In Asia siamo andati, non tutti eravamo agiati. In quattro, con me, partirono, ma quasi tutti perirono. Con noi, Alice e Daniele erano nel tempo delle mele. Innamorati erano stati, poveri agiati. Dario ed io orfani siamo nati, ma nessuno ci ha mai invidiati. Partimmo con una speranza nel cuore, la sede dell'amore, cambiare il futuro volevano gli agiati, per questo Dario e io siamo nati. A quei due le guide dovevamo fare, e in tutto accontentare. Troppo ci chiedevano al giorno, ma il riposo non faceva ritorno. Alla fine delle forze la immaginai, sola, in mezzo ai mugnai. "Tanya, sono qui" penso con le ultime energie, non ero certo tra le più pie. I due ci bastonarono, per questo capii perché non ci parlarono. Volevano trucidarci, solo perché Tanya voleva amarci, i suoi allievi eravamo, anche allora ci tenevamo per mano. La chiara luce c'era, e i due si sciolsero come, al sole, la cera. Alzandoci la vediamo, le parti rotte teniamo. La salutammo con sofferenza, il pesce stava per abboccare alla lenza. Non seppi neanche quando morii, non ebbi il tempo di fare addii. - Crepa bastarda.- sentii dire. Il mio tempo stava per finire. Vidi una bambina, tra tutti era la più carina, io a pochi anni, piccola, salutami Giovanni.