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Autore: Yup    10/07/2014    0 recensioni
"Ci siamo sempre amati sin da piccoli.
Io amavo i suoi occhi verdi senza peccato, lui amava i miei color nocciola pieni di gioia e voglia di vivere."
Cats è una mini storia strappa lacrime creata sempre in uno dei miei momenti di insanità mentale. Spero che vi piaccia.
Genere: Drammatico, Sentimentale | Stato: completa
Tipo di coppia: Het
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno | Contesto: Contesto generale/vago
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Ci siamo sempre amati sin da piccoli. Io amavo i suoi occhi verdi senza peccato, lui amava i miei color nocciola pieni di gioia e voglia di vivere. Inizialmente eravamo troppo piccoli per capirlo, ma poi con il passar del tempo questa consapevolezza aumentava sempre di più. Lui me lo disse anche,ma io,come una stupida,gli risi in faccia, ero troppo ottusa per capirlo, accecata da quella felicità momentanea. Io mi presi i miei tempi per capirlo,credevo che con quel ragazzo avrei passato il resto della vita. E invece no. Dalla morte di mia madre non lo vidi più. Mio padre era diventato pazzo. Da quell'incidente non mi fece più uscire dalla mia stanza. Non vidi più nessuno. Non andai più a scuola. Non potei più parlare con lui. Non potei più vedere i suoi bellissimi occhi verdi. Eppure io e lui eravamo vicini di casa, bastava affacciarsi dalla finestra per vederci. Ma mio padre non volle. Sbarrò tutte le finestre della mia camera. Spense tutte le luci. Chiuse a chiave la porta. Vivevo nell'oscurità più totale.  Mio padre apriva la porta solo per darmi da mangiare e un pò d'acqua. Poi con il passar del tempo creò un buco minuscolo comunicante con l'esterno per darmi i viveri. Cercai più volte di passarci attraverso per scappare ma era troppo piccolo mentre io crescevo sempre più. Piansi. Piansi tantissimo. Ero disperata. Un giorno però quel buco si rivelò una piccola salvezza. Sentii un miagolio. Più miagolii. Erano i miei gatti. Loro potevano passare attraverso il buco. Li feci entrare nella stanza buia esortandoli con degli avanzi di cibo. Toccai il loro pelo morbido nell'oscurità. Loro sarebbero stati la mia salvezza. Loro potevano uscire in strada. Potevano salvarmi. Presi i loro collari e mi feci graffiare da uno di loro. Con il sangue scrissi sui collari messaggi di aiuto. Speravo che qualcuno li leggesse. Speravo che lui li leggesse. Io e lui amavano da sempre i gatti. Lui sapeva quali erano i miei. Ero sicura che avrebbe guardato i collari. Però erano passati tanti anni. Troppi anni. Forse venti. Forse lui aveva trovato un'altra. Forse si era scordato di me. Piansi nel pelo morbido della mia Kitty al solo pensiero. Però tentar non nuoce. Feci uscire dal buco tutti i miei piccoli angioletti che avevano una missione da compiere. Portare il mio messaggio. Mi misi in un angolo della stanza al buio e aspettai. Aspettai. Aspettai. Non mi ricordavo più come fosse stare alla luce. Non avevo più la cognizione del tempo. Non sapevo che anno fosse. Non sapevo quanti anni avessi. Non sapevo quanti anni avesse lui. Non sapevo se abitasse ancora nel palazzo accanto. Non sapevo più nulla. O meglio sapevo solo una cosa. Che lo amavo. Che non appena ci fossimo visti glielo avrei detto senza vergogna. Se ci fossimo visti. E poi io lo avrei riconosciuto? In fondo erano passati tanti anni... Però ero sicura di si. Era impossibile non riconoscere quei suoi occhi verde smeraldo. Ma lui avrebbe riconosciuto me? Mi batteva forte il cuore. Avevo paura. Ma io aspettai comunque lì,al buio,da sola. Ero fiduciosa. Qualcuno avrebbe visto il mio messaggio ne ero certa. Aspettai un tempo interminabile, ma alla fine la mia pazienza aveva portato i suoi frutti. Sentii la porta che veniva sfondata. Appena si aprii la stanza fu inondata dalla luce. Chiusi subito gli occhi che erano accecati, feriti da quella luce. Delle braccia possenti mi sollevarono da terra. Era un uomo. Aprii leggermente gli occhi per vederlo. Occhi verdi. Era lui ne ero certa. Ero così felice che scoppiai a piangere. Non potevo crederci. Lo abbracciai più forte che potevo per non farmelo scappare piangendo ancora di più. Lui però mi asciugò le lacrime. "Shh tranquilla è tutto finito...ora non ci separaremo più. Mai più." Piangevo ancora per la gioia. "Io...io..non ci speravo più. ..avevo paura che tu...che tu..." singhiozzai forte ma poi riuscii a continuare "che tu ti fossi dimenticato di me" Lui mi baciò dolcemente la fronte. "Sei proprio stupida. Come avrei potuto dimenticarmi di te,di una ragazza così bella che ora è diventata una donna? Ti ho pensato ogni giorno, ero disperato,non sapevo dove fossi, ti ho cercato giorno e notte io ...io ero così triste senza di te, ma ora che ti ho ritrovato nessuno potrà più separarci." Mi mise seduta sul divano accarezzandomi i capelli. Sentii che mi stava mettendo qualcosa al dito. Un anello. "So che sto correndo troppo ma io ho perso troppo tempo con te quindi io...io...vorrei che tu mi...sposassi." Ero scioccata. Sembrava un sogno. Mi buttai addosso a lui e lo toccai ovunque per vedere se fosse reale. Mi diedi anche un pizzicotto ma lui era sempre lì. Era il giorno più bello della mia vita. "Ma certo che ti sposo! Ti amo così tanto!" Gli risposi piangendo a più non posso. Lui mi baciò ovunque e mi accarezzò dolcemente e alla fine mi sussurrò:"Anche io ti amo." Da quel giorno rimanemmo sempre insieme, in salute e in malattia, nella gioia e nel dolore, finché morte non ci separi.
  
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