo musicale e i aggrazziati movimenti metteva da parte le incertezze e attirava le attenzioni di tutti i presenti; ma la sua passione non era condivisa da tutti. I suoi genitori erano titubanti sul fatto che lei ballasse, quasi avesse qualcosa che non andava. Un giorno mentre svolgeva le sue quotidiane lezioni di danza ricevette una chiamata da un numer sconosciuto. Un pilota ubriaco aveva fatto finire la macchina dei suoi genitori  in un burrone facendoli morire sul colpo.  Quella telefonata le cambiò la giornata e la vita; non si sarebbe mai dimenticata quelle parole, quei rumori, ma soprattutto quella voce che le diceva che i servizi sociali sarebbero venuti a prenderla. Non voleva che nessuno sostituisse i suoi genitori e non voleva essere sbattuta in uno squallido collegio. Lasciò la borsa, il cellulare ei ricordi dietro alle sue spalle e iniziò a correre per le strade buie e affollate di Los Angeles , che fino ad ora erano state la sua casa , ma non sapeva come le erano diventate sconosciute. Non aveva più niente nè soldi nè famiglia nè casa , voleva solo abbandonarsi al fatto che era sola e impaurita del suo avvenire. Intanto i giorni passavano , era arrivato capodanno , la gente era felice , le luci scintillavano, ma lei era ancora sola. Erano ormai passati tre giorni dalla morte dei suoi genitori e nessuno l’aveva ancora cercata. Nessun parente si era fatto vivo, nessun’amica si era preoccupata  per lei. Sembrava che il mondo fosse scomparso da quel giorno. Non mangiava da giorni e beveva solo dalle fontane dei parchi, il suo unico “compagno” era l’albero sotto cui dormiva ogni notte. La mattina del primo giorno del nuovo anno, mentre passeggiava per le strade in cerca di cibo sentì una mano posarsi sulla sua spalla. Istantaneamente la mela che aveva rubato da una bancherella le cadde dalla mano sbattento per terra e infrangendosi in decine di pezzi. Non si voltò, per lei poteva essere chiunque,  ma non riuscì a non notare lo smalto rosso rubino laccato sulle unghie. Una ragazza biondissima e con occhi azzurri le si parò davanti. Non riuscì a riconoscerla.                                                                     
 –Scusami se interrompo la tua passeggiata, ma cosa ci fai in questo quartiere? Mi sembri così piccola!-                                            
Beatrice non rispose a quella ragazza che all’apparenza sembrava gentile, ma che per lei era comunque una sconosciuta. – Va bene, facciamo un passo indietro. Io mi chiamo Elizabeth, ma le amiche mi chiamano Liz. Qual’è il tuo nome dolcezza?- La stava trattando come un cucciolo smarrito perchè in fondo lo era. Bea ci pensò due volte prima di rispondere, ma alla fine cedette alle smanie di questa “nuova amica”:                                                                                          
- Mi chiamo Beatrice.- Rispose mantenendo lo sguardo basso. Non riusciva a guardarla negli occhi perchè il loro colore, fin troppo chiaro, la rendevano inquieta.                        
–Vieni dall’Italia per caso? Hai un nome bellissimo.-                         
-Ehm .. Mia madre era italiana , ma mio padre era nativo di Miami.- Era così strano per Bea usare il verbo passato per parlare dei suoi genitori che fino a qualche giorno fa erano accanto a lei. Le venne un blocco alla gola e cercò invano di nascondere le lacrime. Liz la guardò quasi commossa.            
–Piacere- le disse strigendole la mano. – Se posso chiedere, perchè sei qui tutta da sola?-                                                            
- Mi sono persa. – si limitò a rispondere Bea.                                    
– Hai bisogno d’aiuto?- Questa domanda la stupì molto. Una sconosciuta le stava offrendo il suo aiuto, mentre il resto della sua famiglia era scomparsa. Come una bambina hai primi passi si lasciò condurre da Liz. Diventarono come sorelle e lei aiutò la piccola ragazza smarrita a diventare ciò che è ora. Un’adolescente racchiusa in un corpo da donna.
   
 
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