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Autore: MONDO_MANGA    10/07/2014    6 recensioni
Accompagnata dalle note della canzone di Phil Collins " Figlio di un uomo", ho voluto raccontare i momenti più toccanti della vita del giovane Gohan, usando sia il suo punto di vista, sia quello di Goku.
I fatti sono narrati partendo dall'incontro con Raddish fino alla nascita di Pan. Un bel viaggio nel tempo per rivivere stralci di vita del bel giovane saiyan.
Genere: Introspettivo, Song-fic | Stato: completa
Tipo di coppia: Het | Personaggi: Gohan | Coppie: Gohan/Videl
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno
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Avrai forza per lottare

Sarai saggio per decidere
Quando il tuo momento arriverà

 
Sentiva le sue urla di dolore attraversare le pareti della piccola navicella in cui era stato rinchiuso. Quello che doveva essere suo “zio”, in quel momento stava torturando il suo papà.
Non poteva resistere. Sentiva uno strano calore al petto e una grande energia che si estendeva in tutti i muscoli, facendolo tremare.
“Basta!”
Lo odiava. Odiava quel mostro, odiava sentire il dolore fuoriuscire dalle labbra di suo padre.
Doveva intervenire, doveva lottare.
Aveva il coraggio, la forza, quello era il suo momento.
“Basta! Lascia stare il mio papà!!!”
 
Perché è in questo tuo vagare
che risposte troverai
sarai tu sulla montagna
e tu che in cima andrai


Junior lo aveva lasciato li, nella solitudine più totale.
“Devi imparare a cavartela da solo!” gli aveva urlato.
Ma come poteva?! Aveva solo quattro anni!
“ Voglio la mia mamma e il mio papà! Voglio tornare a casa mia!”
Erano passati mesi da quel giorno e Gohan aveva dovuto scontrarsi con la dura realtà dei fatti: suo  padre era morto e lui era solo. Doveva tentare di sopravvivere, doveva trovare da solo la soluzione ai suoi problemi.
Dopo mesi di solitudine, ce l’aveva fatta. Non solo era sopravvissuto, Gohan aveva vinto la sua sfida della vita.
Ed ora ammirava, dalla cima della montagna più alta, l’orizzonte che si estendeva davanti a se.
Non aveva paura, era libero.

Figlio di chi è padre ormai
libero camminerai
e quando un padre tu sarai
in tuo figlio un padre scoprirai


Guardava le stelle pensando a suo padre.
Era passato quasi un anno da quando se ne era andato; quasi un anno che Gohan non tornava a casa. Aveva  avuto la possibilità di farlo, ma si era rifiutato.
Doveva combattere, doveva scontrarsi con il nemico e vincere, come aveva fatto tante volte il suo papà. In futuro avrebbe voluto diventare come lui: guerriero, amico, uomo, padre.
Si addormentò sotto il cielo stellato ignaro che da lassù, qualcuno lo stava pensando.
“Gohan sono fiero di te. Sei diventato forte e da grande diventerai un uomo straordinario. Combatti, vinci e migliora, io sarò accanto a te figliolo, sempre al tuo fianco . Spero che in futuro, tu possa essere fiero di tuo figlio, come io lo sono di te.”

E anche se sarai da solo
i dubbi vincerai
è di sola andata il viaggio
da un ragazzo un uomo sarai


Dal finestrino poteva vedere la miriade di punti luminosi che si estendevano davanti ai suoi occhi. Soli, pianeti, comete riempivano quel buio infinito: lo spazio aperto.
Era andato contro a tutti, perfino a sua madre per intraprendere quel viaggio. Durante le lunghe giornate passate sulla navicella, con il tempo che non passava mai, Gohan si sentiva spesso solo. C’erano Crilin e Bulma con lui certo, ma in fondo era solo un bambino e come a tutti manca la propria casa, i propri genitori.
 Voleva piangere, ma si era promesso di non farlo.  Aveva preso una decisione e doveva rispettarla.
Non c’era un biglietto di ritorno, non in quel momento. Insieme ai suoi amici, doveva trovare le sfere di Namec. Era troppo importante.
Il viso di Junior severo e orgoglioso, ma pieno di una bontà celata, si fece strada tra i suoi ricordi. Si era sacrificato per salvarlo, doveva rendere il favore.
“Ti porterò indietro Junior. Devo smetterla di essere un bambino, io sono un guerriero, un saiyan.”

Figlio di chi è padre ormai
libero camminerai
e quando un padre tu sarai
in tuo figlio un padre scoprirai


 Ci eravamo allenati duramente un anno intero, anche se fuori da quella stanza, era passato solo un giorno. Con me avevo portato un bambino, mio figlio, per allenarlo e farlo diventare un super saiyan. Non mi ero accorto che quando conclusi l’allenamento e spalancai le porte della stanza dello Spirito e del Tempo, con me c’era un ragazzo, un adulto rinchiuso in un corpo da bambino. Gohan era cresciuto sotto i mie occhi non solo fisicamente; vedevo nelle sue iridi color del cielo qualcosa di diverso, un sentimento nuovo: la tenacia, la grinta, la voglia di mettersi alla prova.
Sono passati dieci giorni ed ora sei li, a pochi metri da me, più forte che mai. Hai liberato la tua rabbia ed ora sei invincibile.
Vedo Cell tremare, ti teme e la paura sul volto del nemico è il primo segnale di vittoria.
So che vincerai, lo sapevo da tempo, anche quando tutti ne dubitavano. Ma chi ti può conoscere meglio di me?
Mi hai superato Gohan, sei diventato più forte di me ed ora ti vedo davvero: sei diventato grande ed è tempo che ti lasci andare.
Combatti, vinci, migliora.
 
Imparerai insegnando
imparando insegnerai
finché l’amore un giorno incontrerai
 

“Io le ragazze non le capirò mai!”
Gohan sentiva i suoi pensieri arrovellarsi, mentre si lasciava cadere a peso morto sul letto. Non pensava che un semplice consiglio da amico si potesse trasformare in una sfuriata simile, ma si sa: mai discutere con le donne sul fatto di capelli.
A parte questo piccolo inconveniente, gli allenamenti in vista del torneo procedevano bene.
Gohan aveva deciso di allenare Goten e tenere lezioni di volo a lui e a Videl. Entrambi sembravano soddisfatti della  professionalità del loro maestro e dei risultati a cui erano giunti, ma la cosa che sorprese più Gohan fu quello di riuscire ad imparare parecchie cose sulle persone che in futuro, sarebbero diventate le più importanti della sua vita.
Il piccolo Goten aveva messo in seria difficoltà il fratello maggiore che di certo, non si aspettava che il bimbo potesse possedere una simile potenza. Con suo grande stupore ed entusiasmo poté assistere alla trasformazione di Goten che raggiunse lo stadio di super saiyan.
Si dovette ricredere: non aveva mai allenato sul serio il fratellino, perché aveva sempre notato un suo disinteresse e una certa svogliatezza nell’ imparare le arti marziale, ma quel giorno il ragazzo poté scoprire che infondo, nel piccolo saiyan, si nascondeva un potere immenso, forse anche maggiore del suo. Il suo obbiettivo era quello di farlo emergere.
Nutriva ancora un certo imbarazzo con quella ragazzina testarda per cui fin dal loro primo incontro, aveva provato interesse. Quando la guardava sentiva qualcosa martellargli nel petto, era il suo cuore che batteva così all’ impazzata? Per quale motivo?
Gohan aveva sedici anni, ma aveva ancora molto da imparare. Era uno dei guerrieri più forti al mondo, eppure per le questioni più semplici annaspava.
 Non sapeva cosa provasse per Videl, ma tre cose erano certe:
 1-mai aveva provato un sentimento simile per qualcuno;
2-avrebbe sofferto nel vederla piangere, nel veder scomparire quel sorriso che gli illuminava il volto;
3- avrebbe eliminato chiunque avesse osato farle del male, anche a costo della vita.

Tutti i sogni che hai sognato
e le tue fantasie
non per molto lo saranno
questo tempo vola via


Era bastato un semplice “si” per riempire il suo cuore di una gioia mai provata.
 Quel “si” era stato il più importante della sua vita.
Aveva solo diciotto anni, ma era riuscito a far avverare tutti i suoi sogni.
Gohan non era come suo padre o Vegeta, il suo desiderio non era quello di diventare il più grande guerriero della storia, di intraprendere una competizione senza fine. Il suo era un volere comune, un desiderio che non si realizza con le sfere del drago, il sogno più umano: avere qualcuno per cui valga la pena lottare, qualcuno che dia un senso alla sua vita e che ne faccia parte. Quel qualcuno ora era li,  in abito bianco da vera sposa che si avvicinava , scortata dal campione del mondo.
Aveva paura di sbagliare, di renderla infelice, di non riuscire a reggere le  responsabilità che quel ruolo richiedeva . La sua paura fu colta dalla persona di fianco a lui che gli posò una mano sulla spalla: Junior, il suo maestro, secondo padre, migliore amico e quel giorno suo testimone.
A quel tocco non ebbe più alcun timore e quando incontrò gli occhi blu cobalto di Videl, capì che era con lei che voleva stare, con cui assaporare ogni momento, ogni giorno della vita, lottando contro  un tempo che  vola via.

Figlio di chi è padre ormai
libero camminerai
e quando un padre tu sarai
in tuo figlio un padre scoprirai


“Ho paura papà”
Me lo aveva confidato poche settimane prima.
 Mio figlio stava per diventare padre. In passato mi ero immaginato questo giorno, eppure mi sembrava così distante.
Il tempo vola via e adesso colui che tenevo tra le braccia, stringerà a sua volta la sua piccola creatura.
La paura che diceva di provare mio figlio di soli vent’anni, sembra essere stata spazzata via da un’onda di gioia che niente ha potuto placare.
Lo vedo tenere con fermezza la mano di Videl  ancora in travaglio, lo vedo rivolgersi ai medici per sapere le condizioni della piccola, lo vedo prenderla tra le braccia per la prima volta.
Ammiro mio figlio, per come è diventato. Hanno solo vent’anni, ma tutti noi siamo convinti che quei ragazzi che ora stringono in mano il loro bene più prezioso, riusciranno a fronteggiare ogni cosa.
Mi avvicino al mio primogenito, seguito da Goten e  Chichi. Guardo Gohan negli occhi e vedo l’amore riflettersi nelle sue iridi. L’ amore che avevo provato quando avevo visto lui nascere,  quando avevo stretto Goten per la prima volta, che  provo ora quando stringo  la mia nipotina.
Pan si dimena e apre i piccoli occhi: neri come la pece; gli stessi di Gohan, gli stessi miei…
*****
CIAO A TUTTI CARISSIMI!! Metto le mani avanti dicendo che è la prima song che scrivo! E’ da tempo che l’avevo in mente e ho dovuto metterla per iscritto. Questa canzone, a mio avviso, rispecchia perfettamente tutta la vita di Gohan  che spero di aver descritto decentemente. Ammetto che non è per nulla facile scrivere questo genere, insomma io l’ho trovato difficile. Non so se piacerà a tutti, ne dubito fortemente, ma il mio è stato solo un tentativo di raccontare con questa meravigliosa canzone del grande Phill Collins, ciò che Gohan ha provato nei momenti più importanti della sua vita. Non sapevo a quanti anni Gohan e Videl si fossero sposati e quando abbiano avuto Pan, quindi me lo sono immaginato =)
Spero di leggere le vostre recensioni per consigli vari ecc ecc…
P.s : la mia long è in corso e ci sto lavorando, presto aggiornerò =)
A prestooooo
MONDO_MANGA
 
 
 
  
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