Era tardi, Harry lo sapeva.
Non aveva un orologio con sé, ma era sicuro che mezzanotte fosse passata da un pezzo.
Il ragazzo aveva passato le ultime due ore cercando di addormentarsi, invano.
Nemmeno il russare dei suoi compagni di dormitorio, ormai così familiare da essere quasi diventato una ninna nanna, riusciva a placare quell’insonnia.
Con uno sbuffò irritato si rigirò per l’ennesima volta.
Un rumore di coperte spostate lo immobilizzò, facendogli temere di aver svegliato uno dei suoi compagni.
In effetti era così.
“Fammi spazio.” borbottò Ron, in piedi accanto al letto.
Harry si scansò, permettendo all’amico di chiudere la tenda del baldacchino e di sdraiarsi alle sue spalle.
Ron si mise comodo, sbadigliando un poco.
Cinse la vita di Harry con un braccio e lo attirò contro il proprio petto, seppellendo il viso nel collo dell’amico, incurante dei suoi capelli corvini che lo solleticavano.
“Non riuscivo a dormire, con te che ti agiti senza posa.” brontolò.
Harry sorrise.
“Scusa.”
Non era la prima volta che dormivano insieme.
Una notte, durante il primo anno, Ron aveva avuto un brutto incubo. Era stato Harry a svegliarlo, preoccupato dai singhiozzi disperati che aveva sentito dal letto dell’amico.
Ron non aveva voluto dirgli di cosa si trattasse, ma a Harry non importava. Erano rimasti svegli fino a tardi a chiacchierare sottovoce, quella notte, ed alla fine si erano addormentati insieme.
Da allora era diventata una specie di abitudine: quando uno dei due aveva un incubo, l’altro lo raggiungeva nel suo letto e dormiva con lui.
Non avevano più dormito insieme da quando era iniziato il torneo Tremaghi.
Harry aveva passato parecchie notti insonni in quel periodo.
Anche se non avrebbe voluto darlo a vedere, la mancanza di Ron lo aveva ferito molto.
Quando si era riappacificato con lui, quella sera, aveva provato un sollievo indescrivibile, come se una parte di lui fosse ritornata al suo posto.
“Harry…”
La voce di Ron era poco più di un sussurro.
“Mi dispiace per ciò che è successo…non aveva capito quanto tu avessi bisogno di un amico e ti ho lasciato solo.
Se quel drago ti…” e qui la voce si spezzò.
Harry udì l’amico fare un respiro profondo
“Mi dispiace. Avrei dovuto esserti vicino fin dall’inizio.”
Harry si spinse ancora di più contro il petto di Ron, alla ricerca del suo calore.
Cercò il braccio che gli cingeva la vita e chiuse la mano sulla sua.
“Non ti preoccupare, adesso non importa più. E poi è stata anche colpa mia…immagino di poter essere un vero stronzetto presuntuoso a volte, non è così?”
“Si, in effetti si.”
Ridacchiarono.
Rimasero in silenzio per un po’, ascoltando uno il respiro dell’altro.
“Sai…” sussurrò ad un tratto Harry, l’ombra di un sorriso divertito sulle labbra “Hermione dice che quando litighiamo sembriamo una vecchia coppietta sposata.”
Ron ridacchiò.
“Mi sa che è vero.”
Quando finalmente si addormentarono, pochi minuti più tardi, stavano ancora sorridendo.


Author's note
Era da molto tempo che volevo pubblicare questa cosina.
E' rimasta a marcire nel mio fic-book per tutti questi anni ed adesso eccola qui...*sniff*
Sono così orgogliosa di questa piccola... *sniff sniff* oh no, non fateci caso...mi è finito un moscerino in un occhio. *sniff*
Ciancio alle bande! Ho fatto il mio penoso trionfale ritorno su EFP con nientepopodimeno che una fic sul più grande fandom del 21° secolo...Harry Potter!
Ovviamente, vista la mia infanzia e gioventù da Potterhead incallita, una fic su questo fandom non poteva mancare...fatemi sapere cosa ne pensate!
Hasta la vista, abbelli.