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Autore: Teal Eyes    11/07/2014    2 recensioni
Dal testo:
"Certe volte capisco Haru, non è poi così insensato pensare che l'acqua sia viva."
[RinAi, accenni MakoHaru]
Genere: Angst, Sentimentale | Stato: completa
Tipo di coppia: Shonen-ai, Yaoi | Personaggi: Nitori Aiichirou, Rin Matsuoka
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno
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 ≈ È la prima volta ≈ 





Cammina davanti a me sulla banchina del porto, verso la città. È la prima volta che porto Ai qui. È la prima volta che lui cammina davanti a me. Il mio sguardo è fisso su ogni suo passo. Poi si volta.
- Rin-senpai - mi chiama - puoi tenermi la mano, se vuoi.
Mio padre non è più tornato dopo quella tempesta nell'oceano. Lui quel giorno ha perso la vita e ha perso il suo sogno. 
Ricordo ancora quando mi insegnò a nuotare. Mi prese le mani e indicò cosa avrei dovuto fare. Mi sentii subito a casa, nell'acqua insieme al mio papà. Eravamo felici e ridevamo e Gou giocava sul materassino con le onde formatesi dai nostri movimenti. 
Ma forse lui perse il suo sogno molto prima di quel giorno. Probabilmente lo perse nell'istante in cui decise di formare una famiglia e diventare un pescatore. Lui, che puntava ad essere un campione olimpionico di nuoto. Lui, che per amore abbandonò tutto. Lui, il mio papà. Il mio papà. Mi manca tanto. Ogni volta che visito la sua tomba gli prometto che sarò io a realizzare quel sogno e che non lo sto facendo perché mi sento in colpa, ma perché lui stesso mi ha trasferito le emozioni fantastiche che dona l'acqua. Certe volte capisco Haru, non è poi così insensato pensare che l'acqua sia viva.
Alzo lo sguardo e Ai mi sta tendendo una mano. Sento salire le lacrime e non posso farci niente, ma sono contento di aver raccontato tutto ad Ai. Non è la prima volta, però, che gli svelo un particolare della mia vita, ma è la prima che ne sento veramente il bisogno, che gli confido i miei sentimenti. E per la prima volta è lui a prendersi cura di me. Non come la sera in cui tentai disperatamente di insegnargli a tenere in ordine il suo angolo di stanza e la settimana successiva era immerso di nuovo in libri, riviste e confusione. Provai a cambiare stanza, ma lui mi saltò al collo appena lo chiesi a Mikoshiba temendo me ne volessi andare sul serio.
- Io non potrei mai abbandonarti - mi lascio sfuggire. 
Ai mi guarda confuso. Realizzo di avere appena dichiarato cosa provo per lui e mi sento bruciare il viso.
- Nuotiamo insieme, senpai.
- Sì.
Nonostante l'affermazione, quello confuso adesso sono io. Affretto il passo e lo raggiungo, poi afferro finalmente la sua mano e la stringo forte. Ai mi sorride.
La piscina della Samezuka ha orari da rispettare per gli studenti. È aperta esclusivamente durante l'attività del club ed è severamente vietato l'ingresso dopo le 18. Eppure siamo diretti proprio lì e sono ormai le 21. Il locale è sommerso dall'oscurità e l'unico spiraglio di luce proviene dalle piccole finestre collocate in alto. L'acqua brilla un po' e sembra così fredda.
- Ai, perché mi hai chiesto di nuotare insieme a te?
- Perché anch'io non potrei mai abbandonarti. In più sono geloso! Sei dipeso per molto tempo da Nanase e non capisco i tuoi sentimenti! - sta urlando e inizia a piangere. Ai, ti prego. Io ti amo così tanto.
- Quando vi guardo nuotare, vedo anche qualcos'altro tra di voi! Che cos'è, senpai? Dimmelo! Dimmelo, senpai! - si lascia cadere sulle ginocchia, quelle ginocchia che piega troppo prima di tuffarsi in acqua, piange ancora di più, singhiozza e parla, ma non capisco una parola. Mi abbasso e gli appoggio le mani sulle spalle. 
- Ai - è così difficile trovare ciò che potrebbe essere giusto da dire, basta un errore, una piccola sfumatura nella mia voce per perderlo e non voglio che accada. Decido di dirgli la verità.
- Io ti amo.
Io ti amo. Ai si calma e mi guarda coi suoi occhi azzurri ancora colmi di lacrime, sospira e sorride. Con la voce strozzata dal pianto mi parla:
- Nuotiamo insieme, senpai.
Sorrido anch'io. Lo aiuto ad alzarsi e mi fermo ad ammirare ogni suo movimento mentre si spoglia. È bellissimo. 
Una volta anch'io in costume, ci tuffiamo. 100 metri di stile libero. Ai è migliorato molto dal mio diploma. Raggiungo il traguardo per primo, ma non era una gara. Mi abbasso gli occhialini sul collo ed Ai fa lo stesso.
- Fantastico, senpai! Sei sempre - lo afferro per gli occhialini e lo bacio. Aspettavo da tempo questo momento. Ormai non resistevo più alla vista del suo corpo ai miei occhi perfetto. Con l'altra mano lo stringo a me e sento lentamente le sue braccia avvolgermi. Sta tremando, ma sto tremando anch'io. Poi le nostre labbra si separano e ci guardiamo. Sto per dirgli ancora che lo amo, ma si aggrappa ai miei capelli e mi bacia con più foga. I nostri sospiri sono sempre più affannati, poi ci rendiamo conto che se continueremo così rischieremo di affogare. Ho intenzione di fermarmi, ma Ai non sembra avere lo stesso proposito. Cerco di farlo ragionare e alla fine si calma.
- Ti riporto al dormitorio - mi offro di accompagnarlo.
- Senpai, sai una cosa? - mi blocca mentre risalgo dalla piscina - È la prima volta che sono innamorato.
Appena in piedi, gli porgo la mia mano, come fa spesso Makoto con Haru.
- È la prima volta anche per me, Ai.







 

 



NOTA DELL'AUTRICE


Fangirls del fandom,
ho tentato anch'io.
Era tanto tempo che volevo provare
e poi io Rin e Nitori li amo tantissimo,
OTP insieme alla MakoHaru.
Spero vi piaccia questa one-shot!
E' possibile che presto inserisca un'altra RinAi
e forse anche una KagaKuro (Kuroko no Basket) scritta a quattro mani.
Ma ancora non lo so...
Ciao a tutti!

Teal Eyes xx 

   
 
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