09/07/2014
1 recensioni Introduzione Una copia tradotta in lingua inglese di ‘Cose che nessuno sa’ tra le mani, le orecchie riempite dai brani di Ed Sheeran, il profumo di cioccolata e la neve a bloccare le strade londinesi. Il colore dei miei occhi azzurri persi tra le righe scritte da D’Avenia si confondeva con il paesaggio esterno alla biblioteca. Una voce roca e profonda mi distrasse dalla lettura: ‘Sinceramente ti consiglio questo, provalo’ Mi porse un libro abbastanza consumato, me lo rigirai più volte tra le mani, sfogliando le pagine e cogliendo il profumo della carta, un evidenziatore colorato metteva in risalto delle frasi, probabilmente le preferite del ragazzo. Osservai la copertina del libro: “Colpa delle stelle, John Green”. Ringraziai flebilmente e alzai lo sguardo verso il ragazzo, lo osservai per pochi secondi prima che sparisse senza dire una parola. Dei ricci scompigliati erano tirati indietro da una bandana, degli occhi di colore verde candido accendevano il suo viso, le labbra erano sottili e rosee. Portava degli stretti pantaloni che evidenziavano le lunghe gambe, una maglietta bianca che copriva dei possibili addominali o un probabile fisico scolpito. Ai piedi indossava delle scarpe ritenute da me alquanto bizzarre, sembrava avere degli animali pelucchiosi ai piedi. L’altezza ti faceva sentire un piccolo esserino simile ad un gnomo in confronto ad un vatusso. Solo ad immaginare uno gnomo accanto al ragazzo di prima mi fece ridere, alzai lo sguardo per cercare ancora quei riccioli ma il ragazzo non si era più fatto vivo. ‘Tesoro, stiamo per chiudere’ Una voce flebile e dolce si fece largo nel silenzio, alzai gli occhi sorridendo e la robusta e buffa figura della signora Preffy mi si presentò davanti. La signora Preffy era la proprietaria della biblioteca, la conoscevo ormai da più di dieci anni, ho infatti sempre amato leggere e ogni pomeriggio da quando avevo sette anni vengo in questa biblioteca. I suoi lunghi capelli, -più che bianchi, grigi-, erano raccolti in uno scombinato chignon, i soliti occhiali neri erano poggiati sul naso e un amabile sorriso si ampliava nel viso. ‘Oh sì, prendo le mie cose e vado, ho preso “Cose che nessuno sa” e “Colpa delle stelle”, credo di riportateli entro una settimana’ Risposi educatamente all’anziana signora e sorrisi. Raccolsi tutte le mie cose e le misi nel mio amatissimo zaino regalatomi da mio padre, lo richiusi e corsi a dare un bacio alla signora Preffy. ‘A domani’ ‘A domani, Grace’ Rispose la signora vedendomi sulla soglia della porta. Uscii dalla biblioteca e il gelo londinese si impossessò del mio corpo, mi strinsi nel maglione e cercai di coprire le mani il più possibile in quanto le nocche di esse gelassero. Camminai fino a prendere la metro osservando le vans, quando salii nella metro riaprii il libro regalatomi e osservai una dedica nella prima pagina del libro. ‘Questo libro è per te, Haz. Mi raccomando fratellone, non distruggerlo come al solito! Gem.’ |
| Ciao a tutti, io sono Carlotta e sono qui a rompervi con questa storia, come prologo dico subito che non mi convince per niente, ho perso una giornata a scriverlo e cancellarlo ma il risultato è sempre questo, ovvero una cosa che a me non piace. Il ragazzo è ovviamente intuibile che è Harry ma la nostra Grace non lo sa. Spero che come inizio vi abbia incuriosito -anche se ci credo ben poco- e vi saluto, al prossimo capitolo. Recensite se avete gradito, anche perché senza una recensione minimo non continuo, un bacio a tutti. xx "Non puoi scegliere di essere ferito in questo mondo, ma hai qualche possibilità di scegliere da chi essere ferito." Colpa delle stelle John Green |
Grace.
