Prologo

Los Angeles, California
20 Febbraio 2012, ore 00.34
 

-Non possiamo continuare in questo modo, sorelle. Non possiamo dipendere dal sangue dei vecchi milionari che vengono qui per racimolare denaro in più e divertirsi. Dobbiamo crearci una vita, cosa che fino ad oggi, direi che non abbiamo mai fatto-
Selena si era sempre distinta per la sua saggezza e riflessività; era raro, veramente raro, che una vampira così giovane (giovane si fa per dire) non pensasse a divertirsi. Lei era la più grande tra noi tre, anche se ci differenziava solo un anno. Io e Candice avevamo novantaquattro anni, lei novantacinque, anche se ne dimostravamo rispettivamente quindici e sedici. Avevamo tutte un dono. Io per esempio avevo il dono delle visioni. Potevo prevedere ciò che sarebbe successo, il chè era veramente utile a volte, potevo evitare catastrofi ma potevo anche giocarmi la cosa a mio piacimento. Selena era empatica, poteva controllare gli umori delle persone; Candice infine poteva ascoltare e manipolare tutti i pensieri delle persone che le stavano attorno.
Candice sospirò. Era difficile per lei tutto quello che stavamo passando. La trasformazione, bere del sangue umano.. nel suo cuore sapevo per certo che non l'aveva ancora accettato. Era sensibile, fin troppo per un vampiro. Nonostante fossero passati settantanove anni dalla trasformazione lei ancora si impressionava vedendo il sangue colare dal collo della vittima.
-Se vogliamo veramente cambiare stile di vita, dobbiamo cominciare trasferendoci. Dobbiamo sembrare agli occhi di tutti delle normali adolescenti- dissi io. Era veramente arrivata l'ora di dare una svolta alla nostra esistenza, mi era sempre mancata una vita da ragazza normale, con delle amiche, i compiti, la scuola, le prime cotte. Cose che possono sembrare scontate agli occhi dei comuni mortali, ma che per noi non lo sono per niente. Cose che un vampiro vorrebbe, ma non può avere.
-Come potremmo sembrare delle adolescenti se ci trasferiamo lì, ci fingiamo semplici quindicenni e viviamo da sole, eh, Gwen?-
-Inventeremo qualcosa sul momento, del tipo: i nostri genitori sono morti e non abbiamo nessuno e bla bla bla-

23 Febbraio 2012, ore 12.03

-Ragazze, sentite: perchè non andiamo a Londra?- 
Pessima idea, veramente pessima. Fu bocciata subito. Londra era la nostra città natale, e non credo che ci avremmo più rimesso piede. Lì avvenne la trasformazione. Lì ci cacciarono definendoci 'streghe maledette'. Lì avevamo i ricordi peggiori. Lì non ci saremmo mai più tornate.
Dopo ore e ore di ricerca avevamo trovato quello che faceva per noi: un piccolo paesino irlandese, molto tranquillo; saremmo andate lì, a Mullingar.
Raccattammo i vestiti che avevamo e abbandonammo la casa costruita nel bosco. Era stata per settantanove anni lì, vederla distrutta dalle nostre stesse mani faceva male. Aveva sopportato venti, tuoni, lampi e quant'altro, ma adesso.. era crollata. Grazie alla velocità da vampire raggiungemmo in una manciata di minuti l'aereoporto, il Los Angeles Internetional Airport.
Da lì, salendo su quell'aereo, sarebbe cominciato un infinito viaggio che dubito sarebbe finito in fretta.
L'inizio di una nuova era, l'inizio di una nuova vita.