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Autore: Ofeliet    11/07/2014    0 recensioni
Eppure, sempre dopo nove anni, erano ancora insieme.
Poteva dire mille volte che Kise lo irritava, che era troppo appariscente, o piagnucolone, o appiccicoso, o ipersensibile (lo giurava, niente più classici Disney o la casa avrebbe rischiato di allagarsi), o un'altra qualsiasi scusa, ma poi bastava che quell'idiota biondo sorridesse e Yukio mandava a quel paese le sue scuse e alla millesima volta sussurrava a denti stretti un "ti amo" che agli orecchi attenti del pilota non sfuggiva.

{KasaKise | What if? post canon | pseudo fluff, suppongo | baci portafortuna | e ancora KasaKise, perché non se ne ha mai abbastanza}
Genere: Fluff, Introspettivo, Sentimentale | Stato: completa
Tipo di coppia: Shonen-ai | Personaggi: Ryouta Kise, Yukio Kasamatsu
Note: What if? | Avvertimenti: nessuno
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Amare non significa trovare la perfezione, ma perdonare terribili difetti.
Riscaldamento



Amare non significa trovare la perfezione, ma perdonare terribili difetti.



- Senpai, hai visto per caso il mio pettine? Non riesco a trovarlo.
Kasamatsu Yukio, sentendo l'ennesima domanda del suo coinquilino/compagno/nonriuscivanemmenoapensarci si trovò a sospirare e a massaggiarsi una tempia. Doveva stare calmo, o a detta del suo medico non sarebbe arrivato ai trent'anni. O ci sarebbe arrivato pelato, la scelta era sua.
- Dove l'hai lasciata l'ultima volta, Ryota. - sospirò, mandando giù un sorso di caffè. Pure quello non è che gli facesse quel gran bene, ma per superare la mattina ne aveva davvero bisogno.
- Non la trovo! - la voce disperata di Kise raggiunse le sue orecchie. - Yukio, come faccio?! Quella spazzola è il mio portafortuna e ne ho bisogno!
Yukio si trova a ignorare altre frasi sconnesse del suo compagno riguardo all'argomento, come ogni volta.
Del resto, era un miracolo che Ryota fosse l'unico che ascoltasse seriamente Midorima Shintaro riguardo agli oroscopi e ai relativi portafortuna. E probabilmente l'unico ad andarci d'accordo andando avanti nel tempo, a quanto pareva.
Kise aveva replicato che anche Akashicchi andava molto d'accordo con la shooting guard, ma a detta di Kasamatsu pure Akashi non aveva tutti i venerdì al loro posto e si sa, i matti s'accompagnano. Ma quel commento se l'era sempre tenuto per sé.
Del resto, non desiderava forbiciate improvvise.
- Senpai. ~ - ben presto un mogio Ryota l'aveva raggiunto in cucina, senza aver trovato l'oggetto dei suoi desideri. Si sedette a tavola, pronunciando la formula di rito e iniziando a mangiare.
Yukio gli lanciò qualche occhiata di sottecchi.
Gli anni erano passati, ben nove da quando lui aveva terminato le superiori. Nove anni da quando Kise si era dichiarato, chiedendogli di aspettarlo piangendo in maniera molto virile. Non che quello lo avesse disturbato, perché era troppo impegnato ad andare a fuoco a sua volta per farci caso.
Eppure, sempre dopo nove anni, erano ancora insieme.
Poteva dire mille volte che Kise lo irritava, che era troppo appariscente, o piagnucolone, o appiccicoso, o ipersensibile (lo giurava, niente più classici Disney o la casa avrebbe rischiato di allagarsi), o un'altra qualsiasi scusa, ma poi bastava che quell'idiota biondo sorridesse e Yukio mandava a quel paese le sue scuse e alla millesima volta sussurrava a denti stretti un "ti amo" che agli orecchi attenti del pilota non sfuggiva.
- Come faccio, senpai? Oggi è un giorno importante! - la voce del compagno lo scosse un poco, permettendogli di fingere di ascoltare le notizie del mattino. Non voleva dimostrarsi distratto davanti a nessuno, Kise in primis.
- Sarà il mio primo volo in America, ci pensi? Forse sorvolerò la casa di Kagamicchi e Kurokocchi!
Yukio sperò tanto che Kise non si gettasse persino dall'aereo, per quei due. Non vedeva da simile tempo anche i due giocatori del Seirin, nonostante alla prima occasione che il fusorario permetteva Ryota sommergeva quella povera ombra di Kuroko di chiamate su Skype.
E del resto a lui bastava sapere che negli States fosse tutto a posto, per non preoccuparsi. Mica era come il suo compagno, che mancava poco che chiedesse quante volte Kuroko andasse in bagno con il rischio di beccarsi un Ignite Pass da oltreoceano. In fondo, Kise era sempre stato un po' indiscreto.
- E accidenti a me, perché ho perso la spazzola portafortuna?
Le loro conversazioni mattutine, con la convivenza, non erano cambiate molto. Kise, quando era a casa, parlava e Yukio ascoltava - nonostante spesso dicesse il contrario.
- E' perché sei disordinato. - commentò laconicamente, dando per davvero la sua attenzione al meteo. L'estate, nonostante stesse terminando, sapeva riservare parecchie sorprese. La sua concentrazione è così alta che per un momento gli sembra di sentire male ciò che Kise gli dice.
- Senpai, mi dai un bacio portafortuna? - Kasamatsu si voltò nella sua direzione, credendo di aver sentito male. L'espressione di Kise, adesso, non è più affranta. E' più quella di un gatto, se proprio deve fare un paragone.
- Cosa? - Ryota si sporse ulteriormente nei suoi confronti.
- Un bacio. Portafortuna. Visto che non ho la spazzola, almeno ho il senpai che può infondermi la fortuna all'infinito.
Il suo primo istinto fu quello di picchiarlo. Forte.
Ma ormai conosceva bene Kise, e sapeva che quell'attaccamento alla fortuna - accidenti a Midorima, ancora - era solo una facciata per nascondere il suo nervosismo. Un volo così lontano non era uno scherzo - non era come andare a Okinawa o in Cina. L'altro lo attendeva ancora, pazientemente, e mancava poco che sviluppasse una coda che scodinzolava nel frattempo.
Si avvicinò cautamente, mentre gli occhi di Kise si illuminavano nel comprendere che era riuscito ad ottenere ciò che voleva e senza dolore aggiuntivo.
- Solo uno... - sussurrò Kasamatsu quando ormai li divideva niente che qualche centimetro, e Kise sorrise annullando la distanza tra di loro.
Le labbra del pilota sono sempre state soffici - e Kasamatsu spesso brontola sul fatto che Kise spenda un'abbondante cifra nella cura del suo corpo. Eppure non fa altro che apprezzare quella percezione tattile, quel calore e quel sapore.
Infatti presto si trova a sbottare, perché Ryota ovviamente ha preso la palla al balzo e la sua lingua ha fatto il resto. Il suo movimento è lento, sensuale, gli fa bruciare la bocca per l'intensità. E a lui non rimane altro che arrendersi, a quel punto.
Kise ha vinto, e lo sa.


Il Giardino del Biancospino:

Né!
Ebbene sono di nuovo qui non vi libererete di me tanto facilmente muahahahaha!!! No, ok, è l'ora che mi rincretinisce.
Cos'è questo? Tecnicamente, è il mio contributo per il KasaKise Day e per il compleanno del nostro caro idiota biondo. ....Sì, lo so che è in ritardo pazzesco. Per tutte e due. Ma che volete farci, la mia puntualità su internet fa schifo e lo so. çAç
Parlandone più specificamente, questa storia fa parte di una serie di storie. Come intuirete dalla parola iniziale "Riscaldamento".
E' una serie che sarà composta da due one shot (una iniziale, questa, e una conclusiva) e una short long. Si chiamerà "It's a wonderful cat life!" e non chiedetemi cosa centra il titolo, perché l'ho scelto perché mi piaceva il suono (e dei gatti non ci sarà nemmeno l'ombra, almeno credo).
EDIT: il titolo cambierà in "I'm just your problem". ^^ Ho cambiato idea (toh, che sorpresa).
Andando sempre di più nello specifico (?), ho aperto le danze con la coppia che preferisco. Ma non come OTP, come coppia sposata (idealmente). E anche perché non appariranno molto nei due seguenti lavori. ^^'
Penso che tra di loro certe cose rimarranno le stesse (come le botte e l'appellativo 'senpai', per esempio) e altre cambieranno (dopo NOVE anni Kasamatsu non darà di matto all'idea di baciare Kise, per esempio).
Inoltre ho il segreto - ormai mica tanto - headcanon che Kise e Midorima vadano piuttosto d'accordo. Vengono rappresentati più di una volta insieme, e ciò mi fa ricamare a meraviglia headcanon sul loro rapporto (sono la mia primissima BroTP, del resto).
....Altro da dire? No, credo di no. Spero che apprezziate, e che lascerete una recensione perché leggere i vostri commenti mi fa molto piacere.
   
 
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