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Autore: luckily_mellark    10/07/2014    8 recensioni
"ti prego non dirmi che sei gay e che vuoi baciarmi" faccio la finta faccia scioccata, una di quelle espressioni che metto su quando fingo che tutto vada bene ma nella realtà sto sprofondando in un baratro buio.
"stupido! Io sono serio per una buona volta quindi stammi bene a sentire" ripete Finnick
"ok parla" sbuffo
"quest'anno sarà diverso Fratello. All'ultimo anno cambiano sempre le cose! E anche tu riuscirai a parlarle senza che lei ti ringhi contro come un cane rabbioso." annuncia, sicuro di se.
Quanto vorrei avere la sua sicurezza. La mia popolarità in questa scuola è solo una facciata: non permetto a nessuno di conoscermi fino in fondo, non finchè non sono certo di potermi fidare, e per il momento, la storia della mia schifosa vita la sanno solo i miei due migliori amici, Johanna e Finnick. Per gli altri sono solo un ragazzo popolare e a quel che si dice ben dotato, viziato che ottiene sempre ciò che vuole.
Ma non è così.
[AU][lievemente OOC ] [Rating arancione/rosso]
Genere: Commedia, Romantico, Sentimentale | Stato: in corso
Tipo di coppia: Het | Personaggi: Finnick Odair, Johanna Mason, Katniss Everdeen, Peeta Mellark, Un po' tutti
Note: AU, Lemon, OOC | Avvertimenti: nessuno
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Scosto la sedia dal lurido tavolo della mensa e mi ci lascio cadere di peso, facendola scricchiolare paurosamente. Butto lo zaino a terra con poca grazia che è presto raggiunto dalla tracolla del mio migliore amico. Sbuffo tappandomi le orecchie per evitare quel fastidiosissimo vociare che invade i corridoi di questa dannatissima scuola tra mezzogiorno e l'una.

"Dio, odio questo posto" brontolo stravaccandomi per bene sulla sedia troppo piccola, allungando le gambe e invadendo il posto di fronte.

"spostati stupido. E poi è solo il primo giorno! Cominci troppo presto a lamentarti sai?" Johanna-la pazza- Mason, nonchè migliore amica del sottoscritto, butta giù i miei piedi dalla sedia e si accomoda scaricando il vassoio con l'hamburger e la coca sul tavolo di plastica

"buon giorno anche a te" replico, mimando il teatrale saluto con un inesistente cappello

"idiota" borbotta, azzannando letteralmente il panino pieno di ogni ben di dio

"voi non mangiate?" chiede, con la bocca piena

"il magnifico Finnick Odair che mangia? E chi l'ha mai visto? " guardo il mio migliore amico deridendolo, al che lui non fa altro che tamburellare il pugno chiuso sui suoi adominali scolpiti

"come credi che mi mantenga così in forma io, zuccherino?" spiattella baci volanti a tutto il vicinato e torna a sedersi, guardandosi intorno alla ricerca di qualcuno

"e tu mentecatto, non mangi?" Johanna torna a rivolgersi a me, indicandomi con un cenno del mento

"ora vado a prendermi qualcosa, stà tranquilla, non ti lascio da sola a mangiare" dico, cercando a mia volta qualcuno con lo sguardo

"ragazzi avete visto Annie?" domanda Finnick continuando a girare il capo a destra e a sinistra come un matto

"certo" ridacchio "ah e mi ha detto che ti molla e che non vuole stare con te perchè sei brutto"

"cosa?!??? ha detto che sono brutto?" rido come un matto alla sua espressione sconvolta e gli faccio una linguaccia

"non preoccuparti idiota sei bellissimo" chiudo gli occhi e sporgo le labbra mimando un bacio a cui Finnick risponde scherzoso da lontano

Annie entra poco dopo in sala mensa, con i fluenti capelli castani che le dondolano sulla schiena. È una ragazza minuta, esile e magra che nonostante tutto è diventata il capo delle cheerleader già al terzo anno. Finnick è pazzo di lei da tempo immemore ma è riuscito ad arrivare in prima base solo quest'estate: è stata l'unica ragazza con un briciolo di carattere a resistere così a lungo alle sue avances. C'è da dire che Finn, con i suoi capelli ramati e il suo fisico da dio greco è l'opposto di tutti gli altri bellocci di questa scuola: lui è gentile con le donne e le rispetta, e l'unico problema è che ha la fila di ammiratrici.

"ciao Annie" la saluto con un cenno della mano, mentre con grazia si appropria di una delle sedie del tavolo vicino e si siede con noi

"ciao ragazzi, ciao Jo. Come state?" la sua vocina delicata è, fortunatamente, un balsamo per le mie orecchie distrutte dal caos che regna in questa mensa già il primo giorno di questo fottutissimo ultimo anno di liceo. Sono arcistufo di starmene tra queste persone.

"Finn mi accompagni?" domando, speranzoso di non essere lasciato solo ad andare a prendere qualcosa da mettere sotto i denti

"certo fratello" sorride, e si alza affiancandomi verso gli enormi espositori di cibo da cui le inservienti prendono mestoli di sbrodaglie e sbobbe che noi poveri studenti dobbiamo ingurgitare. Continuo a guardare verso la porta, sistemandomi più volte la giacca da baseball con le iniziali della mia squadra preferita, faccio scrocchiare il collo e ruoto le spalle

"ehi amico, datti una calmata ok?" la pacca sulla spalla di Finn mi fa voltare verso i banconi, dove la fila di studenti affamati sta facendo scorrere i vassoi mano a mano più pieni.

borbotto un "scusa" verso il mio migliore amico e ordino un hamburger con bacon e formaggio, una limonata e un pezzo di torta.

"sono 10 dollari ragazzo" la voce rauca di Sae, o come la chiamiamo noi, Sae la zozza (perchè è sempre e perennemente macchiata di qualche cosa che ha cucinato poco prima) richiama la mia attenzione, che era tornata a concentrarsi su quella maledetta porta d'ingresso

"certo Sae" rispondo, rovistando nel portafoglio

"vedo che anche quest'anno hai la fila di ragazzine" continua la donna, facendomi notare un gruppetto di gentil fanciulle che mi continuano a fissare da tutto il giorno

"già... peccato che non ho chiesto io di averle" sussurro, sperando che non mi senta. Cosa che invece accade perchè con le sue mani grassocce mi da la seconda pacca sulla spalla della giornata

"non c'è la gallinella senza cervello che ti interessa?" ride, prendendomi in giro

"non è una gallinella senza cervello" rispondo irritato, cacciandole sul ripiano della cassa i soldi e avviandomi con Finnick alle calcagna verso il nostro tavolo, dove Annie e Johanna stanno parlando, alle quali si è aggiunto anche Cato, un ragazzo del terzo anno palestrato e arrogante che cerca di farsi amica Annie solo per riuscire a portarsi a letto Clove, la sua vice.

"Ehi fratello, ma che ti è preso?"

"nulla Finn, assolutamente nulla." rispondo infastidito.

"stammi a sentire un attimo, prima che arriviamo al tavolo. Non mi va che Jo senta quello che sto per dirti, ma da buon amico devo farlo." sospira, mettendomi la mano sulla spalla e guardandomi intensamente negli occhi

"ti prego non dirmi che sei gay e che vuoi baciarmi" faccio la finta faccia scioccata, una di quelle espressioni che metto su quando fingo che tutto vada bene ma nella realtà sto sprofondando in un baratro buio.

"stupido! Io sono serio per una buona volta quindi stammi bene a sentire" ripete

"ok parla" sbuffo

"quest'anno sarà diverso Fratello. All'ultimo anno cambiano sempre le cose! E anche tu riuscirai a parlarle senza che lei ti ringhi contro come un cane rabbioso." annuncia, sicuro di se.

Quanto vorrei avere la sua sicurezza. La mia popolarità in questa scuola è solo una facciata: non permetto a nessuno di conoscermi fino in fondo, non finchè non sono certo di potermi fidare, e per il momento, la storia della mia schifosa vita la sanno solo i miei due migliori amici, Johanna e Finnick. Per gli altri sono solo un ragazzo popolare e a quel che si dice ben dotato, viziato che ottiene sempre ciò che vuole.

Ma non è così.

"l'unica cosa che cambierà è che si metterà insieme a quel ragazzo, Gale o come si chiama, e io la continuerò a guardare da lontano come ho sempre fatto da due anni a questa parte. " arriccio il naso e storco gli angoli della bocca, spostando più volte gli occhi da Finn alla porta

"sei troppo pessimista Fratello, ti fai solo del male così!" sbuffa, avviandosi verso gli altri

"Finnick, Johanna ha ragione, dovrei lasciarla perdere una volta per tutte. Non ho speranze con lei" sconsolato, metto da parte l'orgoglio e mi disegno in faccia il sorriso più finto dell'universo.

Mordo il panino e quasi mi soffoco quando una voce dall'ingresso mi chiama, facendo inevitabilmente girare tutti

"Peetaaaaaaa"

Dimenticavo, c'è un'altra persona che sa tutto di me, ma a lei non ho avuto bisogno di raccontare nulla perchè siamo cresciuti insieme: lei è Delly Cartwright e provo per lei lo stesso amore che si prova per una sorella estremamente petulante.

Si getta tra le mie braccia e solleva i piedi mentre la abbraccio e le faccio fare un giro completo. È più piccola di me di un anno, bionda, riccia, spalle strette e bacino prosperoso, ma non esagerato, insomma è formosa e ha tutte le curve al posto giusto. Il che fa di lei una ragazza desiderabile e desiderata da un sacco di ragazzi male intenzionati che scatenano la mia gelosia da fratello maggiore.

"come stai?" le domando, trattenendola ancora tra le braccia. È da una vita che non la vedo perchè è stata in Europa tutta l'estate.

"io benissimo e tu? Non mi trovi abbronzata?" il suo sorriso smagliante è contagioso e annuisco prendendola sottobraccio per accompagnarla al tavolo dove ero seduto con gli altri.

Non so esattamente cosa, ora che sono con la compagnia perfetta, mi spinga a lanciare un'ultima occhiata alla pesante porta d'ingresso al salone affollato e caotico, eppure lo faccio. E quello che vedo fa sfiorire il sorriso appena nato.

Sta accadendo quello che ho sperato per tutto il giorno, e ora che avviene, succede tutto nel modo sbagliato.

Lei, Katniss Everdeen, entra nella mensa facendo ondeggiare la sua treccia castana sulla spalla esile, coperta da quei vestiti troppo larghi per un corpo così gracile. Quello stesso corpo che fin troppo spesso accende le mie fantasie. Il problema è che attaccato a lei c'è Gale Hawthorne, il ragazzo dal quale non si separa mai.

Deglutisco a fatica, e sento le mani sudare quando i nostri sguardi si incontrano, nel suo consueto giro di perlustrazione della sala.

Ci fissiamo per qualche istante, e non importa se a separarci ci sono trenta o trentacinque metri, saprei riprodurre alla perfezione quegli occhi grigi che ho visto da vicino soltanto una volta. Iridi azzurre in un mare sconfinato di grigio.

E forse mi sono soltanto immaginato il leggero rossore sulle sue guance, perchè mentre io me ne sto li impalato al centro della sala, lei fa una smorfia e passa oltre, prendendo il braccio del suo amico e portandoselo sulle spalle. Mi getta un'ultima occhiata disgustata, con la sua espressione truce, prima di girarsi per raggiungere il tavolo dei suoi amici.

"Mellark, credi di riuscire a muove il culo e venire a mangiare?" Johanna mi richiama alla realtà, che arriva come una secchiata d'acqua gelida in faccia.

Mi siedo di nuovo e faccio scivolare il vassoio lontano da me; mi sento male, davvero. Ho lo stomaco in subbuglio la bile sta salendo incontrollata.

"credo che andrò a vomitare" respiro a fondo, mi tappo le orecchie con le mani e chiudo gli occhi, mentre ogni cosa intorno a me vortica, prendendo una brutta piega. Vorrei tornarmene a casa, stendermi a letto e infilarmi le cuffie, lasciando quella ragazza una volta per tutte fuori dalla mia testa. Ma so che non è possibile.

Intanto tutti gli altri mi stanno a guardare.

 

 

Mi chiamo Peeta Mellark, ho 18 anni e frequento l'ultimo anno di liceo in una sperduta città del nord america. E questa è la mia vita.

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

N.d.A

nuova ff a capitoli, un pò particolare devo ammetterlo. Come avrete capito, è scritta dal punto di vista di Peeta, un diciottenne in piena crisi adolescenziale, ormonale e quant'altro quest'età comporti, alle prese con degli amici strani e con una vita da "bello e popolare" che non ha fatto nulla per meritarsi. Spero di avervi incuriosito, almeno un pò, spero che questa mia nuova idea vi piaccia. Premetto che ho preso spunto, come avrete notato dal titolo, da una serie tv che si chiama appunto Hard Times, ma che con questa ha veramente poco a che spartire. Si tratta, ovviamente, di un AU ambientata in america, dove esistono quegli apparentemente fighissimi licei (High School) e College, con gli armadietti e tutto il resto.

Detto questo....

Ho apportato un piccolo (o meglio dire ENORME) cambiamento ai personaggi rispetto al libro della Divina Suzanne: ebbene, non ho rispettato le età originali. Con questo vi prego di non uccidermi, ma Katniss ha la stessa età di Delly, Johanna e Cato, sono al terzo anno ( ossia il penultimo) e hanno 17 anni; Peeta, Gale e Finnick e Annie invece ne hanno 18.

 

Fatemi sapere cosa ne pensate, recensite in tanti mi raccomando anche se è solo il primo capitolo.... vorrei tanto sapere quali sono le coppie che shippate di più!

Grazie in anticipo a chi dedicherà tempo a questa storia, anche solo per dirmi che è un'idea orribile, se lo è...

mille bacioni

sempre vostra

Luckily

 

P.s. (per chi mi segue già in altre storie)

tranquilli! Continuerò presto anche con it's a new dawn of fire e Unknown Emotions promesso!

 

   
 
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