Introspettivo, 'Il profumo di un posto speciale' di Hollow

Ci sono determinati posti che riconosci subito dall’odore. Ti ci potrebbero portare anche bendato, che ci metteresti trenta secondi a riconoscere dove sei, per il profumo che senti.
Il profumo del posto in cui hai incontrato una persona speciale, che forse è anche quello dove vi siete allontanati. Il profumo del posto dove hai riso così tanto da svegliare tutto il paese, con i tuoi amici più cari, e quello dove hai pianto in silenzio, da solo, aspettando qualcuno che venisse a prenderti e portarti via di lì (anche se forse quel qualcuno non è arrivato, e ti sei alzato con le tue gambe, e sei tornato a casa da solo). Il profumo del ricordo di quando per la prima volta hai salutato quello che ora è il tuo migliore amico; quello di quando hai ricevuto quell’abbraccio, tanto forte che non riuscivi più a respirare, che se chiudi gli occhi ti stringe ancora. Il profumo del luogo in cui qualcuno ti ha chiesto di raccontargli la storia della tua vita; dove siete rimasti a parlare di cose senza senso fino alle sei del mattino, solo per avere una scusa per restare insieme ancora un po’. Il profumo del posto in cui da ragazza hai baciato quello stupido ragazzo che ora è tuo marito; forse lo stesso posto in cui il tuo amico ha odiato quella stronza che gli ha spezzato il cuore. Il profumo di dove hai guardato quel ragazzo negli occhi, e hai capito che quegli occhi erano la cosa più bella di questa terra; dove hai preso decisioni che non tutti condividono, ma anche dove hai realizzato che non ti importava quello che dice la gente, dove hai capito che quello era l’uomo più importante della tua vita, e tu volevi essere l’uomo più importante per lui.
Il profumo del luogo in cui hai fatto l’amore con la persona che amavi, o che ami ancora; il profumo di quel posto, lontano, in cui torneresti solo per sentire l’odore dei tuoi ricordi un’ultima volta.
Perché non è l’aria ad essere più profumata, bensì i momenti che essa racchiude. Perché questi luoghi i ricordi li tengono stretti, trattenendoli fra i fili d’erba, o tra i mattoni di quella casa lì vicino, nascosti fra i granelli di sabbia, tra i fiocchi di neve..
Tutti noi abbiamo il nostro “piccolo posto speciale”. Può essere quella vecchia panchina scrostata, nel parco, dove ti siederai aspettando il ritorno di qualcuno (qualcuno che forse non tornerà, ma fa parte del gioco..). Può essere quella spiaggia lontana, ormai poco più di un lido, dove hai preso coraggio e l’hai baciata, e aveva le labbra salate; la stessa spiaggia dove lui ti ha spinto in acqua ancora vestita e siete esplosi a ridere, spezzando la tranquillità dell’alba. Può essere quello spiazzo dove vi siete sdraiati; dove avevate freddo, ma non vi importava, perché volevate giocare tutti insieme, ridere ancora un po’. Magari è quella pista da sci dove hai fatto a gara con il tuo migliore amico a chi arrivava prima a valle, dove sai che probabilmente non tornerai mai più. Può essere quella porta dove tu l’hai accompagnata, quella sera lontana, dove vi siete baciati per la prima volta; forse la stessa porta dalla quale anni prima una moglie ha cacciato piangendo il marito che l’ha tradita.
Non importa che tu sia uomo, donna, grande o piccolo. Non importa che tu sia un ingegnere nucleare, un’infermiera o un impiegato.
Tutti hanno dei ricordi, e tutti ne ricordano il profumo.
Quel profumo particolare che ti avvolge il cuore. Il profumo del posto in cui, se ti ci portassero bendato, sorrideresti, e ti siederesti per terra, ancora con gli occhi coperti, solo per ricordare ancora un po’.

Angolo dell'autore -piccola riflessione personale
A volte ricordare non è piacevole, ma credo che anche questo faccia parte del gioco; è un po' il prezzo da pagare.
Ci sta, comunque, che alcuni ricordi debbano stare al loro posto. Non tutti i momenti sono fatti per essere ricordati davvero.