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Autore: Despicable Meggs    10/07/2014    8 recensioni
Fluff e ancora Fluff. Si perché è il 10 Luglio, è passato un anno da quando è uscita la notizia che Cote andava via e io soffro. Così ho scritto un po' di puro TIVA Fluff che non fa mai male. In questa storia abbiamo Tony e Ziva, un divano, un caminetto e una giornata particolare. Cosa succederà? Sicuramente qualcosa di Fluff e romantico. Vi dico solo che mi si sono cariati i denti a scrivere questa storia. Spero che vi piaccia e che vi risollevi un po' il morale per questa triste giornata. Buona lettura :D
Genere: Fluff, Romantico | Stato: completa
Tipo di coppia: Het | Personaggi: Anthony DiNozzo, Ziva David
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno
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Find your surprise, Find our happiness

Ziva si era appena cambiata con vestiti più comodi per stare in casa e si era seduta sul divano ad aspettare Tony.
Prese con lei un panno per coprirsi, l'inverno era arrivato con tutta la sua forza e dire che si gelava era un eufemismo.

"Ecco il tuo tè caldo e per me gli avanzi della pizza di ieri sera. Sicura che non vuoi nulla da mangiare, Zee?" disse Tony arrivando in salotto e sedendosi a fianco a lei.

Lasciò le luci soffuse, era sera tardi ed erano stanchi. La luce forte non era quello che desideravano. In più c'era il caminetto acceso a fornire quel tanto di luce che serviva per vedersi in faccia.

"No, va bene così. Grazie" rispose lei.

Lasciò che lui si mettesse comodo, prese il panno e coprì entrambi prima di mettersi semisdraiata sul divano lasciando la testa appoggiata al petto di Tony.
Bevve il tè mentre Tony mangiava la pizza, in completo silenzio. Il più delle volte non avevano bisogno di parlare, gli bastava stare vicini e sentire il calore reciproco per stare bene.

Finita la loro cena, se così si poteva chiamare, mantennero quella posizione con l'unica differenza che ora Ziva era ancora più appoggiata a Tony.

"Mia dolce Ninja... Che cosa succede? Hai voglia di coccole?" le disse Tony ridacchiando.
"Si... Mi fai le coccole per favore? Me le merito dopo una giornata come oggi" rispose lei stringendolo.

Tony sorrise, se c'era una cosa che gli piaceva era stare sul divano con Ziva e coccolarla finché non si addormentava appoggiata a lui. Così poteva osservarla dormire, vedere quanto fosse bella e sentirsi fortunato ad averla.

Iniziò ad accarezzarle i capelli e la schiena. La sentì stringersi ancora di più a lui e sistemare la testa sulla sua spalla.

"Mi dispiace per oggi, amore mio. Volevo che fosse un giorno speciale, ma il lavoro ha rovinato tutto" si scusò Tony.
"Va bene così, Tony. A me basta essere con te... Festeggeremo domani" rispose lei sollevando la testa e baciandolo con tutto l'amore possibile.

Lui le mise una mano sul volto e le accarezzò una guancia per poi finire con il metterle una ciocca di capelli dietro l'orecchio.

"Ancora non so se mi merito di avere una persona meravigliosa come te, Ziva" disse lui guardandola.
Lo pensava davvero. Quando si erano conosciuti lei sembrava ostile, sembrava che quasi non lo sopportasse. Ma lui era riuscito a vedere oltre il muro che lei si era creata e questo l'aveva fatta innamorare.

"Non essere sciocco, Tony. Ti meriteresti anche di più" rispose Ziva tornando ad appoggiarsi su di lui.

Tony rimase in silenzio per un attimo ripensando a tutto quello che aveva organizzato ed era andato a monte.
Erano due anni che si erano sposati e quel giorno era l'anniversario del loro matrimonio. Tony aveva intenzione di portarla fuori a cena nel piccolo ristorante in cui le aveva fatto la proposta di matrimonio. Le piaceva tanto.
E aveva anche comprato i biglietti per l'opera. Da quando aveva saputo che Ziva amava l'opera perché le ricordava la sorella, la portava ogni volta che poteva.

"Ci credi che siamo sposati già da due anni?" le chiese ripensando a tutto quello che avevano passato assieme.
"In realtà mi sto chiedendo come ho fatto a sopportarti per ben due anni senza chiedere il divorzio o peggio, senza ucciderti" scherzò lei.
"Simpatica, guanciotte dolci. Sempre pronta a prendermi in giro tu, vero?" rispose Tony.
"A parte gli scherzi... Si ci credo, perché sono stati i due anni più belli della mia vita" disse lei questa volta seria.
"Anche i miei... Che poi mi chiedo come mai ci abbiamo messo così tanto ad arrivare a questo punto. Non era più che ovvio quello che provavamo l'una per l'altro?" si domandò lui ripensando a quante occasioni aveva sprecato.

"Avevamo paura... Abbiamo fatto degli errori. Ma quello che conta è che ora siamo qui, insieme no?" disse lei.
"Oh si... Hey, vuoi sapere che cosa avevo organizzato per la mia bella mogliettina stasera?" le chiese lui.
"Certo! Siccome è andato tutto a monte il minimo che puoi fare è descrivermi tutto in modo che mi sembri di avere vissuto la nostra serata ugualmente" rispose Ziva.
"Perfetto. Però lasciami andare un attimo a prendere una cosa. Torno subito" rispose lui.
"Ok, ti aspetto qui. Non metterci troppo" disse Ziva.

Tony tornò un minuto dopo, anche se sembrava che non avesse preso nulla dalla camera. Ziva sorvolò, voleva il racconto.

"Eccomi tornato, amore" annunciò lui tornando a sedersi.
"Ora dammi un po' di panno... Vuoi farmi gelare?" aggiunse.
"Mmm lo voglio io, mi tiene calda" rispose Ziva.
"Egoista. Devo prenderne un altro o ti decidi a condividere con me il tuo?" chiese Tony.
"Condivido. Ma solo se mi dai un bacio" disse lei con occhi furbi.
"Oh, mi piace questo compromesso" rispose Tony avvicinandosi e baciandola.

Si la baciò, e poi la baciò ancora. E Ziva dovette fermarlo perché si stava facendo prendere la mano e dal bacio stava per passare ad altro.

"Hey, sederino peloso. Io prima voglio la mia storia" gli disse staccandosi leggermente da lui.
"Zee... Sei crudele. Però ok, ti ho promesso il racconto, e racconto sia" disse lui sospirando.
"Beh comincio con il dirti che avevo prenotato un tavolo per due da Antonio. Il tuo ristorante italiano preferito" iniziò Tony.

"O mio Dio, quello in cui mi hai chiesto di sposarti. Tony, ora voglio andarci" si lamentò lei.
"Vedrò di trovare un tavolo per domani sera, tesoro. Così potrai ordinare il tuo dolce preferito" le disse lui.
"Grazie... Posso?" rispose lei chiedendo di farsi abbracciare di nuovo.

Tony aprì le braccia e la lasciò sistemarsi per bene. Dopo averle dato un bacio sulla testa le chiese "Ziva, ti avvicini a quel periodo del mese che sei così bisognosa di coccole?".

"Hey!" gridò dandogli una gomitata sulla pancia.
"No... Che fai mi conti i giorni?" scherzò Ziva.
"Che dici, no! Però oggi sei più dolce del solito" affermò lui.
"Forse perché è un giorno importante..." gli disse.
"Eh si... Comunque ti dicevo ti volevo portare a cena fuori e poi avevo comprato due biglietti per l'opera. Ti avrei portata a teatro e saremmo stati seduti vicino tutto il tempo... Ti avrei tenuto la mano stretta come faccio sempre e tu ti saresti appoggiata a me ad occhi chiusi per ascoltare meglio" continuò Tony.
"E sarebbe stata una serata perfetta, amore" concluse Ziva guardandolo quasi emozionata.

Ogni volta che c'era da fare qualcosa per lei, Tony si faceva sempre in quattro per farla felice. E ci riusciva ogni volta. Anche quella sera era perfetta, nonostante nulla di ciò che Tony aveva organizzato fosse andato in porto.

"Mi dispiace che sia saltato tutto. Gibbs lo sapeva che era il nostro anniversario, poteva lasciarci la serata libera" disse Tony scocciato.
"Lo sai che è il nostro lavoro arrestare criminali vero? Non possiamo andare in vacanza solo perché non vogliamo perdere una serata" rispose lei ridendo.
"Lo so... Ma ci tenevo tanto. Era il nostro giorno speciale, volevo che fosse perfetto. Non volevo certo tornare a casa alle dieci e mezza e cena e con tè e pizza avanzata" borbottò.

Ziva si sollevò un po' e lo baciò.

"Guarda il lato positivo, adesso siamo io e te da soli. Con il caminetto acceso e ci stiamo baciando senza paura che la gente ci guardi male dentro il teatro" disse lei.
"Si in effetti questo mi piace..." rispose lui baciandola ancora.
"E sai cos'altro mi piacerebbe? Ad esempio toglierti la maglietta. E i pantaloni e..." aggiunse.
"Anthony DiNozzo Junior. Smettila immediatamente. Avrai quello che vuoi ma prima voglio passare un po' di tempo con te" lo fermò ancora Ziva.
"E infatti passeresti tempo con me se ti lasciassi spogliare e ti facessi portare in camera" rispose lui furbo.
"Tempo... Tranquillo. Ecco. Tempo in cui parliamo e ci rilassiamo" si corresse lei.

Lui sospirò, rassegnato a dover aspettare.

"Ok... Almeno di tanto in tanto posso baciarti?" chiese lui.
"Permesso accordato" rispose Ziva.
"E dopo l'opera, mi avresti portata a fare un giro al parco? Nella strada illuminata dai lampioni con la luce dorata?" aggiunse.

Era un altro di quei posti che entrambi amavano. Poca gente passava di lì, era intimo e tranquillo e avevano dei bei ricordi di quel luogo.

"Ovviamente. Avremmo passeggiato mano nella mano a lungo. Finché tu non avresti iniziato a sentire freddo e io ti avrei riportata a casa, per riscaldarti" raccontò lui.
"Immagino il tuo modo di riscaldarmi, Tony" ridacchiò Ziva.
"Sarebbe stata la conclusione perfetta per una serata organizzata a regola d'arte" aggiunse.

Tony stava per parlare di nuovo ma Ziva lo dovette interrompere.

"Mi dai un attimo? So che rovino l'atmosfera ma devo proprio andare al bagno" gli disse.
"Ok... Vai pure" le disse lui.

Ziva si alzò e si diresse verso la loro stanza dove c'era il bagno quando Tony aggiunse "Ma è una di quelle occasioni in cui si va in bagno in due?".

"No Tony. Non è un invito a venire a fare la doccia con me. Che hai stasera?" disse Ziva alzando gli occhi al cielo.
"Sono solo attratto dalla mia sexy mogliettina" rispose.
"Scemo. Torno tra un minuto... Mi serve un attimo da sola in bagno" ripeté lei andando via.

Passarono quindici minuti prima che tornasse.

"Hey, pensavo che mi avessi abbandonato. Forse in ebraico il significato di un attimo è diverso che nella mia lingua" scherzò Tony.
"Conti quanti minuti sto in bagno?" chiese curiosa.
"No... Ma mi mancavi" le disse.
"Tutto bene?" aggiunse mentre Ziva si sedeva di nuovo accanto a lui.
"Si amore. Tutto perfetto" disse lei.
"Stavamo parlando di una passeggiata al parco" aggiunse.

"Si... E in tutto ciò io ti avevo comprato un regalo. Abbiamo detto che non servivano regali, ma io faccio di testa mia" rispose Tony.
"Sei il solito" gli disse accarezzandogli il petto.
"Non avevo ancora deciso quando dartelo. Forse dopo la cena o magari durante la passeggiata al parco" rispose.
"Però siccome la serata è saltata e ormai sai che ho un regalo per te... Penso che il momento adatto per dartelo sia questo" aggiunse tirando fuori un pacchetto dalla tasca.

Ziva lo scartò con calma, godendosi il momento. Era un pacchetto da gioielleria, come al solito Tony aveva scelto un regalo di classe.

"Wow, io... Wow, Tony" commentò lei vedendolo.
"È un braccialetto, con i nostri nomi che formano il simbolo dell'infinito. Ti piace?" le disse lui.
"Se mi piace? È stupendo" rispose prendendolo fuori dalla scatola.
"Ti aiuto a metterlo" disse lui.
"Ti sta perfetto" commentò subito dopo.

Lei guardò il bracciale e poi Tony. Si fiondò sulle sue labbra e lo baciò intensamente.

"Grazie, ti amo" gli disse.
"Anche io ti amo" rispose Tony felice che Ziva gradisse il regalo.

"Comunque anche io ho un regalo per te" disse lei improvvisamente.
"Davvero? Allora non sono l'unico che non ha rispettato le regole" rispose Tony.
"No. Però lo devi trovare. Ti do un indizio. È addosso a me" disse Ziva.

Lui la guardò confuso inizialmente.

"Forza, cerca" lo incoraggiò lei.
"Ti posso sollevare la maglia?" chiese lui non sicuro di cosa stava facendo.
"Ovvio" rise lei.

Lui guardò ovunque, sotto la maglia, nella schiena. Le abbassò persino i pantaloni.

"Zee, io l'unica cosa che vedo è la biancheria intima. Che tra l'altro non è nemmeno quella che usi per le nostre serate focose" commentò Tony.
"Io ti dico che è addosso a me" disse ancora lei.
"Ok... Sentì l'unica cosa che hai addosso sono i vestiti e l'intimo. A meno che il regalo non sia poterteli togliere non saprei che altro pensare" insistette lui.
"Sforzati di più, testolina vuota" lo prese in giro lei.
"Ok... Cosa hai fatto un tatuaggio? Hai cambiato profumo?" tirò a caso lui.
"No" rispose Ziva.
"Allora se non è addosso a te fuori sarà addosso a te dentro..." disse senza nemmeno pensare a cosa diceva.
"Eh..." commentò Ziva sorridendo.

Tony la guardò pietrificato, poi sorrise.

"È addosso a te, dentro. È dentro di te?" chiese sconvolto.

Lei annuì.

"Zee, sei incinta amore mio?" domandò.
"Si. Ti soddisfa come regalo?" rispose lei.
"Ziva. Oh tesoro, avremo un bambino" le disse lui eccitato mentre la baciava e l'abbracciava.
"Mi pare che ti piaccia come regalo" constatò lei.
"Certo che mi piace. Diventerò padre" commentò.

A quel punto Ziva gli mostrò l'ecografia e il test di gravidanza.

"Ero andata a prendere questi, quando ti ho detto che dovevo andare in bagno. Ma poi mi è venuta la nausea e..." iniziò lei.
"E ci hai messo un po' di più. Da quanto lo sai?" gli chiese fissando la foto.
"Due settimane. Ma volevo aspettare stasera per dirtelo. Così sono andata a fare una visita per conferma nel frattempo" disse lei.

Lui rimase in silenzio a fissare la foto, rapito. Poi guardò Ziva e l'abbracciò forte.

"Grazie, amore" le disse.
"Ringrazia anche te stesso, Tony" rispose lei.
"Sono così felice" disse lui.
"Lo vedo. Lo sono anche io" commentò Ziva.

Tony si abbassò e le baciò anche la pancia, non poteva ancora credere che lì dentro ci fosse suo figlio o sua figlia.

"Voglio di nuovo un bacio anche io. E ora direi che sono pronta per passare alla fase successiva, quella in cui mi togli i vestiti e mi porti in camera" disse Ziva.

Voleva aspettare solo di dirgli del bambino, poi gli avrebbe dato quello che aspettava da tutto il giorno.
Tony non se lo fece ripetere due volte e iniziò a sfilarle la maglia.
Arrivato ai pantaloni però si bloccò.

"Io... Non è che poi vi faccio male?" chiese preoccupato.
"Tony... Sii delicato e andrà tutto bene" gli disse lei sorridendo.

Era commossa da tutta l'attenzione che Tony prestava in ogni cosa, per paura di ferirla in qualche modo. Sia esso fisico o psicologico.

"Ok... Ok, allora festeggiamo" rispose lui sollevandola e portandola nel loro letto.

Avrebbero festeggiato per diversi motivi quella notte e non potevano essere più felici.











Note dell'autrice:

Che giorno è oggi? Si lo sapete tutti. Il 10 luglio. E sapete cosa vuol dire...
Un anno da quel terribile giorno in cui scoprimmo che Cote avrebbe lasciato Ncis.
Non so voi ma io piango.
Piango perché è passato un anno e il mio ncis non c'è più. Mi manca la mia Ninja, mi manca Cote, mi manca tutto.

Soprattutto mi mancano i bei momenti TIVA e MOTE.
Ed ero in astinenza da Fluff... Così parlando con Scrittrice in Canna ho deciso di scrivere un po' di Fluff per cercare di migliorare questa pessima giornata.
Spero di esserci riuscita...

È proprio una storia senza senso. Ma va tutto bene, è tutto perfetto. Ziva è con Tony, si amano. Proprio come dovrebbe essere.
Fingiamo che le cose vadano bene, almeno per oggi. O io non passo la giornata ahahahah

Ok, vi lascio e torno a piangere per la mancanza di Cote.
Baci, Meggie :3 
  
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