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Autore: Prinzesschen    29/08/2008    1 recensioni
Questa one-shot l’ho scritta come capitolo precedente a LA MIA META’, altra mia one-shot. Li a parlare è Tom. Qui è Bill. Tom in La Mia Metà piange la morte di Bill e in questa fanfic Bill si rivolge a Tom prima di suicidarsi, prima di lasciarsi andare giù.
Genere: Triste | Stato: completa
Tipo di coppia: non specificato | Personaggi: Bill Kaulitz
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno
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yutykiyukiyuo

Heilà gente! Vi sono mancata? Sono ancora fuori città e sto pubblicando questa piccola one shot di volata perché non voglio che vi dimentichiate di me.

Questa one-shot intanto l’ho scritta come capitolo precedente a LA MIA META’, altra  mia one-shot.

Li a parlare è Tom.

Qui è Bill.

Tom in La Mia Metà piange la morte di Bill e in questa fanfic Bill si rivolge a Tom prima di suicidarsi, prima di lasciarsi andare giù.

E’ inusuale pubblicare prima il seguito e poi l’inizio di una fanfic, ma si sa: io sono strana!

Beh buona lettura e a presto!

 

Una vita perfetta.

 

 

Ho 18 anni quasi da un anno. Oggi è il 29 Agosto. Tra tre giorni dovrei compiere 19 anni, li dovremmo compiere insieme, Tomi.

Ma…io no. Non li compirò mai.

Ho una vita perfetta a detta di tutti: tutti pronti ad accontentarmi, a soddisfare ogni mio capriccio, a darmi ragione anche quando ho torto solo perché sono Bill Kaulitz, cantante dei Tokio Hotel, celeberrima band tedesca.

Sorridi, mi dicono, hai tutto ciò che un ragazzo possa desiderare!

Ma per quanto ci provi non riesco a sorridere.

Si, hanno ragione, ho tutto: soldi, fama, successo, donne, inviti ai party più importanti e cool, l’affetto di mio fratello e degli amici sinceri.

Ma allora perché sento questa morsa che mi stringe il cuore?

Perché ogni battito sembra il suono del coltello che viene estratto dal mio cuore dopo l’ennesima pugnalata?

Perché sono su questo cornicione in questa notte così fredda ?

Le folate di vento ghiacciato infilzano la mia pelle come aghi.

Fanno male.

Ma se provo dolore vuol dire che sono vivo, vivo davvero.

Mi chiedo se sia possibile che ci sia così freddo ad Agosto….forse è solo il freddo che mi sta congelando il cuore che ha preso il sopravvento.

Perché le luci mi sembrano così distanti e sembrano invitarmi a raggiungerle?

Mi sento intrappolato, intrappolato in qualcosa che non mi appartiene più, legato a dei fili e mosso come un burattino.

La musica : ciò per cui vivevo, poi ciò che mi dava la vita, poi, mio malgrado, la mia vita stessa.

E’ paradossale come la cosa che prima mi rendeva felice, che prima mi faceva sentire vivo, adesso sia diventata la mia prigione, la mia tomba.

Prove, concerti, falsità, droga, sesso, corruzione, compromessi, tanti compromessi.

Tutto questo mi va stretto, troppo forse.

Sento che la mia libertà mi è stata portata via e quindi adesso…per che cosa vale vivere? Cosa mi spinge ad andare avanti?

L’abitudine…che stupido motivo per vivere.

Vivere per abitudine è l’ultima cosa che si dovrebbe fare, ed io sto facendo proprio questo. E ho paura, paura di ciò che sto diventando, della falsità e dell’ipocrisia che mi stanno avvolgendo e trasformando, del mondo sporco che avrei preferito non conoscere.

Sono sempre stato un ragazzo allegro, pieno di vita, ma adesso sento che ogni gioia mi è stata portata via, sento che ho perso la mia voglia di vivere, sento che se vivo è solo per gli altri.

Si, sono egoista, ma non per questo.

Gli altri per i quali vivo, non sono coloro che mi amano. Sono coloro che mi hanno intrappolato, costruito, ingannato, cambiato.

No. Non voglio vivere per gente del genere.

Mi dispiace. Soprattutto per te Tomi.

Siamo sempre stati insieme ma adesso devi continuare da solo. Sei forte, lo sei sempre stato, molto più di me.

Ricordi quando mi proteggevi dai bulli? Erano degli avversari molto meno temibili della vita. Perché è così, Tomi. E’ la vita il mio assassino. Controsenso? Forse si.

Non è colpa tua, non pensare mai MAI che lo sia. Hai provato a proteggermi anche adesso, ma purtroppo non hai potuto. Forse io stesso non te l’ha permesso. Forse ti ho reso questo compito più difficile di quanto tu potessi pensare. Forse ti ho affidato senza volerlo un compito troppo gravoso. Ma adesso basta.

Ti chiedo solo di continuare a vivere per entrambi, di riuscire ad essere felice, di smettere di scendere a compromessi con te stesso e, più di ogni altra cosa, di non seguirmi.

Fratellino ti voglio bene. Sei la persona più importante della mia vita. Sei stato la persona più importante della mia vita.

Ero l’unica cosa mi teneva legato alla vita stessa, ma adesso non puoi costringermi a restare. E’ troppo, troppo per me. Non ce la faccio più. Non vivo più. E’ tutta una stupida farsa a cui devo porre fine. Spero che tu possa perdonarmi.

Ma adesso sento che è l’unica cosa da fare, lasciarmi andare.

Un passo e tutto sarà finito una volta per tutte.

Un passo e mi sentirò più vivo che mai per poi non sentirmi vivo mai più.

Un passo e questo freddo cesserà di gelarmi le ossa.

Una lacrima mi precede e cade inesorabile, ma io non riesco a vederla infrangersi al suolo come una goccia di pioggia, perché chiudo gli occhi e la seguo.

L’aria mi investe, mi assale e mi avvolge in un abbraccio freddo e duro.

Ho 18 anni quasi da un anno.

19 mai li avrò.

  
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