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Autore: HerrCat    10/07/2014    1 recensioni
Suzanne a 23 anni.
Genere: Introspettivo, Malinconico | Stato: completa
Tipo di coppia: FemSlash
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno
- Questa storia fa parte della serie 'Suzanne'
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Blu

Una salita. E l'odore dei pini. Si vede solo questo dalla mia finestra. Non riesco ad andare in terrazza. Quel mare, l'acqua azzurra che sfuma nel blu - il tuo blu - quella sabbia - creano confusione. Creano solo una maledetta confusione nella mia mente. Dicono che le stanze bianche facciano diventare folli, se non hanno almeno una punta di colore. Dicono. E credo che abbiano ragione. Quel mare, sempre così piatto, così calmo. Mi fa diventare folle. Così guardo dall'altro lato. Il rumore delle onde arriva comunque, credo, ma è attutito da queste foglie quasi montane, dalla distanza. Il paesaggio qui è completamente diverso. Potrei dire che è rilassante. Fa caldo, un po', e c'è tanta umidità. Prendo la sigaretta tra le dita, aspiro. Ultimo tiro. Poi butto tutto nel posacenere. In realtà non è un vero posacenere, è un bicchiere di legno. Che senso ha un bicchiere di legno? Chi ci beve con le scheggie che si infilano ovunque? Come posacenere è utilissimo. Fantastico. Guardo ancora fuori dalla finestra. C'è pace tra quei rami. Un uccellino azzurro cerca di volare di ramo in ramo. A volte ci riesce, a volte no. Sembra che si avvicini. Mi hai detto di non fumare quando sono qui. Mi hai detto di rilassarmi e basta. E riflettere se mi serve. Attualmente credo che mi serva, in effetti. Perché sono qui? Cosa mi ci ha portata stavolta? Credo di essere stata investita. Proposta di pubblicazione numero sei. Stavolta le cose si fanno serie. Cosa succede dopo? Tutto? Nulla? Proposta di pubblicazione. Così, ora, subito. Ho ventitré anni, forse prenderò la laurea tra poco, e sono stata investita. Credo che sia più o meno come se ti stesse per arrivare addosso un pugno o una carezza. Per cosa ho scritto fino ad ora. Per chi. Sono domande che mai mi ero posta. Forse scrivo per me. Potrebbero leggermi in tanti. Potrebbero interpretarmi. Oppure nessuno, e la mia vita andrebbe avanti tranquilla. Sono stata investita.
Prendo una boccata d'aria fresca fuori dalla finestra. Per quanto umida, è frizzantina. L'uccellino blu si è fermato a pochi centimetri da me. Mi guarda interrogativo, inclina la testa.
-E tu che vuoi?-
Cinguetta in risposta e se ne va. 
"Suzanne" mi dici nei miei ricordi. "Vieni qui ogni volta che vuoi."
Avevi una faccia così seria. 
Mi hai portata qui tempo fa, quando ancora ci conoscevamo da poco. Abbiamo fatto l'amore - la nostra prima volta. Poi mi hai dato le chiavi. 
"Non è la prima volta che porti qualcuna qui, vero?"
"No."
Evidenti segni di nervosismo, Tiffany.
"Ma non ci porto tutte."
"No?"
"No. Alla fine, è un bel posto."
"La tizia con i capelli rossi?"
Ora siete tornate assieme.
"Qualche volta."
Sono rimasta in silenzio.
"Suzanne, tu puoi venire qui quando vuoi."
Le chiavi.
"Credo che sarà la casa della mia famiglia, quando ne avrò una, ma per ora non posso venirci spesso. Tu vieni quando vuoi, è ottimo per rilassarsi. Non fumare e vivici una vita sana per un paio di giorni ogni volta che vuoi. Lontana da tutto."
"Ci torneremo insieme?"
"Tu dimmi quando ci sei e aspettami." altri evidenti segni di nervosismo. "Se potrò, verrò dal mare."
Di solito sto in terrazza ad aspettarti, ma non vieni mai. Stavolta no. Sono stata investita. 
Sento uno strano rumore, come se qualcuno lanciasse sassolini alla finestra dall'altro lato.
-Ma chi cavolo è che si passa il tempo?-. urlo. 
L'uccellino blu picchetta sul vetro. Non so come, non so perché, ma è andato di là, in terrazza e mi sta chiamando.
Gli apro.
-Stupido uccello.- 
Mi guarda interrogativo, inclina la testa in risposta. Vola sulla mia spalla, come se volesse guardare il mare insieme a me.Poi se ne va, e resto lì, investita, in attesa.
  
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