Ringrazio
anche solo chi legge.
Cap.1 Alexander e Victor
Tony
osservò
il figlio avanzare nell'acqua, socchiuse gli occhi evidenziando le
rughe che li
circondavano, sbuffò incrociando le braccia.
“Alexander,
non allontanarti!” urlò. Si voltò,
aggrottò la fronte guardando il secondo
figlio seduto sulla sabbia. Accennò un sorriso,
roteò gli occhi.
“Victor,
tu
dovresti farlo, invece” disse, sarcastico. Victor
sbuffò roteando gli occhi, le
iridi castano scuro erano sfumate di verde acqua. Strofinò
le mani sulla sabbia
dondolando i piedi, osservò il fratello camminare verso la
riva. Alexander
arrossì, abbassò il capo stringendo le mani.
“Scusa,
papà” sussurrò. Tony scosse la mano in
aria, si allontanò di qualche passo
sospirando pesantemente, guardò Steve passare le mani
sull'asciugamano steso
sotto l'ombrellone. Fece un passo indietro, sorrise e lanciò
un'occhiata ai
figli seduti sulla sabbia. Sospirò, si girò
nuovamente e strinse le braccia al
petto sotto i muscoli definiti ricoperti di sudore.
“Mi
sarebbe
piaciuto avere due figli. Un maschio e una femmina”
sussurrò, con tono roco.
Steve mise delle pietre per tenere fermo l'asciugamano e ne stese altri
due
bloccandoli con delle rocce.
“Pensavo
non
ti piacessero i bambini”. Lo aiutò a sedersi e si
sistemò a sua volta accanto a
lui. Tony roteò gli occhi, espirò rilassando le
spalle tese e accennò un
sorriso facendo risaltare le righe attorno alle labbra.
“Ma
così
avrei potuto chiamarli May e Steven, e avrei completato la
lista” spiegò.
Guardò verso i figli, vide Alexander alzarsi e correre verso
delle rocce;
Victor sospirò rizzandosi a sua volta. Steven
batté le palpebre, si avvicinò
verso Tony osservandolo con gli occhi socchiusi.
“La
lista di
cosa?” domandò. Tony sollevò gli occhi
verso il cielo, sospirò.
“La
lista
delle persone che ho sempre amato e non ho avuto” rispose
roco. Steve si
strinse l'addome e arrossì.
“Non
sei
felice con Pepper?” domandò. Tony
irrigidì le spalle, le iridi si fecero
liquide e si sedette stendendo le gambe.
“La
amo, ma
è sempre in viaggio” spiegò.
Voltò il capo, socchiuse gli occhi.
“Vorrei
qualcuno che mi stesse più vicino, una volta
tanto” ammise. Steve gli baciò la
guancia e sorrise.
“È
vero, è
da parecchio che non si fa vedere” bisbigliò. Tony
assottigliò le labbra,
osservò Victor avanzare verso la riva e Alexander scuotere
il capo schizzando
acqua dai capelli castano ramato. Tony accennò un sorriso,
espirò e si girò.
“Già.
Ma non
importa granché. Lei stessa mi ha chiesto più
volte di trovare qualcuno che mi
stia accanto con i bambini”. Steven appoggiò la
fronte su quella di lui,
diventando rosso in viso.
“Dovrei
lasciare l'esercito” mormorò. Tony
sgranò gli occhi, batté le palpebre e
socchiuse la bocca.
“Lo
faresti
per me?” sussurrò con tono roco. Steve gli
strofinò delicatamente le proprie
labbra sulle sue.
“Sì,
Mr.
Stark” mormorò con voce roca. Tony udì
le risate dei propri figli, chiuse gli
occhi poggiando la fronte contro quella del soldato e
sospirò.
“Smettila
di
negarlo. Non hai già rovinato abbastanza vite?”
sibilò Rhodey.
“Credi
di
potermi fare la predica solo perché ora sei un
generale?” gli chiese Tony in
risposta. Inarcò un sopracciglio, strinse le braccia
incrociate. Rhodey si
sporse, gli sfiorò un capello grigiastro tra quelli marrone
scuro e socchiuse
gli occhi.
“Stai
invecchiando, e sei solo con due figli. Smettila di fare il ragazzino
ribelle e
comportati come ci si aspetta da Anthony Stark”.
Tony espirò, spinse
Steve per le spalle e scosse il capo.
“Non
a
queste condizioni” mormorò con tono inudibile. Una
lacrima rigò il viso di
Steve, che si voltò di scatto.
“Scusa”
bisbigliò. Tony si morse il labbro, gli strinse la spalla e
lo fece girare;
affondò le dita fino a sentirle dolere.
“Solo
Tony.
Tutto qui” biascicò.
“Pensavo
non
ti piacessero i nomi propri” sussurrò Rogers,
abbassando lo sguardo. Tony
ridacchiò, allargò la mano sulla spalla
dell'altro e si sporse in avanti, fece
l'occhiolino.
“Solo
se
devo dirli io” rispose, scherzoso. Steve gli sorrise, chiuse
gli occhi e lo
baciò. Tony ricambiò il bacio, sentì
Alexander urlare e si staccò. Si alzò, si
voltò e vide il giovane ridere dimenando le braccia in
acqua. Victor roteò gli
occhi, sbuffò passandosi la mano tra i capelli castano-nero
e sollevò il
fratello. Tony sospirò, tornò seduto e si morse
il labbro socchiudendo gli
occhi.
“Sei
disposto a restare con me? A restare con noi?”
domandò, piano. Steve si grattò
una guancia e deglutì.
“Se
voi... emh... accetterete la mia
famiglia”
sussurrò. Tony scrollò le spalle,
poggiò le mani sull'asciugamano.
“Se
tu lo
fai con i miei capricci, non vedo perché io non dovrei farlo
con la tua
famiglia” rispose. Steve chiuse gli occhi e gli sorrise.