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Autore: Princess Kurenai    11/07/2014    1 recensioni
[Tiger&Bunny!AU | AoKaga] Il rapporto tra Aomine e Kagami si poteva definire con una semplice parola: impossibile.
I motivi erano tanti - e, sinceramente, anche infantili -, ma nessuno dei due era disposto a mettere da parte l’ascia di guerra e a collaborare.
Avevano un carattere simile e mentre Kagami vedeva Aomine come un pallone gonfiato - « Solo perché è in grado di accumulare tanti punti durante il programma, non significa di certo che sia il migliore! Posso batterlo come e quando voglio!», diceva Taiga -, Daiki non riusciva ad accettare che quell'idiota fosse entrato nel 'loro gruppo'.
Genere: Comico, Introspettivo | Stato: completa
Tipo di coppia: Shonen-ai | Personaggi: Daiki Aomine, Taiga Kagami
Note: Cross-over, What if? | Avvertimenti: nessuno
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Titolo: Underwear
Fandom: Kuroko’s Basket
Personaggi: Aomine Daiki, Kagami Taiga
Pairing: AoKaga
Genere: Introspettivo, Comico
Rating: SAFE
Avvertimenti: OneShot, Leggerissimo Shonen ai, Alternative Universe (AU)
Conteggio Parole: 1510
Note: 1. Fic proveniente dal mio askblog Sharara ☆ Goes On per il prompt: Kurobas. SuperheroesAU. Kagami: "Ti vuoi rivestire?!"; Aomine: "Io quelle mutande sopra il costume non le metto!"; Kagami: "Almeno rimettiti le mutande!!" (va bene anche solo superheroes).
2. Il “Superheroes!AU” è diventato un “Tiger&Bunny!AU” ma non solo: mi ha fatto ideare un intero universo che, in questi mesi, vedrà la luce come longfic ù_ù quindi questa è solo un’introduzione ù_ù
3. Shadow Tiger e Black Scorpio non sono altro che i nomi da “eroe” di Kagetora Aida e Katsunori Harasawa (il coach della Touou). Così come Thunder Beast è quello di Kotaro Hayama (ma no X°D).
4. Non betata! Quindi se vedete degli errori perdonatemi çAç



Il rapporto tra Aomine e Kagami si poteva definire con una semplice parola: impossibile.

I motivi erano tanti - e, sinceramente, anche infantili -, ma nessuno dei due era disposto a mettere da parte l’ascia di guerra e a collaborare.

Avevano un carattere simile e mentre Kagami vedeva Aomine come un pallone gonfiato - « Solo perché è in grado di accumulare tanti punti durante il programma, non significa di certo che sia il migliore! Posso batterlo come e quando voglio!», diceva Taiga -, Daiki non riusciva ad accettare che quell'idiota fosse entrato nel 'loro gruppo'.

Perché ‘loro’ erano sempre stati in sei sin dall’inizio. I prescelti, chiamati la Generazione dei Miracoli, che grazie alle loro abilità superiori a quelle degli altri eroi, avevano il compito di proteggere Tokyo.

Erano una squadra, e anche se talvolta avevano i loro problemi 'interni' - perché alle volte era impossibile riuscire ad andare d'accordo con Midorima -, niente poteva cambiare quello che erano: un team imbattibile.

Avevano superato tutti gli altri eroi delle passate e presenti generazioni, ed erano così famosi e forti che era stato addirittura creato un programma televisivo. Una sorta di reality-show con un sistema di punteggi - volti ad eleggere il migliore tra loro -, che li seguiva passo passo durante le loro gesta.

Erano diventati un vero e proprio fenomeno mediatico e quella notorietà aveva anche contribuito ad abbassare notevolmente la criminalità di Tokyo.

Di conseguenza, per come la vedeva Aomine, il loro era un gruppo chiuso, e non era proprio in grado di vedere di buon occhio il nuovo compagno di Kuroko. Ovviamente, né lui né Kagami, potevano negare le abilità dell'altro - inoltre, sulla carta Taiga era 'come loro' visto che possedeva anche lui quell'abilità chiamata Zone -, ma non erano proprio in grado di collaborare... neanche con gli sponsor.

Infatti, pur essendo nella norma l'essere chiamati a fare dei servizi fotografici o delle pubblicità - Aomine era solito lavorare da solo, mentre Kagami veniva coinvolto con il suo compagno, Kuroko -, quella volta si ritrovarono loro malgrado a dover 'collaborare'.

La rivalità tra Blue Panther e Wild Walker - le identità che proteggevano la loro vita reale -, vendeva e affascinava gli spettatori.

Tutti attendevano di vedere i due nella stessa inquadratura e di godere dello spettacolo dato dai loro poteri che - altra cosa che si aggiungeva alla lista dei motivi per i quali non si sopportavano - erano 'particolarmente' simili.

Aomine infatti era così veloce da aver surclassato le abilità di Thunder Beast - un eroe del team precedente al loro e che ormai veniva definito quello dei 'Re Senza Corona'. Mentre nella Zone, l'abilità che aveva reso famosa la Generazione dei Miracoli, era in grado per cinque minuti di utilizzare delle fiamme - caratterizzate da un blu elettrico - come arma.

Invece Kagami, pur non avendo i riflessi di Daiki, aveva l'abilità di muoversi così rapidamente da riuscire a dare quasi l'impressione di potersi spostare senza toccare la terra. E come Aomine, nella Zone, poteva utilizzare come arma delle fiamme scarlatte.

Insieme avrebbero potuto creare un team imbattibile, ma sfortunatamente non erano proprio in grado di collaborare, e gli sponsor per trarre maggiori guadagni su quella situazione si erano ritrovati ad insistere con le manager dei due giovani pur di averli insieme nelle vesti dei vecchi eroi - una sorta di commemorazione per la storica squadra di eroi giapponesi che avevano protetto Tokyo una ventina d’anni prima.

La tensione tra i due si rivelò sin da subito palpabile, ma entrambi cercarono di ignorarsi e di non fare inutili scenate... soprattutto quando si trovarono faccia a faccia negli spogliatoi.

Inizialmente nessuno dei due diede troppo peso agli indumenti che avrebbero dovuto indossare - che altro non erano che la riproduzione dei costumi di Black Scorpio e Shadow Tiger, gli eroi che avrebbero dovuto interpretare -, né prestarono attenzione alle spiegazioni che le loro manager, Momoi ed Alex, cercarono di dare loro prima di andarsene.

Si limitarono a guardarsi in cagnesco, ansiosi di far finire quella farsa al più presto e tornarsene a casa. Di conseguenza, quando finalmente le due manager abbandonarono gli spogliatoi - Kagami fu quasi costretto a spingere Alex fuori dalla stanza pur di non doversi spogliare davanti a lei -, Aomine si privò senza alcun pudore della camicia e dei pantaloni, ghignando subito nel notare l'imbarazzo dell’altro.

« Ti piace quel che vedi, Bakagami?», domandò senza nascondere la propria soddisfazione, decidendo anzi di continuare a giocare quella partita solo ed esclusivamente per mettere l'altro a disagio - si ricordò addirittura le parole con le quali Tetsu aveva descritto Kagami: facilmente imbarazzabile.

« Stronzate, Ahomine», ringhiò prontamente Taiga, mostrando i denti in una smorfia e cercando al tempo stesso di concentrarsi sui piccolissimi bottoni della sua camicia e non sulle dita di Aomine che, lente, avevano percorso gli addominali per iniziare poi a giocare con l’elastico dei boxer.

« Sei sicuro?», insistette l’altro, continuando a stuzzicarlo prima di abbassare l’intimo con un unico movimento fluido che, come era prevedibile, fece arrossire Kagami fino alla punta delle orecchie.

« Si-sicurissimo!», esclamò il ragazzo dopo qualche esitazione, dandogli rapidamente le spalle e strappando a Daiki una roca risata, « Ma ora piantala, idiota! E rivestiti! Dobbiamo lavorare!», insistette subito dopo, sperando stupidamente di non far notare all’altro eroe l’acceso rossore che si era dipinto sul suo volto.

« Sei imbarazzato?», ribatté Aomine, prendendo con tutta calma il costume. Kagami non riuscì a rispondere - non era certo di riuscire ad utilizzare delle parole comprensibili -, ma fortunatamente Daiki non fiatò, dandogli il tempo di riprendere un po’ di coraggio.

« Allora ti vesti sì o no? Stai per caso cercando di sedurmi, Ahomine?», ringhiò alzando la voce, voltandosi verso l’altro eroe per fronteggiarlo - poteva farcela, doveva solo tenere lo sguardo sul viso di Aomine.

« Che stronzate vai dicendo?! Io sedurti? Ma sei pazzo?», esclamò stizzito Daiki, tornando improvvisamente alla realtà e lanciando su una sedia il costume con un gesto nervoso.

Kagami aprì bocca, continuando a tenere gli occhi sul volto dell’altro e non sul corpo nudo - ma lì in Giappone non esisteva più il pudore? O era lui ad avere una mentalità arretrata?! -, tuttavia prima di poter controbattere, Aomine riprese a parlare.

« Non mi metterò mai quel costume», dichiarò con un tono vagamente infantile che riuscì a confondere Taiga.

Neanche volendo Kagami era certo di riuscire a capire Aomine, ma non riuscì ad impedirsi dall’esclamare un esasperato: « Che diamine ti prende?!»

« Io quelle mutande sopra il costume non le metto!», rispose Daiki, mostrando con rabbia - e forse un po' di imbarazzo - un paio di mutande blu scuro che, secondo le istruzioni che Momoi aveva previdentemente lasciato appese con un post-it sul costume, dovevano essere indossate sopra e non sotto la calzamaglia.

Aveva sempre pensato che i costumi della 'vecchia generazione' fossero un po' ridicoli - tutine attillate e poi le mutande sopra la calzamaglia -, ma solo in quel momento si ritrovò a realizzare di doverne indossare uno.

Taiga, dalla sua, avrebbe davvero voluto dargli di nuovo dell'idiota o quanto meno prenderlo in giro, ma il fatto che Aomine fosse ancora nudo continuava a metterlo in imbarazzo.

« Almeno rimettiti le tue di mutande!», ribatté sperando di farlo rivestire, ricevendo però in risposta un’occhiataccia che si trasformò lentamente in malizia.

« Non hai mai visto un uomo nudo?», domandò Aomine, decidendo di dimenticarsi del costume, « O sono solo io che ti faccio questo effetto?», aggiunse, avvicinandosi lentamente a Kagami.

« Dalla tua bocca escono sempre e solo stronzate, Ahomine», rispose Taiga, facendo istintivamente un passo indietro.

« Guardami», ghignò Daiki con malizia, studiando con malcelata soddisfazione il rossore sul viso dell’altro.

« Hai tanta voglia di essere ‘ammirato’ da me?», sbottò a quel punto Kagami, ritenendosi a sua volta compiaciuto nel notare un lampo di imbarazzo attraversare gli occhi di Aomine.

« Chi è che sta dicendo stronzate ora?»

Si scrutarono per in cagnesco, pronti ad azzannarsi alla prima provocazione.

« Pensa a metterti quel maledetto costume, idiota! Dobbiamo lavorare», tagliò corto Taiga. Sentiva tutto il suo corpo fremere ma non era certo di capire quale fosse il motivo- poteva essere a causa della vicinanza di Aomine o anche per la voglia di spaccargli la faccia… ma era sicuramente più semplice dare la colpa alla loro incompatibilità che ad altro.

« Altrimenti?», lo sfidò prontamente Daiki, leccandosi le labbra.

« Altrimenti… dovrò finalmente farti vedere chi è il più forte tra noi due», dichiarò Kagami con più sicurezza, togliendosi finalmente la camicia, pronto a fronteggiare il suo avversario.

Ovviamente Aomine non si fece pregare dinnanzi a quella provocazione - non aspettava altro che mettere in riga quel tipo da quando l’aveva conosciuto -, e dimenticando completamente il servizio fotografico, e la propria nudità, entrambi si lasciarono andare a quella che tutti e due avrebbero definito una ‘rissa vecchio stile’.

Di certo l’occhio nero di Kagami e i lividi di Aomine potevano essere visti come dei ‘trofei’ più che onorevoli per i due ragazzi… ma sicuramente entrambi non avrebbero mai dimenticato l’imbarazzo nel farsi trovare l’uno sopra l’altro, in una posizione decisamente compromettente, dalle loro manager e dai rappresentanti degli sponsor attirati negli spogliatoi a causa dei rumori che erano giunti fino al corridoio.

   
 
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