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Autore: Souless    10/07/2014    1 recensioni
One-shot introspettiva ambientata in un momento non presente né nel manga né nell’anime in quanto Sebastian ha mangiato l’anima di Ciel, il demone si rende conto del fatto che il suo ultimo contratto lo ha segnato più profondamente di quanto immaginasse.
Genere: Slice of life | Stato: completa
Tipo di coppia: Nessuna | Personaggi: Sebastian Michaelis
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno
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Ciao a tutti!
Anzitutto ci tenevo a ringraziare tutti quelli che hanno letto, commentato o aggiunto ai preferiti la mia storia precedente! Grazie, grazie e ancora grazie, siete meravigliosi!
Sono quindi tornata con una corta one-shot introspettiva sul nostro maggiordomo. Ambientata in un momento non presente né nel manga né nell’anime in quanto Sebastian ha mangiato l’anima di Ciel, il demone si rende conto del fatto che il suo ultimo contratto lo ha segnato più profondamente di quanto immaginasse.
Che dire, spero di non aver commesso errori e che vi piaccia , di nuovo grazie a chi commenterà o mostrerà apprezzamento! ^^ (e abbiate fede, prima o poi imparerò ad inventare titoli decenti)
Buona lettura!

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Buio. Buio denso, opprimente. Buio ovunque gli occhi cremisi guardassero. Le tenebre erano assolute, le poteva sentire addosso, quasi nelle narici, pervaderlo e circondarlo. Un abbraccio a cui era sempre stato abituato.
Il demone sentiva il corpo avvolto nei suoi strambi vestiti, le gambe sottili fasciate dai pantaloni di pelle con sopra gli stivali dal tacco sottile, coi quali la sua altezza già di per se notevole svettava ancor di più.
Passò una mano tra i lunghi capelli neri, sentendo le unghie lunghissime sfiorargli la cute.
Si era abituato nuovamente in fretta a tutte queste sensazioni, anche se talvolta gli era venuta la tentazione di tagliarsi nuovamente i capelli più corti come li portava una volta… Come quando ero con lui, pensò.
Camminava deciso nell’oscurità, coerente con la sua stessa natura, e aveva perso il conto di quanto tempo era passato da quando aveva ricominciato a farlo. Ma c’era una sensazione che non aveva mai provato prima e che lo infastidiva dal giorno del suo ultimo pasto e alla quale non si era ancora riuscito ad abituare.
Solitudine.
Aveva fame ormai, non poteva più negarlo. L’aveva da tempo, ma aveva continuato ad ignorare i richiami di chi sapeva avrebbe accettato di cedergli la propria anima, e nemmeno sapeva spiegarsi perché.
Eccone un’altra. Un’anima lo stava chiamando disperatamente. Voleva salvarsi, voleva continuare a vivere forse; di certo portava con se un desiderio disperato.
Non mi importa. Non mi va. Ed era vero, non aveva alcuna voglia di avere a che fare con un altro umano. Non sono tutti come lui. Eccolo, il solito pensiero. Lui era diverso dagli altri umani. E con questa giustificazione, se ne stava sempre lontano da ogni fonte di cibo gli si proponesse. Ma stavolta la fame era davvero insistente e lui era consapevole che avrebbe comunque dovuto nutrirsi da lì a breve. Svogliatamente, chiuse gli occhi per raggiungere il luogo della chiamata. Spero almeno sia un lavoro veloce, pensò.
Quando li riaprì la vide. Era una giovane donna, sedeva a terra, il viso stravolto dalle lacrime. Pietosa come ogni essere umano.
-Tu mi hai invocato. Posso esaudire il tuo desiderio, ma in cambio mi dovrai dare la tua anima. Rinuncerai al Regno dei Cieli ed alla Luce Eterna a favore delle Tenebre, e non ci sarà modo per te di tornare indietro. Sei pronta a compiere questo sacrificio?-

La donna si avvicinò strisciando a lui e parlò con la voce spezzata, quasi urlando. –Io…Sì! SI’! Farò tutto quello che vuoi, ma aiutami! Ti darò la mia anima, lo giuro!-
-Bene, allora. Marchierò la tua pelle con il simbolo del Contratto ed il nostro accordo sarà stipulato.-

La creatura allungò meccanicamente la mano verso il viso della donna, ma si bloccò col braccio sospeso a mezz’aria. No. Non sull’occhio. Scese invece verso il petto scoperto della donna e appoggiò la mano al centro, lasciando impresso il simbolo, che apparve anche sul dorso della sua mano. Da quanto tempo…
-Qual è il tuo nome… demone?-
chiese la donna, guardandolo negli occhi per un attimo e rabbrividendo immediatamente.
Il demone stava per risponderle che stava a lei dargliene uno, come sempre quando stipulava un contratto, ma per qualche ragione si fermò, lo sguardo rivolto verso il basso.
Quando parlò, la sua voce era decisa ed i suoi occhi fiammeggianti.
-Il mio nome è Sebastian Michaelis.-
  
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