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Autore: RitaWhitlock99    10/07/2014    2 recensioni
Lei è seduta sull'acqua, lui corre. Lei pensa, lui agisce. Indietro in un tempo lontano, quando loro erano una sola cosa ed erano il rosso e il giallo della vita, ne erano il colore, ne erano l'essenza: lui forse sopravviverà lontano, lei rimarrà a galla, un angelo di orgoglio e follia. Lei sta dicendo addio a se stessa, a quel lui che in realtà non è altro che una parte di sè che forse non è mai esistita. Corri, uomo, corri bambino.
Genere: Introspettivo, Malinconico, Poesia | Stato: completa
Tipo di coppia: Nessuna
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno
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One minute I held the key
Next the walls were closed on me
And I discovered that my castles stand
Upon pillars of salt and pillars of sand
Coldplay| Viva la vida*


Technicolor


Corri. E ogni
tuo passo sa
di sale, ogni
tua mano
è l’ala delle
parole non
dette, ogni
goccia di
fuoco sulla
tua fronte. Corri.
Corri, uomo,
corri, ché non so chi
sei- spada azzurra
nel buio, luce
crepata e assorta,
ego distorto, demone
rubato, vetro
fuso, vetro di
speranze e soffi
a labbra serrate-
hai aspettato,
pianto di orbite
vuote. Corri.
Colore che ti
scivola addosso,
calore di
ghiaccio, il fiume
che ci uccide, corri,
bambino, corri,
ti piove il sole
negli occhi.
It was the wicked and wild wind
Blew down the doors to let me in**

Sarai il ricordo
del bacio dell’acqua
del deserto
dei malati, deserto
di questo cuore,
roccia liquida, pietra
dilavata, sasso di
sabbia, ricordo
di bianco
in scarlatto di
sangue.
E quando sputerai
e suderai
passione dalle
labbra, quando di
vita vedrai lo
specchio, quando
sarò fuoco di
disfacimento e
cenere, il mare
ti affogherà- braccia
di una dea senza
anima, ultimo
addio della rosa
carnefice,
brezza di fronde
morte fruscianti
di riarso
cuore bruciato-
sorgerai e ti rialzerai.
Be my mirror, my sword and shield***

Corri, uomo,
corri: siamo due scogli,
angoli che scontrano
e distruggono, Titani
senza regno.
 
Ciao uomo, ciao,
bambino. Luce ad
occhi chiusi. Ciao,
orgoglio. 




*Un minuto strinsi forte la chiave 
e quello seguente ero intrappolato dalle mura
e ho scoperto che i miei castelli 
poggiavano su colonne di sale e pilastri di sabbia

**E
ra il vento forte e selvaggio 
soffiava giù le porte per lasciarmi entrare 

***Sii mio specchio, mia spada e mio scudo





















Ogni due o tre mesi ecco riappaio misteriosamente, risorgendo dai meandri dell'Ade per ammorbarvi con pseudo-testi poetici (lettori incavolati neri: "Sai, per quanto ci riguarda, quando sparisci stiamo molto meglio..." Eh lo so sopportatemi, la pazienza si impara aspettando.. *pomodori/ autrice in fuga*) :) Bene, veniamo a noi: queste righe nascono inizialmente come un rimpianto, qualcosa che fugge, che non mi appartiene più. Magari è la distruzione di un orgoglio, un mare diluito di colori, i colori che da una parte ricordano l'infanzia, dall'altra, invece, quest'uomo- bambino, forse il re dei demoni in terra.., Un inno alle cose passate, ai CARPE DIEM buttati e gettati, e nessuna lacrima, il sorriso sulle labbra, invece che in un futuro il passato possa rivivere, che le parti morte di una persona risorgano.. Passato e futuro: e il presente? Il presente è di attesa, attesa pensante ed operante, non attesa di polvere ;) SE LEGGETE RECENSITE: l'opinione è il profumo della vita, criticoni, positivisti e neutrali sono tutti ben accetti! Au revoire,

RitaWhilock
  
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