L'ALBERO

Non vedi le radici dell'albero che ti ostini a voler spezzare. Sei cieco, Orochimaru, anche se sorridi sicuro della tua arte.
Non ti accorgi delle foglie che frusciano al vento: l'anima dell'albero, estensione e memoria delle sue radici.
Quell'albero è il mio Villaggio, quelle foglie – ogni suo abitante – sono i miei figli.
Puoi offenderne il tronco, ma la linfa curerà quelle ferite e spunteranno foglie nuove.
Non capisci?
Il Villaggio esisterà sempre, anche ridotto a un cumulo di macerie, fin quando ci saranno quelle radici: non le puoi estirpare. E non puoi dimenticarti delle sue foglie.
Perchè il Villaggio vive lì, all'ombra dell'albero, anche tra sassi e polvere.





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Note dell'autrice

Ciao a tutti!
 

Questa è la mia prima storia su Naruto e, per rendere il tutto ancora più complicato nell'approccio ad un fandom mai affrontato prima, è una drabble! Sono 110 parole.
La voce narrante, ovvero il personaggio a cui appartengono i pensieri, è il Terzo Hokage, Sarutobi, e la drabble si inserisce come un missing moment durante lo scontro tra lui e Orochimaru durante la selezione Chunin.
Sarutobi paragona il Villaggio della Foglia ad un albero e le foglie ai suoi abitanti e ai ninja che vuole proteggere. Quindi la drabble gioca sulla similitudine, sul parallelo, che propone ad Orochimaru in una sua intima riflessione durante lo scontro con il suo ex allievo, in quanto ritiene che Orochimaru non abbia mai davvero compreso quale sia l'anima vera del Villaggio della Foglia.

E' stata scritta per il concorso “Quello che vedono gli occhi, quello che sente il cuore”, indetto da S.Elric sul forum di EFP.
L'immagine scelta è la numero 4 (http://www.dismappa.it/wp-content/uploads/2013/05/Rene-Burri-Ombra-di-un-albero-Rohtas-Pakistan-1963.jpg).
La situazione scelta è la numero 9: “il suo nemico che sorride vittorioso”.
Si è classificata al TERZO POSTO del contest.

Melian