***MUSICA
SULLE ONDE DEL MARE***
Era un pigro
pomeriggio d’agosto.
La spiaggia
privata del villaggio turistico “Alba Rojas”, uno dei più esclusivi della Costa
Brava, era gremita di persone, che si godevano la meravigliosa giornata di
trionfale sole.
Il mare era
cristallino e l’acqua limpidissima, mentre una leggera brezza carezzava la
superficie come una morbida carezza.
Nel cielo
azzurro, le nuvole si avvicendavano giocose nelle forme più
disparate.
Sulla
battigia, tre ragazzi con gli occhiali da sole sedevano tranquilli,
chiaccherando del più e del meno, ridendo e scherzando, spruzzandosi di tanto in
tanto e cacciandosi in acqua tra risa allegre.
Indossavano
corti calzoncini da spiaggia di allegri colori, rosso, giallo, verde e colori
simili, con arabeschi molto particolari e disegni
floreali.
Uno, portava
lunghi capelli di un nocciola chiaro, tenuti legati in una coda, e gli altri
suoi compagni li tenevano corti, nascosti da cappellini a visiera calati quasi
sugli occhi.
Come tutti,
si godevano le vacanze.
“Chissà dove
saranno Andrè e Bi... Sono parecchie ore che sono rientrati al bungalow...”
disse improvvisamente uno dei ragazzi, i cui capelli a rasta erano scivolati
fuori dal cappellino, rivolgendosi ai due amici, “Non preoccuparti, in fondo fa
troppo caldo per loro, saranno andati in piscina, oppure saranno da qualche
parte all’ombra, magari in compagnia di qualche bella spagnola!” rise il ragazzo
dai capelli nocciola, passandogli un braccio dietro le spalle, “Si, ce lo vedo
Andrè che fa il filo a una spagnola!” scherzò il terzo, intromettendosi nel
discorso, “Io ci vedo soprattutto Bill, impacciato davanti alle grazie di
qualche ragazza!” rise il secondo,
“Dopotutto, non è un donnaiolo come il fratello!” scherzò lui, schivando per un
pelo un pugno del rasta, “E allora? Mi piacciono le donne! C’è qualcosa di
male??” ringhiò il ragazzo, visibilmente rosso in viso, “No, no... Ci
mancherebbe altro che fossi gay!! Già con la storia di Avril mi hai scioccato,
basta così!” continuò a ridere il nocciola,
provocandolo.
I due presero
a rincorrersi per tutta la spiaggia, schizzandosi e buttandosi ripetutamente in
acqua, sotto lo sguardo divertito del terzo ragazzo, che continuava a starsene
tranquillamente seduto sulla battigia.
“GEORG
LISTING, IO TI AMMAZZO!!!!!!!!!!!!!!!!!!! TI AMMAZZO CON LE MIE
MANI!!!!”
“GUSTAV!!
SALVAMI DALLA FURIA DI TOM KAULITZ!!!”.
Il terzo, che
nascondeva sotto il cappellino dei corti capelli biondi, tirato in causa, scosse
la testa: “No, mio caro, io non mi ci infilo nei tuoi casini!! Ti arrangi da
solo! Mai provocare Tom!” rispose, ridendo.
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“No, Andrè,
dobbiamo tenere una tonalità più alta, ok?”
“Va bene, ma
non sono sicuro di farcela....”
“Forza, se
Tomi ti ha insegnato bene, ce la farai!”.
Nel
frattempo, due ragazzi, incuranti del gran caldo, sedevano in un angolo nascosto
e tranquillo del complesso, sotto una tettoia di bambù, vicino a un elegante
bungalow. Malgrado la luce intensa del disco solare, non portavano alcun
occhiale.
Uno,
biondissimo, teneva sulle ginocchia incrociate una chitarra elettrica, collegata
a un piccolo amplificatore, mentre l’altro, moro, reggendo dei fogli, li
studiava con attenzione.
Si stavano
esercitando con grandissimo impegno.
“Ok, ci siamo
quasi, basta solo che tu ti ricorda di fare un doppio arpeggio dopo il primo
ritornello e il gioco è fatto, chiaro?” disse il moro, sistemandosi dinanzi a
lui, “Chiaro amico! Allora, riproviamo?” replicò con un sorriso il biondino,
scoccando un occhiata a uno dei fogli che teneva in mano il moro, “Certo!
Dobbiamo essere perfetti per stasera! Vedrai, ci divertiremo!” rispose lui,
afferrando un microfono poggiato sul tavolo e regolando un piccolo mixer, “è la
prima volta che partecipo a un’ esibizione musicale, anche se è solo per
divertimento!” esclamò eccitato il biondo, concentrandosi sullo strumento, “Se
Tom scopre che gli abbiamo preso la chitarra sono guai!!” terminò
ridendo.
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Il pomeriggio
passò velocemente.
E giunse
finalmente la sera.
La grande
terrazza a picco sul mare al tramonto, era gremita di persone che, subito dopo
cena, volevano assistere all’annuale esibizione a cui partecipavano gli ospiti
del villaggio turistico.
Era
un’occasione per passare una serata allegra in musica.
I tre ragazzi
del pomeriggio sedevano in prima fila, inquieti.
Avevano
cercato i loro amici ma non li avevano trovati, e non erano neppure andati a
cena.
Ora,
speravano di trovarli tra il pubblico che assisteva alla
gara.
“Dai Tom, non
fare quella faccia, saranno andati in città a divertirsi, in fondo sono
maggiorenni, sono grandi e responsabili, non stare a preoccuparti.” cercò di
tirarlo su il ragazzo dai capelli nocciola, “Avevano detto che ci saremmo visti
stasera, non è da loro mancare. Ok, mio fratello potrebbe anche arrivare in
ritardo, ma Andrè è la responsabilità fatta a persona, non tarderebbe mai a un
appuntamento.” spiegò inquieto il rasta, guardandosi attorno, “Dai, vedrai che
saranno da qualche parte a parlare con qualche ragazza e non si saranno accorti
dello scorrere del tempo.” affermò il nocciola, guadagnandosi un nuovo pugno,
“Ma tu pensi solo a quello?? E se fossero finiti in qualche guaio?” rispose
piccato il rasta, “Ma che vai a pensare!! Non è che ogni posto della terra
pulluli di maniaci, mettiti il cuore in pace, torneranno presto!” gli diede una
sonora pacca sulla schiena il giovane dai capelli
corti.
Con uno
sbuffo, il ragazzino si mise seduto e si preparò ad assistere allo
spettacolo.
La serata fu
piacevole, nonostante le preoccupazioni.
I tre amici
si divertirono molto ad assistere alle varie esibizioni in programma; da un
gruppo di ballerine che fece girare la testa a Tom, a un gruppo di studenti
italiani dilettanti di musica rock, a cui Georg insegnò alcuni virtuosismi del
basso.
Insomma, fu
una serata tranquilla sotto tutti i punti di vista.
La notte,
intanto, era calata, ed erano state accese le torce che costellavano l’intera
terrazza.
Una ragazza
dalle avvenenti forme, avvolta da un semplice pareo trasparente arancione, si
fece innanzi tra le torce, recando con sè un foglietto: “E ora, l’ultimo gruppo
di questa sera. Due giovanissimi fratelli vogliono concludere in bellezza questa
nostra divertente serata con un loro pezzo, un pezzo che, vi posso assicurare, è
pura dinamite! Diamo il benvenuto a Shun e Ikki, i Saint Bro!!!” esclamò la
giovane, battendo le mani.
Due ragazzi
entrarono in terrazza.
Alla luce
delle torce, si poterono distunguere i capelli; il maggiore, o quello che
comunque sembrava esserlo, aveva folti capelli di un intenso blu
elettrico.
Quello che
sembrava il minore, invece, li aveva di un bel verde
smeraldo.
I visi erano
celati nel buio.
“Guarda
quello!!! Che capelli strani che ha!!!” esclamò a mezza voce Gustav, indicando
il ragazzo dai capelli blu, “Davvero, sembrano dei clown!!” rise, un pò troppo
forte, Tom, trascinando gli amici.
Il ragazzo
dai capelli verdi parve aver udito le risa dei tre e scambiò due parole al
fratello, “Penso che ci abbiano sentito!” scherzò sottovoce
Gustav.
Poi, prese un
microfono, e fece un cenno all’altro.
Subito, una
musica rapida e graffiante avvolse la terrazza, una melodia veloce e dal ritmo
irresistibile.
Il maggiore
suonava con grande virtuosismo la chitarra elettrica, e il minore cantava con
voce dura e profonda.
Avevano
incantato il pubblico.
I tre Tokio
erano rimasti basiti.
Chi erano
quei due?
“Sono
bravissimi... Ehi, Tomi, quel ragazzo potrebbe dare del filo da torcere perfino
al nostro Bill!” esclamò Georg, fissandoli ammirato, “E il fratello a te!”
rincarò il batterista con un leggero ghigno di sfida.
Ma il
chitarrista non rispose ai compagni, troppo concentrato per dar loro
retta.
Chi era quel
ragazzo dai capelli verdi?
E il
fratello?
Eppure quei
movimenti....
Il gioco di
fianchi del cantante e i gesti avevano messo nel dubbio i Tokio, sembravano così
familiari....
Dopo un
ultimo doppio arpeggio ad opera del giovane dai capelli blu, la musica
finì.
Tutti rimasero in silenzio, troppo
scioccati per dire alcunchè.
Poi,
cominciarono a scrosciare tumultuosi gli applausi.
Che si
tramutarono in boato.
Anche i tre
Tokio applaudirono, basiti per l’abilità dei due
fratelli.
La giovane
presentatrice si fece innanzi sulla terrazza, complimentandosi con loro:
“Bravissimi!! Davvero bravi!!” esclamò lei, applaudendo
ammirata.
I due fecero
un leggero inchino, visibilmente imbarazzati.
La ragazza
prese il microfono: “Volete dire qualcosa?” chiese loro; il verde si scambiò
un’occhiata con il blu, poi si avvicinò all’orecchio della
ragazza.
Le sussurrò
qualcosa, poi lei alzò la testa: “Il nostro ospite, che dice di chiamarsi
Thomas, e suo fratello Benno vorrebbero che i tre ragazzi in prima fila li
raggiungessero qui.” spiegò lei, facendo l’occhiolino a Tom, Gustav e Georg e
sorridendo furbescamente verso di loro.
A quelle
parole, chitarrista, batterista e bassista si guardarono stupiti, e si alzarono,
titubanti, avvicinandosi con circospezione.
Tom li
guardava in cagnesco, chiedendosi che mai volessero da loro: “Dai, non fare
quella faccia! Non sono mica degli alieni!!” esclamò per sdrammatizzare Georg,
dandogli una pacca sulla schiena.
Quando i
cinque ragazzi si trovarono gli uni dinanzi agli altri, rimasero in silenzo per
qualche istante.
Un leggero
brusio attraversava il pubblico come una scossa
elettrica.
Improvvisamente, Thomas e Benno scoppiarono a ridere, e
passarono loro la chitarra elettrica; tra lo stupore dei tre, sulla fascia,
verde smeraldo, e sul ponte c’era scritto TOKIO HOTEL.
“Ehi, ma
questa è la mia chitarra!!!!!” sbottò Tom, guardandoli in cagnesco, “Certo che
lo è! Secondo te Andrè si sarebbe portato dietro la sua quando potevamo usare
tranquillamente e indisturbati la tua???!” rise Thomas, levandosi a sorpresa la
parrucca verde.
Sotto, vi
erano i suoi veri capelli, neri come la notte, tenuti lunghi sulle
spalle.
La stessa
cosa fece Benno, mostrando una arruffata capigliatura
biondissima.
“Vedi, te lo
avevo detto che non ci avrebbero nemmeno riconosciuto??” interloquì Bill,
rivolgendosi al suo migliore amico, “Avevi ragione! Mi dispiace Tom, ma questa
volta ve l’abbiamo fatta!!” replicò Andreas, battendo il cinque col
moro.
I cinque
amici scoppiarono a ridere assieme.
“Caro Georg,
mi sa che questa volta hai sbagliato! Non erano andati in città, ma si stavano
divertendo alle nostre spalle!” constatò pomposo Gustav, “Effettivamente... Però
io ce li vedevo comunque bene insieme a qualche ragazza!!” replicò il bassista a
braccia conserte, non trattenendo però un risolino
divertito.
“Visto
fratellino come è stato bravo Andrè?” affermò Bill allegro, “Già.... Vedo che
hai messo a frutto le mie lezioni!” rispose Tom, facendo buon viso a cattivo
gioco, “E non hai ancora visto nulla!! Ci siamo esercitati a lungo, e posso dire
che questa canzone la useremo nel prossimo disco!!!” esclamarono i due amici,
abbracciandosi.
“Forza,
unitevi a noi!!!” li richiamo Andrè, facendo segno agli altri
tre.
I quattro
Tokio e Andreas si abbracciarono forte, ridendo e scherzando, dopo una notte di
musica sulle onde del mare.
SALVE!!!!!
Riecco a voi la piccola Shun!!! Sono
tornata!!!!!! Questa mia opera è un tributo alle vacanze, ma soprattutto è un
regalo di compleanno per una persona molto speciale! SHARI92, che compie 16
anni!!
Ho voluto farle questo regalo perchè mi sono
molto affezionata a lei, e mi sono messa d’impegno per dare vita a questa
oneshot, quindi spero che ti piaccia, Jessy!!!
UN BACIONE A TUTTI QUELLI CHE MI SEGUONO,
QUINDI ANCHE A FEDY E FABRY!!!!!!!
CIAO CIAO!!!!!
AUGURI JEM-CHAN (GEMY DI
FEDY)!!!!!!!!!!!!!
SEE-YA!!!!!
SHUN
PS: La passione per Tom riguardo ad Avril
non so se è vera, ma l’ha citata la mia amica Fedy e l’ho infilata a mia
volta!!! Quindi, è merito suo!!!
Se i nomi fittizi dei due nostri eroi vi
sembrano familiari, non temete! Avete ragione!! Ho recuperato i vecchi nomi che
avevo dato a Bill e Jared nella mia FREUNDSCHAFT.