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Autore: Rin_Chan64    12/07/2014    1 recensioni
{[Suicidio][Descrizione non dettagliata di suicidio]}
Fiducia:
"Madotsuki pensò che l’amica fosse confusa o sotto shock per la recente rottura con il fidanzato, quindi tentò di farla ragionare. Non c’era verso, però, Poniko rimaneva ferma sul suo obbiettivo. Piangeva e piangeva, quasi da diventare fastidiosa, e l’amica riprovava a farla ragionare ancora."
Insicurezza:
"L'altra rispondeva sempre e puntualmente, ma stavolta si sentirono solo gli strombazzamenti delle auto. Quindi, Madotsuki ci pensò bene.
-Ma certo!- rise ad un tratto, cosa completamente fuori dal suo carattere, -Gli hikikomori non devono mettere piede fuori di casa! E non devono andare neppure in balcone... Di certo ne sa più di me!"
Pazzia:
"L'interesse di Madotsuki sfociò in una rabbia tremenda. La ragazza si sfogava lanciando insulti a destra e a manca e dando grossi pugni, calci e testate al muro. Ma non riusciva ad arrabbiarsi seriemente. Avrebbe voluto, ma la sua ira era falsa e si strasformava in un penoso pianto.
Le sue parole furono soffocate dai singhiozzi. Come succede quando una persona ride tantissimo, o dalla felicità non sa esprimersi, solo che lei stava piangendo."
Genere: Malinconico, Triste | Stato: completa
Tipo di coppia: Nessuna | Personaggi: Madotsuki
Note: Missing Moments, OOC, What if? | Avvertimenti: nessuno
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La vita di una Hikikomori
---Insicurezza---

Cominciò il primo giorno in cui Madotsuki non uscì di casa. Stava già pensando a chi avrebbe pensato a lei tutto questo tempo, a chi stava già mancando. In verità era ancora il primo giorno, quindi pensava anche he nessuno si sarebbe accorto della sua mancanza.
Mentre pensava a questo, era accovacciata nel suo tappeto, davanti alla TV. Si stava già annoiando. In verità; non aveva mai considerato che, nella sua vita, era così importante uscire di casa.
Per farsi almeno un po' felice, uscì in balcone ed osservo la città. Si sporse un po' di più per cercare di vedere la sua scuola, ma era coperta da un altro palazzo e dalla nebbia. Guardò il suo orologio da polso: le otto e mezza. I suoi compagni erano già entrati, o stavano entrando.
Allora, Madotsuki pensò positivo: non doveva mai più andare a scuola! Fece un accenno di sorriso a quest'idea. Pensava già a come liberarsi dei libri. Forse li avrebbe buttati dal balcone, o bruciati, o semplicemente lasciati nella sua piccola libreria. In ogni caso, aveva tutta la vita davanti.

La ragazza cominciò un po' ad annoiarsi. "Chiamerò Poniko!" pensò, quindi urlò il nome della sua vicina di casa, sporgendosi il più possibile. Di solito, quando la ragazza dalle treccie brune voleva chiamare la bionda dalla coda di cavallo facevano così, perchè il cellulare di Madotsuki non aveva quasi mai credito e per di più era di vecchio modello, che non supportava applicazioni per i messaggi gratis.
L'altra rispondeva sempre e puntualmente, ma stavolta si sentirono solo gli strombazzamenti delle auto. Quindi, Madotsuki ci pensò bene.
-Ma certo!- rise ad un tratto, cosa completamente fuori dal suo carattere, -Gli hikikomori non devono mettere piede fuori di casa! E non devono andare neppure in balcone... Di certo ne sa più di me!
Quindi, la ragazza tornò dentro, con un incredibile sonno. "Strano..." pensò "Di solito riesco a restare sveglia per tantissimo. Mi sono svegliata solo alle sei, come al solito..."
La ragazza accantonò immediatamente l'idea di una giocata mattutina con il NES e si buttò sul letto.

Qualche giorno dopo, Madotsuki sentì degli strani rumori provenire dal muro che dava sulla casa di fianco. Quindi, si sedette sul letto, si appoggiò al muro e cominciò ad ascoltare. C'erano dei passi, apparentemente provocati da più persone, poi delle voci basse cominciarono a parlottare.
-Ma viene dalla casa di Poniko...- sussurrò la ragazza con le treccie, pensandoci su. -... Ma no, mi sarò sbagliata...!
Pensò che non poteva assolutamente essere nella stanza di Poniko, per logica. Poniko non poteva essere in stanza con qualcun'altro, anche se era sicurissima che quella accanto fosse la sua stanza e che c'erano più persone, rifiutava totalmente questa possibilità, perchè voleva che almeno un briciolo del suo quasi inesistente ottimismo resistesse. Almeno quello.

Il giorno ancora successivo, Madotsuki lesse in internet delle informazioni su un'altra persona che non usciva mai di casa. Aveva un nome particolare, che Madotsuki non si ricordava tanto bene, ed aveva cominciato a non farsi più sentire dal 2005. Le ultime sue notizie e risposte ad e-mail risalgono al 2007.

Sicuramente, alla ragazza suonò alquanto strano: era solo l'aprile del 2004. Incuriosita, cercò ancora e tutti i siti confermavano le date. Quindi, Madotsuki decise di aspettare fino al 2005 per vedere altre informazioni più dettagliate.
  
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