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Autore: _Alis98    10/07/2014    1 recensioni
Riassunto: Dopo aver assistito troppe volte a Kenyatta che maltratta Mandy, Sveltana finalmente decise che era abbastanza e si sbarazzò di lui. Mandy all'inizio era arrabbiata con lei per aver cacciato via il suo ragazzo, ma dopo un pò, arriva a capire che Svetlana l'ha fatto solo perché ci tiene a lei.
Disclaimer: non possiedo Shameless.
Genere: Drammatico, Romantico | Stato: completa
Tipo di coppia: FemSlash, Crack Pairing | Personaggi: Altri, Mandy Milkovich
Note: OOC, Traduzione | Avvertimenti: nessuno
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NA: questo era ovviamente inspirato da Svetlana che addocchia Mandy nel finale. Si diavolo la shippo.

E poi, avevo troppe sensazioni sull'abuso di Mandy, quindi dovevo affrontarle in qualche modo. Penso che sia veramente importante che Mandy alla fine capisce cosa significa rispetto, quindi ho pensato che questo fosse lo scenario perfetto.

Ho provato a lasciarlo libero all'interpretazione. Ha Svetlana effettivamente fracassato la testa di Kenyatta? Probabilmente. E poi, la relazione tra Mandy e Svetlana avrà un continuo o sarà solo una botta e via? Siete voi a deciderlo. Questa storia è di Love the Omni una ragazza decisamente geniale!


"Tu fottuta puttana!" ruggì Kenyatta, afferrando i capelli di Mandy e spingendola addosso al muro. "Non pensare che non ti abbia vista guardare quel figlio di puttana sulla L* oggi."

"E' solo un ragazzo della scuola," Mandy spiegò supplichevole. "L'ho riconosciuto, questo è tutto."

"Stronzate! Te lo sei scopato, non è vero?" l'uomo gli urlò, sovrastandola.

"No, te lo giuro!" urlò Mandy, cercando perdutamente di calmarlo.

Un rumoroso crack si levò nell'aria. Il pugno di Kenyatta aveva urtato la sua mascella.

Mandy cadde a terra, tenendosi il mento e cercando di non piangere. Kenyatta inspirò, completamente impassibile. Si trascinò verso la sua camera da letto e sbattè la porta, soddisfatto che lei avesse "imparato la lezione".

Dopo un minuto in cui cercava di ricomporsi, la ragazza si alzò sui suoi piedi traballanti. Alzò lo sguardo in tempo per vedere sua cognata che la fissava dalla porta d'entrata intensamente.

"Che cazzo stai guardando?" mormorò Mandy. Si spinse oltre Svetlana e verso il bagno per riaggiustarsi, tutta sola.

Svetlana la guardò allontanarsi, un fuoco silenzioso nei suoi occhi.

"Dov'è Kenyatta?" urlò Mandy, correndo in cucina con un piglio di panico nei suoi occhi. "Tutta la sua roba è sparita!"

Nessuno nella stanza sembrava interessato alla notizia.

Mickey continuava a contare le pillole che Veronica gli aveva raccomandato per Ian. Le sistemava dentro una piccola scatola di plastica, etichettata con ogni giorno della settimana. Sua moglie era seduta accanto a lui al tavolo. Fumava una sigaretta e teneva d'occhio il bambino dormiente con uno sguardo annoiato sulla sua faccia.

"Allora?" urlò di nuovo Mandy. "Dov'è?"

"Come cazzo dovrei fare a saperlo?" brontolò suo fratello, chiudendo con uno scatto la scatola delle pillole e finalmente alzando lo sguardo verso di lei. "Non volevo neanche quello stronzo in questa casa per prima cosa."
Si alzò e si trascinò fuori dalla stanza per vedere se Ian era pronto a prendere le sue pillole, lasciando sole Mandy e Svetlana in cucina insieme.

"Hai visto dov'è andato?" Mandy ripetè insistentemente.

Svetlana scrollò solo le spalle, uno sorrisetto si stava formando sulla sua faccia. "Lui non più problema," replicò semplicemente.

Mandy ribollì di rabbia. "Che cazzo significa questo?" sibilò.

La ragazza Russa esalò fumo e spense la sua sigaretta, non rispondendo subito.

"Hai detto qualcosa al mio ragazzo?" Mandy chiese impazientemente. "Dov'è andato?"

"Quel ragazzo fa schifo più di immondizia," Svetlana puntualizzò. "Tu sempre gentile con lui; lui tratta te come cacca di cane."

"Ma di cosa continui a parlare?" chiese Mandy, incrociando le braccia davanti a lei con fare protettivo. "Kenyatta ci tiene a me."

"L'uomo che tiene non mena te," insistè Svetlana fermamente. "Meriti di meglio."

"Intendi quella piccola discussione che hai visto l'altro giorno?" Mandy rise, evitando il contatto visivo. "Quello non era niente. Pure mio papà fa sempre quelle stronzate. E' quello che fanno i maschi."

Svetlana fece una pausa. "Tuo padre è storia diversa," disse silenziosamente, ricordando il giorno in cui il suo di padre l'aveva venduta alla schiavitù sessuale. "Tu non puoi scegliere famiglia. Ma questa è America. Tu scegli fidanzato."

Mandy ringhiò rabbiosamente. Si stava stancando delle persone che si intromettevano nei suoi affari. Afferrò un coltello da cucina e lo puntò contro la faccia della donna più vecchia. "Smettila di farmi la predica cazzo e rispondi alle mie domande, puttana!"

Svetlana non battè neanche ciglio all'arma sulla sua faccia. "Bene," sospirò, agitando la sua mano in modo sprezzante. "Tu hai scelto di stare con uomo pezzo di merda. Io ho scelto di usare martello e farlo uscire fuori di casa. Lui andato ora."

Mandy sbattè il coltello indietro sul banco della cucina e urlò per la frustrazione. "Tu fottuta troia!" urlò. Corse indietro alla sua stanza e sbattè la porta prima che l'altra ragazza potesse vedere le sue lacrime, buttandosi sul letto e sfogandosi a lungo, tentando di respirare per calmarsi.

Non fu finchè non fu completamente sola che fu finalmente capace di respirare.
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Mandy non rivide più Kenyatta, e a dire la verità, non gli mancava neanche un pò.

I mesi passavano, e per una volta nella vita di Mandy, era single da molto tempo. Avere degli appuntamenti era diventata l'ultima delle sue priorità. Quando non era occupata con i suoi lavori da cameriera, aveva più che sufficiente da fare a casa. Teneva molta compagnia a suo fratello, aiutandolo a rimettere a posto il suo migliore amico quando era nei suoi momenti peggiori. Aveva perfino perdonato Svetlana e l'aiutava a prendersi cura del bambino qualche volta.

Tuttavia, anche se non le mancava il suo vecchio fidanzato, essere sola tutto il tempo era ancora una strana sistemazione. Mandy era sempre stata sotto il controllo di qualcun altro. Così tanti uomini del South Side avevano tratto vantaggio da lei, incluso suo padre. Essere libera la faceva sentire... persa. Non poteva dormire molto bene senza qualcuno dietro a lei.

Quindi durante un'altra ancora irrequieta notte, Mandy si alzò e strisciò cautamente in cucina. Brancolò per trovare l'interruttore, sbadigliando ampiamente. Non fu finchè non si voltò e avvistò una figura scura che realizzò di non essere sola.

Sobbalzò per lo stupore.

"Porca puttana!" urlò, calmandosi quando realizzò che era solo Svetlana. " Che cazzo stai facendo sveglia?"

"Mi prendo cura di bambino urlante," Svetlana replicò stancamente, reagendo a mala pena alla sorpresa di Mandy. "Lui finalmente dorme, ma io non riesco."

"Oh," disse Mandy goffamente. "Vuoi una birra o qualcosa allora?"

Svetlana mormorò qualcosa in Russo che Mandy assunse fosse un "sì," quindi afferrò due birre dal frigo e ne passò una all'altra donna, unendosi a lei al tavolo. Svetlana afferrò la birra e la buttò giù velocemente, apparendo esausta.

Mandy guardava Svetlana con ammirazione. Doveva ammetterlo, nonostante i suoi difetti, la donna più grande era una madre eccellente. Sua madre avrebbe preferito lasciare lei e i suoi fratelli urlare nella propria merda tutta la notte che perdere anche solo un'ora di sonno.

Svetlana era molto più che una "occhi morti puttana di mano" come Mandy aveva inizialmente pensato. Era una brava persona.

La curiosità dei Milkovich prese il sopravvento su di lei, e alla fine ruppe il silenzio. "Dov'è Nika? Non la vedo da un po'. Alla fine ha capito che dopottutto tu non sei veramente una lesbica?"

"Io sono lesbica," Svetlana rivelò senza mezzi termini. "Sesso con Nika, finalmente godo. Mi dà orgasmo."

Mandy alzò un sopracciglio. "Davvero? Allora perché se n'è andata?"

"Lei mi ha tradito così l'ho minacciata con cacciavite," disse Svetlana con un'alzata di spalle.

Mady rise e basta. Svetlana era veramente una Milkovich onoraria. "Le minaccie sono la tua dannata risposta per tutto?"

Svetlana sorrise in risposta. "Solo per proteggere me stessa e persone che mi importano."

Mandy riflettè su quello per un momento. Svetlana aveva cacciato via Kenyatta per lei. Questo significava che le importava di lei?

Svetlana sembrò capace di leggerle la mente. " Tu smesso di uscire con uomo coglione?" chiese.

"Si, da quando tu hai cacciato via il mio ragazzo," Mandy brontolò senza una vera rabbia nella voce.

Svetlana sembrava soddisfatta di quella risposta. "Bene," replicò. "Tu no bisogno di uomo che rende te infelice. Impara ad essere felice solo così."

"Lui non mi rendeva infelice," mentì Mandy.

Svetlana non le credè neanche per un secondo. Si chinò più vicina e roteò un dito nei capelli di Mandy. "Uomo che manca te di rispetto è idiota. Se io avessi ragazza come te, io uccido per lei. Fare qualsiasi cosa serve per rendere lei felice."

Mandy avrebbe potuto spingere via la mano di Svetlana. Spostò lo sguardo e lasciò semplicemente che Svetlana continuasse a giocare con i suoi capelli.

"Tu davvero forte," continuò Svetlana. "Intelligente anche. Troppo brava per questo posto buco di merda."

"Non sono intelligente," Mandy la corresse, nascondendo i suoi nervi con una risatina.

Svetlana lasciò andare i capelli di Mady e si chinò indietro per prendere un'altra sorsata dalla sua birra. "Però ho sentito tu fatto entrare ragazzo al college," puntualizzò.

Mandy scosse semplicemente la testa. "Avrebbe potuto farlo da solo. Ho solo compilato i fogli."

"Lui no compilato i fogli da solo, perché lui stupido," brontolò Svetlana. "Tu no brava a scuola, quindi pensi tu no intelligente, ma scuola non è tutto. Tu ancora più intelligente che ragazzo idiota."

Mandy aggrottò la fronte. Nessuno le aveva mai detto che era intelligente prima. "Lip è stato il miglior ragazzo che io abbia mai avuto," disse in sua difesa. "Lui è più intelligente e gentile di qualsiasi altro ragazzo che io abbia mai incontrato."

"Lui gentile con te?" chiese Svetlana con incrudelità. "Lui mai urlato con te? Trattato te come merda?"

Mandy aprì la sua bocca ma non disse niente. Lip aveva decisamente urlato contro di lei per nessuna buona ragione molte volte. L'aveva trattata come uno strumento, e aveva persino provato a metterla incinta senza il suo consenso.

Svetlana sogghignò consapevolemente e scosse la sua testa alla reazione di Mandy. "Troverai qualcuno di meglio," disse sprezzante. I suoi occhi scesero giù alla bocca di Mandy, un ghigno seduttivo giocava sulle sue labbra. "Qualcuno così bello non ha problema."

Mandy fu colta alla sprovvista dallo sguardo lussurioso della ragazza straniera. Non era sicura se fosse l'alcool o la mancanza di sonno o cos'altro, ma non le importava. Anzi, si trovava a volerlo. Svetlana la guardò dall'alto in basso, congratulandosi con lei per tanta fiducia. Nessuno l'aveva mai fatta sentire così importante prima, nemmeno Lip.

Senza avvertimento, Mandy si sporse e premè le sue labbra contro quelle di Svetlana. L'altra ragazza sorrise e la baciò di rimando immediatamente. Scansò via i capelli di Mandy, chiudendo la mano a coppa sul suo volto.

Mandy mordicchiò il labbro inferiore di Svetlana, trascinandolo fuori e succhiandolo nella sua bocca, Svetlana fece scivolare la sua lingua contro la sua, lasciando andare un basso gemito di approvazione. Il bacio fu profondo e passionale, ma non durò molto a lungo.

Svetlana fu la prima a allontanarsi. Si morse il labbro e ghignò di soddisfazione.

Si era aspettata che sua cognata sarebbe stata confusa e piena di rimorsi, ma in realtà, il bacio sembrò solo alimentare il suo fuoco. Mandy non era neanche sicura se le piaccesero molto le ragazze in quel modo, ma non importava. Svetlana era decisamente sexy, e legittimamente le importava di lei. Lei era tutto quello che Mandy non aveva mai avuto prima, e tutto quello di cui aveva bisogno.

Mandy si premè addosso a lei di nuovo urgentemente, premendo le loro bocche insieme. Le condusse entrambe indietro verso la porta della sua stanza. Questa volta Svetlana non la respinse. Le loro labbra non si divisero mai dall'altra, mordendo e succhiando nello spazio dell'altro finchè le loro teste non ronzarono per la mancanza di ossigeno.

Caddero insieme nel letto di Mandy, strusciando disperatamente contro l'altra. Per il momento, a nessuna di loro importava se fosse solo una botta e via o se avrebbe condotto a qualcosa di più. Scoparono, con ogni intento di far sentire bene l'altra, e Mandy finalmente seppe cosa si sentiva ad esse trattata con rispetto.
*L: linea metropolitana di Chicago

Angolo traduttore:
Ciao a tutti!
La mia prima storia dall'inizio delle vacanze yeeee!
Penso di tradurne molte di più visto che non ho niente da fare il giorno e forse inzierò una long, ma è ancora tutto da vedere.
Allora devo dire che di solito non mi piace molto la rivoluzione di una coppia o il FemSlash, ma questa storia meritava davvero, penso che sia molto importante per le donne che soffrono abusi avere qualcuno vicino che le sostenga e che a volte prenda decisioni per loro, come fa Svetlana qui.
Voglio solo dire che nessuno merita di essere maltrattato, ci sono altri modi di risolvere i problemi e ricordate sempre che siamo tutti importanti, ognuno a modo suo, quindi reagite sempre a questo tipo di ingiustizie.
Ok finisco con lo sproloquio e alla prossima.
Alis.
  
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