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Autore: Touma    30/08/2008    4 recensioni
"All'inizio l'aveva lasciata fare, ci si trovava bene con lei. Finalmente una che badava alla sostanza e non alla forma... una che aveva forme lei stessa, altro che quelle anoressiche di Konoha...una che se aveva qualcosa da dire o da ridire, non perdeva tempo coi silenzi, con le mezze frasi, col 'dico-non dico'. Una che parlava chiaro. Ma ora...si era accorto di non riuscire più a sopportare la situazione che si andava creando." Shikamaru è sulla strada per realizzare le sue aspirazioni, eppure non è per niente soddisfatto...sente che gli manca qualcosa...cosa gli "ronza" per la testa?
Genere: Romantico, Introspettivo, Sentimentale | Stato: completa
Tipo di coppia: non specificato | Personaggi: Temari, Ino Yamanaka, Kiba Inuzuka, Shikamaru Nara, Tenten
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno
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Pretty fly for a white fly
Che palle.
Sempre qui, in questo postaccio secco, brullo, pieno di gente più incazzata di me. Forse a mia madre piacerebbe il fatto che i panni si asciugano subito, al vento di qui. Ma io non ne posso più. Mi hanno imbottigliato una volta qui, e siccome è "andata bene", sono anni che mi fanno fare avanti e indietro tra il mio villaggio pieno di matti e questo pieno di assassini.
"E' un incarico tranquillo, no Shikamaru? Proprio come piace a te!"
Eh sì, caro quinto hokage...tanto mica mi rifiuto, che poi mi mandate a far tattiche di guerriglia in qualche altro posto sperduto. Ok, non me ne va bene una e me lo merito pure, perchè non mi so imporre. Però che palle. Non indoratemi la pillola facendomi credere che è quello che è più giusto per me, che sono cose che chiedo io. Quasi quasi mollo tutto e mi metto a fare il pescatore di fiume. Oppure...boh. Che palle, però. E pure Chouji ci si mette, con le sue strepitose lettere. Da come scrive non si capisce mai se è contento o meno delle cose che succedono a Konoha. E non mi fa mai capire niente, neanche quando è importa...macchè importante, è una cazzata, chissà che ha visto, e poi a me che mi frega.
Certo però, che questo è proprio un posto di merda...per trovare un pò d'erba e fresco devo farmi sette chilometri di sabbia a perdita d'occhio. Che seccatura.
"Hey, piagnone!"
No. Dio, no. Mi ero appena seduto. Neanche sdraiato, seduto.
"Sapevo di trovarti qui..."
"Sono appena arrivato, infatti...non è che mi hai seguito?"
"Può darsi..."
"Che c'è, vuoi farlo sotto le palme? Però oggi non c'ho voglia..."
L'unica cosa che salvò un paio di denti del ragazzo fu una sottile ombra, che andò a bloccare il braccio della ragazza.
"Giornata difficile, Nara?"
"Decisamente"
Lo sguardo di Temari passò dall'arrabbiato al rassegnato.
"Dovresti rilassarti un pò...dovresti guardare le cose secondo una prospettiva diversa, non capisco di che ti lamenti, a dirla tutta..." la bionda si ricompose, sedendosi stranamente composta -almeno rispetto al solito- al fianco del chunin.
"Mi lamento del fatto che ho troppe mosche che mi ronzano intorno, e tu sei proprio un moscone fastidioso, ultimamente"
"Stronzo...ma quando cresci? Se solo superassi l'esame da jonin potresti dedicarti all'allenamento di altri ragazzi e ai lavori d'ufficio, volendo... e metteremmo su famiglia, come hai sempre desiderato...e come vorrei anch'io. Sai quanto verrebbero forti i nostri figli?"
"Temari, quanto corri! Solo perchè scopiamo non è che sei diventata mia moglie, eh? Che ne sai davvero di cosa voglio?"
"Tsk...me l'hai detto tu...una vita tranquilla, una moglie fedele, dei figli, nessun problema...io sono tutto quello che dici di desiderare, perchè allora fai così?"
"Ma lasciami in pace, non hai capito un tubo...e oggi mi girano."
Decisamente, lui non era in giornata.
Ma per sua fortuna, lei invece quel giorno era di buon umore.
"Forse non so cosa vuoi...so però cosa è meglio per te, e per noi. E so che in fondo ti piace farti comandare a bacchetta. Gioca pure a fare il ribelle, Nara. Ma non ti riesce bene. Oramai il tuo destino è qui."
Un sorriso sardonico, sicuro si dipinse sul volto di Temari. Shikamaru era suo, l'aveva deciso da tempo, da tanto tempo. E quello che voleva, lei lo prendeva. E il piagnone lo desiderava con tutta se stessa. E non c'era bisogno di usare le maniere forti. Per lei era tutto collegato, una catena oramai prescritta di eventi che doveva andar bene ad entrambi, lei ne era convinta. E non si sentiva presuntuosa, no. Si sentiva sicura di sè, abbastanza sicura per entrambi, addirittura.
Dopo attimi interminabili di silenzio, Shikamaru sbottò, come un fiume in piena, stupendo la ragazza e anche sè stesso.
"Sì, eh? E chi l'ha deciso? Mio padre? Tuo fratello? Te? La mia opinione conta ancora qualcosa o sono sempre una pedina su una scacchiera? Dove mi mettete sto, sempre. Perchè tanto non mi lamento. Ora però mi sono proprio rotto."
Temari si rialzò, e tornò al suo classico atteggiamento.
"Forse il caldo di questi giorni ti ha dato alla testa. Non ti ci sei ancora abituato al clima di qui, dopo tutti questi anni? Farai bene a farlo, per il futuro..."
"Non lo so. So solo che non mi devi rompere le palle con 'sta storia del matrimonio."
"Shikamaru, fai pace col cervello."
Mentre si allontanava, l'aveva chiamato per nome. Vuol dire che l'aveva fatta arrabbiare.
Mai fare arrabbiare una come Temari. Mai fare arrabbiare Temari.
Lei sapeva essere terribile, volendo. Per non parlare dei fratelli...Kankuro tutto era, fuorchè un tipo rassicurante. E il Kazekage?
Shika aveva vissuto insieme a Naruto il terrore per quel ragazzino, diversi anni prima.
Solo che poi il biondo era diventato suo amico, lui no...anche se sembrava sempre calmo e compassato ora, sapeva benissimo che per la sorella non avrebbe esitato a...beh, meglio non pensarci.
Si rese conto di essere stato sgarbato, più del solito. Ma ultimamente Temari era diventata davvero una di quelle mosche che ti viene a passeggiare sul naso mentre dormi, o meglio ancora, tenti di dormire.
Ma lasciami in pace...
All'inizio l'aveva lasciata fare, ci si trovava bene con lei. Finalmente una che badava alla sostanza e non alla forma... una che aveva forme lei stessa, altro che quelle anoressiche di Konoha...una che se aveva qualcosa da dire o da ridire, non perdeva tempo coi silenzi, con le mezze frasi, col "dico-non dico". Una che parlava chiaro.
Ma ora...si era accorto di non riuscire più a sopportare la situazione che si andava creando.
La tranquillità è una cosa, l'essere trascinati dagli altri, un'altra. Forse aveva paura di "finire" come suo padre, dopo averlo tanto criticato... Lei era fin troppo gentile e materna con lui, alla fine...lo metteva a disagio, lo faceva sentire inutile.
Sentirsi arenati nel Villaggio della Sabbia, questa sì che è bella.
Tutte quelle attenzioni...
gli ricordavano anche quando Ino correva appresso a quel traditore.
Però in questo comincio a capirlo...a me ne dà fastidio già una, figurati a quel frocetto come gli davano fastidio tutte quelle galline...tutte quelle mosche che gli giravano intorno.
Compresa Ino che all'epoca era poco più di una bambina, ed ora invece...
Ino...che starà facendo, ora?
Sperava che Chouji, come al solito, avesse capito fischi per fiaschi.

"Hey, Nara, sveglia!"
"Mmmh..."
"Dai svegliati, dobbiamo partire, l'hai scordato?"
"Nnn..Ssssì...Zzzzz"
"Ho detto svegliati!"
Slap! Slap!
Ecco un bel modo energico per iniziare la giornata: due begli schiaffoni. Funzionano proprio come il caffè, ti svegliano e ti rendono anche nervoso. Però poi a bruciarti sono le guance, non lo stomaco.
"Oh, ma sei scema?"
"E' il tuo nuovo modo di dirmi 'Buongiorno, amore'? Vestiti, dai. Si torna a casa, non sei contento, crybaby? Se farai il bravo ti porterò al pascolo sul tuo prato preferito, dopo la missione."
"Ma quanto sei simpatica, Temari."

Il viaggio filò liscio, senza problema alcuno. A parte la bionda che non faceva altro che parlare dei preparativi per lo sposalizio fra loro due...
"Senti, io avrei deciso per quell'abito color pesca, mi stava proprio bene, no?"
"Che me la chiedi a fare la mia opinione, se poi tanto non conta? E questa ne è la prova."
"Cominci a piacermi, così grintoso, sai? Comunque te la chiedo perchè voglio che sia indimenticabile per entrambi quel giorno..."
"Oh, lo sarebbe"
"Oh, lo sarà" rispose ferma "ma non ho alcuna intenzione di costringerti. Lo faremo solo quando sarai finalmente convinto anche te. Hai solo bisogno di tempo, mio caro."
"Se lo dici tu..."

Alle volte basta mezza giornata per cambiare l'aspetto di un posto. Ma Konoha, in quattro mesi, non era cambiata di una virgola, di un cespuglio.
Sempre le stesse facce, le stesse occupazioni, la stessa aria nostalgica di un villaggio appositamente "perso" nella foresta, e sovrastato da un monte che te lo fa ritrovare senza possibilità di errore.
Mancavano ancora tre ore all'incontro con l'hokage, erano discretamente in anticipo.
Sarebbero di certo finiti in qualche bettola per un pranzo innaffiato di sakè se, in fondo all'angolo della via, non fosse sbucato il team Gai.
A TenTen brillarono gli occhi nel vedere insieme i due ragazzi, e riferì qualcosa all'orecchio di Lee, il quale dapprima arrossì, e poi farfugliò, balbettando, qualcosa. E nemmeno i suoi riflessi fulminei lo salvarono dal pestone al piede che gli diede la ragazza. Neiji, con noncuranza, fece spallucce, mentre i due gruppetti si avvicinavano.
La scenetta non era passata inosservata al duetto, naturalmente.
"Ciao, Shikamaru!" Lee, festoso come al suo solito, salutava il suo vecchio compagno.
"Salve" "Heilà" "Buongiorno..."
"Ciao, Lee, ciao, a tutti...di ritorno dagli allenamenti?"
"Sì sì, è stata una duuura giornata, oggi!" rispose con enfasi TenTen. "E voi? Solito debriefing con l'Hokage?"
"Già, fra qualche ora" rispose Temari "Per ora pensiamo solo a metter qualcosa sotto i denti, e nel frattempo parleremo dei nostri preparativi per le nozze, tra le altre cose, eheh..."
"Uh, davveroo?? Wow!! Fra quanto vi sposate?"
Mai...
"Oh, non c'è fretta, tanto qua non scappa nessuno, no, Nara? Ahahah!"
Ride. Ma che ti ridi, dico io?
La mora si avvicinò alla bionda, dal fianco opposto a quello in cui stava Shikamaru.
Ma perchè questa bisbiglia sempre? Che seccatura, 'ste donne.
"Uhm, Temari, allora posso rubarti una mezz'oretta? Posso? Vorrei un consiglio, in proposito...e a quanto pare te sei molto più avanti di me..."
Si accese una luce negli occhi della kunoichi di Suna: finalmente qualcuno che la prendeva sul serio!
"Uhm, va bene, perchè no... baby, vai pure a farti un giro per i fatti tuoi, ci rivediamo fra un'oretta...tanto so bene sotto quali nuvole trovarti...ma non sporcare il giubbetto di erba come al solito, eh!"
"Santo Dio, Temari...non parlare come mia madre!"
"Perchè no? Mi diverte prenderti in giro...a dopo!"
TenTen si girò verso Neiji. Il campione degli Hyuga accennò un sì con la testa, si voltò e prese ad andarsene. Lee, naturalmente, non aveva capito niente, e rimase fermo come un salame. "Lee, vai con Neiji dal Maestro Gai, avete da fare, non ricordi?"
"Uh?" mister sopracciglia non ricordava nessun impegno urgente. "ah, sì, vero!".
Che tonto, si è convinto da solo. Ma almeno ho un pò di compagnia femminile con cui spettegolare ora... Rimasto solo, Shikamaru ne approfittò per fare un giro...di tornare a casa a sentire le ramanzine dei genitori non se ne parlava, e sapeva per certo che Chouji non era al villaggio...la fame gli era passata poco prima, e non gli restò che il solito "pellegrinaggio" verso il suo prato preferito. Passeggiava lentamente, più del solito: gli sembrava di respirare meglio l'aria di Konoha, così, voleva farne incetta.
Ogni cosa sul percorso era, naturalmente, dove doveva essere: la posta, l'Ichiraku ramen, la clinica veterinaria Inuzuka, il negozio di fiori Yamanaka...troppo vicini, quei due stabili.
Soprattutto perchè aveva appena visto uscire di lì Kiba, tranquillo, con un pacchetto in mano, e Ino che lo salutava, allegra, sventolando la mano.
Ma allora Chouji aveva ragione! Voglio vederci chiaro. Non che me ne freghi qualcosa, ma voglio sapere.
La coerenza nei pensieri, Shikamaru l'aveva lasciata sulla scacchiera, in quel momento.
Aspettò che il cinofilo si perdesse in fondo allo stradone, e all'interno della clinica della sorella, per farsi strada verso la ragazza che, ancora sulla porta, ne approfittava per dare un colpo di scopa davanti al locale, pensierosa.
"Ciao, bionda"
"Shikamaru??! Quando sei tornato?"
"Ora"
"Che bello, mi sei venuto a trovare! Pensavo proprio a te, sai?"
"Ma dai! Non ci credo!"
"Perchè fai quella faccia, Shika?"
"Non che me ne freghi niente, ma ... da quant'è che esci con Kiba?"
"Esco...con Kiba? In che senso?"
"Non prendermi per il culo, Yamanaka..."
"Shika, mi...mi fai paura, ma che ti prende? Non ci vediamo da mesi e tu..."
"E io... e tu? Potevi almeno scrivermelo in una lettera, no?"
"Ma cosa dovevo scriverti, di grazia?" Dopo lo spavento iniziale, Ino aveva cominciato a reagire "che c'è, sei geloso di Kiba, forse?"
"Io? Naaa, è solo che ci rimango male se le cose le vengo a sapere da altri..."
"Altri? Cose?"
"Me lo aveva scritto Chouji che Kiba ti ronza sempre attorno, e ti ha accompagnato per negozi, la scorsa settimana..."
"Mmppfff..." per quanto tentasse di mantenere un'espressione accigliata, Ino non vi riuscì. "Mahahah!" solo una mano davanti alla bocca a rendere meno sguaiata la risata della ragazza dalla lunga coda. "Sei proprio uno scemo, Shika! Mwahahah..."
La mano sinistra del ragazzo si piantò, aperta, sul muro a fianco alla porta, a un paio di centimetri dal viso della ragazza. La scopa cadde di mano alla biondina con un tonfo sordo.
"Ti ho detto di non prendermi per il culo"
"Sì, è vero, mi sono vista diverse volte con Kiba la scorsa settimana...ed era qui anche poco fa, sai?"
"Sì, lo so, l'ho visto" lo sguardo accusatorio rivolto agli occhi della ragazza.
"Non ti avevo mai visto geloso, Shika...eppure, non vedo perchè dovresti esserlo. Chi è fidanzato, fra noi due, sei tu"
"Io non sono fidanzato proprio con nessuna"
"Ah, sì? Un uccellino, poco fa, mi ha chiamato dicendomi che ti stai addirittura per sposare, altrochè!"
"Spo..?" Tenten! "Se quell'uccellino si beve tutto quello che dice Temari, non sono affari miei..."
Shikamaru si staccò dal muro, e da quell'imbarazzante vicinanza...nervoso, si accese una sigaretta.
"Shikamaru, ti ricordi che la settimana prossima è il nostro compleanno, sì?"
"Certo che me lo ricordo, ma a questo punto, guarda, non so se vengo...e comunque quello non ce lo voglio!"
"Mh...guarda che per me invece quella può pure venire...tanto non temo concorrenza."
"Che vorresti dire?" la boccata di fumo era rimasta a metà. Per poco Shikamaru non si strozzò.
"Niente, niente...comunque non preoccuparti, ho organizzato tutto io, sapendo che per ora sei impegnato. Io invece ho un sacco di tempo libero, mi sono presa un congedo di due settimane apposta. E Kiba mi ha aiutato nel realizzare il tutto, visto che anche Chouji è impegnato. Ed è stato proprio Chouji a chiedere a Kiba di aiutarmi...con tutti i barbecue che si sono fatti hanno stretto amicizia, sai? Cos'hai capito tu, poi, non lo so..."
"Chouji mi ha scritto che ultimamente avevate fatto amicizia, e uscivate spesso insieme..."
"Beh, è vero. Ma mica poteva scriverti il perchè, volevo farti una sorpresa, scemo. Ma ora sono costretta a dirtelo, fai paura in queste condizioni, ahah. E se poi ti vede la tua fidanzatina e scatta una scenata? Dio ci salvi da quel manico di scopa!"
"Ino...tu..." Qualcosa era scattato dentro Shikamaru. Come quando realizzi una cosa talmente semplice che non puoi far altro che arrenderti all'evidenza, e ti senti un idiota per non aver visto prima una cosa che hai avuto davanti per una vita.
"Però...se non vieni alla festa ti uccido, Shikamaru." Ino lo prese per il bavero del giacchetto, rivolgendogli un convincente finto sguardo assassino. "Oppure, semplicemente, senza di te la festa non la faccio. Non è divertente. Ti sta bene?" Lo sguardo killer divenne un sorriso sincero. "E ad ogni modo, non credo che Kiba abbia intenzioni strane. Certo, per quanto sono bella, non lo escluderei...ma io di certo non ne ho."
Hai fatto tutto questo...per me...e neanche me lo volevi dire...non ti sei fatta un regalo facendolo passare come una cosa per me...quanto sono idiota.
"Ino...io..."
"Ino, tu, Ino, io...ti hanno morso la lingua, Shikamaru? Oggi non ti riconosco proprio..." fece la ragazza con fare furbetto, per interrompere l'imbarazzo di entrambi.

"Ecco, sapevo che ti avrei trovato qui, non trovandoti spaparanzato sul tuo stupido prato!"
Una voce tuonò, pochi metri indietro.
Sai sempre tutto, tu... pensò Shikamaru, voltandosi seccato.
"Ti ricordo che abbiamo da fare, non siamo venuti in visita parentale" disse la bionda color cenere con tono da ramanzina "o ho interrotto qualcosa?" esclamò sottovoce, all'indirizzo della bionda color oro.
"Sì, Temari, questo" Shikamaru gettò la sigaretta senza troppi riguardi, e piantò nuovamente la mano contro il muro a fianco a Ino, cingendola però stavolta per il fianco opposto, e baciandola. Con semplicità, come se fosse la cosa più naturale del mondo, senza ostentazione.
"Aaaargh!"
Ino restò imbambolata, ad occhi aperti, per più di un secondo. Poi, qualcosa la lasciò andare...e chiuse gli occhi, come li aveva chiusi il ragazzo fin dal primo flebile incontro delle loro labbra.
Staccandosi, Shikamaru guardò con altrettanta semplice intensità negli occhi di Ino, e poi esordì con un "Abbiamo appena scoperto qualcosa che non sapevi, eh Temari? Ma, sai, non lo sapevo neanch'io...fino a cinque minuti fa. E ti devo ringraziare, perchè venendo fin qui mi hai evitato la grossissima seccatura di dare non una, ma due spiegazioni a due ragazze differenti".
Furente, Sabaku no Temari per la prima volta in vita sua non seppe replicare a qualcuno.
Stringendo i pugni, corse nella direzione opposta all'inconcepibile scena a cui aveva assistito.
Ecco, questi sì che erano guai grossi per Shikamaru. Chissà che casino ora a Suna. Una gran bella seccatura, fra un paio d'ore, e fra un paio di giorni. E chi se ne frega.
"Shi...shikamaru...guarda... guarda che se l'hai fatto solo per far ingelosire Temari, non..."
"Non me ne frega un cazzo di Temari. Solo perchè la rispetto come persona, me la devo sposare? Il fatto che mia moglie non debba essere nè bella nè brutta mica vuol dire che devo prendermi la prima che passa e mi si appiccica come un francobollo..."
"Se è per questo, a me mi conosci da ancora più tempo..."
"Naaa...mi...mi sei mancata, questa è la verità. Solo che non riuscivo a capirlo. Però...più cresco e più il mio desiderio mi sta stretto. Stare tranquillo non vuol mica dire che devo limitarmi. E fare come tutti mi dicono che è giusto, naturale...
"E che vuoi di più dalla vita?"
Eccolo fare il verso a fin troppe persone che non lo avevano capito, fino a quel momento.
"Di sicuro Temari si incazzerà parecchio. Ma almeno su una cosa, nella mia vita, voglio decidere io. E sappi che non scelgo te perchè sei un'alternativa "facile", tutt'altro. Tu sei una gran rompipalle, altrochè. Shikamaru di qua, Shikamaru di là...mi fai trottare, però mi fai sentir vivo, non obbligato. Ma non farmi stare sempre lì a spiegare tutto..." concluse il chunin, guardando in basso e grattandosi la testa.
"E chi le vuole sentire le tue chiacchiere, figuriamoci..." sorrise infine la ragazza. "Solo...dici di non volerti limitare, e allora perchè proprio me che sono la prima ragazza che hai conosciuto? Potresti incontrare centinaia di ragazze nel mondo, se solo volessi..."
"Ah, eddai, che scatole, vuoi proprio farmi imbarazzare...il punto è...che voi donne siete proprio una gran seccatura, e vi divertite a ronzare attorno a noi maschi come tante mosche, e non provare a negarlo."
"Ma.."
"Dì pure che sono un misogino, ma per me è così."
Con quella frase aveva tappato la bocca a Ino prima ancora che avesse iniziato a controbattere...beh, una ragazza vanitosa come Ino non accetta di buon grado di essere paragonata ad un insetto, di solito.
"Beh, se proprio devo farmi ronzare attorno, voglio che non sia una mosca qualunque. E tu sei di certo unica, Ino. Una vera e propria mosca bianca. E non voglio che voli lontano da me"
L'espressione della ragazza era un misto di stupore e incredulità. Era al contempo stranita e, in fondo, divertita. Non capiva quanto Shikamaru scherzasse e quanto dicesse sul serio.
Il ragazzo decise di avvalorare la sua tesi. La prese per mano e le sussurrò all'orecchio qualcosa. Ino non ci pensò due volte. Prese le chiavi del negozio dalla tasca, rigirò il cartello "torno subito" e chiuse la porta dietrò di sè.
Quella TenTen...parlare all'orecchio serve davvero a qualcosa, allora. 'Ste donne...
Mano nella mano, corsero insieme senza dirsi niente, a grandi balzi, verso "il solito posto". Giunti lì, Shikamaru, come suo solito, si sdraiò sull'erba, accavallando le gambe e congiungendo le braccia dietro la testa.
"Embè, Shika?" Ino era sorpresa di vedere quella scena così usuale, dopo premesse ben più originali. Forse era quasi delusa.
"Seccatura..."
"Eh?"
"Non è un vero pisolino senza mosche che ti si posano sul naso...ti dispiacerebbe ronzarmi attorno, come sai fare solo te, per, diciamo, i prossimi 70-80 anni?"
"Ma... quanto sei scemo?? Mwahahahah!!"
E rimasero lì a giocare, come bimbi, o come ultrasettantenni, per i successivi 70-80 minuti. O anni?

If I lay here
If I just lay here
Would you lay with me and just forget the world?

I don't quite know
How to say
How I feel

Those three words
Are said too much
They're not enough

I don't know where
Confused about how as well
Just know that these things will never change for us at all

(Chasing Cars - Snow Patrol)
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Buenasalve a tutti, e benvenuti!
Per prima cosa, chiedo perdono alle mosche nere per la non bellissima figura che Temari fa in questa fanfic: ma la mia è solo un'interpretazione.
Io, pur propendendo assolutamente per lo ShikaIno, non sono contrario a priori all'altra coppia. Solo, mi sembra funzioni di più questa, a lungo termine.
E ho imparato ad amarla, quindi, sorry u.u"
Anyway, respect!

Spero di essere riuscito nel mio intento, e di aver reso Shikamaru finalmente più IC rispetto alle mie precedenti fanfic, dove tendevo a dargli troppo di me stesso.
Per il resto, il tema credo si spieghi da solo, eheh. Eh sì, il titolo ricorda la canzone degli Offspring, ma mi piaceva l'assonanza, per il resto non c'entra assolutamente niente XD
Piuttosto, devo creditare una scena a David Bowie XD
Quella del bacio. Mi è venuta in mente ascoltando una sua canzone (ma nella versione di Bon Jovi, cercatela su youtube): "Heroes".
C'è una strofa che mi piace da morire:
"I, I can remember (I remember)
Standing, by the wall (by the wall)
And the guns shot above our heads (over our heads)
And we kissed,
as though nothing could fall (nothing could fall)
And the shame was on the other side
Oh we can beat them, for ever and ever"
"Io, io mi ricordo (Mi ricordo)
Lo stare in piedi, appoggiati al muro (appoggiati al muro)
E gli spari sopra le nostre teste (sopra le nostre teste)
E ci baciammo,
come se niente potesse accaderci di brutto (niente potesse accaderci di brutto)
E la vergogna stava dall'altro lato
Oh possiamo vincerli, ancora e per sempre"
E volevo troppo "viverla" riportandola su carta secondo la mia visione.


Ringrazio Rinoa81 per l'ispirazione e il beta reading, e le dedico la fanfic. Se la merita, perchè se non fosse per lei non avrei scritto un bel niente, a tutt'oggi.

Infine, una nota per ringraziare tutte le mie preziose lettrici, e coloro che hanno recensito la fanfic precedente:
Mimi18, Sakurina, eleanor89, WishfulThinking, Elwerien, celiane4ever, Hilly89, ryanforever.
Per i consigli, l'affetto, il semplice fatto che apprezzino quello che metto su carta. Grazie di cuore.


Per il resto, che dire se non
ShikaIno Rulez, ShikaIno Rocks, ShikaIno is Love!
Anyway, stay tuned & alla prox!
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[Naturalmente, i pg di questa fanfic sono tutti di fantasia, ogni similitudine con fatti o persone realmente accaduti, esistenti o esistiti è puramente casuale.
Naruto e tutti i suoi personaggi sono © Masashi Kishimoto/Kodansha/Tokyo TV/Panini Comics/ e ogni eventuale avente diritto, e sono usati al solo scopo didascalico e amatoriale, senza alcun fine di lucro.]

  
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