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Autore: Yup    09/07/2014    1 recensioni
"Caddi più volte sull'asfalto facendomi male fino a sanguinare.
Ma non mi importava.
Volevo le caramelle.
Volevo lui."
Caramelle è una mini storia scritta in un momento di insanità mentale, ma spero che vi piaccia.
Genere: Romantico, Sentimentale | Stato: completa
Tipo di coppia: Het
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno | Contesto: Contesto generale/vago
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Caramelle. Era di questo che avevo bisogno. Di caramelle. Spensi goffamente la TV, mi misi al collo la prima sciarpa che trovai, le scarpe(che poi mi accorsi essere diverse), un cappottino con sotto il pigiama e via verso il negozio di caramelle. Corsi più veloce che potevo tanto da farmi venire le gambe gonfie e pesanti. Avevo il fiatone. Caddi più volte sull'asfalto facendomi male fino a sanguinare. Ma non mi importava. Volevo le caramelle. Volevo lui. O forse entrambe le cose. Iniziò a nevicare. I fiocchi di neve che mi sfioravano il viso bruciavano. Puzzavo, ero sciatta, struccata, orribile. Ma non avevo avuto tempo per sistemarmi. Volevo solo lui. E le caramelle. Oppure nessuna delle due cose. O forse solo una. Ancora un pò e sarei arrivata. Solo un altro piccolo sforzo. Avevo aspettato tanto, non avrei aspettato ancora. Il semaforo dei pedoni era rosso. Ma non era rilevante. Passai sfrecciando,rischiando di essere investita. Faceva freddo ed ero stanca. Le ferite sulle ginocchia e sulle mani erano ancora sanguinanti, ma non mi facevano male. Svoltai nel vicolo. Era buio, si vedeva solo l'insegna del negozio ed era proprio quella che volevo vedere. Candy. Caramelle. Ero davanti alla porta;se fossi entrata quell' angoscia sarebbe finita e avrei potuto avere le caramelle. E avrei potuto vederlo. Iniziai a tremare, ma non era per il freddo. Era l'entusiasmo. O forse la paura? Dovevo entrare per scoprirlo. Aprii la porta e sentii un piccolo campanellino suonare. Era piacevole. Mi fiondai sui contenitori pieni di caramelle. Caramelle di ogni tipo. All'arancia, alla menta,all'anice, al caffè, al cappuccino, al latte, al cioccolato e molti altri gusti ancora che per la loro quantità non riuscivo nemmeno ad elencare. Presi frettolosamente una decina delle tante buste che erano sugli scaffali lì vicino per riempirle di caramelle, destando lo stupore degli altri clienti. Avevo proprio fame. Precipitosamente riempii con ogni tipo di caramelle le buste che avevo preso, facendo cadere a terra una grande quantità di quelle delizie. Corsi alla cassa con le dieci buste piene fino all'orlo. Mi guardai intorno, ma lui non c'era. Erano le 16:30, doveva esserci. Perché non c'era? Guardai ancora in giro. Niente. Lungo le guancie mi sentii scendere uno strano liquido salato. Bruciava più dei fiocchi di neve. Cos' era? Lacrime. Abbassai la testa. "Signorina quante buste! Certo che le piacciono proprio le nostre caramelle!" Non dissi niente, avevo ancora le lacrime che mi scendevano e la testa bassa. "Sta bene signorina?" Annuii tenendo la testa bassa. Misi sul bancone una banconota da 20. "Può tenere il resto." Strisciai fuori dal negozio con le buste in mano. Non dovevo piangere. Dovevo essere forte. Nevicava più di prima e in giro ormai non c'era più nessuno per il grande gelo. Il vento era forte e bruciava, ma io ero decisa a tornare a casa per godermi quelle delizie. Ne presi una dalla prima busta e me la misi in bocca. Si sciolse subito sulla mia lingua rivelando il suo sapore di arancia. Era forte ma mi piaceva. Ne presi un'altra. Cioccolato. Un'altra ancora. Latte. L'ultima. Mmh...cos' era? Succhiai ma non riuscii a capirne il gusto. Era buona però, davvero buona. La caramella più buona che avessi mai mangiato. Conservai in tasca la carta che l'avvolgeva. Senza nemmeno accorgermene ero già arrivata al mio palazzo. Salii le scale pigramente fino ad arrivare alla porta del mio appartamento. Aprii e vi entrai dentro correndo. Gettai le buste in aria. Tutte le caramelle erano sparse sul pavimento ora. Mi buttai anche io in mezzo a tutte quelle caramelle facendo l'angelo come se fossi nella neve. Ridevo ma piangevo anche,guardando il soffitto. Misi le mani in tasca. Uh la carta della caramella misteriosa. Guardai meglio. Un bigliettino. 'Sono in cucina, amore' Un enorme sorriso mi comparve sul volto. Mi alzaii subito e corsi in cucina. Era lì, seduto sul tavolo che mi sorrideva con una busta in mano. Ero senza parole. Mi avvicinai per abbracciarlo ma lui mi bloccò. "Chiudi gli occhi e apri la bocca" Feci come mi aveva detto lui, senza indugiare. Lui ridacchiò e mi mise in bocca qualcosa. Mi sussurrò qualcosa all'orecchio. "Succhia" E succhiai. Era quella caramella. La caramella più buona al mondo. Sorrisi. "L'ho fatta fare apposta per te" Aprii gli occhi e mi ritrovai davanti la sua faccia sorridente. Era bellissimo. Strinsi i pugni e presi tutto il mio coraggio per dirgli quelle parole. Le parole che avrei dovuto dirgli fin dal principio. Inizialmente esitai ma alla fine... "Ti amo." Lui spalancò gli occhi,era ovvio che non se lo aspettava, ma alla fine sorrise e mi accarezzò la guancia dolcemente. "Ti amo anche io." disse infine baciandomi con dolcezza.
  
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