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Autore: Happily00    11/07/2014    4 recensioni
''[...] ovunque andasse Louis vegliava su di lui con il suo sguardo cristallino, facendolo sentire perfettamente al sicuro. E anche se per motivi prettamente di lavoro non poteva ricambiare il suo sguardo la maggior parte delle volte, Louis sapeva che il sorriso che incurvava le sue labbra e faceva spuntare quelle dolci fossette, in quei momenti, era solo per lui. Sempre e solo per lui. Per sempre.''
Negli ultimi tempi so che è sempre più difficile credere nell'amore fra Harry e Louis. E questo è il motivo principale che mi ha spinto a scrivere questa OS. Spero vi faccia tornare a credere in Larry più che mai.
Genere: Fluff, Romantico, Slice of life | Stato: completa
Tipo di coppia: Slash | Personaggi: Harry Styles, Louis Tomlinson
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno
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Simply Love

 
Louis suonava la sua chitarra accompagnandola con la sua voce sottile, emettendo quasi un sussurro mentre masticava quel filo d’erba. Indossava il solito paio di jeans, con immancabile risvoltino alle caviglie, consumato sulle ginocchia per le troppe cadute dallo skateboard, al petto una semplice tshirt morbida, bianca, con profonda scollatura a V che lasciava in bella vista il tatuaggio che tanto aveva disperatamente desiderato nel giro di pochi mesi.
Aveva speso molto di più di quello che aveva speso per ogni  pezzo della sua collezione, solo per renderlo perfetto.
Ma  non gli importava più di tanto. Quella frase per lui significava davvero tutto. Dimostrava che si era finalmente arreso a se stesso, e si accettava così com’era, perché in fin dei conti "it is what it is".
Stava lì ad arpeggiare con il capo basso e le gambe incrociate, l’erba fresca che gli bagnava il fondo dei jeans ormai non più celesti per via della rugiada, che scuriva la stoffa fino a farla somigliare di un blu tetro. Ma neanche quello gli importava.
A Louis Tomlinson non importava mai di nulla, in realtà. O quasi.
L’unica ragione per cui il ragazzo poteva uscire dalla sua bolla di cinismo e freddezza era quel piccolo riccio che stava coricato affianco a lui.
Harry dal canto suo stava coricato sul soffice strato di erba, tenendo le braccia incrociate sotto la nuca e una gamba mollemente adagiata sull’altra, piegata ad angolo, mentre con il piede nudo disegnava cerchi immaginari per aria a ritmo della delicata musica: il ritratto del relax. Aveva anche un cappello molto stile campagnolo ("Oddio Louis, ti prego dobbiamo comprarlo! Uno per me e uno per te! E’ indispensabile per la nostra scampagnata." E l’aveva detto con così tanto entusiasmo che il più grande non aveva potuto fare altro che acconsentire, nonostante quella a cui si riferiva fosse una semplice oretta di svago.) a coprirgli metà del viso. L’unica cosa che Louis riusciva a vedere era il suo sorriso sornione, ad abbellirgli quelle labbra piene, già meravigliose di natura.
Ormai la melodia si era trasformata in qualcosa di davvero soffice alle orecchie. Louis si lasciava trasportare dai pensieri mentre suonava e l’immagine di Harry riusciva a trasmettergli solo pensieri piacevoli, felicità e coccole. E questi si riflettevano sulle corde della chitarra che oziosamente vibravano, dando vita alla dolce e delicata melodia che Harry ascoltava estasiato e beato allo stesso tempo.
Sotto sotto sapeva che qualsiasi cosa facesse il maggiore era dedicata a lui, e questo lo faceva sentire grato.
Ma non a Louis, no. Grato alla vita. Per avergli fatto un regalo tanto grande e speciale, uno di quelli che non ti immagineresti mai di ricevere se non nei più bei sogni. Louis era esattamente la sua anima gemella. Non c’era una parola più adatta per descriverlo. Semplicemente era fatto per stare con lui.
Era convinto che se la reincarnazione fosse stata davvero parte di questo mondo, lui in ogni vita avrebbe incontrato il suo angelo personale. Sempre e comunque. Doveva esserci qualche forza magnetica, un po’ come la gravità. Loro due erano destinati a stare insieme e ad incontrarsi. Vivere felici per il resto delle loro innumerevoli vite. Anche se si fossero reincarnati in due farfalle, Harry era sicuro che per quel poco che avrebbero vissuto, avrebbero trovato il tempo di incontrarsi, riconoscersi e spendere quella breve ma intensa vita insieme.
I tre giorni più belli di sempre, constatò.
Non si vergognava del suo amore per Louis, e ad ogni occasione non si risparmiava di mostrarlo al mondo intero.
E quando dico al mondo intero, intendo proprio a tutti.
Sì perché Harry amava dedicare le loro canzoni a Louis, durante i concerti.
I’m in love with Lou, and all his little things.
Ed era vero. Per esempio, amava quei suoi occhi così glaciali con chiunque, ma anche così caldi, liquidi, che riservava solo a lui.
Poteva perdersi dentro, ad osservare tutte le sfumature che conteneva quello sguardo. Sfumature di colore ma non solo. Anche sfumature di dolore, felicità, amore. Già, perché Harry era convinto nel modo più assoluto che quella macchiolina verde fosse lì adagiata sull’iride del suo amato solo per un motivo: lo aveva fissato così intensamente che alla fine era riuscito a imprimersi al suo interno. Ne andava molto fiero e lo raccontava sempre a tutti.
Certe volte le persone reagivano ridendo, altre volte con un sincero "aw" che durava per un minuto intero.
Louis a quel punto, come sempre, scuoteva una mano con fare un po’ annoiato e sbuffava. Ma Harry sapeva che lo faceva solo per l’imbarazzo. Glielo aveva confidato un giorno.
A Louis non piaceva mostrarsi debole, o mostrare le sue emozioni. Solo il suo cupcake aveva questo privilegio e tante grazie. Il riccio era orgoglioso anche di questo.
Louis era davvero creta nelle sue mani e viceversa. Ma si fidavano uno dell’altro e sapevano che per nessun motivo al mondo si sarebbero fatti del male. Dopotutto era scritto nel destino no?
Il maggiore non era così romantico come Harry, però sapeva essere molto protettivo e "Hazza" amava questa sua caratteristica; ovunque andasse Louis vegliava su di lui con il suo sguardo cristallino, facendolo sentire perfettamente al sicuro. E anche se per motivi prettamente di lavoro non poteva ricambiare il suo sguardo la maggior parte delle volte, Louis sapeva che il sorriso che incurvava le sue labbra e faceva spuntare quelle dolci fossette, in quei momenti, era solo per lui. Sempre e solo per lui. Per sempre.
Era un collegamento speciale il loro, e forse erano anche un po’ felici di non poterlo condividere con il mondo. Sarebbe rimasto un amore magico, misteriosamente antico, profondo e proibito. Così romantico che ad Harry sarebbe potuto scoppiare il cuore. E anche se Louis non lo avrebbe confidato neanche sotto tortura, anche a lui il cuore palpitava sempre un po’ troppo al pensiero della loro storia d’amore.
Ogni volta che si svegliava accanto a quel ragazzo dalle gambe più sexy che abbia mai visto, ma anche dalle fossette più dolci di qualunque bambino al mondo, gongolava silenziosamente ricordando quanto avesse una fortuna davvero fin troppo sfacciata. E ogni mattina non si impediva di lasciare tre baci sul viso del suo ragazzo: uno sulla bocca, uno sulla fossetta di destra, ed uno su quella di sinistra, che puntualmente affioravano dopo il primo bacio.
Certo la loro non era una storia tutta rose e fiori, ma "what doesn’t kill you makes you stronger", ed era proprio quello che succedeva con loro, ormai diventato il motto di questo amore che andava avanti da ormai quattro, assurdi, anni.
E che sarebbe andato avanti per altri ‘’centocinquantamilasettecentoventitrè anni’’ come usava dire Harry quando era di buon umore e faceva a gara con Louis, sparando cifre astronomiche riferendosi a quanti altri anni ancora sarebbe durato il loro amore.
L’altro lo lasciava sempre vincere interrompendo la gara con un bacio fatto di sorrisi e nuvole. E gelati al cioccolato. Le labbra di Harry sapevano sempre di qualcosa di dolce, giusto per riflettere un po’ il suo carattere. Ma anche di menta, perché amava masticare la gomma costantemente. Gomma che puntualmente nei baci più trasportati finiva in bocca a Louis, che sollevava le sopracciglia e rideva come un bimbo, con quelle rughette agli angoli degli occhi, faceva una bolla e poi si disfava del dolciume per continuare il bacio.
Lo stesso stava accadendo in quel prato proprio in quel momento.
Louis aveva adagiato la chitarra e si era piegato sul viso di Harry e prendendolo alla sconfidata (ma non troppo, visto che il riccio ci sentiva benissimo e aveva percepito che il ragazzo non stava più suonando) aveva impiegato tutte le sue energie per trasmettere la sua felicità con quel bacio.
"Andiamo? E’ ora."
L’altro annuì in risposta, gustando l’ultimo secondo di quel contatto. "Mhmh."
Si rialzarono dal prato, Louis prese la sua chitarra mentre Harry infilava ai piedi i suoi amati stivaletti, e mano nella mano si avviarono verso la fine della collina dove si erano appartati per quell’oretta tutta per loro.
Sciolsero la presa solo quando giunsero in un punto visibile da chiunque.
Allora Louis rallentò un poco il passo rispetto ad Harry ma continuò a seguirlo con il suo sguardo protettore, ed Harry poco più avanti sorrise, per poi mordersi il labbro e correre via con le braccia spalancate come solo ci si potrebbe aspettare da un bambino.
Louis rise appena, sistemandosi il berretto di lana rosso in testa.



- Angolo autrice -
Ciao a tutti, qui parla una Larry shipper accanita! :D
Ho scritto questa OS per cercare di riportare un po' tutti sulla retta via dello shipping. Ho notato che ultimamente le ragazze che hanno smesso di credere in Larry, o che comunque sono attanagliate da davvero troppi dubbi, sono aumentate a dismisura.
Io semplicemente vorrei che pensiate bene e quello in cui abbiamo sempre creduto! I Larry si amano tanto e nulla me lo potrà togliere dalla testa.
Detto ciò, la storia non è ambientata in nessun particolare momento o periodo, semplicemente mi andava l'idea di Haz e Lou che in un momento di svago (e perchè non su un bel prato dietro ad una collina lontana da occhi indiscreti, magari durante il tour?) rivangavano i loro momenti più "aw".
Much love, Sara xx.

PS: SANTA MUSICA INDIE ISPIRATRICE, SEI LA MIA MUSA AAAH.
 
  
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