La protagonista è Kendra Turner, una ragazza timida, una ragazza che cerca sempre di passare inosservata, ha lunghi capelli rossi e mossi,poche lentiggini che le costeggiano il naso e degli occhi marroni non troppo grandi ma profondi. Nonostante sia una bella ragazza Kendra non si considera come tale, anzi.. Quando si parla, c'è tanta gente, lei si accoda sempre non esprime la sua opinione, non per egocentrismo ma a volte si ritiene superiore e non crede che tali commenti possano rendere la conversazione interessante. Kendra era a suo agio, parlava, rideva, scherzava, non aveva paura di sbagliare, solo con le sue amiche: Isobel, Theresa, Claire e Rose, insieme erano una vera forza, parlavano di tante cose e non si vergognavano di loro stesse anche se a volte per dire determinate cose serve una spinta da parte delle altre. tutte frequentavano il college a San Francisco, ma solo Theresa era del posto; Kendra è originaria di un paesino del centro Italia, Isobel ha origini slovene ma è nata in Portogallo, Claire è scozzese, di Glasgow mentre Rose è irlandese, di Ennis.

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Stavo finendo di preparare le valige per tornare a San Francisco dopo una visita a casa in Italia, dopo aver salutato amici e parenti mi sono diretta a Roma in treno per prendere l'aereo, dopo il cheek in il telefono mi comincia a squillare.

 -Heeey Girl!-  -Isoobel, ciao, sei già arrivata?- -Si, sono in camera, c'è anche Theresa qui, ti saluta!- -Ciao Thee, senti Iso, abbiamo la stessa camera quest’ anno, vero?- -Bè no, l'hanno data a delle matricole, siamo in un altro stabile, non in sede centrale, ma è bello qui, siamo più indipendenti!- -E le altre?- - Claire, Theresa e Rose sono davanti a noi, nessun problema!- -Fantastico, senti, ho l'aereo ora, sarò lì verso le quattro di pomeriggio, venite in aereoporto?- -Io non posso, perché devo passare a ritirare un pacco, ma Theresa viene!- -Perfetto, allora ci vediamo dopo, manda un bacio a Theresa!- . Presa la borsa da terra salgo in aereo, dopo nove ore e mezzo ero nella mia seconda casa, ho preso le valigie e sono corsa ad abbracciare Theresa ed insieme abbiamo aspettato Claire e Rose. Uscite dall'aereporto siamo andate alla stazione per prendere il treno dirette al College. Una volta seduta appoggiai la testa al finestrino e vidi un gruppo di ragazzi in coda per salire sul treno, indossavano dei pantaloni neri, una giacca di pelle e degli occhiali da sole, uno di loro si accorse che da dentro la cabina lo stavo fissando così con fare deciso ed aria superba mi mandò un occhiata ed un sorrisino da sfida; mi ritirai su e cercai di entrare nella conversazione con le ragazze. Dopo poco fummo nelle nostre camere. Robert e Rebecah, due nostri amici e compagni di corso quella sera ci diedero dei volantini per una festa che ci sarebbe stata la sera stessa in un club lì nei pressi. Io ero distrutta e non avevo voglia di uscire, le altre accettarono io ammiccando dissi che se avessi avuto voglia sarei uscita più tardi. Mentre le altre si agghindavano per la festa facendomi pressing per venire, io mi lavai i capelli e mi stesi sul letto vedendole uscire. Dopo circa una deprimente oretta decisi di mettermi un vestito e raggiungerle, dopo tutto non avevo voglia di dormire, la camera era così buia e angosciosa senza le altre. Scesi in strada e chiamai un taxi che mi portò vicino al locale, mi stavo dirigendo all'entrata quando sentì delle risate, delle urla e dei rumori sospetti, curiosa svoltai l'angolo in stile James Bond, vidi delle figure vestite di nero che battevano le mani, ridevano e non capii se per terra c’era un ragazzo o un sacco, non riconobbi quei tipi dalla voce. Per sbaglio colpì una lattina di Ceres vuota, ed il silenzio. avevo una paura folle; in fretta e furia mi tolsi i tacchi e senti delle voci dire chi và la; pregando di non essere vista mi recai all'entrata dove per fortuna c'era Rebecah che non mi fece pagare l'entrata perché mi passò il suo biglietto. Una volta entrata il battito del mio cuore cominciò a regolarizzarsi, mi ero già rimessa le scarpe e stavo cercando le altre. Sentii una spinta così mi girai volendo colpire quel maldestro, ma  scrutandolo dalla testa ai piedi mi accorsi che era una macigno, un gigante completamente vestito di nero -Cosa vuoi bella, eh? Ti ho spinto scusa, vuoi un bacino, una carezza?-. Ero ferma come una stalattite, quando un tipo si mise in mezzo, non era tanto alto, più o meno un metro e 1,70, biondo con gli occhi coperti da degli occhiali da sole, potevo intravedere un tattoo dietro l'orecchio ma data la poca luce non capivo cosa rappresentasse -Cosa c'è? Tay- cominciò il ragazzo -Chi è? un'amica?- Cavolo ero un tipo affascinate, ma credo fosse dovuto al fatto che metteva paura anche solo muovendo una mano,chissà chi era. Il suo sguardo cambiò quando mi vide, le labbra si curvarono in un sorrisino malizioso. -Eccola la ragazza che viaggia in treno, cos'è? Vuoi un appuntamento con me?- Infastidita socchiusi gli occhi e mi voltai per andarmene -Dove vai dolcezza- mi sussurrò all'orecchio; senza rispondergli mi girai in cerca delle altre.. ma capii che qualcuno mi stava seguendo..