Questa storia non
tiene conto degli avvenimenti dei libri della Row.
I personaggi sono suoi
e non sono usati a scopo di lucro.
One-shot
Diario
di Hermione Jane Granger
Hermione aprì con cura quel libricino dalla spessa copertina nera,
ultimo regalo della sua amica Ginny per il suo compleanno, e intinse la penna
nel calamaio.
Prese un sospiro e cominciò a scrivere.
** Non comincerò con la solita formuletta “Caro Diario” perché non voglio che diventi una cosa banale.
La scrittura era piccola e leggermente irregolare, forse, colpa del
leggero tremolio che la stava scuotendo in quel momento.
Ciò che racchiuderò in queste pagine di sottile carta bianca è il mio cuore. Se qualcuno, all’infuori di me, ne entrerà in possesso significherà che sono stata ingannata.
Una pausa e uno spazio tra le righe.
Merlino..
Come sono arrivata a questo punto?
Perfette gocce salate andarono a far compagnia a quelle parole scritte
di getto.
Io Hermione Jane Granger, ho paura.
Ho paura dei miei sentimenti, adesso che tutto il resto non ha più senso, che tutto è finito.
Che la guerra è finita.
Io ho paura.
Perché?
Una risatina amara le sfuggì senza volere e altre stille salate
andarono a fare compagnia alle altre sulle pagine immacolate.
Perché ho capito di amare il figlio del nemico.
La penna andò a sottolineare quelle parole con forza e una goccia
sfuggita macchiò la fine della parola, come una lacrima nera.
Harry ha sconfitto il nemico e tutti i suoi adepti. Lucius Malfoy era uno di quelli.
E’ il figlio, discolpato da tutte le accuse, però, nel mirino di tutti.
Le azioni del padre ricadono e ricadranno sempre su quelle del figlio.
Ed Harry lo sa bene.
E lo so bene anche io, così come lo sa altrettanto bene Lui. Draco Lucius Malfoy.
Le sue gesta, i suoi modi, non esprimono ciò che i suoi occhi, invece, non riescono a non far trapelare. Angoscia, Tristezza, Disgusto..
Domande senza risposta.
Un sospiro affranto le sfuggì dalle belle labbra rosse.
Sapeva bene delle azioni malvagie del padre, ne era stato fatto partecipe con la forza e per poco non ne era rimasto coinvolto anche lui. Ma era stato tratto in salvo.
Silente.. colui che vede e provvede.
Le uscì uno sbuffo ironico, quasi.
Era grazie al suo provvidenziale intervento che Draco Malfoy adesso poteva camminare trai vivi.
Al costo dei suoi genitori, però.
Perché la sua unica colpa era aver avuto un padre come il suo, che era stato causa della morte della madre, la quale non aveva retto al suo arresto e alla sua condanna al Bacio del Dissennatore.
Ma ne doveva passare di acqua sotto ai ponti, prima che ogni colpa, non sua, venisse dimenticata, o almeno messa da parte per il quieto buon vivere.
E io..
Una sua mano andò a stringersi convulsa in una ciocca di capelli vicino
alla cute.
Io lo amo troppo.
Ma questo a niente varrà, perché è un amore che finirà per ardere tutto ciò che mi circonda, non resterà niente, solo cenere e un cuore già troppo provato.
Quindi qui lo scrivo e qui lo giuro.
“Ti amo Draco, come neanche potrai mai immaginare. Vorrei urlare al mondo intero che ti amo e al contempo perdere la voce per sempre, per non rischiare di dichiararti il mio amore.
Desiderare, rischiando di risultare patetica, di non volere più la vista per non bearmi di tutta la bellezza che si cela nei tuoi occhi, perché è diventato tutto troppo difficile da affrontare adesso.
Vorrei non sentire più la tua voce, ma anche non smettere di ascoltarla mai.
Mi uccidi e mi fai vivere, assurdo. Dentro di me tutto è morto perché non posso averti. Ogni carezza, ogni sospiro, ogni dannato gemito che proviene dalle tue labbra non è dedicato a me e questo è peggio di una pugnalata in mezzo al cuore. Per questo, anche se non potrai mai leggerlo, ti dico addio.
Chiudo il mio cuore, pur di non soffrire.
Adesso e per sempre,
tua Hermione **
Gocce e altre gocce si susseguirono una dietro l’altra, fino a tuffarsi
tra le pagine appena scritte.
Hermione Granger, chiuse di scatto il libretto, ficcandolo sotto al
letto.
Si asciugò le lacrime che ancora scendevano copiose, si auto inflisse
un incantesimo coprente per nascondere le occhiaie e si stampò un sorriso, velato di
amarezza, sul viso.
-Hermione? Hai finito lassù? Ho fame!- una voce piagnucolò il suo disappunto.
La ragazza richiamata all’ordine, di alzò e si stirò i vestiti con le
piccole mani.
-Arrivo Ron, dammi un secondo e scendo-
Con un ultima occhiata al letto, uscì, senza più girarsi indietro.
°°La mano del destino, condiziona il pensiero e la vita delle persone, senza che questa, quasi, se ne accorga.°°