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Autore: Letizia_L    10/07/2014    1 recensioni
Una lettera, sette desideri, una ragazza che non deve far altro che avverare tutti i desideri della sua amata nonna, ma non sempre tutto va come te lo immagini.
Genere: Drammatico, Introspettivo, Romantico | Stato: in corso
Tipo di coppia: Het
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno
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«Maggie cara, non disperarti. Morto un papa, se ne fa un altro. Forse non era il principe giusto, ma quello di un’altra principessa che magari anche lei piange perché non riesce a trovarlo. Sei così giovane tesoro, che ne dovrai baciare di rospi, prima di trovare il principe.»
«Si… ma nonna, io gli volevo bene davvero. Lui era il mio desiderio quando chiudevo gli occhi e gettavo la moneta nella fontana. Avrei messo la sua felicità prima della mia, nonna.»
«Cara, lo so. L’amore a volte gioca questi brutti scherzi. Ma vedila in questo modo: quest’esperienza, non farà altro che fortificarti. Crescerai e tutto questo dolore lo ricorderai con un sorriso. Cosa pensi che la tua nonna non abbia mai pianto per amore? Certo che si! Ma ora, se ci penso, credo che senza quelle brutte esperienze, ora non sarei mai diventata quella che sono ora, ma soprattutto, non avrei mai conosciuto tuo nonno.»
«Hai ragione nonna. Un giorno anche io incontrò un uomo con il nonno e condividerò la mia vita assieme a lui. Litigheremo così spesso che a volte non ci guarderemo in faccia mentre siamo a tavola, ma quando arriverà la sera ed andremo a letto, mi abbraccerà, come se nulla fosse successo. Ho voglia di amare nonna.»
«Lo so cara, ma tempo al tempo. L’attesa aumenta il piacere, si sa. Se incontrassi l’uomo della tua vita al primo tentativo non ci sarebbe gusto. Certo, sarebbe meno doloroso, ma non potresti dire che l’hai cercato invano. Che non aspettavi altro che lui, che nessuno era come lui. L’uomo della tua vita arriverà, solo, non ora. Devi aspettare.»
«Aspetterò, nonna e quando lo troverò, non smetterò un secondo di amarlo.»
«Vedrai che sarà lui a non smettere mai di amarti. Noi donne, crescendo dimentichiamo quanto abbiamo sofferto prima di trovarlo, perché forse col tempo il dolore sparisce in un mare di felicità. Ma gli uomini, mia cara… gli uomini non dimenticano. Ricordano ogni tua lacrima e vorrebbero che fosse l’ultima. Sarà lui ad amarti ogni secondo.»
«Lo spero, nonna. Lo spero.»
 
Qualche mese dopo, la mia nonna morì. Si chiamò Teresa ed era una Donna, con la “D” maiuscola. Penso che non esista una donna più forte di lei e mai esisterà. Mi era sempre accanto e sapeva come tranquillizzarmi. Dopo la sua morte non ho più sorriso. Non sono più stata la stessa di prima e i miei genitori continuavano a ripetermelo. Come se rinfacciarmi le cose fosse la soluzione giusta. Mamma, si vede che non hai preso dalla nonna.
Il giorno del mio diciassettesimo compleanno i miei genitori mi regalarono una foto con lei. Piansi tanto. Era una delle ultime foto scattate assieme. Aveva gli occhi verdi come smeraldi, un sorriso che avrebbe allegrato chiunque, ma non me. Adoravo quel sorriso e non poterlo più vedere davvero mi spezzava il cuore. Avevo voglia di distruggere quella foto, urla, scappare, chiudermi in camera e piangere, ma non lo feci. Dissi solo «Grazie.». i miei genitori però, non risposero a parole, ma con lo sguardo di chi ha capito che dentro stai scoppiando. Poi lo sguardo si fece quasi impaurito e vidi mia madre porgermi tremante una busta verde, mentre mio padre le metteva una mano sulla spalla, come per darle coraggio. Non capivo cosa stava succedendo e presi quella busta con timore quasi.
Andai in camera e l’annusai. Come se una busta per le lettere potesse avere un profumo. E invece lo aveva. Profumava di Teresa. La nonna non usava profumi, non ne aveva bisogno. Lei stessa era profumata. Profumava di amore. Non so ben dirvi che odore ha l’amore, ma è così confortevole che me la strinsi al petto quella lettera. Mi sdrai sul mio letto e iniziai a piangere. Non riuscivo a smettere, sentivo tutto il dolore scoppiarmi dentro. Tutto quanto. Quel profumo aveva riportato alla memoria tutti quei mesi di tristezza e solitudine, tutti quei sorrisi mancati.
La sentivo, era vicino a me che come al solito mi accarezzava la mia ciocca destra. Piansi più forte. Avrei voluto fosse davvero accanto a me per tranquillizzarmi. Solo lei ci riusciva.
Qualche minuto dopo le lacrime rallentarono fino a cessare. Non avevo il coraggio di aprirla, ma dovetti. Sapevo che la nonna doveva dirmi qualcosa di importante, altrimenti non mi avrebbe mai lasciato quella lettera. Mentre aprivo la busta, il profumo si faceva più forte. E quando tirai fuori il foglio piegato e lo aprì, notai che alcune lettere erano sfocate.
Aveva pianto.
La mia bella e forte nonna aveva pianto scrivendomi quella lettera e mi si strinse il cuore. Non l’avevo mai vista piangere. Nemmeno quando il nonno morì. Ripeteva sempre che lui era lassù ad aspettarla e che lo amava così tanto che non aveva paura di morire, perché sapeva che c’era lui lì per lei. Ma quando lo nominava, io vedevo i suoi occhi. Notavo la luce in quegli smeraldi. Lei non piangeva fuori, ma dentro. Il suo cuore era colmo di lacrime, ma nessuno capiva, tranne me. Infatti ogni volta andavo vicino a lei e le dicevo «TI amo, nonna.» e lei, per risposta, si baciava due dita le portava vicino al mio cuore. Era il nostro segreto.
Guardai il foglio con attenzione prima di iniziare a leggere. Aveva la scrittura elegante della nonna. Mi ripeteva sempre che quando andava a scuola lei la scrittura era importante, era una materia e credeva fosse stata una scelta stupida eliminarla. “Una bella scrittura è una bella presentazione”, ripeteva sempre.
Inizia a leggere, con calma, facendo attenzione ad ogni singolo particolare.
 
Cara Maggie,
Quando leggerai questa lettera sarà il giorno del tuo compleanno e credimi se ti dico che mi piange il cuore al pensiero di non essere lì con te a festeggiare con te, mangiando la torta alla crema che ogni anno tua madre prepara per te e che anche se non ci piace, la mangiamo, perché ci piace il suo sorriso.
So che mi detesterai per quello che ti ho fatto, ma dovevo. Non volevo passare il nostro ultimo anno assieme pensando che quel giorno forse sarebbe stato l’ultimo. No, non potevo tesoro. Così ho deciso di scriverti una lettera e di raccomandare a tua madre di dartela il giorno del tuo compleanno.
So che adesso ti sentirai sola, piangerai, il cuore ti scoppierà, ma credimi tesoro quando ti dico che quando piangi, quando dentro di te urli il mio nome, io sarò lì, accanto a te. Io ci sarò sempre per te, anche da quassù. Non ti lascerò mai piccola mia, nemmeno quando Dio mi avrà portato via con sé.
Voglio dirti che tu sei il mio specchio. Io e te siamo uguali e so che un giorno diventerai una donna forte e coraggiosa. La vita ti metterà alla prova e tu ti dimostrerai all’altezza di tutto. Arriverà il giorno in cui sorriderai ancora. Perché si, lo so che non sorridi più piccola peste. Lo so. Siamo uguali io e te. Ma Tesoro, non preoccuparti che col tempo tutto questo dolore sparirà in un mare di felicità e troverai l’uomo che ti amerà ogni secondo, istante, proprio come hai sempre sognato.
Voglio che tu mi faccia un favore: devi esaudire alcuni miei desideri che non sono riuscita mai ad avverare.
  1. Devi farti un tatuaggio! Io non ho mai avuto il coraggio, ma mi sarebbe piaciuto tatuare l’iniziale di tuo nonno sul polso, circondato da un cuore. Lo amavo tanto, lo sai. Ovviamente non pretendo che tu ti tatui l’iniziale di tuo nonno, fai ciò che vuoi, tesoro mio!
  2. Devi entrale nel Grand Hotel che c’è in centro città, andare alla reception, schiacciare il campanellino e urlare «Lo compro!». Oh tesoro, lo sai che la tua nonna è sempre stata una squinternata!
  3. Devi salire il grande monte fino in cima e quando sei arrivata urlare una frase, una che ti rispecchi o che descriva il tuo stato d’animo! Penso sarebbe stato perfetto per me quando ho perso tuo nonno. E’ uno sfogo.
  4. Io e te cantavamo sempre a natale, ricordi? Ho sempre sognato cantare davanti a un pubblico e io ora vorrei che tu cantassi per me. Canta qualunque cosa, tesoro mio, ma fallo, con tutto il tuo amore.
  5. Vorrei che tu andassi a vedere il papa e pregassi per me. Io non ho mai visto il papa, tuo nonno non era molto religioso e non mi ci ha mai portata, ma tu puoi andarci, mia cara. Prega per me.
  6. Avrei sempre valuto un grande collage di foto da appendere in camera, che ne dici di provarci?
  7. Sai che tua nonna è una vera artista, ho studiato per imparare a dipingere e ho pregato per anni i miei genitori che mi lascassero dipingere la mia camera, ma non si poteva. Provaci tu tesoro, dipingi per me la tua camera.
  
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