Bisogna essere disposti a perdere.
È la condizione stessa del mettersi in gioco.
L’eventualità di vincere premette il rischio della sconfitta.
È questo che insegnano ai soldati.
Lui lo sa bene.
Lo ha sempre saputo.
 
Ha stretto i pugni più di quanto si aspettasse.
Forse perché ha perso più di quanto si aspettasse.
Non va mai come previsto.
Ogni tipo di congettura è debole di fronte alla loro potenza.
Non sono morti invano. I loro nomi saranno coperti di gloria.
Sono cadaveri. E non sono troppo diversi da tutti gli altri. Che la loro morte abbia un senso è una costruzione di chi è rimasto. Sono i vivi a dare un senso alle cose.
La morte dissolve tutto.
La sua mera consolazione.
“Odio le morti inutili”
Il pollice scorre sulla stoffa dello stemma, e trema.
“Le odio. Non posso sopportarle”
I grandi numeri raramente lo turbavano. Era qualcosa che aveva già messo in conto.
E giocarsi tutto è il primo passo per perdere tutto.
 
Non ho riportato il tuo corpo a casa.
Ma che differenza fa.
Non cambia le cose.
Scommetto che avevi delle aspirazioni.
Scommetto che ne avevano tutti.
Adesso non devi più avere paura, Petra. Lascia a me, stavolta, tutto il tuo dolore.
 
 
Solo un uomo che mette a rischio tutto può vincere.
La vita non ci dà niente senza un prezzo.
A che prezzo.
Adesso, è tardi. Come ogni volta, è sempre più tardi.