Anime & Manga > Pokemon
Ricorda la storia  |       
Autore: Impossible Prince    10/07/2014    7 recensioni
«Il vuoto è misterioso. Se tu guardi dentro il vuoto, il vuoto poi guarda dentro di te e ti consuma»
Dream è un giovane di venticinque anni con una grandissima carriera di allenatore alle spalle e un presente da giornalista per il più importante quotidiano nazionale.
Sfiduciato e poco stimolato dal mondo degli allenatori, Dream si ritrova in poco tempo, senza opporre resistenza, in balia di party aristocratici, Campioni incompetenti e amici incapaci di stimolare e risollevare la sua vita dalla noia, che ormai è diventata le fondamenta su cui si basa la sua esistenza.
Il ragazzo dovrà destreggiarsi così in un contesto politico precario, dove il Presidente del Consiglio Giovanni porta avanti politiche sempre più autoritarie e liberticide e ricordi di un passato apparentemente invalicabili che costituiscono una pesante ombra sul suo futuro.
Tutti i capitoli sono stati oggetto di una profonda riscrittura.
Genere: Commedia, Drammatico, Introspettivo | Stato: completa
Tipo di coppia: Nessuna | Personaggi: Giovanni, N, Nuovo personaggio, Red, Team Rocket, Vera
Note: OOC | Avvertimenti: nessuno | Contesto: Anime, Videogioco
Capitoli:
   >>
Per recensire esegui il login o registrati.
Dimensione del testo A A A

Prefazione
Casa mia, Dicembre 2014
Lost And Found è quello che io stesso ho definito come un “progetto un po’ sperimentale”, perché partendo da un’idea, questa si è lentamente trasformata in tutt’altro, come una sorta di reazione chimica di cui non ho studiato bene i componenti all’inizio.
Questo racconto è stato scritto dopo moltissimo tempo che non scrivevo. La mia ultima fan fiction sui Pokémon risale al 2010, "Big Toon" e non venne neanche terminata dato lo scarso successo di pubblico - cosa a cui ai tempi tenevo particolarmente - mentre il mio ultimo racconto originale era stato pubblicato nella primavera del 2013 per la partecipazione ad un contesto di scrittura su un Forum, "La strada da percorrere".
Tutto questo per darvi una misura della fatica e del brivido che ho provato nel tornare a scrivere, sensazioni che avevo perso e che un po’ mi erano mancate. In uno dei momenti più difficili della mia vita ho persino temuto di non esserne più capace. Ma non siamo qui a parlare di questo.
Sin dai primi capitoli di Lost And Found noterete argomenti che difficilmente vengono trattati nelle altre fan fiction di Pokémon, per lo meno di quelle che ho avuto il piacere di leggere e per il responso di pubblico che ho avuto.
Io non propongo una visione del mondo. Io non sottoscrivo le idee di cui racconto, io semplicemente faccio vivere determinati personaggi. Si può essere d’accordo con quanto scritto o non lo si può essere, ma questa non significa necessariamente che essa sia la MIA visione delle cose.
Con Lost And Found non mi pongo la funzione di “sveglia delle folle”, anche perché non mi trovo nella posizione di poterlo e volerlo fare.
Parlo di politica, di vita e di morte e di altri temi sensibili, in qualche modo. Ma non è che siccome i personaggi sono re-inventati da me allora rispecchiano le mie idee, la mia cultura o i miei ideali.
Quando ho pubblicato questo lavoro per la prima volta, nell'estate del 2014, mi è stato imputato di aver contaminato il “fantastico mondo dei Pokémon con la politica”, implicando che un mondo così vasto e così ideologizzato come quello dei pokémon potesse essere avulso da un argomento comune è necessario come la Politica.
Non era il mio obiettivo offendere qualcuno e tantomeno farlo arrabbiare. Se vi potreste sentire feriti, perciò scusate, non è mia intenzione. Ma non sarà MAI e poi MAI mia intenzione modificare la mia storia se i suoi contenuti non vi piacciono.
Non starò qui a spiegare come è nata l’idea e che cosa volessi esprimere, dubito che a qualcuno interessi tanto da scriverlo in questa prefazione, ma nel caso sarò ben lieto di rispondere. Quello è che ci tengo a fare è dichiarare in maniera inequivocabile a quali opere mi sono ispirato per la sua scrittura. Lost And Found non sarebbe L&F se non ci fosse una fusione di diversi elementi della televisione e del cinema. E' Pokémon incontra La Grande Bellezza, La Dolce Vita, American Horror Story e la musica pop degli ultimi cinquant’anni, passando peer David Bowie e arrivando a Lana Del Rey, toccando con forza Madonna.
Detto questo, spero che Lost And Found sia di vostro gradimento
,
Dream.


Dedicata a te, che non ci sei più

Capitolo 01 - Dream
«Stiamo per atterrare all’aeroporto di Fiordoropoli, si prega di allacciare le cinture di sicurezza» disse una voce maschile proveniente dall’interfono. Nello stesso istante, una spia rossa, raffigurante la cintura di sicurezza allacciata, si accese.
Dream sbuffò ed eseguì l’ordine scocciato, appoggiando la testa allo schienale, combattendo quella sensazione di esser spinto in avanti che si faceva via via sempre più forte.
Il volo in aereo era sempre stato abbastanza problematico, sin da quando era un bambino; aveva sempre cercato delle alternative utili come volare su un Pidgeot o un Altaria, anche per delle distanze considerevoli.
Ma Unima era troppo distante dalla regione di Johto per esser affrontata da un pokémon e inoltre, a causa di una legge regionale, contestata ampiamente dal Parlamento Federale, si impediva di “importare specie pokémon non presenti negli ambienti della Regione di Unima salvo i casi in cui l’allenatore dimostri di possedere le otto medaglie e di aver partecipato alla Lega Pokémon di Unima”. Affrontò il viaggio ad Unima completamente da solo, senza alcun pokémon al seguito, per la prima volta da quando aveva cominciato il suo viaggio di allenatore.
Superò le porte scorrevoli e iniziò ad osservare le facce dei presenti, sperando di riconoscere il volto del suo amico; non perché fosse particolarmente ansioso di rivederlo, ma quanto perché era incredibilmente impaziente di tornare a casa. Si fece strada, seguito da un pesante trolley azzurro tra la folla, che ogni tanto lo guardava stupita e sorpresa, per poi uscire dal grosso edificio irritato per il ritardo che il suo conoscente stava facendo.
Uscì così dall’ “Aeroporto Internazionale Samuel Oak” di Fiordoropoli. Una struttura imponente e vasta, costruita sulla costa di Fiordoropoli. Venne costruito nel decennio precedente, come sostituto del più piccolo “Aeroporto di Fiordoropoli Orientale” per sostenere il grande traffico aereo che subì un incremento a seguito dell’annessione della regione di Hoenn all’interno della Repubblica Federale di Pokémon. L’Aereoporto fu dedicato al Professor Pokémon nel 2014, a seguito della sua scomparsa avvenuta per mezzo di un infarto.
Raggiunse il parcheggio e si sedette su uno dei mattoni che fungeva da divisore, accendendosi poi una sigaretta. Controllava a tempo irregolare l’ora, sul suo Pokégear, l’orologio da polso multi-funzione che la madre gli regalò poco prima di partire per il viaggio di allenatore, quando aveva dieci anni.
Sullo schermo dell’orologio intravide il suo riflesso. Capelli castano scuro, rasati leggermente ai lati e lunghi sopra. Anche i suoi occhi erano castani e le affascinanti labbra di un tenero rosa. Quando partì da Borgo Foglianova, quel lontano 1 Settembre 2001, era un ragazzino magrolino e neanche molto alto. Dopo quindici anni di viaggio e di esplorazione il suo fisico si era modificato radicalmente, acquisendo i muscoli di chi frequenta con costanza una palestra. Ma per quanto questo potesse aiutarlo a far colpo sulle ragazze, non gli interessava esibire e mostrare al mondo gli addominali piuttosto che i bicipiti. Nel tempo libero, quando non era occupato dal suo lavoro, vestiva sempre con felpe ispirate ai college americani, un paio di jeans e scarpe da ginnastica.
Lanciò un’altra occhiata al Pokégear e cominciò a maledire se stesso per aver chiesto a Rosso, l’amico, un passaggio dall’aeroporto a casa. Per Rosso il tempo era una sorta di unità particolare, non definita o precisa: “cinque minuti” a volte consistevano in quaranta minuti del mondo normale.
I due si conoscevano ormai da molto tempo, si erano incontrati per la prima volta sul famoso Monte Argento dove si sfidarono in una battaglia lunga e intensa che vide però il più piccolo dei due, Dream, perdere.
Anche Rosso, come Dream, aveva i capelli e occhi castani, ma a differenza dell’amico, il suo volto era coperto da una corta barba che ne copriva i lineamenti della mascella e parte delle guance.
Rosso proveniva da Kanto, dalla città di Biancavilla ed era diventato Campione della Lega Pokémon della regione di Kanto tre anni prima che Dream partisse per il suo viaggio.
Dream diede un’altra occhiata all’ora e constatò che l’allenatore era in ritardo di quindici minuti. Dopo aver spento la seconda sigaretta e aver avuto una mezza intenzione di accendersene una terza, il suo telefono cellulare vibrò con un messaggio del suo amico che gli comunicava di esser arrivato e di raggiungerlo poco distante da dove si trovava lui in quel momento.
 
«Com’è andato il viaggio?» chiese Rosso osservando con particolare attenzione la portiera della sua macchina.
«Bene, per quanto possa andare bene un viaggio in aereo» rispose il ragazzo chiudendo il bagagliaio della macchina, dove aveva messo il trolley
«Hai ancora paura dell’aereo?»
«Ho paura di ogni cosa che non posso controllare, lo sai».
«Ma smettila di darti un tono – disse Rosso alzando il braccio destro facendo cenno al ragazzo di andar via - muoviamoci che non voglio trovare traffico» disse tirando un leggero schiaffo sulla parte del collo di Dream compresa tra i capelli e il colletto della maglietta.
Dream abitava nel cuore di Fiordoropoli, la capitale della Repubblica. Viveva all’interno di un grattacielo in quella che era la zona più prestigiosa con grandi loft e una visuale che permetteva sia la visione del centro finanziario della città sia sul mare. Per raggiungere il quartiere dovettero prendere l’autostrada che costeggiava dapprima la costa e poi si immetteva all’interno della città tramite un tunnel sotterraneo che gli permetteva di raggiungere i quartieri settentrionali.
«Beh, allora? Non racconti nulla? Com’è Austropoli?» chiese Rosso.
Austropoli era la più grande città di Unima ed era anche il Capoluogo di Regione. Al suo interno si concentravano tutti gli affari finanziari e politici che la riguardavano. Fu l’unica regione repubblicana ad aver avuto la possibilità di mantenere una propria borsa finanziaria indipendente da quella di Fiordoropoli e questo fu possibile solo perché l’allora Governo nazionale di Unima accettò l’annessione solo in cambio di ampie libertà in campo legislativo ed economico.
«Bella, bella, molto bella» rispose Dream continuando a fissare l’oceano e il gran numero di ombrelloni che alla sua destra si muovevano riuscendo a formare un mosaico di colori dinamico, «Sai, è talmente bella che non c’è praticamente niente. Neanche la Kanto dei migliori tempi, la nostra, era così priva di anima. E’ una città che riesce a farti apprezzare tante cose… di altri posti. Dovresti andarci, potrebbe essere uno svago differente dal classico Monte Argento. Il livello del nulla è piuttosto equivalente, anche se Austropoli è pieno di persone…».
Rosso sbuffò in segno di disappunto. Era diventato famoso come "L’allenatore del Monte Argento" e su di lui si raccontavano varie storie, sulla sua squadra e sulle sue incredibili capacità di allenatore. Dream non aveva mai approvato questa sua scelta di entrare in uno stato di eremita e ogni volta che poteva glielo rinfacciava simpaticamente e provocatoriamente.
Due stili di vita completamente diversi i loro. Rosso dopo la grande vittoria alla Lega Pokémon di Kanto, avvenuta nell’Epoca del Rosso e del Blu, decise di ritirarsi sulle pendici del Monte Argento per potenziare la sua squadra ai massimi livelli. Non gli interessava esplorare il mondo, incontrare tutte le specie di Pokémon e catturarle. Dream invece per gran parte della sua vita non fece altro che sfidare palestre, allenatori e ambire a raggiungere i titoli di Campione di tutte le Leghe facenti parte la Repubblica.
Anche caratterialmente erano differenti, il primo era più schivo, timido, meno esuberante, l’esatto contrario di Dream che in più di una volta, nel passato più o meno recente aveva dimostrato di possedere una discreta dose di arroganza, supponenza e una capacità di farsi odiare dalle persone fuori dal comune.
«Dico davvero, Rosso. Non sbuffare… Austropoli è piena di gente buffa… Mangiano sempre nei fast food, anche i pokémon, lo sapevi?»
«Ma dai, è solo un luogo comune…»
«Oh, no, assolutamente. Una volta, ho visto un Pikachu talmente grasso che rotolava per strada piuttosto che camminare, non ce la faceva proprio! Era così carino… gli ho fatto anche un video!»
«Sei semplicemente crudele, lo sai questo?»
«Ma no, caro. Sono semplicemente annoiato». Gli occhi di Dream caddero su una targhetta di metallo attaccata con delle viti al cruscotto, recitava: “Autonoleggio Fratelli Tauros, Olivinopoli”.
 
«A proposito, Rosso, come stanno andando le elezioni?» chiese Dream, abbassando il finestrino ed accendendosi una sigaretta.
Le elezioni politiche avrebbero eletto il nuovo Parlamento e Governo federale. Le urne si erano chiuse prima che il ragazzo prendesse il suo aereo per tornare a casa ed era rimasto completamente all’oscuro dello spoglio.
«Lasciamo perdere, dai», Dream notò una certa rabbia nella voce di Rosso.
«Chi sta vincendo?» insistette Dream.
«Giovanni» rispose in maniera seccata.
«No! Ancora?!»
«Eh...»
«Con quanto questa volta?» chiese Dream incredulo.
«Il 48% circa» concluse Rosso scuotendo la testa in segno di profonda disapprovazione.
Dream sgranò gli occhi. Giovanni, stava per esser riconfermato per la terza volta alla guida del Governo Federale. In passato, Rosso, lo aveva affrontato come capo di un’organizzazione criminale, il Team Rocket, che aveva come principale obiettivo il furto e la vendita sul mercato nero di numerosi pokémon. Quando nel 2001 lo scandalo giudiziario lo aveva quasi colpito, Giovanni decise di entrare in politica attraverso un partito da lui fondato, Repubblica Nuova, totalizzando un buon numero di voti arrivando come il principale partito di minoranza e principale esponente dell’opposizione, rendendosi sostanzialmente immune da un qualsiasi provvedimento cautelare nei suoi confronti. Dal 2001 la sua carriera politica fu una costante ascesa, merito delle sue capacità carismatiche, capaci di manipolare al meglio il linguaggio.
 Sul suo volto, Dream aveva uno sorriso spento, amareggiato: «Tu chi hai votato?».
«Mah, i democratici, te?».
«Meh - inarcò le sopracciglia - non ho votato e se lo avessi fatto avrei votato quelli lì, come si chiamano... i Pokémon 5 Stelle...»
«Meglio allora che non hai votato» sogghignò Rosso.
«Ma sai - Dream tornò a guardare nuovamente fuori dal finestrino cominciando a gesticolare con la mano destra - giusto per portare un po' di casino in Parlamento; sai, farsi quattro risate...»
«Non basta la banda di criminali che abbiamo al Governo?» rispose Rosso, inarcando le sopracciglia e sorridendo incredulo.
«Non è mai sufficiente il divertimento. E poi, coraggio, pensaci: ci poteva andar peggio!»
«Dici?»
«Beh, pensaci… Potevamo esser Europei».
 
Alcuni giri di chiave e la porta blindata si aprì. I due entrarono, e il proprietario dell’abitazione posò il trolley ad una delle colonne, si sgranchì le braccia e poi attivò l’interruttore per alzare le serrande e, con un gesto delicato aprì la porta finestra scorrevole ed uscì sul grande balcone.
Sulla sinistra l’oceano, con il Sole che stava per tuffarsi dentro e riposarsi; a destra le colline che separavano Fiordoropoli dalle Rovine D’Alfa; davanti e sotto di lui una città che lentamente si accendeva, come se non volesse mai scomparire, come se volesse mostrare sempre la sua bellezza.
Un rumore secco, poi vide sfrecciare davanti a sé uno Swellow e uno Staraptor, con a bordo due allenatori che stavano facendo una gara di volo. Respirò a pieni polmoni. L'aria di Fiordoropoli era unica nel suo genere, non c'era nessun posto al mondo che lo faceva sentire così bene, non c'era nessun'altra città capace di farlo sentire a casa così come faceva lei, neanche Borgo Foglianova, dove era nato, mosso i primi passi e cresciuto.
No, era anche merito delle persone. La sua città natale era troppi piena di “paesanotti”, come amava definirli lui, sempre troppo stanchi per una qualsiasi azione che fuoriusciva dalla loro routine. Fiordoropoli era viva, invece. I party abbondavano, così come le persone con cui parlare e conversare amabilmente, condite con sorrisi, falsi complimenti e qualche battuta leggermente acida che lasciava intendere la vera opinione che Dream aveva su determinati individui. Erano poche le persone con cui Dream apriva la propria mente lasciando trapelare i propri giudizi crudeli, e probabilmente era questa sua caratteristica a renderlo simpatico agli occhi solo di determinate persone.
Si sentì improvvisamente punzecchiare alle spalle e si girò con fare scocciato notando, con sua grande sorpresa che la sua squadra al completo era apparsa dietro di lui. Feraligatr, sorridente, era in prima fila, dietro di lui, in maniera piuttosto sparsa comparivano Typhlosion, Meganium, Pidgeot, Espeon e perfino Dragonite.
«Ho pensato che avrebbero voluto vederti dopo un mese di assenza» sorrise Rosso appoggiato alla porta finestra, mentre spiegazzava tra le mani il suo cappello rosso e bianco.
Dream lo ringraziò con lo sguardo.

 

   
 
Leggi le 7 recensioni
Ricorda la storia  |        |  Torna su
Cosa pensi della storia?
Per recensire esegui il login oppure registrati.
Capitoli:
   >>
Torna indietro / Vai alla categoria: Anime & Manga > Pokemon / Vai alla pagina dell'autore: Impossible Prince