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Autore: Pchan05    12/07/2014    23 recensioni
Dopo cinque anni dal mancato matrimonio, molto è cambiato nella vita di Ranma e Akane.
Un giorno, per partecipare ad uno strano concorso, i due si ritroveranno sposati. Entrambi sono convinti che presto potranno annullare la loro "finta" unione, ma non sarà così semplice.
Infatti, nelle clausole del "contratto" Ranma ed Akane non hanno letto che, per ottenere il divorzio, saranno costretti ad un matrimonio "forzato".... Dovranno dimostrare di vivere sotto lo stesso tetto e di comportarsi come una vera coppia di novelli sposini! A tenerli d'occhio sarà un Cupido in gonnella.......Nabiki Tendo.
Tra fraintendimenti, litigi, situazioni imbarazzanti, fidanzato di lei e spasimanti di lui, riusciranno, alla fine, i protagonisti ad annullare il matrimonio o dichiareranno, finalmente, di essere follemente innamorati l' uno dell'altra?
Genere: Commedia, Romantico | Stato: completa
Tipo di coppia: Het | Personaggi: Akane Tendo, Altro Personaggio, Nabiki Tendo, Ranma Saotome
Note: Lime, OOC, What if? | Avvertimenti: nessuno
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Se, ti chiedessero se c'è,
qualcuno che ti ha amata
al punto di pensare che poi in cambio non voleva niente,
tranne fossi felice,
che ti lasciasse in pace
e di riaverlo accanto per fargli capire che per te,
non è mai abbastanza,
no non è mai abbastanza,
scusa se ti interrompo,
ma forse non ti rendi conto che per me,
non esiste il mondo
perché per prima esisti tu.

Tu che mi attraversi e tu,
tu che di stelle vesti il cielo
e mi convinci che di te non ne avrò mai abbastanza.
E tu,
ciò che poi non ti aspetti,
tu che piangi e non nascondi niente,
neanche quando dici che hai sbagliato e vuoi cambiare,
tu, così forte e sola, tu...

Tu, così diversa e uguale,
tu campo di girasoli
accendi i miei sorrisi,
quando prima di spogliarti dici che,
di me tu ti vergogni e
cambi espressione e dici amami più forte
e fai tremare il mondo,
ma non capisci che,
non esiste il mondo,
perchè per prima esisti tu.
 
Non è mai abbastanza  Modà
 
 
 
 
 
Mentre veniva decretata la coppia vincitrice Akane, stanca e frustrata, era corsa su un taxi ma Ranma era stato altrettanto veloce nel raggiungerla.
 
-Vorrei stare da sola- evitò di guardarlo. Ormai il suo volto era una commistione di righe nere per via del trucco sbavato e stille salate che non la smettevano di scendere copiose dai suoi meravigliosi ma, in quel momento, tristi occhi.
 
-Devo tornare anch’io a casa- alzò le spalle cercando di non far sfociare la conversazione in un’ennesima litigata
 
-Ci potevi tornare domani- cercò di darsi un contegno ma la voce usciva a singhiozzi.
 
Per il codinato fu un supplizio non stringerla fra le braccia ma la conosceva, l’avrebbe spinto fuori dall’autoveicolo. Decise di agire d’astuzia.
 
-Voglio farlo ora, vuoi impedirmi anche questo?-
 
-Cosa ti starei impedendo?- lo guardò. Non serviva a nulla nascondersi. La sua voce ed i suoi singulti l’avevano già smascherata.
 
-Lo sai…-
 
-Scusa tanto…puoi andare da lei se ti devi sfogare- c’era rabbia e delusione nelle sue parole. Non voleva più parlare così si girò dall’altro lato.
 
-Non devo sfogare un bel nulla e non voglio lei dannazione! Io voglio….-
 
-Dove vi porto?- dopo un colpetto di tosse per rompere quel momento imbarazzante l’autista parlò. I ragazzi lo osservarono ed il codinato decise ancora una volta di rinviare la chiacchierata. Farlo in un taxi non era il massimo.
 
-Nerima questo è l’indirizzo grazie-
 
Proseguirono in completo silenzio
 
 
 
 
*******
 
 
 
-La coppia vincitrice è.......I Fugikama!-
 
Avevano  un sorriso da far invidia agli attori dello spot di un noto dentifricio e si erano posizionati accanto al presidente della giuria. Si erano accaparrati la tanto agognata coppa e l’assegnino da tanti zeri.
 
-Cosa? Ma scherzano vero?- Ryoga non credeva a quanto aveva udito. -Anche un somaro capirebbe che hanno barato, non meritano di vincere!-
 
-Avevi dubbi? Quella dannata non ha fatto altro che abbassare i voti che meritavano Ranma e Akane . La sua motivazione è che non erano in sintonia secondo lei.-
 
Nabiki apparentemente tranquilla, dentro era sul punto di esplodere. Non solo il suo piano di unire la sorella ed il palestrato faceva acqua da ogni parte, ma aveva visto sfumare l’occasione di guadagnare un bel gruzzoletto. 
 
-L'ho detto io che è una zoccolà da quattro soldi-
 
-Ehi io i miei zuccherini li voglio comunque!!!- L’unico che sembrava non fare una grinza era il vecchio maestro.
 
-Happosai ti sembra il momento?? Dannato maniaco.-
 
-Senti porcello io il mio lavoro l’ho fatto ed ora riscuoto. Per quanto riguarda i due sposini non temete, lo vedrebbero anche due ciechi che appena avranno la prima occasione si salteranno addosso e ci daranno dentro come ricci-
 
-Lo spero Happosai…-Nabiki era incerta. Non era da lei. La stanchezza avanzava sempre più.
 Si guardarono senza dire altro.
 
-...Sartina vengo da te domani?- Il maestro non resisteva. Il suo tesoro valeva più di ogni silenzio.
 
-Come mi hai chiamato oscenità?? - Pierre lo guardò di sbieco.
 
-Sar- ti- na- rideva
 
-Oh mon dieù io lo uccido-
 
-Pierre ti prego non vi ci mettete pure voi!!-
 
-Va bien petit ma mi devi un grosso favore....tu nanerottolo non ti azzardare a venire al mio atelier...darò tutto a Nabikì. Ryogà ovviamente tu sei il benvenuto…potrei mostrarti la mia collezione di….-
 
-Farfalle?- il vecchio maniaco lo schernì .
 
-Ma no, pesciolini sgorbio!!-
 
-Sono un tipo da “alle”  non da “ini “ok?- proferì l’ex vagabondo sbandierando la sua mascolinità.
 
-Se lo dici tu -storse il naso
 
-Siete ancola qui blanco di scemi?- disse sardonica e melliflua la cinese appena arrivata vicino al gruppo.
 
-Shan pu sei una maledetta opportunista…-
 
-Senti senti l’amico dei maialini...Pelchè non tolni dalla mogliettina?-
 
-Non parlare di mia moglie e se torno o non torno non sono affari tuoi!-
 
-Ovviamente ho altlo a cui pensale….e voi non mi impedirete di liplendelmi il mio Lanma... che stupidi-
 
-Di tuo c’è solo la volgarità e un marciapiede dove battere se vuoi-  ridacchiò il francese
 
-Io non battelò un marciapiede ma il mio uomo sì e plesto dilei….la gala è finita ed anche i vostli stupidi giochetti…-
 
-Ma non ti rendi conto che lui le è corso dietro? La gara è terminata ma non il loro amore cretina!- Nabiki stava perdendo le staffe. Respirò.
 
-Sensi di colpa e olgoglio maschile…-
 
-Ma che dici….sei assurda e patetica- aggiunse Hibiki
 
-Patetici salete voi! Quando capilete che pel lui Akane è una sfida...vuole poltalsela a letto, nulla più. Fallo con una velginella insomma e poi avlà me, una vela donna!- Il suo ego era incontenibile.
 
-Donnà pfu…ribadisco zoccolà e di basso livello....sei messa proprio male!- lo guardò torvo ma non replicò. Doveva attuare il suo piano.
 
-Gualda non ti lispondo  neanche. Lidete pule ma alla fine lidelò io....Ola devo andale....lei lo lespingelà come al solito e io….- volontariamente non completò la frase.
 
-Nabiki ferma!- per un pelo fu bloccata dalle possenti braccia di Ryoga. L’avrebbe fatta a pezzi stavolta.
 
-Shan pu ti farò pagare ogni cosa…stai lontana da loro!! È l’ultima volta che te lo dico!-
 
-Hai capito anche tu che è l’ultima velo?- La mezzana la guardò cercando di carpire qualche informazione. Sapeva che lei ed il dottorino avrebbero fatto qualcosa di pesante.
 
-Ultima perché andrai via?- cercò di nascondere un leggere tremolio.
 Quanto avrebbe voluto al suo fianco Daiki in quel momento. Il suo porto calmo che la rassicurava e la spronava a raggiungere i suoi traguardi senza esitazione.
 
-Sì…ma con Lanma.  Salà l’ultima sela pel i tuoi sposini che si sono uniti in un finto matlimonio –
 
-Di finto ci sei solo tu Barbie girl!!- lo stilista lo disse con aria annoiata guardandosi le unghie laccate di smalto trasparente.
 
-Flancesino del cavolo sono vele le mie tette…-
 
-Si vede sono appese!!-
 
-Cooosa?-
 
-Ouì e hai anche la cellulite!!!-
 
-Schelzi? -Si ridestò -Vedlemo cosa ne pensa Lanma bye bye sfigati!- E andò via toccandosi il seno  alzandoselo lievemente.
 
*******
 
-Signorina Tendo posso dirle una parola?- Era il presidente della giuria
 
-Signor Toshimoto certo…- si avviò con lui verso un tavolinetto ai margini.
 
-Mi spiace per sua sorella e suo cognato ma a quanto pare non erano tanto simpatici ad un membro della giuria- la guardò intensamente. Forse aveva ascoltato tutto e la castana intelligente com’era non aggiunse altro. Annuì semplicemente.
 
-Comunque- pulendosi gli occhiali continuò -Per me sono loro i veri vincitori. So che è un contentino ma volevo lo sapesse-
 
-Grazie- si alzò per raggiungere  gli altri.
 
-Un’ ultima cosa…Riferisca al Signor Saotome di valutare il discorso sullo stage, quel ragazzo è un portento però lo vedo insicuro…-
 
-Non vuole lasciare la moglie…non sono mai stati a lungo distanti-
 
-Capisco, comunque se ci ripensa sa dove trovarmi. Me li saluti e grazie ancora per il suo impeccabile lavoro-
 
 
 
 
********
 
 
 
-Shinnosuke- la voce era starnazzante e fastidiosa.
 
-Che vuoi? Ho detto di non telefonarmi- il dottore invece sbottò in maniera tetra e scocciata.
 
-Lei ora è scappata a casa ma lui l’ha raggiunta....intervengo!-
 
-No, passa da me- fu categorico e minaccioso
 
-Non capisco pelchè non posso andale dal mio Lanma…- la interruppe bruscamente
 
-Ho detto no! Sei sorda oltre ad essere stupida!??- sapeva che non era il caso metterselo contro quindi non diede risposta ma deviò con suo solito modo.
 
-Mica ci hai ripensato?- lo schernì lievemente
 
-Ho detto passa da me - riagganciò
 
“Dannato io non mi felmelò!”
 
 
 
 
****
 
 
 Shan pu senza esitare si era recata a casa  del dottore. Il tono di voce non le era piaciuto affatto.
Non avrebbe mollato, non ora che Ranma era a un passo dal commettere l’errore più grande della sua vita
 
-Allola dottolino- incrociò le braccia e alzò il mento.
 
-Non se ne fa più nulla Shan pu-
 
-Coooosa??? Sei impazzito velo?-
 
-Niente affatto, ci ho pensato e non voglio che Akane soffra per causa mia-
 
-Quindi la dai vinta a Lanma…sai che se la scopelà velo?…Magali lo sta già facendo- doveva spingerlo a reagire. Lui strine i pugni.
 
-Si accorgerà di chi ha accanto anche senza le nostre schifose manipolazioni-
 
-Tloppo taldi, io agilò-
 
-Sta lontana da Akane! Per quanto riguarda quello smidollato, invece, scopatelo pure per quel che mi riguarda, tanto se non sarai tu sarà un’altra e lei lo capirà e tornerà da me-
 
-Potlemmo afflettale i tempi, il tuo piano è pelfetto.-
 
-Io non posso farle del male perché la amo. Ora sparisci-
 
-Come vuoi ma sappi che se ci lipenselai io salò semple disponibile. -
 
-Non ci sperare!-
 
-Dannazione! Ma spiegami cos’ha quel maschiaccio violento che attila tanto voi maschietti-
 
La scrutò. Poi prese un lungo respiro e distendendo i tratti del volto si lasciò andare ricordando il periodo trascorso con la piccola Tendo.
 
-Lei è semplicemente lei. Bella, pura, fresca, genuina, altruista, coraggiosa. Nessuna è come lei.- Si illuminò, l’amava sul serio.- Io la riconquisterò ma in altri modi-
 
-Contento tu. Aspettati il peggio..... In tal caso sai dove tlovalmi…bye bye-
 
 
 
******
 
 
La mezzana decise che era inutile trascorrere un’altra notte in quel lussuoso albergo, poi capì che era meglio non scoraggiarsi e mettersi in moto. Magari quella sera Ranma avrebbe veramente trovato il coraggio e si sarebbe finalmente dichiarato salvando almeno il suo rapporto con la sorella minore. Quindi doveva tenere d’occhio il problema numero uno: la ragazza dai capelli color lavanda.
 
-Noi ora seguiremo e spieremo Shan  pu- aveva passato ai suoi compari due impermeabili anonimi e occhialoni grandi.
 
-Cosa Nabikì ma perché?? E poi non indosso questo scempio- Guardò quel capo scialbo con espressione corrucciata. Per lui era un vero affronto.
 
-Pierre non devi sfilare quindi non rompere-
 
-Nabikì sto per arrabbiarmi e lo sai che non lo tollero!! Mi si formano delle rughette sulla fronte-
 
-Le rughette sono sexy per un uomo, fanno vissuto e macho- l’ex vagabondo mostrò con fierezza le sue linee d’espressione con tanto di sguardo tenebroso.
 
-Ryogà , mamma se mi guardi così mi vengono le vampate! Comunque io non voglio fare il macho ma voglio essere un micetto…posso graffiarti?- Simulò le fusa di un gatto artigliando la sua mano fin troppo curata.
 
-Pierre non ora!- Sbottò la castana. Dovevano raggiungere l’amazzone e al più presto.
 
-Neanche dopo se è per questo- aggiunse Hibiki
 
-Ma perché?-
 
-SMETTETELA!- li richiamò come una madre richiama i figli che litigano in continuazione.
 
La guardarono perplessi. Quella non era la solita pr.
In genere era sicura di sé e sapeva bene cosa fare, invece adesso era palese la sua incertezza, soprattutto sull’esito del suo machiavellico piano.
 
La castana non tardò a comprendere che aveva usato un tono troppo aspro proprio con chi non se lo meritava. In fondo quei due erano lì per aiutarla. Quindi decise di scusarsi.
 
-Perdonatemi ma non abbiamo tempo. La gattaccia e quel maledetto veterinario hanno in mente qualcosa di subdolo ed io devo tenerli lontano proprio ora che Ranma parlerà con mia sorella-
 
-Cosa ti fa pensare che stasera si deciderà?-
 
-Ryoga se non lo fa lo scuoio-
 
-Ti aiuto-
 
-Vi prego non fate del male al mio Ranmà- i due ragazzi scossero la testa sorridendo alla comicità innata del wedding planner e poi, imbacuccati in quegli strani e impersonali impermeabili, si avviarono.
 
 
 
 
****
 
 
 
Per i tre compari non fu difficile capire le intenzioni della cinesina.
Si erano recati sotto casa dell’ex ragazzo di Akane.
 
-Lo sapevo!! Chissà cos’hanno in mente....aspetteremo qui, non voglio perderli di vista- Era stata categorica come suo solito.
 
-Ryoga mentre aspettiamo mi fai toccare il pistolino? Giochiamo a fare i cow boy… bang bang!- gli strizzò l’occhio.
 
-Bang bang…- era scioccato e non capiva l’allusività.
 
-Ma dai maschione, giusto qualche colpetto…così nell’attesa ci divertiamo-
 
-Io non voglio divertirmi con te!! Vuoi capire che mi piacciono le donne e non i maschi???-
 
-Metto una parrucca e tette finte-
 
-Ma come fai ad essere bravo nel tuo campo se non capisci le regole elementari?-
 
-Quali?-
 
-Io maschio volere donna-
 
-Ed io accontentare te maschione-
 
-E come se non hai quello che voglio?-
 
-Io sono più donna di una vera donna…le apparenze ingannano scioccone-
 
-Quello- indicò la virilità del parigino- -non è apparenza –
 
-Ovvio! Neanche il tuo è apparenza o forse sì.... posso vedere?-
 
-Senti Pierre ascoltami bene e non te lo ripeterò più… ENNE- O, NO! Io non voglio esperienze omosessuali ok??!-
 
-Ma se non lo provi come puoi saperlo?-
 
-Non lo voglio provare! Io voglio solo fare del sano, peccaminoso sesso con mia moglie-
 
-Farlo con me sarebbe peccaminoso, violento e piccante-ammiccò
 
-Ok Nabiki toglimelo dalle scatole-
 
-Su Ryoga fatti dare una toccatina che la smette- doveva pur trovare un modo di passare il tempo mentre aspettava, così decise di divertirsi con quei due piacevolissimi compagni di avventura.
 
-Succhiasoldi manco morto-
 
-Mamma che scocciatura Hibiki una palpata non è la fine del mondo-
 
-Fatti toccare tu iena-
 
-Ok, Pierre vuoi toccarmi le tette?-
 
-No Nabikì non mi piacciono- assunse un tono infantile
 
-E a me non  piaci tu! Capisci ora?- Ryoga era sul punto di esplodere
 
-Sei cattivo-
 
-Sì e perfido –
 
-E va bien Ryogà…ma  nemmeno una tastatina ina ina??-
 
-Noooooo- si girò di spalle. Errore. Una mano scivolò sul suo didietro massiccio
 
-Oh oh- una gocciolina scese sulla fronte - Nabiki mi…mi hai toccato tu vero?-
 
-Io e perché mai…se voglio toccare un uomo so dove andare e che uomo direi!-
 
-Perché ho una mano che …-si girò
 
-Maledetto di un depravato- Pierre fingeva di spolverare il retro dei pantaloni del povero ragazzo. Indugiando forse troppo per una normale scrollatina di polvere.
 
-Suvvia Ryogà ti stavo spolverando il pantalone, era sporco! Ora fammi vedere avanti ho uno spolverino infallibile-
 
-Io… io me ne vado….-
 
-Pierre smettila, Ryoga piantala… - poi la vide.
Shan pu sinuosa nel camminare, si stava allontanando dalla casa del dottorino.
 
-Eccola sta andando via-
 
-Ma perché non la fermiamo?-
 
-Non deve sapere potrebbe essere controproducente-
 
-Ma se va da Akane la leghiamo come un salame!-  sottolineò il muscoloso ragazzo.
 
Così continuarono a seguirla.
 
 
 
*****
 
 
 
La sposina non aveva aperto più bocca per tutto il tragitto.
 
Era entrata in casa raggiunta dal codinato. Era il momento di vuotare il sacco, doveva parlare, dirglielo.
 
-Non potrai continuare a far finta che non esista-
 
-Sì che posso, lo sto facendo- parlò senza degnarlo di uno sguardo. Con calma si tolse le scarpe dal tacco vertiginoso sedendosi sul divano per massaggiarsi  i piedi.
 
Era furiosa soprattutto con se stessa.
 
Ancora una volta si era lasciata andare baciandolo. In più c’era l’incognita Shan pu. Perché non riusciva ad essere superiore?
 
 
-Dai qua-
 
-Faccio da sola-
 
-Non fare la mocciosa-
 
-Non atteggiarti ad uomo e comunque sono i miei piedi e me li massaggio da me-
 
-Non sei nelle condizioni fisiche per controbattere- con forza glieli prese ed iniziò ad accarezzarli. La mora cercò di scalciare ma il palestrato era indubbiamente più forte e lei troppo spossata, quindi si arrese.
 
Per un solo istante chiuse gli occhi beandosi di quelle piacevoli attenzioni. Quanto avrebbe voluto che Ranma le massaggiasse ogni singolo centimetro di pelle.
 
Come un fulmineo lampo a ciel sereno si ridestò.
 
 
La vicinanza con il fascinoso artista la rendeva troppo peccaminosa. Per stroncare quelle libidinose intenzioni intavolò una conversazione che di piacevole non aveva nulla.
 
- Presto Nabiki troverà una soluzione e torneremo alla vita di prima- il tono era sommesso
 
-E quale sarebbe la vita di prima?-
 
-Stai scherzando vero?-
 
-No Akane sentiamo cosa eravamo prima?- la stava volutamente provocando.
 
-Amici ovvio!-
 
-Io non  direi-
 
-Ah no, soci allora va bene?- incrociò le braccia indispettita.
 
-Neanche e se ti sforzi ci arrivi-
 
-Allora dillo tu forza cosa caspita eravamo...-
 
-Semplicemente noi! Ranma e Akane, il Baka ed il maschiaccio-
 
-Ah sì ora è ovvio-
 
-Ma davvero non  ci arrivi dannazione?-
 
-Senti Ranma sono stanca ed ho un  mal di testa pazzesco quindi smettiamola con queste cavolate!-
 
 
-Queste non sono fottutissime stronzate Akane- aveva risposto senza riflettere. Deglutì vedendo la mora sussultare
 
-E perché sentiamo?-
 
Ranma la guardò. Ora o mai più. Prese un lungo respiro e si lasciò andare con voce tremante.
 
-Ok …Sai bene che quello che è successo…- lo interruppe
 
-Alludi al bacio...è stato un momento di debolezza-
 
-Debolezza un corno! Debolezza è quando succede una sola volta e non  come è accaduto a noi....che alla prima occasione ci avvinghiamo con una scusa o l'altra-
 
-Avvinghiamo ...coooosa?-
 
-Ok ti rinfresco la memoria...i baci della buonanotte, le carezze , gli sguardi, le gelosie continuo?-
 
-Va bene diciamo che ci siamo lasciati un pò andare-
 
-Sì e anche tanto specie con  l'ultimo bacio ma anche quello è stata una semplice dimostrazione d'affetto tra due vecchi amici giusto?-
 
-E allora cosa è stato sentiamo…perché mi hai baciata maledizione?-
 
-Innanzitutto CI siamo baciati e poi perché…non c’è un fottuto perché, so solo che lo volevamo entrambi-
 
-Non è una risposta, PERCHE' MI HAI BACIATA RANMA??- tolse i piedi dalle mani calde del ragazzo approfittando del momento di distrazione. Sentirsi toccare non la rendeva lucida.
 
-Perché ti desideravo, ti desidero come TU desideri me e se non mi avessi respinto e avuto i tuoi soliti ripensamenti ora staremmo…-
 
-Staremmo cosa...credi che sarei venuta a letto con te? È stata una follia. Sei davvero convinto che smani dalla voglia di farlo con te?-
 
-Sì ne sono convinto-
 
-Mi spiace deluderti ma io non sono come quelle che ti ripassi...non sono come Shan pu-
 
-E qui ti volevo!! Shan pu sempre lei, ancora lei-
 
-Ranma sono stanca smettiamola- si stava rifugiando nella loro camera da letto.
 
-Smettiamola, ma certo si scappa Akane! Va via, non  affrontare mai una conversazione!-
 
Il corvino sapeva i punti deboli della sposina. Mai darle della codarda. Infatti tornò sui propri passi.
 
-Per tua informazione non sono io quella che scappa-
 
-Ma davvero e allora affrontami una volte per tutte-
 
-Vuoi batterti con me ora?-
 
-Si ma non con le mani, voglio parlare, definire la nostra situazione-
 
-Nostra….situazione? Ma dove vuoi arrivare?-
 
-A farti ragionare testona, a farti capire!-
 
-Ok allora cosa siamo illuminami forza mio affettuoso amico!-
 
-Non fare la cretina, io le amiche non le sposo-
 
-Hai ragione, mi hai…ci siamo sposati per quello stramaledetto concorso-
 
-Dillo all’infinito, magari come barzelletta ti farà ridere bimbetta- Si sfidavano con sguardi e parole taglienti.
 
-Senti sei frustrante ed insopportabile e poi dai a me della bimbetta quando proprio tu non  sai come agire o parlare…comportandoti come un stoccafisso rincitrullito che non riesce a togliersi di dosso una stupida oca –
 
-Ti ho già detto che non reagisco perché…-
 
-Ma smettila a chi vuoi darla a bere si vede lontano un miglio che lei ti eccita-
 
-Ah davvero? E da quando sei così esperta sul mio amichetto? Non dirmelo da quando ti sei aggrappata mentre mi sognavi vero?- Era terribilmente spaccone  ed arrogante
 
-Non è te che ho sognato mi spiace deluderti ma non sei il mio sogno erotico!-
 
-Ovvio perché lo sono nella realtà, ammettilo che mi vuoi ora-
 
-…Io ..io….non ti voglio e  non ti sopporto più!!- aveva colto il segno
 
-Maledizione! Se non mi sopporti allora vattene forza-
 
-Stupido questa è casa mia! Se non te ne sei reso conto sei tu che te ne devi andare-
 
-Io non me ne vado da qui, non me ne vado da noi!-
 
-Non esiste un noi Ranma, non è mai esistito dannazione! -Era esasperata  ma non era la sola in quella stanza.
 
-Ah no e allora dimmi qui, adesso che quando ti tocco non provi nulla, che quando ti bacio non senti nulla!-
 
-È assurdo!! Parli di baci, di noi, quando non c'è niente di concreto, solo se, ma e forse e litigi... sì perchè non facciamo altro che litigare-
 
-È vero, non possiamo fare a meno di litigare ma è il nostro modo di parlare-
 
-Parlare wow che spessore intellettuale che dimostriamo e cosa ci diremmo Einstein?-
 
-Ci tieni tanto a saperlo ed allora apri le orecchie perche stavolta non mi tirerò indietro maschiaccio.-
 
-Ranma finiscila di fare lo stupido- gli aveva puntato l'indice contro il muscoloso torace
 
- Ecco vedi? Tu mi dai del baka, stupido, depravato ed io ti do della testarda, per nulla carina e violenta ma non importa e sai perché?- ormai urlavano a più non posso
 
-Perché anche se ti offendo ed in un nano secondo ti riprendi spedendomi a fare un viaggetto per Nerima a salutare Cip e Ciop, alla fine restiamo sempre insieme, uniti-
 
-Wow che rapporto idilliaco il nostro-
 
-Già. Il nostro rapporto è unico e lo sai anche tu-
 
-Ok allora fammi vedere se ho capito... non  siamo nè amici nè soci ...ma siamo uniti…mh allora....ma certo! Che stupida come ho fatto a non pensarci prima! Noi siamo tipo fratello e sorella?-
 
-Sei proprio scema!-sbottò frustrato
 
-Detto da te!!-
 
-Sarò uno stupido ma almeno io ho aperto gli occhi-
 
-E cosa stai vedendo sentiamo?!-
 
-Io…io vedo un baka che non ha mai avuto il coraggio di dire la verità e quindi ha scelto la via più semplice, quella della menzogna  passando di letto in letto- lei storse il naso facendolo sorridere  -Invece, quello che volevo era sotto al mio naso ma avevo commesso troppi errori e così l’ho perso … ho perso... te.- Le ultime parole furono appena pronunciate. Akane smise di respirare.
 
-Volevi me….ma allora…perché mi hai lasciata andare, perché non hai lottato?-
 
-Ti avevo fatto del male e meritavi di meglio, così ho accettato le tue condizioni e abbiamo rotto il fidanzamento. Ho accettato di restarti accanto come amico e socio perché era l’unico modo per starti vicino, ma così facendo  ho commesso un errore peggiore…credevo di poter resistere ma non ce l’ho fatta. E sai perché? Perché mi faceva male vederti accanto ad uno che non sa minimamente cosa meriti-
 
-E sentiamo cosa merito?- Non si divertiva a vederlo in difficoltà ma doveva farlo parlare.
 
Si avvicinò facendo intrecciare le loro mani.
 
-Tu meriti qualcuno che ti chiami maschiaccio per  nulla sexy e violento pur sapendo che non è la verità ma lo dice perché gli piace vedere la tua espressione. Ti si gonfiano le guance e diventano rosse e gli occhi ti si illuminano ancora di più mentre arricci il naso. Lo fai sempre quando qualcosa ti dà fastidio- non poté non sorridere, quello era un suo vezzo - Inoltre meriti un uomo che ti dica costantemente che non riesce ad immaginare la propria vita senza di te. Che stia sempre, incondizionatamente accanto a te e quando non avrai più la forza di gestire il dojo  aprirai con lui…-
 
- Un ristorante?- sorrise, lo stava schernendo.
 
-No quello no! Forse è meglio un’enoteca- la strinse fra le braccia continuando
 
-Ogni anno lui proverà ad insegnarti a nuotare e tu gli insegnerai a pattinare. Sarà il tuo fedele compagno e padre dei figli che avrete.- arrossì a quel pensiero.
 
Era spavaldo con tutti ma con la piccola Tendo ritornava il solito impacciato, stupido ragazzo imbranato.
 
-Akane quello che sto cercando di dirti è che vorrei essere io quell’uomo, perché non ti vedo nè come amica, nè come socia e tantomeno come una sorella. Io una sorella non la sogno la notte, non la desidero ardentemente, non aspetto che mi sorrida illuminando i miei passi e soprattutto io un' amica o sorella non….non la amo come amo te- lo aveva detto.
 
Era scivolato rapidamente sulle ultime parole sussurrandole.
 
Tenerle dentro gli faceva troppo male. Si era liberato ma un senso di pesantezza attanagliava ancora stomaco e cuore.
Cosa avrebbe risposto lei? Abbassò lo sguardo. Non aveva più barriere.
 
-Tu…tu mi ami Ranma?- Una lacrima solitaria era scivolata sul suo viso felicemente sconvolto.
 
-Sì da sempre, da quando mi hai provocato un tremendo mal di testa schiacciandomi sotto al tavolino del soggiorno di tuo padre- rise massaggiandosi il capo, incatenando ancora una volta i loro occhi.
 
-Mi avevi provocato dicendo che avevi un fisico meglio del mio-
 
-Ma era la verità!-
 
-Cosa? Ancora?-
 
-No, la verità è che mi ero eccitato come un mandrillo vedendoti nuda nel bagno ma non potevo certo dirtelo-
 
-Ho ragione a darti del pervertito-
 
-Ehi sono un uomo e comunque anche tu mi hai guardato!-
 
-Era la prima volta che vedevo un uomo nudo- abbassò lo sguardo mentre le gote si tingevano di rosso
 
-Ne hai visti altri…?-
 
-No scemo-
 
-Bene altrimenti li avrei sterminati-
 
-Gelosone-
 
-Nessuno deve guardarti o toccarti-
 
-Perché non me lo hai mai detto che mi ami?-
 
-Non sono bravo con le parole ma con i gesti invece…-
 
-Cazzo Ranma due fottutissime parole cosa ci voleva a dirle?!- c’era dolcezza in quel rimprovero
 
-E tu Akane non me lo hai mai detto anche se sono due fottutissime parole, come mai?-
 
-Io…-
 
-Sto aspettando, dillo ora- la stava implorando ma lei esitò troppo perdendosi in quelle pozze marine che da sempre l’avevano stregata.
 
-Perchè non è quello che provi per me....vero? -
 
Voleva urlargli il suo amore ma le parole non riuscivano a venir fuori.
 
-Il tuo silenzio mi ha risposto.- Si girò tremando.
 
Lei non lo amava. Il suo cuore si stava sgretolando.
 
-Scusa io… forse è meglio che vada a dormire a casa mia perdonami ma…- non fece neanche due passi.
 
-Aspetta- si bloccò e non solo col corpo ma anche cuore e respiro cessarono la loro libera corsa.
 
-Io...io non ti ho ancora risposto. Non ti ho detto chi merito o meglio chi voglio al mio fianco- il codinato si girò nuovamente, incastrando i suoi occhi tempestosi in quelli di lei.
 
-Akane dimmelo…ti prego- la stava implorando.
 
La corvina prese un lungo respiro e definitivamente, con tutta la forza e coraggio che possedeva, ruppe il lucchetto che da tempo serrava le catene che cingevano il suo cuore.
 
-Merito…anzi no, io voglio un baka che non fa altro che dirmi che sono un maschiaccio privo di fascino e che nonostante sia una cuoca non tanto brava...- lui alzò un sopracciglio e lei si corresse
 
-Ok, al mio fianco voglio e merito uno stupido che pur sapendo che sono una frana come cuoca mangia tutto anche se poi dovrà sorbirsi un tremendo mal di pancia e questo solo per farmi felice- sorrise col cuore.
 
-Perché forse è la cosa che più preme a quel povero uomo...la tua felicità!-
 
-Non ho finito...voglio e merito un pervertito che, anche se continua a offendermi, riesce come nessuno,  facendo leva solo con i suoi fugaci sguardi e la sua morbosa gelosia, a farmi sentire vera, bella, sexy-
 
-Perchè lo sei e sei solo mia!!- l’aveva stretta a sé intensamente. Con una mano le stava accarezzando il volto con l’altra la teneva salda per la schiena.
 
-E poi mi piace quando mi guardi e magari pensi cose sconce baka- sorrise illuminandosi.
 
-E non hai idea di quante ne abbia pensate-
 
-Baka, maniaco-ridacchiò sprofondando il viso in quel mascolino, scolpito petto.
 
-Akane allora se non ho capito male.... è me che vuoi giusto?-Voleva una chiara conferma. Ne aveva bisogno come l'aria.
 
- La verità è che ti ho aspettato tacitamente durante questi lunghissimi anni. Ho provato a rifarmi una vita e a dimenticarti ma non ci sono mai riuscita e sai perché? -
 
-Dimmelo ti prego...- la strinse ancora di più poggiando il suo mento sui capelli corvini e lucenti, mentre con  gli occhi chiusi respirava la sua essenza.
 
- Io…io ti ho sempre amato Ranma .E la risposta è sì...è te che voglio...per sempre!-
 
 
Lui sorrise sciogliendosi.
 
-Ti prego ridimmelo-
 
-Ti amo baka, ti amo da sempre, da quando ti ho spaccato il tavolo in testa- sorrise incatenando lo specchio color miele della sua anima in quello ceruleo di lui, mentre piangeva di gioia.
 
-Però, un mal di  testa è servito a qualcosa…-
 
-A cosa?-
 
-A far innamorare due  stupidi, testoni, orgogliosi-
 
-Un po’ come una freccia di Cupido-
 
-Avrebbe fatto meno male-
 
-Non lamentarti come una femminuccia-
 
-Piccola sai bene che sono un vero UOMO-
 
-Lo so e ora mio cavernicolo uomo potresti baciarmi?- si avvicinò, distanziando di  pochi millimetri, a quella bocca invitante e saporita, provocandolo.
 
-Non tentarmi DONNA-
 
In quell’istante il codinato ripensò ad una frase che aveva letto su un fogliettino nascosto dentro ad un cioccolatino.
 
L’unico modo per resistere ad una tentazione è cedervi* e Akane era l’unica sua vera più grande tentazione.
 
Cedette.
 
Si baciarono.
 
Dapprima il bacio fu dolce, casto, lento.
 
Si mordicchiavano le labbra toccandosi lievemente con la lingua poi  man mano divenne passionale intenso, lussurioso.
 
Akane intrecciò le mani nei capelli legati in quel buffo codino stringendoli con desiderio, mentre lui la avvolgeva in un possente abbraccio con mani smaniose, tentatrici. La accarezzava famelicamente dalla schiena ai glutei.
 
Si staccarono ansanti.
 
Lui poggiò la sua fronte contro quella di lei sussurrando su quelle labbra carnose che ancora anelava.
 
-Akane forse è il caso di fermarci perché…-
 
-Perchè già sei sazio di me?- sorrise mordendosi il labbro inferiore. Sapeva che stava giocando col fuoco ma decise che era arrivata ora di scottarsi.
 
-Akane....lo sai il perchè...fermami ora ti prego....dopo io....-
 
Chiuse gli occhi aspettando che lei lo respingesse. La desiderava ma non sarebbe andato oltre, non senza il suo permesso. Ma lei ancora una volta lo sorprese.
 
-Amami Ranma, amami-
 
-Ti amerei comunque anche se…- lo interruppe
 
-Lo so, ma voglio essere tua ora- la guardò oltrepassandole l’anima.
 
-Si-sicura? Io posso…-
 
-Non mi vuoi baka?- sorrise
 
-Lo sai che ti desidero-
 
-Allora amami ed insegnami ad amarti… in quel senso- lui annuì.
 
La prese per le natiche in braccio e la condusse in camera mentre non smettevano di baciarsi.
 
La adagiò sul letto.
 
Sapeva di fresco, di pulito, di Akane.
 
Le sfilò il vestito con una lentezza esasperante osservandola centimetro per centimetro.
 
Lei si voltò coprendosi con le mani.
 
-Puoi…puoi chiudere la finestra?- La luce argentea della luna rischiarava tiepidamente la stanza permettendo di distinguere i loro corpi. Non riusciva a guardarlo. Si sentiva inadeguta, non all'altezza, ma si sbagliava.
 
-Perché?- le alzò il volto aiutandosi con due dita poste sotto al mento.
 
-Io..io mi vergogno-
 
Adorava quel suo modo pudico e puro. Era nel contempo donna e bambina.
 
-Non devi Akane non di me…sei bellissima!! Kami....io cosa ho fatto per meritarti ? Sei troppo per me- lei lo guardò incantata.
 
-Amami Ranma…amami con tutta la forza e il desiderio che hai, così come farò io- 
 
Forse era lui, forse ciò che lo circondava, ma tremò.
 
-Sei il mio mondo Akane…solo e sempre tu!-
 
Lo strinse a sé.
 
 Era un marasma di sentimenti.
 Paura, emozione, passione, desiderio, ansia ma il sentimento che sovrastava era l’amore.
 
Si riabbassò su di lei, voleva saggiarla ancora e ancora.
 
Intanto Akane presa dal desiderio e dall’incontenibile voglia di toccargli la pelle aveva iniziato a sbottonargli la camicia.
Gliela sfilò.
 
Si erano issati mettendosi in posizione seduta. Si scrutavano senza mai smettere di toccarsi.
 
Lei delineava ogni singolo muscolo di quel possente corpo.
 
Lui le aveva slacciato il reggiseno rimanendo ammaliato.
 
Ne aveva viste tante ma nessuna come lei lo prendeva, lo stregava, lo portava all'inferno e  in paradiso in un unico viaggio.
 
L’aveva fatta ridistendere e aveva ricominciato a baciarla.
Bocca, collo, spalle, seni, poi si era soffermato a giocare col suo ombelico guardandola.
 
Era così bella.
 
 I capelli lievemente arruffati,  le gote arrossate, la bocca leggermente socchiusa e gonfia per tutti quei baci roventi che si erano scambiati, il fiato corto e quelle due pozze nocciola languide per il piacere che provava  lo guardavano con amore spingendolo a continuare.
 
Non ce la faceva più, voleva altro, cosi sensualmente le aveva sfilato l’ultimo indumento.
 
Baciò tutto di lei e quando si addentrò nei sentieri più intimi  sentendola gemere intensamente capì cosa volesse dire amare e non fare sesso.
 
Il suo unico scopo era darle piacere. Di solito pensava egoisticamente al suo di piacere ma non con lei.
 
Il solo sentirla ansimare e pronunciare lussuriosamente il suo nome lo ripagava.
 
Lentamente risalì cercando la sua bocca.
 
Akane lo stringeva avidamente e sentendo il suo sapore sulla lingua di lui si eccitò ancora di più.
 
Voleva ripagarlo.
 
Voleva sentirgli pronunciare il suo nome lascivamente. Gioiva nel sapere che era la causa del suo piacere.
 
Gli aveva sorriso e presa da coraggio aveva iniziato a sbottonargli i pantaloni. 
 
I suoi gesti erano impacciati ma carichi di sensualità e desiderio. Così lui l’aveva aiutata e si era completamente privato di tutto.
 
Si era steso di fianco, erano ora l’uno di fronte all’altra, si osservavano famelici, si volevano.
 
Lei non pensava più, l’ unica cosa che sapeva di volere era lui, lo aveva sempre voluto negandolo a tutti ma soprattutto a se stessa.
 
Il tempo dei ripensamenti era finito, Ranma era la sua unica certezza. La sua droga ed ora era in circolo. Non si sarebbe mai più disintossicata.
 
Le mani di lei vagavano su di lui incerte ma vogliose di toccarlo e di scoprirlo
 
Con non poco imbarazzo gli toccò la dura virilità con i polpastrelli e  lui la lasciò fare, chiudendo gli occhi e respirando affannosamente.
Il capo era rivolto indietro mentre con le grandi mani stringeva le gialle lenzuola.
 
Non era più il Ranma sbruffone che faceva battutine stupide. Era Ranma innamorato della sua Akane e che non avrebbe fatto o detto niente che avesse potuto offenderla ,scoraggiarla.
 
Quella era la sua prima volta tutto doveva essere perfetto.
 
Le prese la mano e la portò sulla sua evidente ed incontenibile eccitazione facendola muovere dall'alto verso il basso, con una lentezza esasperante.
 
La pelle liscia, calda era bollente ma lei continuava a farsi guidare, ne voleva sempre di più.
 
Non c’era più imbarazzo e lei si lasciò trasportare da mille emozioni.
 
Le carezze diventarono più avvolgenti aumentando a dismisura lussuriosi sospiri troppo a lungo trattenuti.
 
Lei lo guardava, non sapeva se era giusto cosi tentennò.
 
-Non…non  fermarti…. mi piace. Qualsiasi  cosa tu mi farai per me andrà bene- la voce era roca, gutturale.
 
Lo stava conducendo al piacere puro ma non voleva, non ancora, così con un colpo di reni invertì le posizioni.
 
La sovrastava.
 
Le braccia erano ai lati del volto mentre la bocca ingorda non si saziava di quella di lei.
 
La mascolinità pulsante spingeva sulla coscia della mora facendola ribollire come lava.
 
Si fermò un attimo, aveva bisogno di riprendersi. Era troppo.
 
I loro cuori galoppavano come stalloni selvaggi.
 
Si fermò ad osservarla ancora e ancora.
 
-Tutto questo merita ogni singolo istante che ho atteso per averti- il dito indice era poggiato sulle labbra, muovendolo sensualmente saggiando col tatto la morbida consistenza.
 
Con foga riprese a baciarla, toccarla, respirarla.
 
Ogni carezza un sogno, ogni bacio una scia rovente, ogni sussurro ansimato un tacito ti amo.
 
La pelle era segnata dai loro denti. Si mangiavano letteralmente eccitandosi sempre più.
 
Tutti i  sensi erano attivati.
 
La vista
Si guardavano desiderosi. I loro corpi erano caldi, sudati, intrecciati, frementi.
 
Il tatto
Si toccavano esplorandosi. Si graffiavano per non far scomparire i segni di quelle voluttuose attenzioni.
 
Il gusto
Si gustavano famelici. Le lingue sapevano di loro e non ne avrebbero mai avuto abbastanza di saggiare, mordere quelle carni tremanti, vogliose, saporite.
 
L’udito
Si sentivano, godendo dei loro respiri e sussurri. In quella stanza riecheggiavano i loro gemiti fatti dei loro nomi, o invocazioni alle sante Divinità.
 
L’olfatto
Si odoravano inebriandosi e ubriacandosi dei loro profumi. I polmoni erano pieni, assuefatti di odori intimi, reconditi.
 
Il tasso erotico era esponenziale.
 
Il vero momento, quello in cui avrebbero scoperto di avere un ulteriore senso, il più importante, arrivò.
 
Le loro anime, i loro cuori, le loro menti si sarebbero unite incastrandosi alla perfezione.
Una perfezione che aveva un solo nome.
Amore.
 
 
Cercando il suo consenso che non tardò ad arrivare, Ranma si posizionò tra le sue gambe schiuse istintivamente.
 
Lei non disse nulla. Gli accarezzò i capelli sciogliendogli il codino e lui la lasciò fare. Capì.
 
Affondò in lei, lentamente.
 
Era la prima volta per entrambi. La prima volta che amavano incondizionatamente.
 
Akane chiuse gli occhi mentre un lieve gemito di dolore le sfuggì nella bocca di Ranma.
 
Si aggrappò con tutte le sue forze alle spalle del palestrato mentre le gambe lo avvolgevano ancorandolo.
 
Il dolore era forte, lacerante, intenso ma piacevole.
 
-Perdonami, tranquilla piccola ora passa. Ci sono io.- Si era fermato accarezzandola.
 
Non avrebbe continuato senza il suo ennesimo consenso.
 
Per lui non era facile. Era un tortura stare in quel caldo, stretto, accogliente corpo che aveva sempre desiderato, senza potersi muovere, ma restò paralizzato nonostante avesse voglia di entrare e uscire da lei per divenire un' unica cosa.
 
Le accarezzava i capelli, il volto. La baciava dalle labbra al collo.
 
La fece rilassare, così pian piano il dolore iniziò a scemare.
 
Akane mosse istintivamente il suo bacino verso quello del possente, virile ragazzo.
 
Sentì uno strano  peso al ventre, una voglia primordiale crescere in lei con strane fitte.
 
Era pervasa da scariche elettriche di piacere. Non riusciva a contenerle.
 
Brividi freddi e caldi si alternavano, così istintivamente iniziò ad allentare la presa ferrea  sulle spalle di lui.
 
Con le mani iniziò a salire e scendere come a fargli solletico fino a giungere su quei marmorei glutei.
 
Li strinse con entrambe le mani per poi spingerlo più dentro.
 
Ecco il segnale.
 
Ranma non se lo fece ripetere.
 
Iniziò di nuovo a muoversi dentro quel morbido corpo in modo lento, ritmico, sensuale, voluttuoso.
 
 La guardava negli occhi mentre ondeggiava con modulata cadenza.
 
Non avrebbe mai interrotto il contatto visivo. Voleva bearsi di ogni momento e lo stesso valeva per la fanciulla.
 
Il piacere aumentava sempre più e con esso l’ intensità dei movimenti, i respiri, i lussuriosi lamenti.
 
Poi capendo di essere entrambi al limite prese le mani di Akane intrecciandole e portandole sopra la testa.
 
Le fronti madide erano attaccate l’una all’altra.
 
Respiravano ma non  riuscivano a riprendere fiato.
 
-Ranma io…- non  capiva, si sentiva esplodere, dal basso una strana sensazione.
 
-È tutto a posto Akane, lasciati andare, fidati di me – sussurrò a stento. Le spinte divennero più decise, pofonde.
 
Così fece.
 
Lo ascoltò.
 
Si lasciò andare al più ancestrale dei piaceri mentre lui la marchiava col suo seme.
 
Insieme  varcarono finalmente i cancelli del Nirvana.
 
 
 
 
 
 
Quel letto disfatto non sapeva più di fresco ma di desiderio, passione, di Ranma e Akane.
 
 
La guardava, aveva ancora gli occhi chiusi e affannava.
 
Poi ridestandosi da quella esplosione sublime la piccola Tendo guardò il suo sexy marito.
 
Gli sorrideva e lui era beato, felice perché quel sorriso era suo, lei era sua.
 
Le diede un bacio. Questa volta soffice, casto ma intenso.
 
Si era girato portandola con se sul suo, petto. Le accarezzava lentamente la schiena.
 
Ripresero fiato ed anche l'uso della parola.
 
-Stai bene… hai male? Scusami se io....-
 
-Tranquillo Ranma mai stata meglio... Sul serio sei stato perfetto. –ridevano, si abbracciavano, si coccolavano.
 
Poteva uno zoticone, baka come Ranma essere nel contempo il ragazzo più dolce del mondo?
Beh Akane Tendo riusciva anche in questo.
 
E poteva Akane  un maschiaccio, violento e poco femminile divenire la donna più sensuale ed eccitante?
Beh Ranma Saotome con lei aveva questo potere. 
 
-E a te tutto bene Ranma?-
 
 Pensava di non essere stata all’altezza come...le altre e lui lo aveva intuito.
 
-Benissimo signora Saotome anzi devo dirle di andarci piano la prossima volta altrimenti rischia di farmi fuori....ah Akane...-
 
-Sì?-
 
-Ti amo-le sorrise con suo solito modo da spavaldo sciogliendola mentre la stringeva forte sul suo cuore. Quello era il suo posto e lo sarebbe sempre stato.
 
 
Continuarono a scherzare.
 
 
-Wow, Nabiki aveva ragione....cosa mi sono persa in questi anni!!-
 
-Dovresti ascoltare di più i consigli di tua sorella, è una donna molto saggia, specie quando parla bene del tuo maritino- sghignazzò.
 
-Ma lei alludeva al fatto che io dovessi avere esperienze mica parlava di te-
 
-Ritiro tutto....siete due streghe-
 
La risata argentina di lei riempiva tutta la stanza e il suo cuore.
 
 
 
Passarono del tempo a stringersi, accarezzarsi, ascoltare semplicemente i loro respiri.
 
 
 
-Allora hai fatto veramente pensieri sconci su di noi?- lo stuzzicava.
 
-Mica una volta-
 
-Pervertito-
 
-Questo pervertito ti fa impazzire dillo!!-
 
-Tanto-
 
-E tu?-
 
-Io cosa?-
 
-Hai mai fatto pensieri sconci ...su di noi a parte i sogni dove io ero l’autista?-
 
-Scemo-
 
-Allora ero io vero?-
 
-No Pierre-
 
-Maschiaccio…non scherzare-
 
-Ok baka ma non ti esaltare troppo-
 
-Mmmhhh lo sapevo e invece pensieri sconci?-
 
-Beh qualche volta di sfuggita-
 
-Ma sentila Miss “Oh cielo che oscenità” e sentiamo cosa pensavi?-
 
-Mi spiace ma dovrai meritartela questa confessione-
 
 
 
La solleticava, si divertivano.
 
 
 
Mai erano stati più felici di allora poi lui si fermò e la guardò carico di  desiderio. Non ne avrebbe avuto mai abbastanza.
 
-Akane non credevo che fare l’amore potesse essere così…-
 
-Così come?-
 
-Pieno…pieno qui- indicò il cuore -Ora sono completo….Ti amo maschiaccio-
 
-Ora sono completa…Ti amo anch’io baka.-
 
Lo avvolse in un bollente abbraccio mentre i suoi bellissimi occhi nocciola si velarono di esondanti lacrime di gioia.
 
 
Gliele aveva asciugate con i suoi baci. Sapeva che quelle stille erano cariche d'amore e per questo le assaporò tutte. Non avrebbe mai più dimenticato quel sapore.
 
 
 
 
 
 
-Signor Saotome ho una richiesta per lei- la voce era sommessa, erotica, ammaliante.
 
-Mmhhh-
 
-Visto che l'antipastino è stato pienamente di mio gusto mi chiedevo se nel menù ci fosse qualcos'altro che potesse colmare il mio languorino ovviamente sempre se non è troppo stanco per rimettersi ai fornelli- si portò a cavalcioni su di lui.
 
-Vediamo ci sarebbe il primo, il secondo, il contorno, dolce, frutta...-
 
-Menù completo wow quindi dovrò rinviare la dieta-
 
-Dieta..non ne hai bisogno sei perfetta...-
 
-E i fianchi larghi?-
 
-Sono giusti per contenere il mio amico tanto grande- ammiccò ridendo -Comunque se ti può consolare.... il mio è un menù magico...più mangi e più dimagrisci- riprese a baciarla e a toccarla con bramosia.
 
-Allora...possiamo iniziare adesso....-si lasciò andare rispondendo con la stessa intensità a quelle inebrianti attenzioni.
 
-Ovvio maschiaccio....l'antipastino è stato solo un riscaldamento e ora ti sto dando giusto il tempo di riprendere fiato, non si dica che Ranma Saotome non faccia le cose per bene con sua moglie-
 
-Ma sentilo- si alzò seduto tenendola stretta a cavalcioni sulle sue gambe. Erano al limite, pochi scherzi e piccanti frecciatine e si sarebbero amati ancora.
 
-Ricordati che io sono un uomo forte e virile e so come rendere felice la mia donna-
 
-E dimmi Fred la tua clava è pronta per essere riutilizzata?- si strusciò maliziosamente.
 
-Tu cosa ne dici mia provocante Wilma…- si mosse lievemente facendo sentire la sua eccitazione- le scappò un inequivocabile sospiro.
 
-Credo  che sia....pronta per l'uso- sussurrò infiammata.
 
Aveva inarcato la schiena in modo da sentirlo di più e lui la stava accontentando.
 
Image and video hosting by TinyPic -Vieni qui …..anch’io ti desidero signora Saotome- gli piaceva chiamarla cosi  l’aveva ribaciata dolcemente.
 
Poi aveva simulato il gong con la mano.
 
-Il primo è pronto per essere servito...lo gusti lentamente......-
 
-Non so se ci riuscirò sono affamata....di te!-
 
 
 
 
 
Continuarono ad amarsi per più volte. Non avrebbero mai smesso.
 
 
Dopo avera saggiato tante pietanze di quel succulento menù si ritrovarono di nuovo stesi con le gambe intrecciate, stanchi ma appagati.
 
Akane si era girata appoggiando, e facendo perfettamente combaciare, la sua sinuosa schiena a quel ventre scolpito, mascolino.
 
Lui l’aveva semplicemente avvolta con il suo possente braccio, intrecciando la mano a quella di lei.
 
Non dissero altro, parlavano i loro respiri.
 
Si addormentarono appagati, sereni, innamorati, felicemente insieme.
 
 
 
 
Image and video hosting by TinyPic *O. Wilde
 
 
 
 
Le fanart sono la prima di Spirit99 e quella in calce Annachan 13 Grazie grazie grazie
 
 
Ciao a tutti.
 
Dopo un capitolo del genere non aggiungo altro e non perché mi vergogno…sarei falsa a dire il contrario, ma semplicemente perché lascio a voi i commenti ;)
 
Grazie a chi legge, segue, preferisce e ricorda!
Grazie a chi esprime il proprio pensiero!
Grazie a chi mi supporta e sopporta in privato….Ari…sto ancora sbavando…mi hai capito vero? <3
Grazie Anto perché nonostante i tuoi impegni mi accontenti….sei bravissima!
Grazie alla mia Beta e pubblicamente rinnovo gli auguri…..bellissima Dott.ssa <3
 
 
Scusate se ci sono errori…come sempre provvederò.
 
Alla prossima baci Pia.
 
 
   
 
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