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Autore: bradorable    11/07/2014    3 recensioni
Raccolta di One Shot/Flashfic
Slash! se non ti piace il genere, non entrare.
1.Holding hands
2.Cuddling somewhere
3.Gaming/watching a movie
4.On a date
5.Kissing
6.Wearing eachothers’ clothes
7.Cosplaying
8.Shopping
9.Hanging out with friends
10.With animal ears
11.Wearing kigurumis
12.Making out
13.Eating icecream
14.Genderswapped
15.In a different clothing style
16.During their morning ritual(s)
17.Spooning
18.Doing something together
19.In formal wear
20.Dancing
21.Cooking/baking
22.In battle, side-by-side
23.Arguing
24.Making up afterwards
25.Gazing into eachothers’ eyes
26.Getting married
27.On one of their birthdays
28.Doing something ridiculous
29.Doing something sweet
30.Doing something hot
[TRADLEY, WHAT ELSE?]
Genere: Fluff, Romantico, Sentimentale | Stato: in corso
Tipo di coppia: Slash | Personaggi: Bradley Simpson, Tristan Evans
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno
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Prompt #1:

Holding Hands

 

Pairing: Tradley
Rating: verde
Parole: 744


Connor si sta sistemando il basso sulle spalle e James accorda la sua amata chitarra, la Gibson – il suo gioiellino – che ovviamente può toccare solo lui.
C’è eccitazione nell’aria, succede ogni volta prima di iniziare un’esibizione e non importa quante centinaia ne faranno, Brad è sicuro che non si abitueranno mai.
E ne è convinto perché, così come tutti gli altri, si sente ancora lo stesso ragazzo di qualche mese prima, quello che tra una risata e una Coca-Cola, scriveva nella sua veranda canzoni con James, canzoni come
She Was The One o Wild Heart, che ora cantano centinaia di persone.
La musica ha sempre significato tutto per Bradley, ma quando James, quel ragazzo dannatamente attraente per di più, lo aveva contattato per proporgli di formare una band, mai avrebbe pensato di arrivare fino a questo punto.
Non che siano i nuovi One Direction a livello di popolarità, ma i The Vamps nel loro piccolo spaccavano, e anche tanto.
Brad sta praticamente vivendo un sogno ad occhi aperti: le folle di fan che acclamano i loro nomi e le loro canzoni, servizi fotografici, interviste, le giornate passate in studio di registrazione o in giro per il paese, ma se c’è una cosa che più di tutte ha veramente sconvolto la sua vita, quella è stata l’arrivo di Tristan Oliver Vance Evans.

Appena il biondo sfiora i suoi pensieri – solo in modo più spiccato perché andiamo, è praticamente sempre nella sua testa – lo cerca subito con lo sguardo come alla ricerca di aria.
Lo trova a giocare con le sue bacchette e intento con gli altri dello staff a fare quello che più gli riesce meglio, dopo suonare la batteria: far ridere la gente.
Ha come un dono naturale, e su Bradley l’effetto sembra moltiplicato per mille fin dal primo momento, fin dalla prima battuta, in modo quasi imbarazzante.
Si ferma a contemplarlo ed è come se non riuscisse più a respirare correttamente.
Non riesce a fermarsi nemmeno quando Tristan si gira, probabilmente sentendosi osservato, e gli sorride piegando appena la testa di lato.
Lo raggiunge velocemente con poco più di due falcate, e Bradley storce il naso perché non gli è mai piaciuto che avesse le gambe
così più lunghe delle sue nonostante fosse solo di un anno più grande, e si siede accanto a lui su quella panca dove, in teoria – distrazioni permettendo – il riccio dovrebbe aver già accordato la sua chitarra.
«Ciao» lo saluta il biondo, proprio mentre due ragazze dello staff li chiamano e fanno segno di avvicinarsi al palco.
Avrebbero iniziato tra poco meno di due minuti.

Tristan fa per alzarsi ma si blocca quando vede il riccio non aver intenzione di seguirlo.
Brad deglutisce appena e si accorge di essere davvero agitato, perché
diamine, c’è davvero tanto gente là fuori, e le aspettative su di lui sono tante, lo sono sempre.
Un brivido gli percorre la schiena quando i suoi occhi si scontrano con quelli di Tristan, una collisione infinita tra marrone e azzurro, e trova l’aria nascosta da qualche parte nei polmoni per riuscire a parlare.

«Andrà bene?» sussurra insicuro cercando un’ancora di salvezza o qualsiasi tipo di aiuto negli occhi dell’altro. Anche se quell’aiuto in lui lo ha già trovato miriadi di volte.
«Andrà sicuramente bene, sei il cantante migliore che io conosca Bradley» e Dio quanto ama quando lo chiama con il suo nome intero.
E’ talmente intento a perdersi nei suoi occhi azzurri che sente solo dopo la presa sulla sua mano e le dita di Tristan perfettamente intrecciate tra le sue.
Brad sussulta per l’improvviso contatto e la mente gli si svuota.
Niente più urla, niente più band, niente più angoscia. Tristan, solo Tristan.
E’ tutto quello che vede.

Il riccio gli stringe più forte la mano e sorride smagliante come un tacito ringraziamento.
Lo sguardo di Tristan si addolcisce ancora di più, può leggere nei suoi occhi tutto l’amore e la dedizione che prova nei suoi confronti e che il moro non si riesce proprio a spiegare. «E poi siamo noi due, cosa non possiamo affrontare? » e il cuore di Brad si ferma.
L’ha detto in un sussurro, perché il biondo non è solito dire cose del genere e Brad lo sa bene.
Ma Tristan è anche questo, può stupirlo quando meno se lo aspetta. Può incasinargli la testa e liberargliela insieme.
Può confonderlo e farlo sentire sicuro come mai in vita sua.
Sicuro di tutto come lo è in quel momento.

  
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